Destiny 2: Oltre la Luce, Recensione Pc
Bungie getta le basi per tre anni di contenuti (con relative espansioni) che avranno come protagonista l'Oscurità, curando nel frattempo l'imminente ingresso nella next-gen
L’arrivo di Destiny 2: Oltre la Luce segna l’inizio di un nuovo e (letteralmente) oscuro percorso da parte di Bungie. Già con l’uscita dell’espansione Ombre dal Profondo lo scorso anno il celebre mmo-fps dell’azienda statunitense aveva intrapreso dei grossi cambiamenti. Figli in parte del divorzio da Activision, con la quale ha collaborato dal 2010 al 2019. Principalmente si è trattato del passaggio da Battle.net a Steam, ma anche e soprattutto della nascita di Destiny 2: Una Nuova Luce. Versione free-to-play del gioco che comprendeva altresì (sempre gratuitamente) i contenuti delle storiche espansioni de La Maledizione di Osiride e La Mente Bellica.
Contenuti che, precisiamo, attualmente non sono più disponibili. La nuova espansione, nota anche come Beyond Light, costituisce infatti un autentico spartiacque per Bungie. Da una parte per via dell’imminente ingresso nella next-gen, con Destiny 2 che sbarcherà su Xbox Series X e PlayStation 5 a partire dal prossimo 8 dicembre. Dall’altra in seguito a una sentita esigenza di rinnovamento, che si è concretizzata in più modi che avremo modo di approfondire nel corso della recensione. Ciò che appare assai probabile è che tali contenuti (con annessi pianeti ecc) verranno riproposti in seguito. Magari in una veste anch’essa rinnovata.
Di seguito la nostra recensione della versione Steam di Destiny 2: Oltre la Luce, che ricordiamo essere attualmente disponibile anche su PS4 e Xbox One. Vi auguriamo una piacevole lettura.
DESTINY 2: OLTRE LA LUCE
Senza scendere troppo nei particolari per salvaguardare gli appassionati dal rischio di spoiler pesanti, al centro di Destiny 2: Oltre la Luce vi è chiaramente la nuova campagna. Se in passato l’Oscurità è sempre stata vista dai guardiani come una “promessa” di minaccia costante, questa volta avremo a che fare con essa in maniera più diretta. E nello specifico, con chi intende sfruttarla per raggiungere i propri scopi. Anche questa volta la narrazione è segnata dall’avvicendamento tra nuove e vecchie conoscenze.
Quest’ultime risalenti persino al primo Destiny. L’antagonista principale sarà Eramis, la Kell dell’Oscurità, neo-leader dei Caduti che su Europa è riuscita a far suo e a controllare il misterioso potere della Stasi. Essa è altresì una vecchia conoscenza di Variks. Un personaggio che i fan di vecchia data ricorderanno di aver già incontrato alla Prigione degli Anziani. Quest’ultimo ha provato a far desistere Eramis dalla sua sete di potere e di conquista, ma senza riuscirci. Ed è qui che entrano in gioco i Guardiani, ai quali viene chiesto aiuto.
Nel corso della campagna (della durata complessiva di una decina di ore) incontreremo anche gli altri personaggi annunciati nel trailer e direttamente collegati alle varie vicende. Nella fattispecie si tratta di Eris Morn, del Ramingo e dell‘Ignota Exo, anch’essa direttamente proveniente dal primo Destiny. Tre dei personaggi più misteriosi e affascinanti dell’intera serie.
Missione dopo missione dovremo arrivare a sconfiggere Eramis e i suoi subordinati. Nel contempo sarà possibile approfondire notevolmente la lore di gioco. Questo grazie agli stupendi filmati in CGI, ma anche e soprattutto ai “diari” che potremo collezionare e leggere nell’apposita sezione del menu. Tanta storia, intrecci e colpi di scena per un universo persistente che dura ormai da tre anni. Sei se si considera anche il primo capitolo.
RICAMBIO GENERAZIONALE
Avviando Destiny 2: Oltre la Luce veniamo informati dall’Avanguardia del fatto che alcuni pianeti sono misteriosamente scomparsi. Si tratta di Titano, Io, Marte e Mercurio, che non sono più raggiungibili. Va da sé che tutte le attività a essi collegate non saranno più avviabili o completabili, nel caso siano state cominciate nelle scorse stagioni. Un “pretesto narrativo” che in realtà giustifica un’esigenza di natura tecnica.
Come abbiamo anticipato nell’introduzione, da parte di Bungie infatti è stato reso noto l’intento di rinnovare l’universo di gioco. Con tutti i pro e contro del caso. A farne le spese sono principalmente i giocatori free-to-play, che rispetto alla notevole quantità di contenuti disponibili con il lancio di Destiny 2: Una Nuova Luce si ritroveranno ora con molte meno missioni, imprese ecc da poter fare.
In questo modo il possesso delle (sempre stupende) espansioni a pagamento, come Ombre dal Profondo e I Rinnegati, diventa quasi obbligatorio. Almeno per poter intraprendere le svariate campagne e le numerose imprese per armi esotiche e quant’altro. Oltre al nuovo pianeta Europa, collegato alla campagna e denso di nuove attività, settori perduti ecc, è stata inoltre introdotta una seconda “nuova” mappa.
Nuova nel senso che è esplorabile e quindi giocabile per la prima volta in Destiny 2. Parliamo infatti del Cosmodromo, storica location che i veterani del primo capitolo ricorderanno certamente con affetto. Un’introduzione accompagnata nondimeno dalla presenza, finalmente, di un tutorial lungo e approfondito. Che sulla scia delle origini della serie permetterà un ingresso guidato ed efficace nell’universo di gioco ai nuovi giocatori.
I NUOVI STANDARD DI LUCE
Destiny 2 è un tradizionale esempio di GaaS (Games as a Service), cioè un modello di pubblicazione di un videogioco che prevede, successivamente al lancio e in termini di contenuti, un arricchimento e un rinnovamento costanti. Atti a garantire nuova linfa vitale ai giocatori e, giustamente, nuove entrate agli sviluppatori.
Trattandosi di un fps-mmo, tale meccanismo risulta praticamente obbligato per mantenere vivo e appetibile il gioco. Ciò si dispiega principalmente attraverso la successione delle Stagioni, ciascuna della durata nominale di tre mesi (salvo sparute eccezioni). Con Destiny 2: Oltre la Luce è iniziata altresì la Stagione della Caccia, che come da tradizione ha portato con sé, tra le altre cose, nuovi standard di potere di Luce.
Possiamo riepilogarli velocemente ed efficacemente come segue:
- 1050. E’ il livello di potere standard con cui tutti partiranno. Sia i nuovi giocatori che quelli vecchi, nel caso siano rimasti indietro nel corso delle Stagioni passate.
- 1200. Rappresenta il soft cap per questa stagione. Salire a tale livello sarà semplice, poichè avremo modo di ottenere equipaggiamenti superiori facendo praticamente qualsiasi tipo di attività.
- 1250. Da qui in poi armi e armature di livello più alto potranno essere ottenute esclusivamente tramite gli armamenti potenti. Per averli bisognerà completare le sfide settimanali da vari npc o in generale attività specifiche.
- 1260. Il cap di potere più alto. Partendo dal 1250 di armamento, potremo progredire con gli ultimi dieci livelli solamente tramite l’ottenimento di armamenti di punta. Che, come si sa, vengono dati in premio solamente con alcune sfide e con le attività più impegnative. Potremo andare oltre il 1260 solamente tramite il potere dell’Artefatto stagionale.
COMUNIONE CON L’OSCURITÀ
Destiny 2: Oltre la Luce porta con sé tanti nuovi contenuti tra campagna, ambientazioni, assalti, attività ecc. Ma l’elemento più interessante dal lato gameplay è certamente quello legato alle nuove sottoclassi dell’Oscurità, con i poteri dell’elemento Stasi. Dopo le tre storiche sottoclassi “di Luce” (Solare, del Vuoto e ad Arco) per la prima volta in sei anni i Guardiani avranno accesso a un nuovo e terribile potere.
La stessa Ignota Exo arriva a domandarsi (e a domandarci) “perchè invece di combattere l’Oscurità, non proviamo a sottometterla?”. Da qui nasce la prima sottoclasse dell’Ombra, che sbloccheremo nel corso della campagna. Similmente alle caratteristiche del nuovo pianeta Europa, questi nuovi poteri saranno contraddistinti dal ghiaccio.
Titano, Cacciatore e Stregone potranno, in forme diverse, congelare e poi distruggere gli avversari, siano essi controllati dal computer o da altri giocatori. Una volta terminata la campagna e padroneggiata in tutto e per tutto la nuova sottoclasse, dovremo addentrarci in missioni aggiuntive. Esse serviranno a sbloccare nuovi poteri ed effetti della Stasi, come diverse tipologie di granate e abilità di classe.
Certo è che terminare con ogni Classe la campagna e le missioni successive legate allo sblocco di tutte le abilità e le Nature della Stasi sarà davvero un’impresa titanica. Mai come in questo caso potrebbe rivelarsi inevitabile fare una scelta di Classe: a meno di non avere molto tempo da investire. Se non altro i progressi legati alle nuove attività PvE (Cacce all’Impero e alle Endofurie) saranno viceversa legati all’account e non al singolo personaggio.
TENTATIVI DI (S)BILANCIAMENTO
La rimozione di molti contenuti “storici” ha inevitabilmente fatto storcere il naso a tanti appassionati, che hanno finito con l’approcciarsi nel modo errato a Destiny 2: Oltre la Luce. Che come abbiamo detto e ripetuto, segna per Bungie l’inizio di un percorso, in termini di storia e meccaniche, che durerà almeno tre anni (e che vedremo sul finire della recensione).
Il cambio di regime ha permesso innanzitutto al gioco di alleggerirsi parecchio, snellendo e svecchiando un’infrastruttura che era diventata troppo grande da gestire e bilanciare sul versante tecnico. Il peso complessivo è stato ridotto di diverse decine di Gigabyte: attualmente il titolo ne pesa circa 56. I caricamenti sono molto più veloci e in generale il comparto grafico ha avuto dei sensibili miglioramenti.
La stabilità dei server lascia viceversa ancora un po’ a desiderare. Come da tradizione, d’altra parte, nei primi due giorni di uscita è stato praticamente impossibile avviare il gioco e iniziare la nuova espansione senza essere eiettati fuori a caso per via della saturazione dei suddetti server. A fare molto discutere è inoltre la scelta di “forzare” il ricambio sul fronte delle armi.
A eccezione di tutte quelle esotiche, molte armi storiche delle scorse stagioni sono ora limitate al 1060 di potere. Cosa che le rende praticamente inutilizzabili in tutte le attività che prevedono vantaggi di livello. Una scelta comprensibile ma nondimeno opinabile da parte di Bungie, che viceversa deve aver fatto poco i conti con gli effetti (disastrosi) dell’introduzione delle nuove sottoclassi nel Crogiolo. Sulle quali gli sviluppatori finiranno certamente con l’intervenire più e più volte.
TRA PRESENTE E FUTURO
Come tutti i titoli sui generis, l’utenza di Destiny 2: Oltre la Luce comprende giocatori di vario tipo. Ivi compresi i “farmatori seriali” che dopo una full immersion di una settimana o due potranno accusare il titolo/l’espansione di non avere granchè da offrire. La qual cosa si discosta enormemente dalla verità. Certo, la rimozione dei contenuti storici de La Maledizione di Osiride e la Mente Bellica rimane di sicuro difficile da digerire.
Ma d’altra parte è necessario comprendere quanto esso costituisca uno step fondamentale verso un futuro ancora più radioso. Fatto probabilmente di contenuti ancora più grandiosi. Anche in onore di una next-gen in cui il titolo di Bungie entrerà ufficialmente tra qualche settimana. Nel frattempo i giocatori potranno contare su una lenta ma costante distribuzione di nuovi contenuti, fra cui imprese esotiche e molto altro.
Per cominciare stasera alle 19 verrà ufficialmente reso disponibile il nuovo raid Cripta di Pietrafonda. Per celebrare tale occasione è stata organizzata una competizione tra la community. Dove l’obiettivo sarà quello di eleggere la miglior squadra di Guardiani. Cioè quella che si dimostrerà capace di completare il raid nelle prime 24 ore, con tutte le restrizioni del caso che saranno attive per la durata dell’evento.
In merito al futuro più lontano di Destiny 2 Bungie per ora non si è minimanente espressa su un eventuale Destiny 3. Ma ha viceversa rivelato un “piano triennale” che vede l’espansione di Oltre la Luce come l’inizio di una trilogia. Al momento ci sono noti solo i nomi delle due prossime espansioni, che verranno rilasciate rispettivamente nel 2021 e 2022. Si tratta di The Witch Queen e Lightfall, che lasciano presagire un futuro più oscuro che mai. Ma anche tremendamente intrigante.
COMMENTO FINALE
Difficile condensare in una sola recensione tutte le considerazioni che andrebbero o potrebbero essere fatte su Destiny 2: Oltre la Luce. Un’occasione sprecata, un nuovo e suggestivo inizio, una rivoluzione necessaria… L’esperienza che questa nuova espansione offre può essere letta e interpretata in molti modi diversi, a seconda degli elementi sui quali ci si può focalizzare. A determinare la sorte del persistente universo dei Guardiani in bilico tra Luce e Oscurità saranno in ogni caso le prossime mosse di Bungie.
Bilanciamento delle nuove sottoclassi sul fronte PvP ma soprattutto la gestione del flusso dei contenuti. Da rilasciare mano a mano nell’attesa dell’arrivo delle due prossime espansioni. Le quali lasciano presagire a nuove e intriganti vicende assieme a ulteriori poteri legati all’Oscurità. Una forza non più da combattere senza riserve, ma da sottomettere e controllare. Al pari del tempo da spendere su Destiny 2. Un titolo immenso che continua imperterrito, nonostante i difetti, a creare dipendenza.
Pregi
Europa è tra le ambientazioni più belle e curate finora introdotte. La campagna torna a mettere in risalto la lore di Destiny, con numerosi approfondimenti che non appesantiscono il gameplay in maniera diretta. Gli interventi sul lato tecnico sono assai evidenti e proiettano il gioco verso gli standard della next-gen. La nuova sottoclasse dell'Oscurità risulta tanto letale quanto affascinante. Molto gradita l'aggiunta di un tutorial approfondito per i novizi che celebra altresì i primordi della serie.
Difetti
Permangono difetti storici del titolo, tra cui server dalla facile saturazione. La nuova sottoclasse della Stasi andava probabilmente differenziata tra PvE e PvP, dove risulta enormemente sbilanciata. La rimozione dei contenuti più datati resta, per quanto tecnicamente necessaria, una mazzata alla quale sarà dura ovviare.
Voto
8-