Crumbling World, recensione
Catapultati in un mondo dalle fattezze d'un diorama che si sgretola e che diventa pericoloso, esploriamo terre fatte di voxel in questo interessante hack & slash
In diversi speciali abbiamo parlato di prodotti apparentemente “nascosti”. Gemme in grado di offrire ore ed ore di divertimento, celate da un catalogo che troppo spesso dà risalto più o meno agli stessi prodotti. Crumbling World, racconta l’oscura storia di un mondo caduto ai continui attacchi di forze oscure che lo minacciavano da eoni. Il gioco, è un hack & slash con leggere meccaniche da rpg che vanta un interessante stile artistico. Sviluppato da Dani Marti e Dume Arts è disponibile su Steam ed Itch.io dal 21 maggio scorso.
Ne avevamo già parlato in una nostra anteprima lo scorso anno parlando di un prodotto promettente. La versione “finale” (con aggiornamenti e supporto continuo), avrà mantenuto le promesse?
Vi auguriamo una piacevole lettura
BREVE ACCENNO SULLA CADUTA
Con un bel filmato iniziale, Crumbling World ci trascina tra le pieghe di un mondo un tempo rigoglioso che ora giace inerte sotto i colpi di un esercito demoniaco. A capo di questa forza oscura c’è Abbadon, re del male nonché “cattivone” del gioco. Risvegliato dal suo torpore e uscito dalle sue terre infernali, insieme a legioni di demoni, scheletri guerrieri, tagliagole e zombie ha annichilito ogni coraggioso condottiero che ingenuamente, ha tentato di porre fine alla sua avanzata.
Tutto sembra volgere al peggio, ma la speranza alberga ancora nel cuore di sette grandi eroi, pronti a raccogliere il guanto della sfida per salvare il proprio mondo. Per accedere al regno di Abbadon e sconfiggerlo una volta per tutte, l’unica possibilità è quella di trovare le Gemme della Genesi e aprire l’antico portale.
La storia ci vedrà alle prese con questa difficoltosa “cerca”, insieme ad altri personaggi che saltuariamente si uniranno a noi. L’incipit è semplicissimo eppure facilmente ascrivibile a tanti altri prodotti dello stesso genere, quali ad esempio Grim Dawn ma soprattutto Titan Quest.
I GRANDI EROI
La scelta del personaggio con cui iniziare a giocare dipenderà molto dal nostro stile. L’arciere predilige un gioco basato sulla schivata e attacchi a distanza, il guerriero sulla combinazione tra attacco e parata, il mago su variegate abilità che secondo noi lo rendono una delle classi più strategiche e soddisfacenti con cui esplorare il mondo di gioco.
La varietà tra le classi disponibili è sicuramente uno degli aspetti meglio riusciti visto che i sette eroi hanno abilità e modi di affrontare il mondo differenti.
Le statistiche principali riguardano:
– Punti vita
– Mana per le classi magiche / Resistenza per le classi con attacco fisico
– Difesa base
– Attacco base
Salendo di livello, otterremo punti che potremo distribuire tra queste caratteristiche. Tutte importanti, anche se vi suggeriamo di alzare il punteggio di mana/resistenza quanto prima poiché si consuma molto in fretta.
Trovando il giusto compromesso, riuscirete ad attaccare anche molti nemici contemporaneamente senza parare e schivare a ripetizione. Rispetto a prodotti quali ad esempio Grim Dawn, non ci saranno “build” eterogenee o approfondite, il che favorisce la leggera componente narrativa e l’esplorazione delle mappe. I punti esperienza si guadagnano con una certa rapidità, basterà completare quanto più possibile ogni mappa e abbattendo nemici via via sempre più forti.
UNA MINIQUEST PORTA SEMPRE ALLA SUCCESSIVA
Il gioco ci porterà a visitare numerosi e variegati ambienti, ognuno con diversi livelli da completare fino all’arrivo dell’agognato boss. I nemici che incontreremo lungo il sentiero sono tematicamente legati alla mappa che stiamo affrontando, come ad esempio i robusti vichinghi che affronteremo in una terra a nord. Tra arcieri, elmi cornuti e tanta neve, uno dei nostri compiti sarà quello di restituire al re il proprio “orgoglio” e farlo tornare a sedere sul trono del proprio regno.
Le missioni secondarie seguono uno schema “orizzontale”, dove per procedere fino ad “A” bisogna aver trovato e completato l’incarico “B”. Seguendo l’esempio descritto sopra, non potremo proseguire nella cerca della gemma finché il re non sarà nel party, pronto a spaccare teste e riprendersi il trono. Non sono presenti quindi incarichi slegati alla quest principale, ma le meccaniche e la progressione riescono a mascherare insospettabilmente bene questa assenza.
Arrivati al boss, le cose si fanno decisamente più complicate e sarà necessario un livello adeguato per non soccombere dopo un paio di colpi. Oltre agli attacchi base, sono tutti dotati di abilità speciali micidiali.
Tra “raggi della morte” e palle di fuoco, dovremo imparare a schivare, parare e attaccare con buon tempismo. Il premio per l’eliminazione di questi potenti nemici è l’accesso ad abilità speciali per il nostro eroe, attivabili tramite combinazione di tasti/pulsanti non dissimile da giochi quali Street Fighter.
In questo frangente il gioco offre un comparto ascrivibile agli stilemi di arcade dedicati al “pigia pigia” più assoluto, dove le abilità speciali verranno spesso tenute in naftalina e privilegiando l’attacco base con la combinazione parata/schivata. Queste meccaniche andrebbero forse riviste, ad esempio assegnando tasti appositi per gli attacchi speciali. Nel complesso però, il risultato è soddisfacente soprattutto per chi cerca un prodotto divertente ma non profondo.
UN MONDO IN CONTINUA ROVINA…
E veniamo a quella che secondo noi è la meccanica principe di un prodotto davvero interessante. Crumbling World non è solo il titolo di gioco, ma esprime il concetto che sta alla base di tutto il gameplay. Durante l’esplorazione dei vari livelli, il sentiero intorno a noi cadrà nell’abisso con il passare dei minuti. Vedere porzioni di terreno crollare sopra i propri piedi è davvero fantastico, pur se impone al giocatore una progressione più rapida. La grafica low poly è davvero ben sfruttata e acuisce la sensazione di trovarci in un diorama in rovina. E non mancano neppure effetti ambientali come pioggia o altro che darà ancora più atmosfera al tutto. Non capiterà raramente di imbattersi in tortuose strade senza alcuna via d’uscita.
In queste situazioni le soluzioni a nostra disposizione sono due. Usare una pergamena “portale” che ci trasporterà in una porzione di mappa da esplorare ancora intera o gettare letteralmente noi stessi nell’abisso. Discendere negli inferi non significherà game over, poiché avremo la possibilità di tornare nel nostro mondo attraverso un portale fisso racchiuso in ogni mappa. L’abisso offre un’ambientazione tipicamente “rovente” con molti nemici e persino barche con cui esplorarle più a fondo e, se possibile, arrivare quanto prima all’agognata via d’uscita.
La discesa però ha però un prezzo, persino per un eroe come il nostro. Il tempo di gioco scorrerà più velocemente e una clessidra ci indicherà quanto ne rimane prima del game over. Abbattendo nemici acquisiremo sfere che ci garantiranno soggiorni più lunghi, ma il nostro consiglio è cercare il prima possibile il portale ed eventualmente in un secondo momento fermarci qualche minuto in più per guadagnare punti esperienza aggiuntivi e raccogliere i tesori che esso racchiude.
Prima o poi il game over ci carpirà, è un dato di fatto. Crumbling World è un gioco impegnativo ma non troppo punitivo. Alla caduta dell’eroe, la mappa verrà riavviata e dovremo partire dall’inizio del livello dove siamo stati sconfitti, conservando tuttavia tutti gli oggetti e le abilità guadagnati in precedenza.
COMMENTO FINALE
Crumbling World è un hack & slash davvero unico, pur risultando a conti fatti un gioco alla portata di tutti grazie ad un combat system semplice e meccaniche immediate. I livelli generati proceduralmente non rivoluzioneranno le mappe, ma ne altereranno i contenuti quel tanto che basta da offrire avventure sempre nuove.
La meccanica che vede gli scenari in continua rovina con il passare dei minuti è una delle introduzioni più interessanti cui ci siamo imbattuti recentemente. Ed offre uno stile artistico che ricalca le orme dei diorama. È un gioco senza troppe pretese ma che diverte e se consideriamo che il team di sviluppo conta un solo componente, Dani Marti, non possiamo che fare i complimenti.
Pregi
Semplice e divertente. La meccanica degli scenari in rovina è una genialata. Sette personaggi molto diversi. Boss impegnativi.
Difetti
Combat system da rivedere. Personalizzazione delle classi ridotta.
Voto
8