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Warhammer 40.000: Gladius – Craftworld Aeldari, recensione

Con gli Eldar approdati su Gladius Prime, vi proponiamo la recensione dell’ultimo dlc di Warhammer 40.000 Gladius: Craftworld Aeldari

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Era il 14 marzo 2019 quando siamo sbarcati su Gladius Prime, proponendovi la recensione di Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War. Unico strategico 4X ambientato nell’iconico universo di Warhammer 40.000, l’opera di Proxy Studios  pubblicata da Slitherine è un tripudio di fanservice e profondità strategica in grado di attirare non solo gli appassionati del franchise ma dei 4X in generale. Da allora, il piccolo studio tedesco  ha continuato a sviluppare e ampliare l’offerta con diversi contenuti aggiuntivi che vi abbiamo proposto sul portale con cadenza regolare. Ed eccoci qui a parlare dell’ultimo dlc arrivato, i tanto agognati Eldar. Disponibile su Steam dal 12 novembre scorso, Warhammer 40.000: Gladius – Craftworld Aeldari saluta l’arrivo della seconda razza più antica dell’universo del franchise dopo i Necron. Vi auguriamo una piacevole lettura.

LO VOLEVAMO DALL’INIZIO, MA L’ATTESA NON È STATA VANA

Il successo di Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War non è stato così inaspettato come si potrebbe credere. Certo, le credenziali di Proxy Studios celavano il timore di un buco nell’acqua ma l’opera dei ragazzi tedeschi si è rivelata una ventata d’aria fresca per il genere dei 4X e in generale un gran gioco. In sede di recensione parlammo della mancanza di alcune razze che eravamo sicuri sarebbero state implementate via dlc.

E non ci volle molto per capire che prima o poi tutte le razze sarebbero approdate su Gladius Prime. Il problema, se vogliamo, è che tanto la community quanto chi scrive questa recensione agognava l’arrivo degli Eldar già dalla prima espansione. Nel nostro caso, non tanto per usarli quanto per confrontarsi con quella che per molti è la razza più ben caratterizzata di tutto l’universo di Warhammer 40000. E in effetti, la storia di questi elfi è davvero affascinante e siamo sicuri che tanto Slitherine quanto lo sviluppatore tedesco erano consci della portata di un’espansione ad essi dedicata. Quale miglior modo di chiudere il cerchio?

MENTRE L’UOMO SCOPRIVA IL FUOCO, GLI ELDAR CONQUISTAVANO LE STELLE

Quando la razza umana era composta da cellule in evoluzione sul nostro pianeta, gli Eldar governavano la galassia. Dopo la sconfitta dei Necron e il declino degli Antichi, senza pretendenti a raccogliere il quanto della sfida, riuscirono a soggiogare le stelle senza trovare eccessiva resistenza. Ma come persino la nostra storia ci ha insegnato, le civiltà vivono di epoche d’oro e di crolli.

Nel caso di questa antica razza, la decadenza si fece largo in breve tempo e non lasciò scampo. Gli Eldar sono combattenti agili e i loro eserciti composti da gruppi di fuoco mobili. Da non sottovalutare anche nel corpo a corpo, la loro abilità principe è l’uso di poteri psionici. E fu proprio questo potere a sancire la loro caduta. L’abuso di questa abilità portò alla creazione del Dio del Caos, dell’eccesso e dell’edonismo noto come Slaanesh.

Alla sua nascita, il potere di questa creatura oltre ogni immaginazione generò un’onda psionica così vasta, potente e immensamente letale da uccidere sul colpo quasi tutta la razza Eldar. Una minoranza, che aveva previsto l’evento che avrebbe distrutto l’impero, decise di creare per tempo colossali astronavi generazionali note come “Craftworlds”.

Queste arche, ospitavano migliaia di Eldar e tutta la tecnologia di questa antica razza, diventando di fatto il rifugio di quelli che sarebbero stati in futuro considerati sopravvissuti a quei terribili eventi. L’onda psionica riuscì ad abbattersi su alcune di queste astronavi ma quelle rimanenti sono ora sparse per la galassia; massicci campi olografici, sistemi di occultamento e la vastità delle stelle hanno contribuito a mascherarne la presenza. Sono passati più di 10.000 anni e gli  Eldar devono ancora riprendersi a causa del loro basso tasso di natalità e dei conflitti con le altre potenti fazioni della galassia, Orki e Imperium su tutti.

In seguito alla predizione di un Farseers (divinatori e chiaroveggenti presenti su ogni Craftworlds), si sono diretti su Gladius Prime poiché una visione ha indicato che questo pianeta cela il segreto per la sopravvivenza dell’intera razza Eldar.

GAMEPLAY

Pensavamo che i T’au fossero la fazione con il gameplay più sfaccettato del gioco ma ci siamo ricreduti dopo solo una ventina di turni. Giocare con gli Eldar in Warhammer 40.000: Gladius – Craftworld Aeldari offre le stesse atmosfere del gioco da tavolo con forze mobili, agili e con resistenza ridotta. Inutile specificare quanto il fattore legato ai punti vita aumenti a dismisura la profondità tattica di questa espansione. Con il passare delle missioni avremo accesso ad unità che godranno di punti vita nettamente superiori come l’Avatar di Khaine e i Wraithblades, ma in generale giocando gli elfi dovremo puntare ad una tattica che preveda attacchi preventivi possibilmente incrociati.

Gli Eldar sono perfetti per tutti gli amanti dell’attacco a distanza ma nei primi scenari sarà fondamentale cercare di ridurre quanto più possibile le perdite. Il concetto da assimilare è quello di aumentare il prima possibile il livello delle forze in campo, che presto saranno in grado di eliminare unità anche con un solo colpo. Estremizzando, potremmo azzardare ad indicare questa antica razza a chi ama la sfida e a chi ha dimestichezza con le meccaniche in seno al gioco.

Unità come il reggimento dei Fire Dragons, rappresenta il pinnacolo delle truppe “abbatti corazzati”. Sono afflitti dallo stesso limite della fanteria ma loro potenza di fuoco è enorme. Gli psionici sono ben rappresentati sia dal Farseer che dallo Spiritseer, due figure perfette se usate in sinergia. Il secondo, possiede l’abilità di alzare il morale delle truppe alleate o indebolire quello nemico. In questo casistica, potremo sfruttare l’abilità “Mind War” del Farseer che infliggerà ingenti danni a tutte le unità nemiche entro il raggio d’azione con un morale basso; apoteosi.

Infine, segnaliamo un ulteriore meccanica dedicata a questa fazione. Grazie a particolari portali posizionati in posizioni diverse a seconda dello scenario, i nostri eserciti potranno spostarsi velocemente da un punto all’altro della mappa riuscendo a dispiegare anche un buon numero di forze in pochi turni. L’utilizzo di questa tecnologia non è gratuito e richiede di spendere punti influenza. Pensate, però, ai risultati ottenuti attaccando con un manipolo d’unità una capitale indifesa mentre il resto dell’esercito tiene impegnate le truppe della fazione avversa.

Per chi come noi vede negli Eldar un nemico da affrontare, la distruzione di questi portali rappresenta l’obbiettivo primario di ogni scenario, tattica che permetterà di ridurre fortemente il peso specifico di questa temibile fazione.

COMMENTO FINALE

In ultima analisi, Warhammer 40.000: Gladius: Craftworld Aeldari è secondo noi il miglior dlc rilasciato per  Warhammer 40.000: Gladius Relics of War. Adatta a giocatori esperti, la fazione degli Eldar è stata riproposta con passione, fedeltà e licenze poetiche in linea con il background della razza. La meccanica dei portali è un’introduzione davvero interessante, rappresentando di fatto un ulteriore sfumatura strategica per un titolo che non smette mai di stupire.

La fedeltà estetica delle unità è la stessa cui Proxy Studios ci ha abituato. Complimenti quindi al team tedesco che con questa ultima espansione chiude il cerchio per una serie ad oggi completa e must have per ogni appassionato. E ora, non ci resta che aspettare l’evolversi delle vicende su questo ormai iconico pianeta. La speranza è che Slitherine continui a puntare sul franchise ordinando lo sviluppo di Warhammer 40.000: Gladius Relics of War 2.

Pregi

Finalmente, gli Eldar. Riproduzione fedele di tutte le unità. Licenze poetiche in linea con il background. Rende “Gladius” finalmente completo.

Difetti

Il costo per portarsi a casa tutta la serie non è economico. Probabilmente, sarà l’ultimo dlc.

Voto

Si

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