E’ un team tutto italiano quello dietro a Dreamers, la nuova avventura tridimensionale open world targata appunto Playsis. Il gioco è in lavorazione per Playstation e, in seguito, per altre console. Al momento si parla della seconda metà del 2021 come finestra di lancio. Il titolo sarà caratterizzato da un gameplay poliedrico che si estenderà su diversi territori. Dove saranno proposti numerosi incontri con personaggi, enigmi e svariati sottogiochi.
Primo gioco per console dello studio milanese, Dreamers promette di trasportare emotivamente i giocatori in un mondo fantastico e curato sotto tutti gli aspetti. Gran parte del gioco si svolgerà in sinlge-player, ma ci sarà la possibilità di usare il multi-characters cooperativo in specifici ambienti. Saranno presenti puzzle ambientali e sfide di tanti tipi, veicoli da guidare e potenziare in stile mobile game, così come una vasta mappa da scoprire, oggetti da collezionare e quest da portare a termine.
Tutti questi elementi sono stati pensati e definiti nel dettaglio con attenzione, per dare al pubblico di videogiocatori un prodotto unico nel suo genere, un gioco alla portata di tutti, senza barriere di difficoltà e senza game over, che possa offrire emozioni a un pubblico nostalgico e, allo stesso tempo, proporre un’esperienza moderna per i giocatori alle prime armi.
Di seguito il trailer ufficiale. Buona visione.
CARATTERISTICHE CHIAVE DI DREAMERS
Tutta un’altra storia. Dreamers tratta il tema del viaggio, che in chiave metaforica diventa scoperta della vita quotidiana che affrontiamo ogni giorno crescendo. Il titolo di PlaySys è dunque pensato per essere vissuto da tutti i giocatori a cui piace scoprire la storia ed essere portati per mano, attraveso una narrazione che si lascia svelare lentamente. L’intento è anche quello di portare una svolta nelle classiche avventure grafiche, introducendo alcuni elementi di contaminazione caratteristici di altri generi. Il giocatore vivrà un’esperienza di diverse ore con svariati gameplay in un mondo liberamente esplorabile.
Art vs Feeling. L’intero titolo è sviluppato in grafica tridimensionale con una scelta molto particolare per quanto riguarda i colori e, dal punto di vista tecnico, l’impiego di elementi grafici. Una scelta ovviamente pensata, con tanto di strumenti di sviluppo realizzati appositamente da PlaySys, e che avrà un riscontro anche nella parte narrativa. Il gioco si presenta con una grafica non fotorealistica e dai tratti spigolosi, oltre che volutamemente low-poly. Questo per creare un disequilibrio tra la narrazione e lo stile visivo definito da colori vividi e rassicuranti, a netto contrasto con la presenza dei temi profondi che vengono affrontati.
Viaggio attraverso mondi e sensazioni. Nel gioco vengono affrontate tematiche importanti della quotidianità dell’individuo, come la famiglia, la burocrazia e le delusioni che, a volte, ne conseguono. Inoltre, un punto fondamentale del gioco è la mancanza di egocentrismo nello storytelling. Non tutti gli NPC sono solo funzionali come in altri giochi, ma tanti partecipano attivamente alla collettività portandovi il proprio carattere. Non tutti i personaggi, infatti, sono chiamati a coinvolgere i protagonisti che spesso si sentono emarginati o, talvolta, alienati dalla società virtuale di Dreamers. Per dar vita a tutti questi NPC low-poly e per aumentarne il contrasto narrativo, PlaySys ha investito nella creazione di un teatro di motion capture nei propri uffici.
Mondo a portata di codice. Un’altra caratteristica che rende il processo di creazione versatile è l’utilizzo del proprio toolkit di sviluppo di videogames e applicazioni interattive. Cioè il “PlaySys Interaction Framework”. Solo con una serie di strumenti realizzati nel corso dei 13 anni di presenza sul mercato internazionale, il team di PlaySys ha potuto dare il via ai lavori nella creazione di un titolo così ambizioso, lanciandosi in una produzione di oltre due anni di lavoro.
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