Speed Limit, recensione
Dall'estro dell'eclettico team indie Gamechuck, arriva un arcade folle, veloce e innovativo in un tributo in pixel art di alcuni classici anni '80 e'90
Ci sono giochi che già dal trailer e qualche screenshot offrono una panoramica di quanto abbiano da offrire. Ma cosa accade quando immagini e sequenze video sembrano uscite da uno “shaker videoludico”? È questo il caso di Speed Limit, opera in netta controtendenza con le avventure grafiche proposte dal talentuoso team indie Gamechuck.
Di questo sviluppatore, abbiamo già parlato nel corso della recensione di vApe Escape. Con Speed Limit, la software house croata (è di Zagabria) cambia totalmente genere, scaraventandoci lungo le strade (e non solo quelle) di un frenetico arcade. Il gioco è disponibile su Steam dal 17 febbraio. scorso.
Vi lasciamo alla nostra recensione del gioco uscito anche su console. Buona lettura
SALTA, ABBASSATI, RIPROVA, NO! GAME OVER!
Speed Limit è un arcade esigente e rigido. Per noi, il primo impatto non è stato dissimile da una stock car a Daytona che va a sbattere contro il muro generando un tamponamento a catena con autovetture che fanno danni ovunque
Questo perché i ritmi del gioco sono altissimi e non si fermano mai, come anche la voglia di giocare e riprovare quando appare il canonico Game Over. Per limitare i danni da frustrazione, lo sviluppatore propone tre livelli di difficoltà, di cui uno sbloccabile finendo il gioco a livello normale.
Ci sono anche salvataggi automatici, che aiuteranno a riprendere quando verrà il momento di prendersi una pausa. Se pensate che optare per la modalità “facile” sia uno sfregio al vostro senso di sfida, vi assicuriamo che non resterete delusi.
Interessante è la modalità infinita che verrà resa disponibile una volta terminato il gioco a livello normale. Invece che optare per la solita scelta che prevede più nemici e in generale una difficoltà maggiore, la sfida sarà quella di continuare a giocare all’infinito. Quanto riusciremo ad andare avanti dipenderà solamente dalla nostra abilità e soprattutto dalla tenacia.
UN PROTAGONISTA MALDESTRO, SICURI?
La storia è poco più di un pretesto per dar vita ad un’avventura fitta di inseguimenti e sparatorie. Il protagonista, un ragazzo o uomo senza nome, vive la giornata come le altre, probabilmente andando a lavoro con il consueto treno delle 8 del mattino.
La quiete viene interrotta da una sparatoria, che vede il nostro amico “imbracciare” una pistola. Il perché dell’azione sarà oggetto di studi milionari fatti da una qualsivoglia università, stante il fatto che avere l’arma in mano fa di lui il nemico pubblico numero uno. Da quel momento, tra auto, moto, elicotteri e perfino aerei l’avventura si susseguirà in una sequela tanto veloce quanto a suo modo schizofrenica.
A voler a tutti i costi fare qualche riflessione, un perfetto sconosciuto che guida macchine come Schumacher, moto come Capirossi, aerei ed elicotteri come Maverick, qualche dubbio lo fa venire. Senza ragionarci troppo, il fatto è che tutto è al servizio di un gameplay che funziona, quindi non fatevi domande e limitatevi al godimento dell’esperienza.
TRIBUTO ALLE ICONE
Ogni livello che il gioco propone è in realtà omaggio a titoli che hanno fatto la storia della nicchia arcade anni ’80/’90. Il livello iniziale del treno vede nel “pigia pigia con stile” il suo fulcro, mentre tentiamo di farci strada carrozza per carrozza, verso la motrice che fungerà anche da passaggio allo scenario successivo. Armato di una semplice e debole pistola, possiamo sparare, saltare e schivare. Gli ostacoli sono innumerevoli e più di una volta ci è capitato di dover ricominciare.
Arrivato al fatidico nuovo scenario, sarà ora di metterci alla guida di un nuovo veicolo e il gioco muterà per noi, passando da uno sparatutto a scorrimento laterale ad un gioco di guida con visuale dall’alto. Anche qui i riflessi conteranno moltissimo, visto che oltre a schivare i veicoli nemici dovremo essere attenti a sparare o speronarli per mandarli fuori strada e sopravvivere.
La creatura di Gamechuck risulta quindi mutevole e colma di una varietà di stili che contro ogni pronostico, si armonizzano in modo perfetto. Questa differenza nella tipologia d’approccio fa si che il giocatore rimanga letteralmente incollato allo schermo, solo per vedere “cosa c’è al livello successivo”. È un pretesto “vecchia scuola”, ma funziona. E noi vogliamo ingolosirvi con due ulteriori indizi: Desert Strike e Road Rush. Ma c’è anche un po’ di After Burner. Titoli, questi appena nominati, che non hanno bisogno di ulteriori presentazioni. Almeno non in questa sede.
I nemici sono di vario tipo, fattore che consente al gioco di risultare fresco e ampiamente rigiocabile, soprattutto nella modalità infinita che non sfigurerebbe affatto in un cabinato da sala giochi. Il passaggio dalla prospettiva in 2d dello scorrimento laterale a quella in 3d proposta in un livello in particolare è a tratti sorprendente, soprattutto per un prodotto sviluppato totalmente in pixel art. Interessantissimi gli effetti luce ed ambientali che confermano una realizzazione tecnica di notevole livello. A tratti, il titolo, è spettacolare.
COMMENTO FINALE
Abbiamo sempre trovato in Gamechuck la fantasia e la voglia di innovare tipica delle migliori software house, e con Speed Limit questo desiderio di proporre qualcosa di nuovo è elevato all’ennesima potenza. I ragazzi croati si sono davvero superati, proponendo un gioco esteticamente semplice, meccanicamente punitivo, che tiene incollati allo schermo. Per chi si avvicina per la prima volta al genere, partire con il livello più semplice rappresenta una scelta praticamente obbligata. Nel complesso, l’esperienza d’azione ininterrotta risulta davvero appagante quando arriveremo ai titoli di coda. Peccato finisca forse un po’ troppo presto, così come impone la massima: un bel gioco dura poco.
La componente narrativa, completamente al servizio del gameplay, risulta inutile e forse a cercare il pelo nell’uovo è l’unica piccola sbavatura di un prodotto altrimenti perfetto per tutti gli amanti dei giochi arcade. A questo punto l’unico auspicio è la software house si metta a lavoro su un sequel o una serie di contenuti digitali che espandano una formula che risulta vincente.
Pregi
Arcade sublime ed impegnativo. Fonde generi diversissimi in modo incredibile. Impegnativo e rigiocabile.
Difetti
Un po' corto. Componente narrativa laterale. Ai livelli più alti può risultare frustrante.
Voto
8,5