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Order of Battle: Allies Defiant, recensione

Dopo il trio “rosso”, The Artistocrats parte con una nuova trilogia di contenuti espansivi per il suo strategico, questa volta dal punto di vista degli alleati

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Order of Battle: World War II è uno strategico vecchio stile davvero longevo. Il gioco, ad oggi disponibile come free to play con alcuni scenari a disposizione, vanta una miriade di dlc a copertura di un gran numero di battaglie. Dopo la trilogia con protagonista l’Armata Rossa, The Aristocrats ha deciso di riportare l’attenzione sugli alleati, in particolare la Gran Bretagna.  Order of Battle: Allies Defiant, ci porterà a vivere il secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1942.  Disponibile dallo scorso 28 gennaio, il contenuto è disponibile su Steam  e come sempre pubblicato da Slitherine. Ecco la nostra recensione, buona lettura.

SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA

Lo sviluppo della trilogia dedicata alla Russia, in particolare le battaglie anche meno conosciute dell’Armata Rossa, ha permesso a The Aristocrats di innovare una formula rodata nel corso degli anni. Ma proprio come accaduto in passato, per una serie che vanta qualche innovazione, l’espansione successiva o la serie di espansioni opterà per un consolidamento piuttosto che nuove introduzioni a tutti i costi.

È per questo motivo che Order of Battle: Allies Defiant non porta sui nostri schermi particolari novità, incentrandosi sui contenuti e sul periodo storico molto attrattivo per tutti gli appassionati di Seconda Guerra Mondiale. La campagna offerta in questa espansione, è la prima di una trilogia pianificata che segue gli alleati e in particolar modo le gesta delle forze armate britanniche.

Ambientata agli inizi del 1940, segue quindi le fasi d’avvio del conflitto più grande della storia, con missioni che ci vedranno protagonisti in Norvegia e Nord Africa. Come di consueto, nel corso dei vari scenari affronteremo battaglie in territori per lo più secondari o sconosciuti, intermezzo di combattimenti molto famosi come quello a Dunkerque.

GAMEPLAY

Order of Battle: Allies Defiant

In linea con altre produzioni “Panzer like”, all’inizio di ogni scenario il nostro compito sarà quello di reclutare e migliorare le unità a nostra disposizione, che acquisiranno esperienza al passaggio di livello. Alle truppe base si aggiungeranno eserciti disponibili in particolari missioni che non conserveremo al proseguo della campagna.

Ogni livello richiede il completamento di diversi obbiettivi, alcuni importanti per la vittoria e altri secondari e totalmente opzionabili, che offriranno però importanti bonus anche in termini di denaro da spendere. Il gameplay è se vogliamo tendenzialmente aggressivo, con la conquista come unico mezzo per migliorare le proprie forze e proseguire la propria avventura.

Order of Battle: Allies Defiant

E qui notiamo un particolare che fa di Order of Battle: Allies Defiant una sorta di punto di rottura rispetto al passato. Se fino ad ora l’avanzata prevedeva la conquista, le missioni offerte dall’espansione vedranno un corposo numero di scenari di tipo “difensivo”.

È sempre possibile aggredire l’avversario e spesso rappresenta una buona tattica per far breccia tra le linee ed imporre alle unità guidate dall’AI tattiche conservative. Il rovescio della medaglia è che gli obbiettivi secondari, prevedendo la difesa di una o più posizioni, rimarranno sempre una chimera. Per ovviare a questa difficoltà potremo optare per una strategia che veda il mantenimento di una posizione e solo successivamente aggredire le forze nemiche.

LA GESTIONE DEL CONFLITTO

Order of Battle: Allies Defiant

Come al solito, la valutazione del terreno, delle condizioni atmosferiche e dell’esercito nemico sarà fondamentale per la pianificazione delle nostre mosse. In particolare, la progressione della campagna è in sé piuttosto divertente, con una buona varietà di missioni e cambiamenti di scenario dopo un certo numero di battaglie.

Molti dei fan della serie aspettano con particolare interesse il rilascio di un nuovo contenuto, perché spesso significa l’introduzione di tante nuove unità con cui interagire. Questa volta però il numero di unità proposto in Order of Battle: Allies Defiant è risicato, anche se limitatamente all’esercito inglese possiamo dire che ci siano praticamente tutte.

Avremo la possibilità di comandare anche forze francesi e belga, ma come anticipato e sottolineato più volte nel corso della recensione, questo primo capitolo si concentra sui soldati della nostra amata regina. Un peccato non sia stata presa in considerazione l’ipotesi di aggiungere missioni dedicate alla Royal Navy, speriamo ne venga valutata l’introduzione attraverso scenari ad hoc ad essa dedicata. Dato l’alto valore storico di questa forza militare, l’idea di un confronto tra le forze alleate nei mari del nord del affondare l’iconica Bismarck sarebbe un sogno.

COMMENTO FINALE

Nonostante non introduca alcuna innovazione, Order of Battle: Allies Defiant è un contenuto interessante che propone un punto di vista differente rispetto ai canoni della serie. La porzione di campagna che ci vedrà impegnati in fronti difensivi offre spunti finora inesplorati, obbligandoci a cambiare tattiche affinate nel corso di anni dove la conquista e l’avanzata regnavano incontrastate.

Non offre un gran numero di unità ed è un peccato constatare non sia stata presa in considerazione l’introduzione di missioni nel mare aperto. Molto probabilmente, le vedremo protagonisti nel prossimo futuro in un dlc ad esse dedicate.

Per concludere, se avete giocato o conoscete Order of Battle e non vi ha impressionato o non vi è piaciuto, difficilmente questa espansione vi farà cambiare idea. Se al contrario il genere “Panzer like” vi piace e probabile che apprezzerete anche l’ultima fatica di The Aristocrats.

Pregi

La “guerra difensiva” proposta per la prima volta. Sono presenti quasi tutte le forze britanniche dell’epoca.

Difetti

Non innova. Non sono presenti molte nuove unità.

Voto

Si

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1 commento su “Order of Battle: Allies Defiant, recensione”

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