Until the Last Plane, recensione
Dopo la fase ad accesso anticipato su Steam, è ora di togliere i veli ad un'interessante indie ambientato tra i cieli della Seconda Guerra Mondiale
Until the Last Plane è un gioco indie che propone un aspetto della Seconda Guerra Mondiale approfondito solo in parte nel mondo videoludico. Se non è così difficile trovare sparatutto o simulazioni che permettano di guidare un P51- Mustang, lo stesso non si può dire del lato prettamente gestionale di una base aerea. Già, proprio così, gli appassionati avranno un’intera base aerea da controllare.
E qui entra in gioco la creatura sviluppata da CarloC Games, che dopo una fase in accesso anticipato (qui la nostra anteprima) e un importante numero di patch, è pronta a prendere il volo con la release 1.0. Il gioco è disponibile su Steam dallo scorso 4 marzo. Non indulgiamo oltre misura: vi lasciamo alla nostra recensione, buona lettura.
CI SONO COSE DA FARE, OGNI GIORNO
Ambientato in un periodo non precisato della Seconda Guerra Mondiale, Until The Last Plane ci metterà al comando di un campo base aereo. Il nostro compito sarà quello di inviare i velivoli in missione, riparare quelli danneggiati, ingaggiare nuovi piloti e migliorare il nostro roster. Il gioco dà la possibilità di seguire i conflitti battendo bandiera statunitense, russa e tedesca.
Ogni nazione presenta un set di aerei diverso e affine al periodo storico. Le missioni che intraprenderemo, permetteranno di guadagnare ricompense con le quali migliorare gli equipaggiamenti. Se lo stile visivo, completamente proposto in pixel art, può far pensare ad un gioco molto semplice si è in errore. La gestione della base presenta infatti diversi aspetti cui tener conto, cui dovremo aggiungere lo svolgimento delle missioni che presenta meccaniche proprie.
MECCANICI, PSICOLOGI E LOGISTICA
I rifornimenti sono come al solito, il fulcro di ogni azione offensiva. La gestione del campo in Until the Last Plane prevede lo sviluppo di pezzi di ricambio e l’aggiornamento degli edifici a nostra disposizione. Le fazioni in gioco propongono più di venti aerei, ognuno con parti talvolta diverse da montare. Costruire parti di ricambio richiede a sua volta componenti base che potremo acquistare a caro prezzo. Aumentando il livello del nostro quartier generale accederemo ad abilità che garantiranno vari tipi di bonus, tra cui un dispendio ridotto per la costruzione dei pezzi.
Durante le missioni i velivoli potranno subire danni, che starà a noi scoprire e riparare. Più tempo metteremo sulla ricerca guasti, più tardi l’aereo potrà ripartire. Questo tipo di meccanica obbliga il giocatore ad essere veloce per evitare di creare code che porteranno quasi certamente al fallimento dell’obbiettivo in corso. Proseguendo nel gioco, potremo sviluppare componenti migliori che si usureranno meno rispetto a quelli standard. Per concludere la parte relativa al materiale ci sono poi il carburante e le munizioni, dovranno essere caricati sugli aerei con regolarità pena il ritorno sulla pista di lancio.
Per quel che riguarda i piloti, ognuno è dotato di abilità proprie che influiscono anche pesantemente sul comportamento del mezzo che gli è stato affidato. Le statistiche base fanno affidamento su resistenza, volontà e attacco. A questi tre valori si contrappongono malus quali stress e stanchezza. Il primo è riferito a quante volte viene colpito o abbattuto durante l’azione, il secondo è relativo alle volte in cui viene inviato in combattimento.
Quando la stanchezza raggiunge il massimo, dovremo tenerlo a risposo. Partecipando a più missioni e aumentando di grado, il pilota migliorerà le sue caratteristiche che influenzeranno tutti i valori sopracitati. Di base, ognuno dei nostri soldati parte come aviere e può arrivare fino al ruolo di capitano. L’ultimo gradino è quello dell’asso dei cieli. Sia la parte relativa ai ricambi e alla gestione della base che quella dei piloti, risultano armonizzate in un contesto che ne enfatizza la progressione.
IL SUONO DELLA TROMBA
Ogni campagna è suddivisa in giornate che si snoderanno attraverso le meccaniche descritte sopra e le missioni che andremo ad affrontare. Le azioni, da svolgere in prima persona, rappresentano di fatto la seconda componente del gioco. Prima di tutto, invieremo il nostro velivolo da ricognizione che ci fornirà diversi obbiettivi da completare. La scelta starà a noi, ma a seconda di quello che individueremo, otterremo missioni di bombardamento e abbattimento di aerei nemici.
Quest’ultima è forse la più semplice e divertente, mentre il bombardamento si è rivelato più ostico. Anche se gli obbiettivi cambieranno di volta in volta, il gameplay di ogni tipo d’azione sarà sempre lo stesso. Nel caso avessimo optato per un combattimento aereo con velivoli nemici o dovessimo proteggere un alleato, avremo a disposizione un determinato numero di mosse affinché il nostro pilota inquadri l’avversario entro il proprio raggio d’azione. Se alla fine del turno il nemico rientrerà nel cono, lo abbatteremo e continueremo con la missione.
Le missioni di bombardamento prevedono l’inquadramento dell’obbiettivo da abbattere prima di sganciare l’ordigno. Che sia una postazione d’artiglieria o una nave, sarà fondamentale il tempismo e un’altitudine corretta. Purtroppo durante i nostri gameplay questa meccanica si è rivelata la più complicata. Ci sono poi le situazioni dove saremo noi nel mirino degli avversari. In questi casi la situazione si ribalta e dovremo tenerci lontani dalla portata degli aerei nemici per non essere abbattuti e costretti a tornare alla base per le riparazioni.
DI BELL’ASPETTO
Il carattere tecnico di questa produzione tradisce la sua natura indie, attestandosi comunque su buoni livelli. Sia il campo base che le sessioni in movimento presentano tutta una serie di particolari ben curati e sono soprattutto gli aerei a trarne vantaggio, risultando molto fedeli alle loro controparti storiche.
La componente sonora gode di un buon numero di tracce, orecchiabili e che stemperano l’azione quel tanto pur risultando alla lunga ripetitive. Interessante è il doppiaggio dei piloti che durante l’azione parleranno secondo l’idioma della nazione da noi guidata.
COMMENTO FINALE
Until The Last Plane è una piacevole sorpresa. Grazie ad un gameplay che poggia su meccaniche semplici ed intuitive, il titolo sviluppato da CarloC Games riesce a tenere impegnato il giocatore per diverse ore. L’aspetto gestionale offre diversi spunti, tante cose da fare e di cui tener conto. Il tutto, affiancato ad una gestione dei piloti a suo modo profonda, vista anche la possibilità di migliorare il roster a propria disposizione tramite le promozioni. Bombardamenti a parte, la difficoltà si attesta su livelli medi, rendendolo di fatto adatto a tutti.
Pregi
Meccaniche innovative. Un buon parco veicoli. Tante cose da fare.
Difetti
Alla lunga ripetitivo. Finite le campagne non c’è altro da fare.
Voto
7,5