I migliori giochi italiani del 2020
Iniziamo le danze dei nostri Goty premiando e menzionando i titoli tricolore dell'anno passato agli archivi da pochi giorni
Come da tradizione, cominciamo ad assegnare i nostri Goty partendo con i migliori giochi italiani del 2020. L’anno appena trascorso è passato alla storia per ben altro. Purtroppo. Le produzioni di tutto il mondo, a tutti i livelli, hanno avuto diversi stravolgimenti.
Questo non ha impedito ad alcune software house indie italiane ed anche alle “solite note” di mettersi comunque in mostra con titoli interessanti sotto tutti i punti di vista.
L’anno è iniziato con l’ottimo Bookbound Brigade di Digital Tales, un action adventure in salsa platform dall’ambientazione fanta-storica e che unisce varie epoche con una bellissima e notevole direzione artistica.
Vogliamo continuare menzionando alcuni giochi come ad esempio Timothy and the Mysterious Forest di Kibou Entertainment, un amarcord che si ispira ai classici titoli acrion rpg o “alla Zelda” su Game Boy.
Spazio anche per ricordare Headbangers in Holiday Hell, firmato da Vikerlane, che poco prima di Natale e giusto in tempo, quindi, per le feste di fine anno, ha sfornato uno sparatutto che ci mette nei panni di una persona che odia Babbo Natale, i suoi aiutanti e le renne che, nel frattempo, hanno preso in ostaggio i suoi amici. Titolo in pixel art molto ben realizzato.
Rimanendo in tema sparatutto, è giusto parlare velocemente di Thunderflash, sparatutto a scorrimento che omaggia i classici come Ikari Warriors, Mercs, Commando solo per citarne alcuni. SEEP ha saputo ricreare atmosfere da coin op grazie ad una bella grafica in pixel art coniugati con una buona colonna sonora ed effetti retro.
Ottima, invece, la realizzazione di Syder Reloaded per Switch che ha fatto conoscere lo shoot’em up di Studio Evil anche agli utenti della console ibrida di Nintendo.
Non poteva mancare Remothered: Broken Porcelain horror e sequel di Remothered: Tormented Father che tanto ha fatto parlare di sé agli gli Italian Video Games Awards del 2019 portandosi il trofeo di migliore produzione tricolore. Un ampio lavoro da parte di Stormind Games sicuramente ed ampiamente sufficiente ma un po’ lontano (almeno al momento dell’uscita) dai recenti fasti: l’atmosfera cupa al punto giusto, la colonna sonora e la rama intrigante non sono bastate per colpa di una longevità risicata e di problemi tecnici ed al gameplay.
Merita anche un paio di parole Landflix Odyssey, interessante puzzle in pixel art di Fantastico Studio (che sta lavorando Borneo: A Jungle Nightmare) dove il protagonista deve superare diversi livelli ambientati in serie TV ispirate a quelle reali. Titolo uscito a fine 2020.
Detto questo, vi lasciamo ai migliori cinque giochi (più uno) italiani del 2020 ricordando che questa graduatoria si basa sui voti delle recensioni. Non ci resta che augurarvi, una buona lettura.
5) IRON WINGS – SWITCH
Naps Team ha pubblicato la versione Switch di Iron Wings, un gioco basato sui combattimenti aerei ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. La sua versione Pc è stata da noi apprezzata e l’edizione per la ibrida di Nintendo non ha fatto che confermare quanto di buono fatto da questa piccolissima software house messinese nonché da Raylight che si è occupata del porting.
L’operazione Husky (lo sbarco americano nel Sud Italia ed in Sicilia) è narrato attraverso le vicende di Jack ed Amelia. Ricorda anche un po’ il celebre Wings anche se il contesto è diverso. Iron Wings è un titolo, a nostro avviso, piuttosto sottovalutato. Ovviamente non è perfetto ma nemmeno i capolavori che tanto osanniamo lo sono. Bisogna sempre considerare che è il lavoro di due persone: Domenico Barba e Fabio Capone. Lo vogliamo ricordare, come buon auspicio per il 2021 e ne parleremo presto, che il dinamico duo sta lavorando all’attesissimo Baldo. Attendiamo con fiducia ma registriamo anche il buonissimo e “vecchio” Iron Wings.
4) THE HAND OF GLORY
Che gli italiani siano ottimi sviluppatori crediamo non ci siano dubbi. Ma che le avventure grafiche siano un genere che strizza l’occhio ai team del Bel Paese è altrettanto fuori discussione. The Hand of Glory ci porta prima a Miami e poi in Italia in un’avventura investigativa che vede protagonisti “la strana coppia” (che poi si dimostrerà complementare alla perfezione) formata da Lazarus Bundy ed Alice Sharp. Il primo è un detective in disgrazia, l’altra è una stagista al primo giorno.
I due indagheranno ad un rapimento di una ragazza che fa parte di una delle famiglie più in vista di Miami. Le indagini porteranno i due a conoscersi, a fidarsi l’uno dell’altra ed a scoprire le misteriose ragioni che ci sono dietro questo crimine.
Il lavoro di Madit Entertainment e di Daring Touch è di buonissima fattura. Frutto (anche) di una campagna Kickstarter che ha permesso agli sviluppatori di raccogliere quasi 10.000 euro, il titolo – uscito in due parti (una uscita a giugno, l’altra a dicembre scorso, ndr) – offre una buona grafica in 2d disegnata a mano. Certo, con un po’ di alti e bassi ma generalmente di discreta fattura. Buona la colonna sonora così come il doppiaggio in inglese. Peccato proprio per gli scarsi fondi, non si sia potuto godere del doppiaggio in italiano. Il gameplay è classico, non offre grosse novità ma il vero punto forte è la storia ben scritta adornata da dialoghi di buon livello e da enigmi interessanti. Almeno un paio sono cervellotici ma ci si può venire a capo con attenzione.
3) MOTOGP 20
Ormai quello con MotoGP è un appuntamento fisso. Milestone rinnova ogni anno uno dei suoi titoli di punta, nonché quello ufficiale dedicato al motomondiale. E come ogni anno punta a migliorarsi. MotoGp 20 ha fatto ulteriori passi in avanti rispetto alla già buona versione del 2019. Punto di forza è il suo gameplay che, soprattutto nella modalità Carriera, si esprime molto bene.
Guidando una moto3 ad inizio ciclo, dovremo migliorarla sotto tutti i punti di vista grazie allo sviluppo del team ma sarà importante anche dare alla nostra squadra prestazioni tali da poter registrare dati sufficienti allo scopo. Con questa “sinergia” la moto si svilupperà più velocemente ed i tanti secondi di distanza saranno poi limati. Dà soddisfazione. Prestazione dopo prestazione arriveranno offerte migliori da team più blasonati, anche di categorie superiori fino ad arrivare alla classe regina, la MotoGp, appunto.
Ecco un estratto del commento finale della recensione:
Tecnicamente il gioco gode di una buonissima fluidità e di un comparto visivo interessante pur con alti e bassi. La Photo Mode può esaltare i dettagli della moto permettendoci di catturare attimi altamente spettacolari come un sorpasso riuscito o di immortalare un momento drammatico. Ma le scene di intermezzo ai box sono interlocutorie, scarne e con poco appeal.
Mentre i pregi parlano di un gameplay congruo in moltissime fasi di gioco. Troviamo una modalità Carriera sempre interessante. Il comparto online dedicato agli eSport è ottimo. E, ovviamente, la longevità assicurata e garantita.
2) ASSETTO CORSA COMPETIZIONE – PS4
A distanza di quasi un anno dal suo debutto trionfale su Pc, Kunos Simulazioni, team romano, ed il publisher 505 Games, hanno portato Assetto Corsa Competizione approda su console. La versione PS4 da noi presa in esame è stata sostanzialmente un successo. Il 2019 è stato trionfale (ripetiamo il termine) visto che il gioco in questione si è portato a casa tra nostri Goty, Gioco dell’anno, Miglior Gioco Italiano e Miglior Gioco Sportivo/Corse.
È chiaro: c’è stato un rimaneggiamento grafico per sopperire alle differenze tecniche rispetto all’edizione stratosferica per Pc, ma il gioco non ne ha risentito. Le varie espansioni hanno continuato a supportare il gioco migliorandolo e limandolo ancora.
Anche su console, Assetto Corsa competizione è un gioiellino. Qui un estratto del commento finale della recensione firmata dal nostro DannyDSC.
Assetto Corsa Competizione è un’esperienza entusiasmante, capace di avvolgere il giocatore e spingerlo ai propri limiti. Adatto e rivolto a piloti meno smaliziati, se vi piacciono le gare di Gran Turismo è il titolo che fa per voi quindi prendetelo ad occhi chiusi. Se siete incuriositi dalla Blancpain GT Series ma non avete tanta esperienza con i racing sim non preoccupatevi, gli aiuti alla guida renderanno il gioco meno frustrante ma ugualmente divertente e impegnativo.
Giusto comunque il posto sul gradino secondo gradino del podio.
And the winner is… RIDE 4
Basta solo il catenaccio della recensione firmata da Antonio Michele Patti per sintetizzare e spiegare anche i motivi del primo posto di Ride 4. Si legge testualmente: “Il Gran Turismo delle due ruote è tricolore”.
Con un numero altissimo di moto, di ricambi per la personalizzazione, di gare, di eventi e di location, questo quarto capitolo della serie dedicata al mondo delle due ruote firmata da Milestone è sicuramente il più completo della serie ed il meglio riuscito. Merito anche dell’Unreal Engine sfruttato piuttosto bene dalla software house milanese.
Le parole conclusive della recensione spiegano meglio di altri discorsi:
Si avvicina, dunque, al gioco ideale per tutti gli appassionati di motociclette: il parco veicoli è impressionante, come la loro realizzazione e il loro comportamento su strada virtuale.
Il suono dei motori, il comportamento fisico, la ricercatezza di ogni dettaglio votato ad accrescere e arricchire l’esperienza motociclistica, rendono Ride 4 l’isola felice di ogni appassionato. Se c’è un gioco, che potrebbe mettere d’accordo davvero tutti, sul fronte dei racing games specificatamente rivolti al mondo delle due ruote, è proprio l’ultima fatica di Milestone.
Le modalità aggiuntive, oltre alla classica e bellissima carriera, espandono l’esperienza e garantiscono varietà. Il parco veicoli farebbe impallidire qualsiasi concorrente, così come fa cedere la mascella il lavoro certosino a livello tecnico. Milestone ha realizzato il suo autentico capolavoro, e si chiama Ride 4.
Ci sono ben pochi difetti da poter additare, uno dei quali vogliamo segnalarlo subito e circoscriverlo all’esperienza soggettiva: Ride 4 non è un gioco per tutti, non è semplice padroneggiarlo, richiede un minimo livello passione e dedizione da parte del giocatore. Una volta “domate le cavalcature”, la loro risposta ai comandi, il loro comportamento sui vari fondi stradali, saremo pronti a definirci autentici centauri virtuali.
Tra i pregi segnaliamo anche: Tecnicamente il nuovo standard della serie e dei giochi motociclistici. Pressoché perfetto compromesso tra giocabilità arcade e simulazione. Varietà di veicoli impressionante. Varietà di gioco encomiabile. Convincente riproduzione della fisica.