Ender Lilies: Quietus of the Knights ha debuttato lo scorso mese su Steam, in mezzo ai tanti titoli che ogni giorno provano a farsi largo nel mare magnum di progetti in accesso anticipato. Eppure non nascondiamo di esserne stati catturati fin dal primo istante. Pur trattandosi, sostanzialmente, di un altro gioco di ruolo a scorrimento orizzontale. Il quale segue la redditizia scia lasciata da titoli come Hollow Knight, Dead Cells, Blasphemous, Indivisible e molti altri.
Dietro a questo rpg fantasy a scorrimento orizzontale tipicamente metroidvania c’è uno studio indipendente di matrice nipponica, Live Wire. Che insieme ad Adglobe Tokyo e Adglobe Montréal ha lanciato sullo store di Valve questa intrigante avventura, che al momento presenta meno della metà dei contenuti previsti per la futura versione 1.0. Una volta terminata la fase di accesso anticipato il gioco verrà lanciato anche su Switch, PS4, Xbox Series X/S e PS5 (tramite retrocompatibilità).
Senza ulteriori indugi vi lasciamo alla nostra anteprima di Ender Lilies: Quietus of the Knights , che ricordiamo essere distribuito da Binary Haze Interactive. Vi auguriamo una piacevole lettura.
UN RICORDO ALLA VOLTA
E’ un mondo in rovina quello di Ender Lilies: Quietus of the Knights, flagellato da un fenomeno come necropioggia (che a molti ricorderà la cronopioggia vista in Death Stranding). In questo caso le precipitazioni atmosferiche non fanno “invecchiare” coloro che ne vengono toccati, bensì li trasforma in esseri malefici, che vengono definiti “impuri”.
Il paese di Finis, dove è ambientato il gioco, porta drammaticamente con sé le conseguenze di tutto ciò. Una pioggia incessante che si abbatte su case abbandonate e in rovina, oltre che sulle strade ora popolate esclusivamente da esseri deformi. Alcuni dei quali ancora coscienti e impossibilitati a trovare la pace nel loro tormento, che li costringe ad attaccare senza sosta tutto ciò che gli si para davanti.
Inizieremo il gioco nei panni di Lily, una delle giovani sacerdotesse incaricate di purificare gli abitanti del mondo corrotti dalla necropioggia. C’è però un problema: non solo siamo rimasti i soli a dover portare a termine tale incarico, ma siamo anche privi di ricordi. Nel nostro viaggio attraverso Finis non dovremo solo liberare le “anime” impure, ma anche recuperare i nostri ricordi.
Per farlo potremo raccogliere dei “frammenti” nascosti nelle aree di gioco, ma perlopiù bisognerà combattere contro gli esseri malefici. Dal momento che siamo sostanzialmente indifesi, a lottare in nostra vece saranno gli spiriti di coloro che andremo a purificare, che prenderanno “consistenza fisica” nell’atto di parare o portare a segno colpi.
VESTALE DA (NON) COMBATTIMENTO
Come abbiamo già anticipato, una caratteristica non comune di Ender Lilies: Quietus of the Knights è che a combattere non sarà direttamente la nostra protagonista, bensì gli spiriti che la accompagneranno. Essi fungeranno quasi come “estensioni” del corpo di Lily, e prenderanno appunto “forma” alla pressione del relativo tasto. Presentando in molti casi una diversa modalità di attacco (a seconda se ci si trova in aria o a terra).
Il cavaliere che ci scorterà all’inizio del viaggio sarà l’unico ad essere utilizzato illimitatamente. Tutte le altre abilità saranno soggette a un limite di “cariche”, cioè di utilizzi effettivi. Che potranno essere ripristinati presso il punto di salvataggio più vicino (un letto, una panchina ecc). Presso quest’ultimo potremo anche salvare il gioco, potenziare le abilità e ricaricare le preghiere di Lily.
In combattimento capiterà, se non di morire (nel caso, rinasceremo senza conseguenze presso l’ultimo punto di salvataggio visitato), quantomeno di essere feriti. Tramite una preghiera potremo ripristinare una porzione definita della barra della vita, per un limite di tre volte. Potenziando tale capacità potremo aumentare la quantità di vita ripristinata, che così riuscirà bene o male a tenere il passo con l’aumento della barra della vita.
Cosa possibile tramite il ritrovamento di speciali frammenti disseminati nel mondo di gioco. Esso presenterà diverse aree segrete, che celeranno oggetti speciali e anche depositi di sedimenti impuri, moneta da spendere per potenziare molte abililtà. Come ogni metroidvania che si rispetti il backtracking sarà incentivato dallo sblocco di abilità passive, che renderanno accessibili aree in precedenza precluse.
UNA GIOVANE PROMESSA
A livello di difficoltà Ender Lilies: Quietus of the Knights si pone decisamente sotto alla media rispetto a molti altri metroidvania. Certo, il fatto di avere utilizzi limitati per preghiere e quasi tutte le abilità costringe a un approccio misurato e strategico. Ciò nonostante qualunque giocatore un po’ navigato nel genere avrà certamente vita facile.
Per quanto fluido e dinamico il combattimento si presenta decisamente “lento”, basato più su studio e analisi dei pattern d’attacco nemici che non veri e propri riflessi. Ma trovandoci di fronte a meno della metà di quello che sarà il gioco completo, aspettiamo di vedere come si comporteranno i futuri boss e subordinati. Giacchè quelli visti finora sembrano quasi fungere da “addestramento”, a fronte di una difficoltà tendenzialmente assai abbordabile.
Pur non presentando particolari giochi di ombre (che renderebbero le ambientazioni ancora più magiche) o effetti volumetrici, Ender Lilies: Quietus of the Knights si fa forte di un comparto tecnico di tutto rispetto. Certo vi sono pochi settaggi grafici, ma il framerate si è dimostrato assolutamente granitico e non abbiamo riscontrato bug o crash di sorta. Sorprendente oltre che molto apprezzata la localizzazione in italiano.
Ciò che si distingue e fa distinguere il titolo di Livewire e Adglobe è la direzione artistica. Tanto a livello audio (con una toccante colonna sonora) quanto, soprattutto, a livello di disegni. Sia gli sfondi che i personaggi sono realizzati con una cura notevole, che li rende un autentico piacere per gli occhi. Anche se non propriamente originali, le ambientazioni sono infatti una più suggestiva dell’altra. Villaggi in rovina, caverne e sotterranei, ecc.
PROMETTENTE
Ciò che appare oltremodo evidente è che Ender Lilies: Quietus of the Knights punta con decisione sul comparto artistico, distinguendosi dagli altri metroidvania più a livello di stile che di mero gameplay. Il quale, al netto di qualche elemento, non presenta obiettivamente nulla di innovativo. Il lavoro dello studio nipponico poggia infatti su basi molto solide, in quanto già abbondantemente battute da predecessori più e meno illustri. Al momento sono presenti solo tre degli otto “stage” previsti nella versione finale del gioco. Quello che possiamo affermare senza ombra di dubbio è che la prospettiva dinanzi a noi appare davvero rosea. Un futuro luminoso pari alla protagonista, ultima luce in un mondo di tenebre.