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Awakened: Dark Space, anteprima

Scopriamo un’interessante avventura dai toni horror

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Uscito in accesso anticipato su Steam lo scorso 27 novembre, Awakened: Dark Space  è un’avventura che mescola atmosfera, esplorazione e una storia dai toni horror. Opera del team indie Moonlore Games Studios, questo gioco non è fine a se stesso ma parte di un’ambientazione che include anche Khorion: Dark Space, interessante space sim in 2d al momento messo in stand by per favorire lo sviluppo di Awakened che rappresenta di fatto il primo capitolo di quello che potremmo definire un ecosistema. Buona lettura

CERCATORI DI TESORI O FESSI?

Il nostro avventuriero senza nome ha un particolare interesse per i misteri. I pettegolezzi attorno al Castello di Cristallo, il cui nome presumibilmente deriva dall’ossessione del Lord che l’ha portato in rovina, parlano di voci e storie di persone scomparse nei boschi vicini ai ruderi di una terra che sembra maledetta.

Quale miglior tappa per un viaggetto in tutta tranquillità? E l’atmosfera cupa e pesante opprime il giocatore già nelle primissime fasi della partita, con una palette di colori scura e che vede la luce più come elemento estraneo che liberatorio.

Avviata la partita, ci troveremo sulla via delle rovine purtroppo senza preamboli o motivi che vadano a spiegare le ragioni della nostra venuta, tranne la voglia e la curiosità di scoprire se le leggende siano vere. Ci sarebbe da discutere sul fatto che trovarsi in una foresta con una flebile torcia da casco e senza equipaggiamento adatto sia da perfetti idioti, ma l’arsenale di Schwarzenegger è escluso. Solo noi, pochi oggetti e tanti incubi.

CONTROLLI E PAURE

Prima di arrivare al castello, i boschi nei pressi della tenuta serviranno da tutorial che con una serie di messaggi ci introdurrà ai semplici comandi di gioco. Il movimento è volutamente rallentato e ogni azione, dal passeggiare all’aprire una porta, sembra abbia un “peso” nel senso letterale del termine.

La combinazione di comandi è affidata al vecchio duo tastiera+mouse con movimenti da eseguire per interagire con gli oggetti. Ad esempio, per aprire il cassetto di un comodino, sarà necessario spostare il mouse all’indietro, esattamente come se lo aprissimo nella realtà. Sulle prime potrebbe sembrare una meccanica inutile ma tutto sommato risulta discretamente ben realizzata.

L’interazione con gli oggetti ci permette di osservarli nella loro interezza ruotandone le parti alla ricerca di eventuali indizi. Il numero di posizionabili è nella media ma alcune scelte risultano incomprensibili. Ad esempio, il nostro equipaggiamento prevede un accendino tipo Zippo che possiamo sfruttare per accendere le candele disseminate in vari punti delle rovine o far luce quando siamo sprovvisti di torcia.

Per risparmiare propellente, da avventurieri impauriti e amanti delle luci forti quali siamo, speravamo di accenderle e sfruttarle per continuare l’esplorazione. Con non poco disappunto però, questa possibilità ci è preclusa. Nel complesso, l’interazione con l’ambiente è soddisfacente e rientra nei canoni di un’avventura più orientata alla componente narrativa piuttosto che a meccaniche survival.

ATMOSFERA, TECNICA E AUDIO

Una componente metodicamente sfruttata negli “horror survival” moderni è relativa alla sanità mentale del personaggio. Questa meccanica viene ripresa qui e vede il protagonista cedere in preda alla paura e all’ansia in base a determinate casistiche quali ad esempio rumori sinistri e ombre che appaiono e scompaiono.

È un sistema che funziona sulla carta ma andrà migliorato poiché ad oggi il giocatore non capisce quando e soprattutto perché si vacilla in un determinato momento. Ci è capitato di sentire i battiti cardiaci alzarsi all’improvviso dopo un effetto sonoro che però non ha dato seguito ad alcunché.

Sul versante tecnico, il gioco tradisce la sua natura indie. Gli effetti di luce sono discreti e a livelli massimi il dettaglio grafico è di pregio. Il rovescio della medaglia è la “pesantezza” di un codice che per essere goduto al massimo necessita di una macchina di tutto rispetto.

Con il nostro Acer Predator Helios 300 abbiamo giocato a dettagli ultra rimanendo ancorati ad una media di 45/50 fps. Un risultato tutto sommato discreto che però si contrappone ad ambienti davvero troppo spogli che poco giustificano un framerate così basso. Al momento non è presente alcuna colonna sonora mentre gli effetti audio risultano nella media.

COMMENTO FINALE

Awakened: Dark Space è un’avventura promettente che vede una componente narrativa ancorata a meccaniche riconoscibili. Questa fase ad accesso anticipato è una manna dal cielo poiché il gioco necessita di molto lavoro in quanto a varietà e miglioramento di un codice che risulta ingiustificatamente pesante da digerire per computer di non ultimissima generazione.

La storia risulta però interessante e pur con una porzione fantascientifica più laterale di quanto ci saremmo aspettati, la progressione premia il giocatore con indizi che andranno a togliere i veli da un puzzle ben più articolato di quanto ci si potrebbe aspettare. Non ci resta altro che aspettare speranzosi l’uscita dall’accesso anticipato per la recensione finale, consci che il gioco di Moonlore Games Studios ha un ottimo potenziale.

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