Loop Hero, la nostra recensione

Il Nulla è il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il mondo. Ma un eroe sorge per affrontarlo

-

Avevamo parlato di Loop Hero appena una paio di mesi fa. Abbiamo provato il titolo in  anteprima, un assaggio di quello che poteva essere il prodotto in accesso anticipato. Tuttavia Four Quarters Team, lo studio di sviluppo indipendente dietro questo brillante progetto, ha raggiunto la fine dei lavori prima del previsto, pubblicando Loop Hero sotto etichetta Devolver Digital su Steam, Epic Games, Gog e Humble Bundle.

Stiamo parlando di un idle Rpg, roguelite con elementi gestionali di un certo spessore che, a detta di chi vi scrive, si candida già da adesso per la palma di miglior indie del 2021, senza “se” e senza “ma”.

Di seguito leggerete la nostra recensione, che vi spiegherà le ragioni di tanta, sbilanciata, esternazione. Buona lettura.

UNA STORIA DEGNA DI UN ROMANZO

La premessa narrativa di Loop Hero ruota intorno al concetto di oblio, nulla, memoria. Noi videogiocatori siamo artefici di quella rinascita che viene dall’eterna lotta di chi non si arrende mai. Neanche di fronte al disfacimento totale.
Questo ci ha riportato alla mente uno dei tanti messaggi veicolati dal celebre romanzo di Michael Ende: La Storia Infinita. Il concetto di Nulla, di vuoto che circonda gli eroi, la disperazione che viene dall’oblio. Ma di fronte a tutto questo sorge un eroe, che come il prode Atreyu dice a se stesso “visto che dobbiamo comunque morire, tanto vale farlo combattendo”. E da qui nasce una sempre più ferrea consapevolezza: quello che sulle prime sembrava un male ineluttabile, alla fine risulta affrontabile e superabile.

In breve: il mondo è finito. Un malefico Lich lo ha annientato disgregandone materia e memoria. Tuttavia un eroe si ridesta dal torpore del nulla e decide di combattere per ricostruire il suo mondo. Prima si accorge di vedere ben poco oltre le immediate vicinanze. Man mano che percorre il sentiero si rende conto di girare in tondo. Più combatte contro le mostruosità che emergono dal buio, più riacquista memoria e consapevolezza.
L’eroe (un guerriero, all’inizio) si imbatterà in altri sopravvissuti, che come lui perdono la memoria ogni volta che un’avventura finisce.

Giorno dopo giorno, bottino dopo bottino, l’accampamento dell’eroe diventa un piccolo villaggio e poi una città. Mensa, fabbro, cripta, cimitero, abitazioni iniziano a trasformare un bivacco in un’autentica comunità di sopravvissuti.
Tutti contribuiscono alla causa del guerriero. Ma con il tempo si uniscono alla lotta un ladro e un negromante. Resta, però, un unico problema:  non più di un eroe può lasciare l’accampamento. Le quest sono sempre in solitario.

DOVE LA SUPERGRAFICA NON SERVE

Chi si fosse perso la nostra anteprima sarà informato in questa sede: Loop Hero fa della grafica una questione di funzionalità, non è sostanziale né fotorealistica. Il lavoro di Four Quarters Team si affida ad una pixel art semplicemente splendida. Alcune tavole e i ritratti dei personaggi sono davvero ispirati.

Altrove, durante le avventure dell’eroe, o nella fase gestionale da descrivere in seguito, la qualità scende di qualche gradino, ma è una scelta assolutamente ponderata e, alla fine, vincente. Il giocatore ha tutto sott’occhio e tutto sotto controllo. La scelta cromatica risulta, a lungo andare, azzeccata e non ci è mai capitato di confonderci.

Una delle parti più gradevoli da vedere è la fase di combattimento. La visuale laterale ricorda moltissimo quella dei Jrpg classici. C’è anche la batta ATB (sigla per Active Time Battle) che ci indica perfettamente la velocità d’attacco e quando, personaggio e nemici, effettuano l’azione. Gli effetti speciali (se così possiamo chiamarli) sono ben resi e sempre di facile lettura, le animazioni sono essenziali ma convincenti.

Altra parte di altissima qualità è la fase di dialoghi, alcuni di altissima qualità. In questi frangenti possiamo vedere ben dettagliato il nostro personaggio ed il suo interlocutore.

TRE PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

Come accennato più su, tre personaggi definiscono la formazione degli eroi che affrontano il Nulla e il loop delle forze del Male. Al guerriero (Warrior) iniziale, classe bilanciata quindi versatile, si uniscono presto il ladro (Rogue) e il negromante (Necromancer). Ogni classe gode di un proprio modo di gestire abilità e avventure.

Il guerriero diventa sempre più letale con il passare del combattimento, ne consegue che equipaggiando oggetti che lo rendono più coriaceo, alla lunga, ne fanno emergere l’insuperabile potenziale offensivo.

Il ladro abbandona la sicurezza di scudi ed armature, fonda la sua sopravvivenza sulla velocità d’attacco e – unico fra tutti gli avventurieri – preferisce riempire una borsa di bottino, durante il suo vagare, per massimizzare il profitto ogni volta che completa un loop. Ne consegue che equipaggia in breve tempo la miglior dotazione possibile.

Il negromante è la classe che sovverte la classica gestione del personaggio. Perché si circonda di servi non-morti che combattono e muoiono al posto suo. Non equipaggia armi, né scudi, ma deve provvedere al ritrovamento e utilizzo del migliore artefatto magico e grimorio, che possano rendere i suoi servi sempre più potenti ed efficienti.

La storia di Loop Hero non muta, al cambiare della classe utilizzata, perché la causa e la motivazione sono condivise tra gli abitanti dell’accampamento.

OLTRE L’IDLE RPG: DECK BUILDING E GESTIONALE

Loop Hero non è un semplice gioco in cui il nostro alter-ego si avventura in un giro sempre più ostico dal quale dovrebbe emergere come vincitore di uno scontro con il boss di fine capitolo.

Il mondo di gioco è immerso nel Nulla e nell’oscurità. Ogni volta che il nostro personaggio abbatte un nemico, ecco arrivare per lui il bottino che può riutilizzare in combattimento e una carta. Queste carte compongono un mazzo che può arrivare a dodici unità. E vengono lasciate cadere dai mostri lungo il cammino e vanno piazzate sulla plancia, come in un gioco da tavolo.

Ogni carta porta con sé un effetto benefico o malefico. Troviamo, ad esempio, le montagne, che aumentano i punti ferita massimi del personaggio. Oppure ci sono i prati che migliorano le cure giornaliere. Poi ci sono le carte da piazzare lungo il sentiero: foreste, cimiteri, villaggi, rovine antiche e tanto altro.

Tutti luoghi che, allo scattare della mezzanotte, fanno emergere le più orribili mostruosità: dai ragni giganti ai colossali vermi delle profondità.
ll bestiario di Loop Hero attinge a piene mani dai migliori manuali fantasy in giro per il mondo: scheletri, vampiri, lupi, goblin, gargoyles, arpie e tanto altro ancora, che non vedono l’ora di farci a fette o divorarci.

Lontano dalle spedizioni, il tempo del giocatore va dedicato al riportare all’accampamento il bottino di materiali utili alla costruzione di nuove strutture e alla forgia di nuovi oggetti. Tutto concorre all’espansione dell’accampamento e al suo inesorabile mutarsi in un villaggio e in una città.

Ogni costruzione che edifichiamo porta con sé diversi vantaggi, anche durante le spedizioni. Sempre da qui possiamo dedicarci alla conformazione del miglior mazzo di carte che ci venga in mente: un delicato equilibrio di carte benefiche e malefiche che possa, una volta piazzato sulla plancia, permetterci di arrivare allo scontro con il boss nelle migliori condizioni possibili.

COMMENTO FINALE

Loop Hero è un videogioco indipendente sviluppato da Four Quarters Team per Devolver Digital. Si tratta di un riuscitissimo ibrido fra Idle Rpg in terza persona, gestionale e deck builder di stampo fantasy e in pixel art.

Semplice nella messa in pratica, difficile da padroneggiare e assolutamente assuefacente. Le ore, in Loop Hero, passano senza che ce ne accorgiamo. Il gioco risulta bilanciato quasi alla perfezione e la sua ibridazione, invece che spezzare il ritmo dell’azione e della narrazione, concorre a far incollare al monitor il giocatore.

A proposito della narrazione, vogliamo rivolgere un plauso a chi ha scritto questa storia che renderebbe orgoglioso Michael Ende, autore de La Storia Infinita. La trama non è affatto banale, né scontata. Spinge alla riflessione e intriga parecchio. Di più: è talmente bene inserita tra le pieghe del flusso di gioco, che accompagna anche durante il cambio di fase (da idle rpg a gestionale, per esempio). Ogni interruzione aggiunge qualcosa che arricchisce l’esperienza, senza mai risultare invadente.

Loop Hero si candida tranquillamente come uno dei più bei videogiochi indipendenti del 2021. Senza “se” e senza “ma”.

Pregi

Sembra scritto dal figlio di Michael Ende, autore de La Storia Infinita. Pixel art efficace, senza fronzoli, senza difetti. Di grande atmosfera. Assuefacente senza mai appesantire. Gameplay profondo.

Difetti

Nuoce gravemente al tempo libero. La grafica troppo stilizzata in certe occasioni, potrebbe fare storcere il naso a qualcuno. Potrebbe deludere i cultori della quantità che deve battere la qualità.

Voto

9