We Are the Caretakers è l’ultima fatica di Heart Shaped Games. Si tratta di uno studio di sviluppo indipendente americano, formalmente composto da due sviluppatori, veterani dell’industria. In realtà, le forze in gioco sono diverse, che lavorano tutte da remoto da ogni parte del mondo.
Li conosciamo per titoli spiccatamente “deck building” e 4X, come Hero Generations, Brave Hand e Highgrounds, ma è con We Are The Caretakers che sembrano voler fare il salto di qualità definitivo nel novero delle produzioni indie. Il gioco è appena arrivato in accesso anticipato su Steam, carico della sua offerta spiccatamente ambientalista. Non a caso, il titolo ha fatto il suo debutto in accesso anticipato nella Giornata della Terra. Si presenta come un videogioco di ruolo e un gestionale, che non fa segreto di ispirarsi a XCOM e Darkest Dungeon.
Abbiamo provato in anteprima We Are The Caretakers e possiamo dunque esporvi i contenuti per guidarvi all’eventuale acquisto del gioco nella sua forma preventiva. Buona lettura.
ESSERE CUSTODI DELLA TERRA
Come suggerisce subito il titolo: We Are The Caretakers ci mette alla guida dei Custodi. Il nostro compito è gestire, addestrare e mandare in missione un gruppo di personaggi dalle capacità straordinarie, che possano difendere il pianeta Terra, le sue creature e i suoi abitanti, da tutte le minacce esistenti: inclusi altri esseri umani.
La prima caratteristica che emerge è lo stile “afrofuturistico”, sciamanico ma anche fantascientifico. Questo stile è portato da un ex sviluppatore di Activision-Blizzard, Anthony Jones. Già dalle prime battute si evince che il tono che si danno i Custodi è quello dell’empatia, del perseguimento di una causa nobile. Tuttavia le relazioni con i loro avversari risultano complesse, mai banali.
Quello che colpisce subito dopo, quando bisogna affrontare i primi nemici, è il trattamento che viene riservato loro: prenderli prigionieri per convertirli alla nostra causa o corromperli per farli desistere dai loro scopi? La scelta spetta unicamente a noi, le conseguenze suonano quasi ovvie ma resta un interessante, spiazzante, dato di fatto: nessuno viene ucciso, tutti vengono risparmiati. I Custodi difendono il creato, anche chi lo minaccia, non reclamano la vita di chi si oppone loro.
NARRATIVO, DIPLOMATICO PROCEDURALE
We Are The Caretakers, contrariamente al 99% delle produzioni esistenti al mondo, non premia il giocatore per una condotta aggressiva oppure votata all’annientamento delle fazioni avversarie. Qui impera la reputazione, da cui dipende il successo ed il superamento di ogni sfida di gioco. La reputazione è anche moneta virtuale da spendere per rafforzare le nostre schiere ed evolvere le nostre tecnologie.
Possiamo formare fino a nove squadre, composte da custodi che si specializzano in campi che semplificheremo in offesa, difesa e supporto. Superare le missioni e addestrare i nostri sottoposti porta alla conoscenza di oltre venti classe uniche, che garantiscono una varietà rara e gradita.
Ricerca e sviluppo non coinvolgono solo il potenziamento dei nostri operativi, ma anche la nostra base e l’impatto planetario che la nostra forza (sia politica che militare) esercita sul nostro pianeta.
La storia di We Are The Caretakers inizia quando alcuni fanatici mettono in pericolo sia l’ambiente che le creature di una regione del pianeta. Il nostro intervento mette fine alla minaccia ma non risolve i problemi che, a cascata, si susseguono in un crescendo di crisi da risolvere.
L’azione si svolge in mappe create proceduralmente, per garantire la massima varietà possibile alle nostre partite. Quando non siamo impegnati direttamente sul campo, la già citata gestione della base prenderà altra parte del nostro tempo. Infine occorre dedicarsi alle delicate fasi diplomatiche, che abbiamo trovato ben realizzate ed ispirate.
Insomma: il senso di responsabilità e di importanza, profuso da ogni parte del gameplay di We Are The Caretakers è sempre tanto e palpabile. L’insolito approccio non violento e l’occhio d’assoluto riguardo al salvataggio della natura e delle sue creature (umani inclusi) rende il titolo di Heart Shaped Games più unico che raro, nel panorama inflazionato dei videogiochi odierni.
COMMENTO FINALE
We Are The Caretakers è un videogioco di ruolo e un gestionale che si rifà agli stilemi dettati da XCOM e Darkest Dungeons, che risultano essere le principali fonti di ispirazione del team di sviluppo: Heart Shaped Games.
Si avvale di uno stile “afrofuturistico”, fantascientifico, non-violento e gradevole, che stimola ad affrontare tutte le problematiche che il gioco propone con un occhio di riguardo alla reputazione che i Custodi devono mantenere, per risultare efficienti e credibili agli occhi di chi guarda.
E’ molto facile cadere nelle trame narrative e procedurali di We Are The Caretakers, anche per merito di una mole di contenuti che farebbe invidia a produzioni più blasonate. Tutto è di semplice fruizione, sempre chiaro e a portata di mouse e tastiera. L’ultima fatica di Heart Shaped Games è la quintessenza dell’originalità. Sebbene prenda spunto da giochi molto conosciuti, siamo discretamente certi che questa sia un’opera più unica che rara.
E’ appena entrato in Early Access/Accesso Anticipato, quindi è un titolo in costante divenire e inevitabile espansione. Le basi di partenza lasciamo per sperare, la curiosità di vedere cosa offrirà la sua versione definitiva è tanta.