Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm, recensione

Conosciamo la versione Switch del titolo firmato Cornfox & Brothers per Switch

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Dopo esser stato una piccola grande rivelazione su Apple Arcade, Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm ha debuttato nei scorsi giorni anche su Switch a firma di Cornfox & Brothers. Un debutto, concettualmente, prevedibile anche perché il titolo prende visibilmente ispirazione da una saga immortale della grande N, Zelda.

Il nuovo capitolo però, sterza visibilmente rispetto al passato abbracciando completamente le tre dimensioni senza, tuttavia, tralasciare quella palette cromatica accecante e quelle atmosfere morbide e cupe allo stesso tempo, che hanno caratterizzato il primo capitolo accolto discretamente dalla critica. Ecco a voi, dunque, la recensione di Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm per Switch.

UN PRODE CAVALIERE, UN MONDO IN PERICOLO

Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm è un colorato gioco d’azione in terza persona che, sin dalle prime battute, prenderà visibilmente le mosse dagli insegnamenti tramandati dalla saga di Zelda, in modo particolare dall’ultimo capitolo. Nel titolo, impersoneremo un giovane cavaliere che, proprio nel giorno della sua nomina a cavaliere, si troverà suo malgrado a fare i conti con una terribile invasione di soldati oscuri, terribili ed implacabili amenità alla ricerca di una ragazza, Trin, e dei suoi segreti.

Premesse non particolarmente originali ma che metteranno in moto una linea narrativa soddisfacente e sufficientemente interessante da permetterci di continuare imperterriti ad avanzare nelle peripezie che il nostro eroe, ben presto affiancato da altri simpatici comprimari, si troverà suo malgrado ad affrontare.

Nonostante sia il secondo capitolo, Oceanhorn 2 è ambientato mille anni prima degli eventi del primo capitolo, ed offrirà una linea narrativa della durata di una ventina di ore di gioco complessive, calcolata la campagna principale e solo alcuni dei contenuti extra (per i completisti, le ore potrebbero tranquillamente raddoppiare o quasi).

Premesse narrative come detto semplici e quasi da canovaccio fantasy, che spalancheranno le porte ad un semi-open world in stile zeldiano, suddiviso in tante piccole isole raggiungibili a bordo di una barca, colorato e liberamente esplorabile (seppur, con qualche limitazione). L’universo di Oceanhorn 2 sarà costellato di dungeon, puzzle ambientali e attività che ci vedranno coinvolgere anche i nostri comprimari che, ben presto, si uniranno al nostro team.

Il tutto, racchiuso in mappe dal level design non particolarmente intricato e che ci pareranno innanzi, dai collezionabili ai nemici, tutto ciò che ci sarà da vedere e da affrontare nel corso della sfida. In generale, anche da un punto di vista artistico, Oceanhorn 2 è un lavoro sicuramente apprezzabili e ben realizzato, pensando specialmente che dietro lo sforzo videoludico, v’è Cornfox & Bros., un team indipendente e che naturalmente non può contare sulle risorse di un colosso come Nintendo.

La storyline del gioco si snoderà tra missioni e sfide sparse per l’area di gioco, tendenzialmente di carattere fisico e che ricorderanno molto da vicino quelle presenti, con le dovute riserve, in Breath of the Wild. In generale, quindi, un’ottima offerta videoludica, visto anche il prezzo di vendita, seppur il titolo non offra spunti interessanti o personali, limitandosi a riproporre quasi dogmaticamente le lezioni impartite dalla grande Z.

SWORD AND SHIELD

Se le assonanze con Zelda (ma anche, per certi versi, con l’ultima iterazione di Dragon Quest) sono tante e rintracciabili sin dalle battute iniziali, la complessiva offerta del gioco non è però paragonabile al titolo della grande N

Basterà infatti poco per accorgersi di alcuni limiti evidenti del titolo, specialmente a livello tecnico. Partiamo dal sistema di combattimento: bene ma non benissimo, con delle animazioni un po’ legnose ed un sistema non particolarmente elaborato e profondo. Gli scontri, in generale, saranno tutti non particolarmente impegnativi (compresi quelli contro i boss, che al solito richiederanno l’utilizzo di un “modus” specifico per poterli abbattere) e richiederanno strategie “base” per poter avere sostanzialmente la meglio.

Negli scontri, saremo affiancati da alcuni particolari compagni di viaggio, tra cui un robot-samurai, controllati dall’intelligenza artificiale (molto buona) e che ci coadiuveranno durante le nostre peripezie, offrendoci un valido supporto in battaglia. Abbattendo i nemici, questi rilasceranno monete (spendibili nei villaggi per comprare pozioni e oggetti utili) e pietre di colore blu che valgono come punti esperienza.

Accumulandone un certo quantitativo il nostro alter-ego salirà di livello che, a differenza degli altri ruolistici, non porterà alcun beneficio se non un aumento estetico del rango e nulla più.

Oltre al sistema di combattimento non particolarmente convincente, Oceanhorn 2 si rivelerà anche discontinuo da un punto di vista più squisitamente tecnico. Ad una realizzazione grafica, come detto, stilisticamente pregevole e sicuramente ben fatta (seppur, ripetiamo, visibilmente ispirata a Zelda), ravvisabile soprattutto per quanto concerne ambienti e personaggi, si affiancherà una prestazione tecnica con delle evidenti lacune.

La conversione su ibrida Nintendo soffrirà di vistosi cali di frame rate, specialmente in situazioni con tanti oggetti e dettagli a schermo e nelle aree di gioco più vaste. Questo si traduce, quindi, in un’esperienza singhiozzata (specialmente in modalità portatile). Nulla comunque di inenarrabile anche perché, per la maggior parte del tempo, il titolo sarà piuttosto saldo sui sindacali 30 fotogrammi al secondo. Una menzione merita il comparto sonoro allegro, sorprendentemente ispirato seppur “standard” nei motivi e nelle intenzioni, orecchiabile e che sarà una puntuale e ben realizzata cornice delle nostre peripezie.

COMMENTO FINALE

Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm è un sicuro passo in avanti rispetto al primo capitolo: più bello, più vasto e con più contenuti. Un titolo consigliato sicuramente a chi ha divorato Zelda ma è ancora “affamato”.

Naturalmente, il titolo non tocca gli apici qualitativi del prodotto della grande N, peccando un po’ di originalità e soffrendo di alcuni evidenti problemi di stampo tecnico e ludico. Detto ciò, l’offerta del titolo è sicuramente più che valida e ci fa ben sperare per il terzo capitolo.

Pregi

Graficamente e artisticamente valido. Piuttosto vasto e longevo. Un emulo di Zelda...

Difetti

... forse un po' troppo. Assenza di una componente rpg più profonda. Alcuni problemi tecnici

Voto

8-