Non capita spesso di trovarsi a provare giochi dove l’ispirazione regna sovrana, intrisa all’interno di un background credibile ed accattivante. Di questa speciale lista ne fa parte Stirring Abyss cui abbiamo già parlato in una nostra anteprima che ci ha lasciato pienamente soddisfatti. Ed incuriositi.
Questo roguelike con meccaniche da gioco di ruolo dove la componente narrativa ha un peso importante nell’economia del gameplay, è opera del piccolo team finlandese Sleepy Sentry. Pubblicato da Slitherine attraverso l’iniziativa K-Project, Stirring Abyss è disponibile su Steam dallo scorso 29 ottobre. Vi auguriamo una piacevole lettura.
ISPIRAZIONI LETTERARIE…
Il gioco prende spunto dal racconto breve di uno dei grandi maestri della scrittura, H.P Lovercraft. Tra le sue grandi opere in cui spicca il sapore antico dei romanzi dedicati a Cthulhu, c’è un racconto che non tutti conoscono. Stiamo parlando de “Il Tempio”, breve scritto ambientato nella seconda metà del del 1910 che ha come protagonisti i membri di un sottomarino tedesco.
Esposto come sorta di resoconto dal comandante Karl Heinrich Von Altberg-Ehrenstein, narra di come l’U-29 cada in preda alla follia dopo alcuni fatti misteriosi seguiti al ritrovamento, sul corpo d’un marinaio proveniente da una nave inglese silurata dallo stesso sommergibile, di una piccola scultura d’avorio raffigurante la testa di una divinità.
Sleepy Sentry rielabora la base del testo per creare un background di più ampio respiro, trasferendo il nostro equipaggio nelle pericolose acque della Guerra Fredda. Durante una missione segreta, il ritrovamento di antiche e sconosciute rovine segue l’affondamento in circostanze misteriose del sottomarino USS Salem. Come sopravvissuti alla catastrofe, il nostro compito sarà quello di trovare i nostri compagni, riparare il sommergibile e svelare il segreto dietro a qualcosa di non umano e molto pericoloso. E se possibile, uscirne vivi per raccontarlo.
…ED ISPIRAZIONI TELEVISIVE
In verità, a nostro avviso il prodotto è permeato anche dallo spirito di una serie tv molto popolare tra gli appassionati di mistero ed esplorazione, specialmente coloro che condividono il gusto per le serie tv anni sessanta. Stiamo parlando di “Viaggio in fondo al mare”, che andò in onda per quattro anni, dal 1964 al 1968. Da noi era in voga alla fine degli anni ‘80. Con ben 110 episodi, si passava da puntate horror a nemici immaginari e fantastici, luoghi nascosti e misteri a profusione. Il Seaview, questo il nome del sommergibile, era ufficialmente utilizzato per la ricerca marina e sottomarina. Ma la sua missione segreta era difendere il pianeta dalle minacce extraterrestri.
Stirring Abyss prende molto di questo spirito avventuroso e a suo modo colmo d’una paura dell’ignoto che permea ogni passo, trasferendolo nella cornice di uno strategico a turni con diversi elementi da gioco di ruolo e sfumature survival. A questa già corposa infrastruttura, si unisce la gestione del sottomarino che tra riparazioni, crafting e un determinato numero di scelte, offre un intermezzo piacevole – pur se non approfondito – al fine di non appesantire un gameplay ragionato e decisamente impegnativo.
DOPO IL NAUFRAGIO
I primi minuti di gioco passano con un tutorial che fiancheggerà il nostro personaggio, istruendo il giocatore su comandi e meccaniche. Data la natura eclettica del prodotto, la fase di apprendimento durerà più di qualche ora e potrebbe non essere una cattiva idea ripetere un paio di volte il livello iniziale. L’inquadratura isometrica offre livelli marini riccamente decorati ma in alcuni casi ripetitivi, stilisticamente ci avviciniamo ad un fumetto in pieno stile anni sessanta.
La cosiddetta “fog of war” tanto cara agli appassionati di strategici vecchio stile, ritorna in pompa magna con una mappa che si mosterà pian piano. Non siamo mai stati fan accaniti di questa tecnica, spesso abusata da un’intelligenza artificiale che in altri casi barava più o meno spudoratamente ma per Stirring Abyss il discorso è differente. Oscurità ed ignoto non sono solo componenti del background ma riflettono la reale condizione che affronteremmo se ci trovassimo in fondo all’oceano.
Mentre avanziamo ed incontriamo altri sopravvissuti che si uniranno a noi, non passerà molto tempo per scoprire che le profondità marine sono popolate da residenti umanoidi e non tutt’altro che felici della nostra presenza. Da uomini pesce ad orrori misteriosi, il bestiario in seno al gioco è decisamente variegato anche nella caratterizzazione. Ogni creatura possiede abilità proprie, tattiche e punti deboli che starà a noi scoprire.
Sebbene si tratti di un roguelike a turni, la fase di combattimento è più ascrivibile a quella di un gioco di ruolo anziché un tattico. I livelli non sono provvisti di alcun tipo di coperture, quindi il tutto va gestito in modo strategico dove la parte più importante risiede nel posizionamento. Attacchi, attacchi speciali e abilità hanno un raggio d’azione cui dovremo tenerne conto quando ci approcciamo ai nemici.
UN MARE DI POSSIBILITÀ
I personaggi che potremo interpretare e quelli che incontreremo nel corso della partita sono ancorati agli stilemi dell’ambientazione marinaresca dei primi anni Sessanta. Diverse classi offrono approcci ed abilità differenti.
Per tutti, l’arma base è il coltello ma non mancano fucili a pompa, granate e cariche di profondità che possono oscurarci al nemico rendendoci quasi invisibili per un certo numero di turni.
E come accennato in sede d’anteprima, le rovine di questo oceano insospettabilmente vivo offrono poteri occulti che solo i più valorosi accetteranno di possedere. Da immunità a bonus alle statistiche, il sistema delle mutazioni è in grado di offrire poteri davvero eccezionali anche a livello estetico.
Teletrasportare il proprio sub a due passi da un uomo pesce può ribaltare l’esito di uno scontro che sembrava segnato. E se non vi basta, che ne dite di aggiungere pinne o chele al posto delle mani garantendo un bonus all’attacco in mischia? Il sistema di mutazioni è legato ad alcune anomalie presenti nelle mappe che andremo ad esplorare, anche se la presenza di questi fenomeni è un mistero che risolveremo in parte nel corso della storia.
Ogni personaggio è dotato di quattro caratteristiche principali, riepilogate in una pratica scheda attivabile con il doppio click del mouse sul ritratto posto in alto a sinistra dello schermo. Esse sono: Agilità, Forza, Intuizione e Resistenza.
Ogni valore potrà essere migliorato al passaggio di livello ma il valore base varierà a seconda della classe del personaggio.
ACQUE PERIGLIOSE
Il passaggio da una missione a quella successiva è sancito dal ritorno allo USS Salem. In questa fase il gioco offre una leggera meccanica gestionale che ci vedrà impegnati nella riparazione del sommergibile per tornare a casa. Ridare energia alle batterie, attivare le pompe per svuotare compartimenti allagati ed avere accesso a nuove aree, creare materiale da usare in missione e il semplice riposare sono azioni che andranno ponderate con grande attenzione.
Per rendere il tutto più impegnativo di quanto già non fosse, Sleepy Sentry ha inserito una meccanica dove una sorta di miasma noto come “corruzione” si diffonde tra le acque man mano che proseguiamo. L’aumentare di questa maledizione, impatterà in modo significativo sulle missioni perché saranno più difficili con il passare dei giorni. È quindi importante scegliere con attenzione quali aree sbloccare, cosa costruire e se riposare.
Scesi sul fondale, a preoccupare i palombari non ci saranno solo creature di ogni foggia ma anche la gestione dell’ossigeno a disposizione. Per supplire ad una necessità quantomai imprescindibile, potremo far uso delle “sacche d’aria” dipanate tra i livelli. In caso contrario, i personaggi inizieranno a soffrire d’ipossia fino a perdere totalmente il senno.
L’esplorazione non è fine a sé stessa. Osservare in ogni anfratto ci permetterà di reperire materiali da usare per la riparazione del Salem e utili anche al crafting. Ma gli oceani celano prove ed informazioni che ci aiuteranno a comprendere meglio una storia avvincente e non scontata. Infine, tra caverne e distese di vegetazione potremo salvare altri sopravvissuti che entreranno a far parte della ciurma.
Tendenzialmente, gli sviluppatori hanno fatto in modo che il giocatore si trovi sempre in condizioni di svantaggio e molto spesso in inferiorità numerica. E non è un caso che anche a livello normale, il gioco sia davvero molto impegnativo e in grado di appassionare principalmente la nicchia più hardcore degli appassionati di roguelike. Per tutti gli altri, suggeriamo caldamente di selezionare il livello facile o la modalità storia che offrono un grado di sfida ben più bilanciato e meno ossessivo.
UNA ISPIRATA GRAFICA D’ANTOSFERA
A livello visivo, una direzione artistica quantomai ispirata si è sbizzarrita in Stirring Abyss con una palette cromatica che passa da toni sgargianti a chiaroscuri in pieno stile noir. Il risultato è una resa visiva da fumetto anni sessanta volutamente retrò, difficilmente riscontrabile in altri titoli sul generis. Condividiamo la scelta di aver optato per lo sviluppo di personaggi in tre dimensioni all’interno di livelli bidimensionali con grafica isometrica.
La colonna sonora non dispone di molte tracce ma riesce a trasmettere un senso di claustrofobia che si fonde perfettamente nel contesto. Soprattutto in quello di un gioco dove la paura dell’ignoto è parte integrante dell’esperienza.
COMMENTO FINALE
Stirring Abyss non solo è con ogni probabilità uno dei migliori candidati a roguelike dell’anno, ma uno dei migliori titoli a sfruttare appieno le ambientazioni di H. P. Lovecraft.
È un’avventura, uno strategico, un gioco di ruolo e persino un leggerissimo gestionale. Tante cose da fare, un grado di sfida tarato verso, e una modalità sandbox praticamente infinita. Modalità che garantiranno divertimento ai giocatori che prediligono partite impegnative e non si arrendono al primo game over.
Data la forte vena creativa in seno a Sleepy Sentry, possiamo suggerire il titolo anche a coloro che cercano qualcosa di meno impegnativo grazie ad una modalità storia che si focalizza più sulle vicende che sulla sopravvivenza. Un grandissimo esordio per lo studio finlandese ed ennesima prova della bontà del K-Project creato da Slitherine.
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