Mortal Kombat 11 Ultimate, recensione
Ultimate amplia Mortal Kombat 11, permette il cross-play e insieme al nuovo pacchetto personaggi porta sui nostri schermi Rain, Mileena e Rambo
Dopo aver spopolato su PlayStation 4 e Xbox One, Mortal Kombat 11 torna in un’edizione speciale chiamata Ultimate, che tra le varie funzioni e novità introduce il supporto al cross-play, con quindi anche la possibilità di trasferire i progressi e gli oggetti acquistati in gioco eventualmente sulle nuove console, e l’aggiornamento tecnologico per poter giocare al meglio il titolo su queste ultime.
A completare il quadro, un’offerta di contenuti davvero notevole, vista la presenza di tutti i dlc rilasciati in passato, da Aftermath, che contiene una nuova avventura per la modalità Storia, a tutti i lottatori.
Con Mortal Kombat 11 Ultimate, infatti il roster si amplia fino a 37 combattenti, inclusi Shang Tsung, Nightwolf, Terminator, Joker, Spawn, RoboCop, e gli ultimi, Rain, Mileena e Rambo. Dell’opera di NetherRealm Studios noi abbiamo testato a fondo per questa recensione la versione completa per PlayStation 5 (per tutte le varianti e i pacchetti, vi invitiamo a seguire questo link al sito ufficiale del gioco), ecco il nostro resoconto. Buona lettura.
SANGUE SU PLAYSTATION 5
Diciamo subito che Mortal Kombat 11 Ultimate è la versione definitiva del gioco di NetherRealm Studios, almeno per quanto riguarda i contenuti, vecchi e nuovi. Da questo punto di vista si parte con una novità importante in termini di giocabilità, stranamente poco pubblicizzata dallo stesso sviluppatore, ovverosia la possibilità offerta ai giocatori che amano cimentarsi nell’online di poter utilizzare le varianti personalizzate dei personaggi anche per le modalità multigiocatore competitive, sia classificate che tornei. Tradotto in soldoni, in alternativa alle tre varianti di mosse predefinite, adesso nelle modalità competitive è possibile utilizzare anche quelle personalizzate.
Una introduzione parecchio interessante, perché rende ancora più incerti e differenti i combattimenti contro gli avversari umani, anche se il rischio che qualcuno più esperto possa costruirsi una build di mosse solide e funzionali, e quindi fossilizzarsi su quella, è dietro l’angolo, a discapito di quella varietà degli scontri di cui accennavamo prima.
In tal senso c’è da dire che la giocabilità è quella di sempre, bella, profonda, varia, con le devastanti X-Ray, le Brutality per mutilare l’avversario ormai annichilito, le Stage Fatality e le Friendship, delle varianti delle Fatality in salsa ironica, tutte lì. Ma ovviamente si avvantaggia del salto generazionale, che grazie alla potenza dell’hardware garantisce al gioco una maggiore fluidità.
Non che di base Mortal Kombat peccasse in questo senso, ma su PlayStation 5 risulta comunque tutto molto più scorrevole e “rapido”, con tempi di caricamento ridotti all’osso. Peccato che gli sviluppatori non abbiano sfruttato nessuna delle funzionalità esclusive di DualSense: sarebbe stato bello poter magari percepire la resistenza di un avversario durante una serie di blocchi tramite i dorsali, giusto per fare un esempio.
Anche dal punto di vista visivo forse non c’è quello stacco netto con la passata generazione di console, ma c’è da dire che i modelli poligonali dei lottatori, gli scenari e in generale il comparto grafico dell’originale era già quasi lo stato dell’arte per il genere picchiaduro ad incontri. Di fatto sulla nuova ammiraglia di Sony il titolo è visivamente più definito, più pulito e con un sistema di luci ed effetti particellari più rifinito, complice la risoluzione dinamica 4K.
Tornando al gameplay, con questo Mortal Kombat diventano disponibili anche tre nuovi eroi per tutte le sessioni di gioco. Il primo, come anticipato prima, è Rain, figlio illegittimo del dio Argus, il Protettore di Edenia: un personaggio versatile, bello da giocare con i suoi potenti attacchi e la sua capacità di coprire le distanze con facilità. I suoi movimenti a terra sono agili e quando questi agiscono in combinazione con le sue abilità può diventare devastante, specie se riesce a trascinare e a chiudere all’angolo l’avversario.
Il secondo, Mileena, è il prodotto dei diabolici esperimenti di clonazione di Shang Tsung: non squilibra i rapporti all’interno del roster, ma i suoi tre stili di combattimento forniscono alcune opzioni strategiche che possono renderla pericolosa, specie negli attacchi aerei.
Il terzo, infine, è una delle figure iconiche del cinema mondiale, Rambo. Doppiato da Sylvester Stallone in persona nella sua voce inglese, l’ex reduce americano del Vietnam è un combattente dotato di mille risorse, quindi capace di essere pericoloso sia dalla media che dalla lunga distanza, in particolare grazie al suo potente arco che consente di sparare tre frecce in rapida successione senza utilizzare l’indicatore d’attacco.
COMMENTO FINALE
Mortal Kombat 11 Ultimate è un pacchetto valido sotto tutti i punti di vista: nuovi personaggi, uno scenario inedito che amplia la Campagna principale, tutti i dlc fin qui rilasciati sulla old-gen, più una risoluzione dinamica 4K, la grafica migliorata e i tempi di caricamento notevolmente ridotti. Se poi ci aggiungiamo la possibilità di sbloccare le varianti personalizzate anche per il gioco competitivo, il quadro è completo.
Pregi
Tutti i contenuti e i combattenti in un unico pacchetto. Un’espansione della modalità Campagna divertente. Caricamenti veloci e fluidità ottima. Giocabilità come sempre fantastica, che sfrutta bene gli aggiornamenti per PS5. Possibilità di utilizzare le varianti personalizzate anche nel competitivo.
Difetti
Non sfrutta le particolari funzioni del DualSense. Nulla di particolarmente eclatante o “diverso” rispetto all’edizione PS4.
Voto
8,5