Evergate, Recensione Xbox Series X
Ci vuole una buona mira per raggiungere l'aldilà
Aria di next-gen con Evergate, il titolo della nostra recensione per console Xbox Series X. Stone Lantern Games, riesce a convincere persino PQube con il suo precision puzzle-platform. Lo hanno definito così questi 4 cervelloni del MIT mentre realizzavano il loro primo videogioco nei loro uffici di Boston. Hanno fatto tutto da soli visto che ognuno di loro è una specialista in un particolare settore. Hanno convinto anche Microsoft, visto che il titolo era nella lineup al day one di Xbox Series X.
La bella figura fatta lo scorso settembre, con le versioni Pc e Switch, è stata determinante in questa scelta. Gli sviluppatori per essere pronti al meglio e sfruttare le potenzialità di questa nuova console hanno migliorato risoluzione e framerate, portandoli a 4K e 60fps. Sarà perché lo abbiamo giocato nello stesso periodo di DARQ, Shady Part Of Me, Unto the End e A Tale of Paper. Sarà perché, dopo loro, eravamo già pronti a celebrare una vera e propria rivoluzione del genere. Ci trovavamo già al settimo cielo. Ironia della sorte, un gioco che parla del paradiso ci riporta, invece, sulla Terra.
Evergate non sembra di questa generazione, e nemmeno di quella precedente. Il gameplay è piuttosto macchinoso, anche se probabilmente perfetto per Switch. Un platform con un sistema di mira che prevede l’andare a segno con il primo colpo. Se la nostra scarica di energia non è precisa si deve ricominciare da capo il livello. Il level design è “bastardo”, denso di trappole e modi per trovarsi alle porte di S. Pietro.
La strada è lunga verso l’85esimo livello. Nel mentre ci accompagna una storia che, tutto sommato, è carina e uno skill tree “essenziale” da alimentare. Le ambientazioni, a metà tra il 2d e il 3d, sono una timida imitazione di quelle viste nella serie di Ori and the Will of the Wisps e Blind Forest, con un tocco artistico di livello. Le colonne sonore e gli effetti audio sono un altro punto di forza di questo puzzle-platform. Non vogliamo farvi perdere altro tempo con le nostre premesse, e vi lasciamo quindi alla nostra recensione per Xbox Series X di Evergate.
SNIPING PUZZLE-PLATFORM? QUESTA CI MANCAVA
Tutto inizia con 4 ragazzi, un sogno e senza “un becco di un quattrino” per finanziare il loro gioco. Un classico, voi direte. Resta il fatto che la campagna Kickstarter di Evergate è riuscita a raggiungere il suo primo traguardo dopo soli 14 giorni dal lancio. I 25.000 dollari guadagnati erano solo l’inizio del loro viaggio, che li ha portati ad approdare, dapprima su Pc e Switch, e poi su Xbox Series X.
Il gameplay è molto particolare, visto che prevede un sistema di mira che guida il protagonista “Ki”, verso la “scalata” nel livello. Ad aiutare in questo processo ci pensa il “bullet time”, in grado di rallentare i tempi di gioco e farci prendere con comodo le misure. L’obiettivo è quello di raccogliere quanti più cristalli possibili per migliorare le doti del nostro piccolo spiritello bianco. Ve lo diciamo in anticipo: le “parolacce” si sprecheranno.
Prima di fare qualsiasi cosa si deve fare un bel lavoro di analisi delle traiettorie. Quasi come una partita di biliardo, bisogna capire dove si vuole arrivare prima di scegliere mira e potenza. Come se imitasse le dinamiche tipiche di un rogue-like, se “cannate il colpo” si va di respawn. Dopo la prima, seconda e terza volta che si sbaglia, le immagini di un bel pad “stampato” sul muro cominciano a farsi sempre più nitide. Ma ci sta dai, fa parte del gioco.
A proposito del gioco, lo scopo principale di Evergate è quello di raccontarvi una storia. Lo fa in un modo particolare, con flash di ricordi che sembrano dipinti a mano. Possiamo togliere anche il “sembra” visto che il design delle ambientazioni è costituito da vere e proprie illustrazioni. In questo tripudio di colori, guideremo il nostro Ki in un viaggio alla scoperta di una vita passata, tra ricordi e connessioni. Il tempo e lo spazio si mescolano intorno a noi sino a rivelare la verità (ma dovete arrivare all’85esimo livello, ricordatevelo sempre).
PROBLEMI DI SOVRAFFOLLAMENTO NEL GENERE
Ultimamente sembrano tutti pazzi per i platform. Evergate è un altro illustre ambasciatore di questo genere, anche se sbaglia il timing di uscita visto il momento. Sul finire del 2020 si è assistito a un problema di sovraffollamento visto l’alto numero di titoli usciti. La cosa “piacevole” è che un genere che rischiava l’estinzione sta, invece, andando incontro a una riscoperta. Questo da una parte è sì una “cosa bella”, ma alza il livello della concorrenza. E si sa, quando nello stesso piatto ci cominciano a mangiare in tanti, qualcuno rischia di restare affamato.
Che i platform abbiano le capacità per lasciare il segno, anche in questa nuova generazione, lo abbiamo capito. Tra simulativi, narrativi e di “sniping”, i nuovi volti di questo genere promettono grandi sorprese. Evergate non riesce, però, a stupire, malgrado il suo inserimento nella lineup di Xbox Series X. Non bastano le illustrazioni favolose e le magiche colonne sonore. È un gioco che manca di carattere.
Il gameplay si svela sin da subito e non ha quella capacità di rinnovarsi e sorprendere nel corso dei livelli. Si va avanti quasi per inerzia, con la storia che scorre come se fossero i titoli di coda di un film. Lo skill tree si popola “da solo”, visto che la raccolta dei cristalli è l’unica sfida che il gioco ci lancia. Il resto è solo mira e strategia. Un po’ poco per un titolo che si presenta ottimizzato in 4K e che gira a 60fps.
Doveva lasciare il segno, visto che l’occasione era ghiotta. Doveva sì, ma non poteva, anche perché era quello che passava il convento. Per Switch era sicuramente perfetto, forse per PcCun po’ meno. Per Xbox Series X è assolutamente sprecato, visto che sembra provenire dalla One se non anche prima. Purtroppo la “cruda” realtà è questa, e un po’ ci dispiace.
COMMENTO FINALE
E siamo giunti al momento dei saluti, cercando di riepilogare tutto quello che vi abbiamo raccontato con la nostra recensione di Evergate. Inserito nella lineup del lancio della nuova Xbox Series X, Stone Lantern Games e PQube presentano un titolo che appare quasi come “terzo in comodo”. Non bastano i 4K e i 60 fps a convincerci. Sinceramente parlando, abbiamo già visto di molto meglio.
E non stiamo parlando dei soliti aspetti come grafica, storia e gameplay. Parliamo di carattere e di capacità di stupire, cosa che ad Evergate manca e anche tanto. Non possiamo far finta di nulla di fronte al pregevole lavoro artistico eseguito. Lo stesso, però, vale quando si parla di meccaniche di gioco, che sembrano essere una brutta copia di un roguelike.
Per Switch andavano magari anche bene, ma su una console di questo tipo sembrano “fuori posto”. La vera sfida non è arrivare all’85esimo livello ma cercare di capire se può nascere qualcosa oppure no dopo i primi 5/10 livelli. Purtroppo per noi, non è sbocciato nulla e il dispiacere è ampio.
Pregi
Un lavoro artistico di pregevole livello quello offerto da Evergate. Le ambientazioni sembrano dipinte a mano, arricchite da una colonna sonora in grado di farci provare emozioni anche prima di scegliere cosa fare con il nostro pad...
Difetti
... anche se sovente ci appare bello "stampato" sul muro. Le dinamiche di gameplay e le meccaniche di gioco, in generale, lo fanno assomigliare tremendamente a un roguelike, anche se appare fin troppo punitivo. Basta sbagliare un colpo per costringerci al respawn. 85 livelli, fatti in questo modo, diventano una punizione troppo severa. Tralasciando il timido "skill tree", il gioco non ha quella capacità di rinnovarsi e stupire.
Voto
6,5