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Bakugan: I Campioni di Vestroia, Recensione

Il novello capitolo di una longeva saga videoludica sviluppato da WayForward approda su Switch. Vediamo come è andata

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Per chi non ne avesse menzione, la serie Bakugan, dal suo lancio televisivo in Giappone nel 2007 (anche se la produzione è apparsa prima negli Usa e in Canada), ha nel tempo ottenuto ampi consensi, immettendosi nel “trafficatissimo” filone inaugurato anni addietro da Pokemon.

Una saga che poi, due anni dopo, approdò anche in Italia, riscuotendo un discreto successo in termini di seguito e popolarità. Il titolo di cui parleremo oggi, per la prima volta nella sua versione Switch, è Bakugan: I Campioni di Vestroia, novello capitolo di una piuttosto longeva saga videoludica sviluppato dallo studio WayForward. Un titolo sicuramente interessante e, tendenzialmente orientato ad un pubblico molto giovane anche se, e Pokemon ne è l’esempio, l’anagrafica non conta mai davvero.

E, riallacciandoci al discorso “televisivo”, I Campioni di Vestroia è una serie parallela a quella principale (Bakugan Battle Brawlers), che avrà al centro, protagonisti assoluti, i Bakugan.  Ma, andiamo con ordine e vi lasciamo alla nostra recensione Switch del titolo annunciato a luglio ed arrivato ad inizio novembre.

BESTIE SACRE

Bakugan: I Campioni di Vestroia è un gioco d’azione con forti elementi ruolistici, impostato in un modo non troppo dissimile dai classici canoni inaugurati lustri addietro dalla saga dei Pokémon.

Naturalmente, a muovere le fila delle nostre peripezie nel mondo di gioco, ci saranno i Bakugan, mostri provenienti da un’altra dimensione. Come detto in incipit, le vicende narrate nel titolo sono uno “spin off” della saga principale.

Nonostante il titolo sia espressamente pensato per un pubblico molto giovane, I Campioni di Vestroia godrà di una trama non particolarmente elaborata ma sicuramente piacevole da seguire. Il titolo è ambientato nell’universo inaugurato dalla serie televisiva “reboot” della saga (Bakugan: Battle Planet), rilasciata nel 2019 e che stravolse alcuni canoni fissati anni addietro dalla serie originale.

Dopo aver creato il proprio alter-ego ludico, attraverso un editor piuttosto ricco, entreremo nel cuore pulsante del gioco. Gironzolando nel colorato universo di Bakugan, ben presto incapperemo in un possente Bakugan e, ben presto, ci tufferemo senza particolari pensieri nel variopinto universo dedicato ai mostri sacri, fatto di collezioni e, soprattutto, di combattimenti.

Il tutto, però, sarà condito da una nota “cupa” di sottofondo: nel mentre girovagheremo, tra un combattimento e l’altro, le nostre peripezie saranno scandite da violenti terremoti che non promettono nulla di buono.

Se volessimo discutere complessivamente del gameplay del gioco, potremmo placidamente affermare che I Campioni di Vestroia gode di due anime distinte, prendendo come già specificato, le mosse dalla saga dei Pokemon.

Una prima parte, che ci vedrà controllare il nostro alter-ego virtuale in giro per l’universo di gioco, intendo non solo ad esplorare e a portare innanzi la storia, perseguendo gli obbiettivi delle missioni (che, in linea di massima, condurranno sempre a dei combattimenti) e che si svilupperà con (TANTE) linee di dialogo.

Ma, l’esplorazione, ci consentirà anche di spendere i dindini duramente guadagnati durante gli scontri. Ma, parlando di quest’ultimi, alzeremo il sipario sul vero cuore pulsante della produzione: i combattimenti con i nostri giganteschi compagni. In generale, la strutturazione degli scontri ricorda molto da vicino quella comparsa nella saga Pokémon, ma con alcuni “twist” personali che rendono il gioco differente. Scesi nell’arena, si accenderanno le sfide tra i giocatori: ognuno d’essi avrà un team composto da tre Bakugan, appartenenti ad una delle cinque fazioni (concretamente, elementi) in cui si suddividono.

Ogni “bestiola” avrà caratteristiche specifiche, con punti di forza e debolezza: saremo quindi noi a dover giostrare al meglio il nostro team, cercando di creare un equilibrio complessivo.

SCONTRI COLOSSALI

Ma, una volta concretamente scesi in campo, inizierà la vera sfida: il nostro alter ego sarà al fianco dei giganteschi esseri ma di certo… non con le mani in mano! Infatti, all’interno delle arene in cui avverranno gli scontri, infatti, appariranno dei dischetti esagonali fluorescenti, chiamati BakuCore.

Essi saranno il “pane e burro” di ogni scontro, in quanto fungeranno da sorta di “energia” che indurrà i nostri colossali amici ad attaccare l’avversario (e, più avanti nel gioco, fungeranno anche da power up per aumentare la resistenza dei nostri combattenti a determinati tipi di attacco). Lo scopo dei giocatori, in sostanza, sarà quello di muoversi continuamente nel campo di gioco e prendere più BakuCore dell’avversario, al fine di eseguire attacchi con maggior frequenza.

Naturalmente, nel corso degli scontri, avremo facoltà di cambiare Bakugan schierato in campo (potremo contare su di un team formato da tre elementi). Ognuno d’essi avrà a disposizioni quattro attacchi specifici, richiamabili con i tasti “a lettera” della Nintendo Switch e che, come detto, si caricheranno raccogliendo i Bakucore. Nel corso dello sviluppo della storia, otterremo man mano nuove abilità per ogni tipo diverso di Bakugan. Queste potranno essere poi successivamente equipaggiate sostituendo una delle mosse già presenti di base.

Un’altra nota che differenzia in modo massiccio il titolo da quello dei Pokémon, è sicuramente il metodo di ottenimento dei Bakugan, i quali saranno poco meno di un centinaio (anche se, in larga misura, saranno varianti cromatiche degli stessi Bakugan principali, una ventina). Nessuna cattura, nessun incontro, nessun duro processo: ogni “bestiola” sarà sbloccata nel corso del gioco, completando missioni oppure sconfiggendo alcuni combattenti. Una caratteristica, semplicistica ma azzeccata, perché ricompenserà appieno chi tenterà di completare il gioco al 100%.

In linea di massima, è sicuramente apprezzabile il tentativo di creare un “gioco nel gioco”, tentando una strada alternativa al dogma “rock solid” creato da Pokémon eoni videoludici fa. Nonostante ciò, seppur con una deviazione particolare e divertente, gli scontri de I Campioni di Vestroia, diverranno presto un po’ ripetitivi e non particolarmente ispirati. Soprattutto se si pensa anche tendenzialmente che gli scontri saranno piuttosto lunghi non solo per i (tanti) punti ferita degli avversari, ma anche perché ad ogni attacco, si avvierà una animazione abbastanza lunga e che non potrà esser saltata.

In aggiunta, il titolo non sarà granché impegnativo e, ben presto, scopriremo le “combinazioni vincenti” che funzioneranno spesso e volentieri allo stesso modo per ogni Bakugan appartenente allo stesso elemento. A risollevare un po’ le sorti, seppur parzialmente, la presenza di un comparto multigiocatore online che, sostanzialmente, riproporrà gli stessi “schemi” dell’esperienza in singolo.

UNA BUONA REALIZZAZIONE

Ma i nei della produzione, tutto sommato più che sufficiente e che aumenta notevolmente il suo “valore” in modo inversamente proporzionale all’età anagrafica, sfociano anche nella complessiva resa tecnica. A partire dal frame rate, non sempre solidamente stabile (seppur la situazione sia in progressivo miglioramento grazie agli update) specialmente in modalità portatile.

In modo particolare, durante le fasi esplorative il titolo garantirà una fluidità costante a 60 fotogrammi al secondo, che diverrà spesso instabile quando si varcherà la soglia dell’arena da combattimento. In generale, nonostante una certa pulizia generale del titolo che non mostrerà il fianco a bachi evidenti, I Campioni di Vestroia soffre di una certa “arretratezza” complessiva a livello di design multi-livello: a partire dalle ambientazioni e dall’intero mondo di gioco, piuttosto statico e “morto”, sino ad una generale piattezza di contorno, che andrà dei dialoghi, tantissimi, che compariranno durante le nostre peripezie sino alle relative caratterizzazioni estetiche di Npc e personaggi.

Nonostante ciò, nel complesso la resa estetica del titolo sarà gradevole e morbida, specialmente cromaticamente, in linea di coerenza con la serie Tv. Comparto audio sufficiente ma lacunoso: avremo dalla nostra diverse tracce audio, non particolarmente ispirate, e effettistica, in questo caso ben realizzata, inerente le scene di combattimento dei Bakugan, ognuno dei quali emetterà dei versi “specifici”.

COMMENTO FINALE

Bakugan: I Campioni di Vestroia è un titolo che si innesta nel settore inaugurato anni addietro da Pokémon ma con diverse caratteristiche che lo rendono differente.

A partire dai combattimenti, sino al metodo di unlock delle “bestioline”: in linea di massima, un prodotto più che sufficiente ma adatto probabilmente ai fan (pure nostalgici) della serie e a giocatori molto giovani. Per gli altri, la ripetitività degli scontri ed una generale piattezza che va dagli ambienti di gioco, sino alle vicende narrate e ai vari dialoghi che costelleranno l’avventura.

Pregi

Esteticamente gradevole. Meccaniche di combattimento originali...

Difetti

... seppur alla lunga ripetitive. Alcune lacune tecniche e di design.

Voto

7

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