Non ci troviamo molto spesso di fronte a videogiochi che parlano di prevenzione o spegnimento di incendi. Ma Firefighting Simulator – The Squad lo è, anche se non del tutto. È un titolo a metà che mette a posto alcune cose, lasciando altri aspetti a sciogliersi tra le fiamme. Il gioco è approdato su Pc, via Steam, il 17 novembre scorso, grazie al team di sviluppo Chronos Unterhaltungssoftware e al publisher Astragon Entertaiment. Di seguito la recensione del titolo, curata dal nostro Claudio Szatko.
Vi auguriamo una piacevole lettura.
UN PO’ DI PREPARAZIONE E SCELTA MISSIONI
Firefighting Simulator – The Squad mette i giocatori al comando di una squadra di vigili del fuoco composta da quattro uomini. Per la maggior parte del tempo, ovviamente, l’obiettivo sarà quello di spegnere gli incendi domestici e quelli più piccoli, come un carrello degli hot dogs o un albero in mezzo a un parco. Per raggiungere le varie destinazioni, dopo aver selezionato il compito da svolgere, si dovrà guidare. Molto.
Tutte le missioni sono selezionabili da una mappa (a mondo aperto) del gioco. Sorprendentemente non è possibile spostarsi in maniera libera, e non c’è una modalità in cui si guida in giro e si risponde a chiamate casuali. Il che sembra un tantino azzardato. Basta selezionare una missione e aspettare che passino i tempi di caricamento del gioco. A volte abbiamo dovuto letteralmente aspettare minuti per caricare una missione, mentre altre volte non ci è voluto praticamente nulla.
Una volta selezionato un incarico, si sceglie tra diverse tipologie di camion dei pompieri. Solo dei mezzi specifici permettono di collegare le manichette ad essi. Autobotti e altri vengono forniti con una scala o non hanno nessuna delle due, in quanto sono per un uso più generale. Ogni missione inizia con il giocatore che dovrà guidare verso il luogo dell’incendio mentre si fa strada nel traffico con la sirena accesa. La guida è migliore di quanto ci si aspetterebbe da un gioco come questo. Tuttavia l’atto di doverlo fare a lungo appare come una sorta di riempitivo. Specie visto e considerato quanto spesso si rivela più lungo il tragitto da percorrere che non la missione in sé.
ESPLORAZIONE ZERO
Come abbiamo già anticipato, Firefighting Simulator – The Squad possiede una lista di missioni selezionabili durante la visualizzazione della mappa. Questo sistema comporta la totale mancanza di un sistema basato sull’open-world. E’ certamente comprensibile il fatto che guidare un camion dei pompieri con le sirene che suonano mentre si intravede del fumo in lontananza potrebbe essere accattivante per alcuni. Tuttavia nel gioco tale aspetto sembra costituire esclusivamente una perdita di tempo.
Gli sviluppatori, a nostro avviso, avrebbero potuto tranquillamente inserire un sistema di guida libera che avrebbe permesso, una volta fatto ritorno alla base, di ricevere chiamate d’emergenza in tempo reale. Anche solo di missioni già presenti all’interno del titolo.
Le missioni si basano esclusivamente sulla rapidità con la quale si arriva sul posto, oltre che alla velocità con cui riusciamo a salvare gli abitanti e a spegnere un incendio. All’arrivo, spesso bisogna esaminare il luogo a 360 gradi per capire la situazione.
Solitamente ci troveremo di fronte a un incendio domestico. Una volta usciti dall’autopompa, è necessario collegare una manichetta di alimentazione a essa tramite un idrante, per poi collegare una linea di attacco e l’ugello di accompagnamento. Poichè il titolo prevede una modalità cooperativa, è altresì possibile giocare con altre tre persone. Ed è qui che sicuramente il gioco dà il meglio di se. Altrimenti bisognerà accontentarsi dell’IA.
Su quest’ultimo fronte non possiamo lamentarci di nulla. Tuttavia sarà necessario impartire dei comandi ai nostri colleghi pompieri su quale azione intraprendere. Altrimenti finiranno con lo starsene in panciolle, fuori dal nucleo dell’azione. Il che potrebbe anche andar bene nel caso in cui decidessimo di intraprendere le missioni in solitaria. Vi sconsigliamo però di farlo, poichè il rischio di annoiarsi aumenterebbe vertiginosamente.
Firefighting Simulator – The Squad è infine giocabile da una prospettiva in terza persona, con il nostro personaggio che può correre e accovacciarsi. Quello che non può fare è muoversi rapidamente, come è lecito aspettarsi, durante il trasporto di un civile o di una manichetta.
IL DOVERE DI UN POMPIERE
Il nostro primo ordine del giorno in quasi tutte le missioni sarà quello di salvare i civili intrappolati all’interno di un edificio in fiamme. Possono morire, anche se non l’abbiamo mai visto accadere. Non avendo una barra della salute, non è possibile stabilire quanti danni possono subire da fuoco e altre avversità. I modelli dei personaggi di Firefighting Simulator – The Squad peccano molto in termini di varietà.
Infatti saremo costretti a salvare spesso persone molto simili tra loro. L’atto di trasportarli si rivela lento e goffo, specie se nel frattempo si tenta di svolgere una qualunque altra azione. Per fortuna, potremo in parte ovviare alla cosa impartendo degli ordini ai nostri colleghi pompieri, che saranno ben più veloci ed efficienti del nostro protagonista.
Ci siamo ritrovati anche a forzare le porte o rompere le finestre per entrare nelle case o in determinate stanze. Il problema è che il personaggio può portare con sé solamente un attrezzo. Trovandoci spesso in situazioni che richiedevano di spegnere le fiamme con un tubo flessibile per poi spaccare un muro o aprire una porta, abbiamo dovuto far ricorso a un determinato ordine di azioni da realizzare. Mettere giù il tubo, andare a prendere un piede di porco, aprire la porta, lasciare a terra il piede di porco e riprendere il tubo.
Gli abitanti vengono indicati tramite dei marcatori, e il nostro compito sarà quello di farli uscire portandoli in spalla. O in alternativa potremo condurli su una barella verso un veicolo del pronto soccorso. Una volta che avremo salvato tutti, il gioco ci avvisa sulla posizione della scatola dei fusibili. Sulla quale dovremo poi intervenire al fine di staccare la corrente e impedire lo scoppio di ulteriori incendi.
A volte la scatola dei fusibili si spegnerà da sola senza alcuna ragione apparente. All’inizio sembra tutto a posto, ma il tempo necessario per spegnere gli incendi varia. Il problema principale è tuttavia un altro. Poichè il fuoco di fatto non “reagisce” all’acqua, il nostro protagonista non darà mai l’impressione di star estinguendo davvero l’incendio. Per spegnere le fiamme con il tubo dovremo mirare a dei cerchi che ci indicheranno i punti fondamentali dove dirigere il flusso d’acqua.
Le azioni dovranno essere rapide e precise, altrimenti le fiamme torneranno a inghiottire le zone già liberate. In generale c’è ben poco realismo in Firefighting Simulator – The Squad. Gli incendi infatti si diffondono in maniera anomala. Le fiamme possono essere lasciate ad ardere all’infinito senza che l’edificio ne risenta in termini di danni strutturali, a meno che questi ultimi non siano stati già pre-determinati.
Non a caso per spegnere un incendio può volerci parecchio. Questo a causa del fatto che le fiamme possono semplicemente non spegnersi, o una sezione già liberata può tornare esattamente come prima. Non di rado il fuoco appare semplicemente dal nulla. Ci sono state volte in cui siamo entrati in una stanza completamente carbonizzata e priva di fiamme, solo per vedere poi le pareti bruciare magicamente dinanzi ai nostri occhi. E poi le manichette: ovunque ci si sposti, esse lasciano alle nostre spalle una nuova scia di manichetta. Ciò comporterà la rapida comparsa di tante linee rosse sul pavimento. Veramente surreale.
ESPERIENZA SENZA XP
Completare le missioni in Firefighting Simulator – The Squad permetterà al giocare di salire di esperienza e, conseguentemente, di sbloccare nuove missioni. Tale scelta non è si rivelata tra le più felici, poichè di fatto si è costretti a ripetere missioni già svolte per sbloccarne di nuove. Inoltre la distribuzione dei punti esperienza non risulta particolarmente equilibrata.
Alcune missioni di durata piuttosto breve si sono rivelate paradossalmente più remunerative (in termini di punti esperienza) rispetto ad altre obiettivamente più lunghe da svolgere. Incarichi e missioni anche da pochi minuti, dove il più delle volte potremo risolvere la situazione con un semplice estintore. Un oggetto che i nostri compagni di squadra controllati dall’IA saranno, per motivi sconosciuti, impossibilitati a usare. Di conseguenza si finisce con il porsi una semplice domanda.
A cosa serve far accorrere un’intera squadra di pompieri se alla fine basta una sola persona per svolgere la missione?
GRAFICA SEMPLICE MA DI IMPATTO
La grafica di Firefighting Simulator – The Squad è realizzata in maniera semplice ma d’impatto. Facendo un uso intelligente dell’Unreal Engine il team di sviluppo è riuscito a creare qualcosa di davvero soddisfacente da vedere. Le texture, le ombre e i vari effetti risultano molto più realistici di quanto non lo sia lo stesso gameplay. Infatti quest’ultimo presenta ben poca cura dal lato simulativo.
Vedere un fuoco ardere dentro una casa con scale di legno, senza che esse finiscano col danneggiarsi, è stato non poco deludente. Solo alcune sezioni scriptate si sono rivelate danneggiate e danneggiabili dalle fiamme. Il comparto sonoro è sostanzialmente non pervenuto.
Oltre al suono della sirena dell’autopompa l’unico suono che rimane impresso è lo scoppiettio del fuoco che, se non altro, è riprodotto in maniera fedele. Sul fronte del framerate il titolo sembra partire bene senza alcun preoccupante calo, salvo poi scendere in maniera totalmente casuale durante la missione.
COMMENTO FINALE
Inzialmente Firefighting Simulator – The Squad sembrava promettere tutto ciò che un utente intenzionato all’acquisto di un titolo simile poteva sperare. Ma dopo le prime missioni, la lotta contro gli incendi ha cominciato con il rivelarsi frustrante. Anche sul fronte delle prestazioni ci sono stati diversi problemi, con numerosi cali di frame senza spiegazione apparente.
L’assenza di checkpoint e in generale della possibilità di salvare i progressi durante una missione ha contribuito ulteriormente a complicare le cose. In conclusione si è rivelata un’esperienza alquanto deludente, che è stata incapace di mantenere le aspettative. Camminate a volte troppo lente oltre il dovuto. Animazioni non convincenti e una sezione di guida inspiegabilmente prolissa. L’assenza complessiva di realismo chiude un quadro piuttosto con pochi guizzi.