Secret Government, recensione
Scopriamo uno strategico ad ampio respiro interamente dedicato ai misteriosi governi ombra
I grand strategy games sono una nicchia dedicata ad un pubblico che ha gusti e passioni ben specifiche. Che si tratti di un prodotto ambientato in epoca antica o che ci porta ad esplorare le stelle, l’ambientazione è importante ma per la riuscita di un progetto devono essere presenti alcune caratteristiche ormai imprescindibili. Due su tutte, sono l’interfaccia e meccaniche che consentano al gioco di distinguersi dalla massa. Non è detto che si debba sempre vivere tra micro management e profondità a tutti i costi, anzi. Il più delle volte basta un cambio di prospettiva, e sotto questo aspetto Secret Government ha potenzialità da vendere.
Sviluppato da GameTrek e pubblicato da 1C Entertainment, questo interessante strategico uscirà domani (15 aprile) dall’accesso anticipato di Steam dopo essere stato in early access dal giugno dello scorso anno. Il titolo è disponibile per Pc Windows, Mac e Linux.
Detto questo, e scaduto l’embargo, vi proponiamo la nostra recensione. Buona lettura.
GUIDARE MENTI DEBOLI
Secret Government è un grand strategy game in piena regola e non segue il motto Exploit, Expand, Explore, Exterminate. Distinguendosi dalla sua stessa nicchia, il nostro compito non sarà quello di edificare nuove città o addestrare eserciti.
A capo di una società segreta, le ombre ci daranno casa: recluteremo assassini, costruiremo nuove logge per instaurare ed ampliare il nostro potere, gestiremo i piani alti dei governi da dietro le quinte, invieremo agenti per missioni in vari paesi europei.
Ci sono due campagne, la prima ci vedrà protagonisti della nascita di una loggia inglese e servirà da tutorial per iniziare a prendere confidenza con le meccaniche. È però possibile dare il via a partite personalizzate con condizioni di vittoria a piacere. La difficoltà varierà in base ad un corposo numero di opzioni e potremo optare per il controllo di nazioni differenti.
TESSERE LA PROPRIA TELA
Il gameplay ci vede al comando della nostra società in qualità di gran maestri. Gestire i nostri agenti prevede il controllo di un numero sorprendente di incarichi suddivisi a loro volta per categoria. Potremo reclutare nuovi accoliti, far sì che un agente copra tracce di altri incarichi, trovare società nemiche, infiltrarci nelle sedi governative, fomentare rivoluzioni e molto altro.
Il tutto ha un requisito fondamentale: la segretezza. Il gioco prevede un sistema a punteggi dove ogni mossa sbagliata farà uscire la nostra loggia alla luce del sole, con tutti gli aspetti negativi che questo comporta, tra cui ovviamente il game over. Sebbene la complessità e la portata del gioco siano interessanti, le partite si rivelano noiose.
Abbiamo un buon numero di persone da gestire, e il reclutamento di nuovi adepti ci permetterà di affidargli compiti secondari come l’aumento delle risorse a nostra disposizione. Ogni personaggio può aumentare di livello, guadagnando nuove abilità. Nel complesso il sistema funziona, anche se il peso della micro gestione si fa sentire.
TRAVESTIMENTI E MENZOGNE
Per tentare di incidere sulla tassazione, decidiamo di “acquisire” il ministro dell’economia . Abbiamo fallito ogni tentativo ma senza una reale ragione. Decisi a non demordere, l’assassinio per “ammorbidire” i ranghi ci è sembrata un’ottima soluzione. Siamo riusciti nell’intento, salvo trovarci nella stessa situazione con il successore. In un’altra circostanza, ci è capitato di imbatterci in un paese dove era più difficile inviare agenti per problemi legati alla cittadinanza.
Anziché optare per la splendida gestione ruolistica di Crusader Kings 3 che prevede avventure e situazioni da affrontare, per ovviare alla problematica l’unica alternativa è stata quella di reclutare adepti da quella nazione. Avendo controllo diretto su sei soli membri, l’unica soluzione è stata quella di retrocedere uno dei nostri per far spazio, causando perdita di lealtà dagli esiti incerti.
UN FONDAMENTO PARZIALMENTE TRADITO
A nostro avviso, fattori come denaro, influenza e supporti esterni vengono spiegati solo superficialmente. Non abbiamo alcun reale controllo su di essi, il che rende difficile capire quali azioni effettuare in un determinato momento e quali pianificare per una fase successiva.
Ogni azione richiede diversi giorni per il completamento, aumentando la probabilità che il nostro agente venga scoperto. Se la discrezione scende a zero, il personaggio in questione viene scoperto e tutte le risorse spese per finalizzarne il compito saranno perdute. Il tutto risulta comprensibile, ma il corso della partita ci vede in perenne attesa di qualche breve notifica.
INTERFACCIA CLAUDICANTE
Un altro problema in Secret Government è rappresentato dall’interfaccia utente, più precisamente la leggibilità che ne limita l’interazione. Graficamente ci siamo, ma determinate informazioni non sono messe in evidenza, rendendo difficile proseguire con l’esperienza. Ad esempio non capivamo come inviare i nostri agenti in determinate missioni, salvo poi scoprire che l’oro della nazione da noi controllata e la tesoreria della gilda sono separati.
Anche sul piano diplomatico, un comodo pannello riepiloga i nostri rapporti con le altre nazioni. Il problema è che risulta un mero riepilogo, senza alcun accesso ad un’eventuale sotto menu ad esser relativo. Il giocatore è obbligato ad interagire attraverso gli agenti per intrattenere relazioni.
Sul piano tecnico ci si attesta su livelli medi e in quest’ottica il gioco tradisce la sua natura indie, buona invece la colonna sonora che si dimostra varia e aderente al contesto storico di rifermento.
COMMENTO FINALE
Secret Government è un gioco dal potenziale impareggiabile, ma a nostro avviso non è sfruttato appieno. Il gameplay risulta alla lunga noioso, con il giocatore a seguire fatti che controlla solo parzialmente.
Una migliore gestione del party, magari presa a prestito o ispirata ai giochi di ruolo, meccaniche più chiare e alcuni accorgimenti sul versante grafico sono probabilmente i più importanti elementi su cui lavorare.
Guardiamo con ottimismo al futuro, poiché rispetto all’accesso anticipato gli update hanno portato miglioramenti evidenti sotto quasi tutti gli aspetti. L’opera di Game Trek è disponibile nelle sole lingue inglese e russo. Per chi non ha confidenza con la lingua della regina suggeriamo di valutarne attentamente l’acquisto, data la mole di testi tra cui destreggiarsi.
Pregi
Concept interessante. Ampi margini di miglioramento. Buona colonna sonora.
Difetti
Gameplay alla lunga noioso. Informazioni talvolta non evidenziate. Solo in inglese.
Voto
7,5