Lo diciamo subito: Black Legend è un interessante gioco di ruolo strategico a turni. Il titolo è sviluppato dal team indie Warcave. Lo studio belga è già noto al pubblico ed alla critica per il discreto War Party che abbiamo recensito poco più di due anni fa in versione Playstation 4.
In questa occasione il team ha deciso per un cambio totale di rotta, andando a variare sia la nicchia di riferimento che l’ambientazione. Dai sgargianti colori di un rts giurassico, si passa all’oscurità e alle ombre dell’epoca vittoriana. Il gioco è disponibile dal 25 marzo scorso per Pc, Playstation, Xbox e Switch. La versione da noi testata per questa recensione è quella Pc via Steam. Detto questo, vi auguriamo una buona lettura.
UNA CITTÀ IN ROVINA
Ispirato al folklore del diciassettesimo secolo tra Belgio e Paesi Bassi, Black Legend ci porta a visitare gli oscuri meandri della città abbandonata di Grant. Tale cittadina è caduta sotto la maledizione imposta da Mefisto, un alchimista talentuoso e folle, è sprofondata nell’oscurità e nella nebbia.
Il giocatore ed i compagni della compagnia fanno parte di un gruppo di ex criminali a cui è stata offerta la grazia. A patto, però, di porre fine ai piani di Mefisto e del culto che lo segue. Sebbene ad una prima analisi possa apparire come un borgo fantasma, le vie e soprattutto le case sono ancora abitate da popolani. Gente che aspetta solo noi per essere salvata.
L’incipit della storia ci racconta atmosfere non lontane da stilemi di stampo lovercraftiano. I toni horror sono preminenti rispetto ad atmosfere sgargianti più classiche, ma nel complesso la struttura è ben bilanciata.
LA COMPAGNIA DE I MOSCHETTIERI
La creazione del personaggio permette di modificarne il sesso, il nome e i tratti fisici. Purtroppo, quest’ultimo frangente si rivela non troppo approfondito, sebbene le inquadrature ci suggeriscano un fattore estetico posto lateralmente rispetto al gameplay.
La controprova l’abbiamo constatando il buon numero di classi tra le quali poter sbizzarrirci, ben quindici. Ognuna dotata di abilità uniche, è rigidamente ancorata alla tipologia d’equipaggiamento indossato. Per fare un esempio, scegliendo il ladro non ci sarà permesso di usare armature pesanti.
Molto appagante è il sistema che prevede lo sblocco delle stesse. All’inizio del gioco non avremo accesso a tutte le quindici specialità. Queste abilità andranno scoperte raccogliendo l’equipaggiamento a loro dedicato dai loot rilasciati dopo i combattimenti e dalle casse disseminate nelle mappe. Grazie a questa meccanica, potremo cambiare classe in qualsiasi momento, proprio come nei giochi di ruolo giapponesi vecchio stile.
SPADE, SCIENZA E ARCHIBUGI
I componenti del gruppo acquisiscono esperienza completando quest ed eliminando npc ostili, con una progressione a nostro avvisto molto spedita. Le quindici classi non includono solo nuove skill, ma influenzano anche la crescita dei personaggi. Ognuna riflette un diverso equilibrio in quanto a statistiche al passaggio di livello.
Chi fa parte del gruppo deve selezionare una classe per acquisire le nuove abilità, equipaggiare l’arma specifica ed usarla ripetutamente in battaglia. Le abilità apprese possono essere aggiunte ad un set indipendente dalla classe iniziale, con un limite massimo di tre. Lo sviluppatore si è dato molto da fare e il gameplay risulta vario a seconda delle decisioni che prenderemo durante il corso dell’avventura.
ATTACCO ALLE OMBRE
In questo gioco, il sistema di combattimento è di tipo tattico e a turni con un ulteriore elemento strategico. Oltre ai classici punti movimento e azione, abbiamo la componente legata all’alchimia. Posta letteralmente in gioco sotto forma di ampolle colorate, si basa sui quattro stadi del magnus opus.
Ogni qual volta un personaggio utilizza un’abilità associata ad un determinato colore, la relativa ampolla ne verrà influenzata aumentando di volume. Quando due di questi umori vengono combinati, si otterrà un catalizzatore.
Un personaggio influenzato da un catalizzatore, infliggerà più danni. L’uso di più umori garantisce anche effetti secondari, quali ad esempio il sanguinamento prolungato. Attenzione, però, tale sistema viene sfruttato anche dagli npc nemici. Una buona strategia sarà quella di ridurre gli umori avversari usando oggetti o abilità. Nel complesso, la meccanica si rivela interessante e ben caratterizzata, purtroppo spiegata in modo molto complicato e troppo brevemente.
TRA LE NEBBIE, L’ORIENTAMENTO VACILLA
Sotto alcuni aspetti, l’esplorazione dei quartieri di Grant ci ha ricordato il primo Neverwinter Nights ma la mancanza di una mappa dettagliata è una spada di Damocle, pur considerando la presenza di cartelli informativi atti ad aiutare il giocatore.
Se da una parte è comprensibile che all’inizio del viaggio il giocatore non possieda alcun tipo di indizio sulla topografia cittadina, è anche vero che si sarebbe potuto optare per altro. Ad esempio per una mappa generata man mano che il party procedeva nell’esplorazione, come la nicchia crpg insegna.
ARTISTICAMENTE ISPIRATO
Black Legend a livello tecnico, pur non offrendo un dettaglio approfondito, è molto bello da vedere. Sono soprattutto gli ambienti esterni a godere di particolare cura. Questi possono vantare elementi gotici a primeggiare su una tela dove la scala di grigi si adatta perfettamente al contesto.
Le immagini e le creature ispirate al folklore sono accompagnate da effetti sonori ed una colonna sonora di pregio. I personaggi del party e i vari npc, invece, soffrono la ripetitività di texture, sebbene risultino distinguibili a livello classe. Due elementi, richiedono un intervento immediato da parte di Warcave.
Il primo è la telecamera: pur avendo la possibilità di essere ruotata a 360 gradi spesso e volentieri si “scontra” con muri e posizionabili, impedendo al giocatore di avere una visuale completa, specialmente in battaglia. Il secondo è un’interfaccia a nostro avviso poco intuitiva ed inutilmente articolata.
COMMENTO FINALE
Black Legend è un prodotto interessante, capace di mescolare stili classici in modo diverso. In particolare, abbiamo apprezzato la componente alchemica, capace di rendere ogni battaglia uno sforzo tattico e strategico. Unico piccolo appunto su questa meccanica, è la speranza di un aggiornamento che vada a spiegarla in modo più approfondito e soprattutto meno frettoloso.
Gli amanti di giochi di ruolo a turni, troveranno nella proposta di Warcave un buon esponente. Specialmente se dovessero trovarsi a loro agio tra le ombre e le nebbie gotiche in stile Ravenloft. Non è un gioco perfetto e alcune parti dell’esperienza avrebbero potuto essere decisamente più rifinite e arricchite, in primis il discorso mappa.
Un fattore a nostro avviso decisivo è che pur non eccellendo in alcun frangente, nel complesso risulta solido e appagante. Caratteristica non scontata al giorno d’oggi.
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