Combat Mission: Black Sea, recensione
Andiamo ad analizzare il nuovo capitolo della serie Combat Mission da poco approdato su Steam
Dopo Combat Mission Shock Force 2, da noi recensito lo scorso agosto, il duo Slitherine / Battlefront ha deciso di alzare la posta facendo sbarcare su Steam uno dei capitoli relativamente più recenti della serie. Uscito originariamente nel 2014 e già comprensivo di tutte le patch uscite nei sei anni che lo separano da questa release, Combat Mission: Black Sea è disponibile dallo scorso 21 gennaio ed è pronto a mettere alla prova un pubblico più ampio grazie alla diffusione del noto client americano.
Buona lettura
L’UCRAINA, LA TERRA DELLE PIANURE
Quella dei Combat Mission è una delle serie strategico/tattiche più conosciute e rispettate nel panorama videoludico. Spiccato esponente della meccanica WEGO (ossia turni giocati simultaneamente tra giocatori o giocatore versus AI. È però possibile selezionare una modalità che converte le meccaniche di gioco a turni “classici”), il capitolo che andremo ad analizzare nel corso di questa recensione è ambientato durante i conflitti russo/ucraini del 2014.
La guerra in Crimea o del Donbass venne inizialmente indicizzata come una serie di rivolte interne. Ad aprile 2014, un gruppo armato di separatisti prese possesso di edifici governativi e pretese l’induzione di un referendum atto a regolare lo status delle regioni all’interno del territorio ucraino. Questi si è tenuto l’11 maggio dello stesso anno, vide la proclamazione di uno stato federale. La situazione precipitò nel mese di agosto quando alcuni mezzi russi vennero segnalati all’interno del territorio ucraino senza permesso del governo locale.
Successivamente, si verificarono altri sconfinamenti ed una serie di scontri con tanto di bombardamenti di posizioni ucraine sul versante russo. Queste schermaglie portarono l’Ucraina ad accusare la Russia di invasione e solo dopo una serie di interventi anche di stampo diplomatico venne proclamata una tregua. Il riacutizzarsi delle tensioni tra i due paesi ha riacceso il fuoco di un conflitto che sembrava destinato a terminare, con scontri che si verificano tutt’oggi, mentre scriviamo questa recensione.
Bene, Combat Mission: Black Sea è ambientato in un “universo alternativo” dove i russi hanno invaso l’Ucraina nel corso 2017. Le forze in campo ci permetteranno di prendere le redini di questa guerra dal fronte russo o dal fronte ucraino, con un gran numero di unità a disposizione. Gli scenari che andremo ad affrontare risultano quindi autentici e a differenza di altri capitoli della serie, troveremo missioni dove il nostro compito sarò quello di raccogliere informazioni o andare in avanscoperta in territorio nemico.
L’elemento “narrativo” del conflitto si evince tanto dal tipo di incarichi quanto dai briefing ad inizio missione estremamente dettagliati, con tanto di suggerimenti su movimenti e posizioni di alto profilo da catturare per fermare l’avanzata dell’esercito nemico.
NON ADATTO AI NEOFITI
Come di consuetudine della serie, anche in Combat Mission: Black Sea avremo al nostro comando plotoni composti da tre o più squadre o interi battaglioni a loro volta composti da una decina di plotoni più varie unità ausiliarie.
Le unità non sono risultano però predisposte in modo asettico, in quanto tanto i battaglioni quanto le singole squadre sono a loro volta composte da soldati singoli, ognuno con caratteristiche e inventario non modificabile. Nelle fasi iniziali e per prendere confidenza con le meccaniche di gioco sarà utile seguire i consigli proposti in fase di briefing che dovrà essere memorizzato al meglio per progredire velocemente verso l’obbiettivo.
Al giocatore spetta quindi l’onere di gestire non solo l’esercito ma anche i punti in cui si andrà a fare fuoco, i movimenti e tutta una lunga serie di opzioni proposte in un’interfaccia che rispetta i canoni della serie e risulta piuttosto comoda.
Ad esempio, potremmo dover prendere possesso di un edificio posto in un area priva di coperture e sospettosamente silenziosa. Inviare scout in avanscoperta e successivamente lanciare una serie di fumogeni prima di movimentare il grosso delle truppe può risultare tatticamente favorevole, a patto d’aver posto attenzione sui versanti laterali dell’obbiettivo da colpire.
In fase di conflitto evidenziamo l’ottimo comportamento dell’intelligenza artificiale che si comporta in modo congruo e verosimile. Nel momento in cui le truppe verranno bersagliate da colpi nemici, cercheranno coperture e in caso contrario si abbasseranno al livello del suolo per difendersi al meglio delle loro possibilità.
Ogni unità ha un suo raggio d’azione e nel momento in cui verranno rilevate truppe o mezzi del fronte avverso spareranno automaticamente, dando priorità a bersagli d’alto profilo. Questo comportamento si basa su ordini standard predeterminati che potremo modificare a nostra discrezione attraverso un pratico menu.
Tanta libertà ha però un prezzo: il gioco non è adatto a chi si avvicina per la prima volta a questo tipo d’esperienza. L’interfaccia è comoda e colma di opzioni, il ventaglio di possibilità tattiche virtualmente infinito, truppe e mezzi in quantità come i valori da tener d’occhio. Appare chiaro come il gioco non sia appannaggio d’un pubblico inesperto che si ritroverà spaesato. È un prodotto sviluppato da esperti, per giocatori esperti.
INTERFACCIA E LATO TECNICO
Come descritto in precedenza, l’UI di gioco è comoda ma a suo modo “vecchio stile”. In linea con quanto proposto nel 2014, i cambiamenti sono stati minimi e la struttura base intatta. Avremo quindi una serie di pulsanti e menu da sfruttare al massimo durante ogni scenario che descriveranno i movimenti disponibili, le armi a nostra disposizione, i valori di stress e punti vita e lo stato dei mezzi per quanto riguarda i corazzati.
Sono tutte variabili primarie che andranno memorizzate insieme ad un manuale dettagliato ma purtroppo disponibile solo in inglese, come del tutto il resto del gioco. Dobbiamo fare un’ulteriore precisazione sul discorso lingua: nonostante nella pagina su Steam e nelle opzioni il gioco proponga la lingua italiana, in realtà si riduce ad una manciata di traduzioni sui comandi mentre il resto sarà in inglese.
Per capire quanto la simulazione pretenda dal giocatore basterà spendere due parole sul tutorial. Avviandolo, ci si potrebbe aspettare una breve descrizione dei comandi e qualche finestra atta a dare un minimo di spiegazione sulle varie funzioni. Nulla di tutto questo; per seguire il tutorial dovremo affidarci alla combinazione “manuale PDF a schermo + gioco ridotto ad icona” e passo passo, procedere nella missione.
Per quei fortunati che nel 2014 acquistarono il gioco in formato cartaceo il problema non si pone, ma una manualistica proposta internamente al gioco e disponibile in qualunque momento non avrebbe guastato. Il nostro consiglio è di seguire e completare la missione d’approccio almeno due volte, così da prendere confidenza con i comandi senza dover mettere in pausa ogni volta nelle missioni successive.
Dal punto di vista grafico il gioco va paragonato nella scala dei wargame e non certo negli strategici moderni in voga. Sotto quest’ottica, il lavoro di Battlefront è di tutto rispetto con unità e mezzi a godere di un buon dettaglio e animazioni legnose ma accettabili. Rispetto a Combat Mission: Shock Force 2, uscito nel 2018, l’impatto visivo è gradevole pur mantenendo quell’aspetto “spoglio” per quel che riguarda gli edifici che risultano in alcuni casi anonimi.
COMMENTO FINALE
Combat Mission: Black Sea è stato sviluppato nell’ottica dei wargame senza compromessi. Il risultato è una simulazione approfondita che gode di ampia libertà, affine a quella nicchia di giocatori già preparati e non impauriti da un ventaglio di opzioni e rigidità sopra la media.
La ripida curva d’apprendimento è controbilanciata da una manualistica dettagliata e da un gameplay che offre un ottimo senso di progressione per tutti gli utenti che non si faranno spaventare da un’interfaccia comoda ma datata e qualche game over nelle prime fasi.
Pregi
Simulazione estremamente dettagliata. Combattimenti realistici. Adatto a giocatori esperti. Tante unità.
Difetti
Curva d'apprendimento ripida. L'interfaccia utente sente il peso degli anni. Solo in inglese.
Voto
8