Nel lontano 1989, la software house francese Infrogames pubblicò sui computer dell’epoca (Ms-Dos, Amiga, Atari ST, C64 e così via), North & South, uno strategico a turni misto ad azione in tempo reale che grazie al suo humor seppe trovarsi un posticino nei ricordi di tanti appassionati.
Il gioco che si ispirava al fumetto belga Les Tuniques bleues portava gli utenti nella Guerra di Secessione americana con quattro possibili scenari da scenari di partenza da scegliere (1861, 1862, 1863 e 1864). I giocatori dovevano scegliere se controllare l’Unione (Nord) o la Confederazione (Sud) e chiaramente vincere in un’azione simile al Risiko.
Tante risate dopo e diversi anni dopo si arriva nel 2012 quando Microdis realizzò la versione PS3, Xbox 360, Pc e Mac. Lo stesso publisher transalpino ha riportato il gioco sul mercato pochi giorni fa, ad inizio novembre, col titolo di The Bluecoats: North & South. Questi non è altri che una versione riammodernata del classico di 31 anni fa uscita per Pc, PS4, Xbox One e Switch sviluppata da Appeal Studios.
Noi vi parliamo della versione Steam di questo strategico che si rifà (nonostante la dicitura in inglese The Bluecoats anziché Les Tuniques Bleues), al medesimo fumetto riprendendone ed ovviamente potenziandone con maggior fedeltà, lo stile grafico e vicino.
Siete pronti a riscoprire (e scoprire) il sergente Cornelius M. Chesterfield ed il caporale Blutch in questa versione rimasterizzata del classico?
Buona lettura.
UN RIFACIMENTO (TUTTO SOMMATO) FEDELE
Come nell’originale, anche The Bluecoats: North & South porta ironia in un contesto bellico che segnò profondamente la storia degli Stati Uniti d’America. Microids, forte anche dell’esperienza di 8 anni prima, e lo diciamo fin da ora, non ha strafatto nell’opera di restaurazione dell’opera.
Conoscendo poco l’opera intermedia del 2012, possiamo fare un riscontro oggettivo tra le edizioni del 1989 e quella attuale. Quest’ultima ne esce tutto sommato bene anche se perde un attimo in atmosfera e in gag divertenti. Sono state eliminate, infatti, dalle opzioni tutti gli effetti sonori scanzonati che davano allegria e brio fin dai primi click. Un vero peccato.
Per il resto non possiamo non apprezzare la chiarezza dei menu, la presenza della traduzione in italiano, ed un rifacimento grafico importante. Mentre la sessione del combattimento tra le truppe è rimasta in 2d, i segmenti dedicati alla conquista delle locomotive ed alla presa dei forti nemici sono state trasformate in sessioni fps (in prima persona). Del resto, ognuno di noi è figlio dei propri tempi e se da un lato, molti fruitori dell’edizione originale potrebbero non essere d’accordo, le nuove generazioni potrebbero, invece, essere più spinte a giocare un titolo del genere.
Ne parleremo più approfonditamente dopo, ma tali sessioni non sono fatte per niente male.
Dal menu delle opzioni è possibile scegliere oltre alla lingua, al livello di difficoltà ed alla fazione, si può scegliere di giocare la storia con i quattro scenari disponibili ma con uno solo iniziale, quello del 1861) e gli altri tre da sbloccare. Si può anche scegliere se cimentarsi in una delle tre varianti del gameplay, le battaglie ed i già citati assalti a forti e treni. Buona per impratichirsi e dare il meglio negli scenari della storia.
Ah, quasi dimenticavamo: si può optare per disattivare gli attacchi sporadici degli indiani in Iowa e Kansas e delle offensive messicane in Texas, ed il maltempo. Quest’ultimo non è così devastante come gli attacchi delle popolazioni locali e limitrofe ma blocca per un turno le truppe coinvolte.
PER CHI NON RICORDASSE IL GAMEPLAY
Strategia semplice ed immediata ma anche insospettabilmente profonda. Lo spirito del gameplay di The Bluecoats: North & South è rimasto sostanzialmente fedele al suo celebre, ed amato, predecessore.
Non lasciatevi, dunque, ingannare dall’immediatezza e chiarezza della mappa degli Stati Uniti, ci saranno insidie ovunque e quando non ci sarà la bravura del vostro avversario (che sia guidato da un compagno di giochi o dall’intelligenza artificiale), le incognite del maltempo o delle scorribande di indiani o messicani potrebbero far si che una situazione inizialmente favorevole possa precipitare. O viceversa. Ad ogni modo fa il suo dovere: rimane divertente nonostante gli anni. E non è cosa da poco.
Un po’ a turni…
La dinamica è comunque immediata. Si gioca a turni, rappresentati dal lasso di tempo di un mese. Nello scenario del 1861 si parte con due truppe per parte. Nel proprio turno il giocatore può muovere le truppe una volta e dovrà ponderare bene le scelte. Andando su un territorio neutrale si conquisterà quello stato. Nella mappa troviamo cinque forti diversi ed uniti dalla ferrovia. Strategicamente parlando è importante controllare almeno due forti perché il treno al fine di ogni turno consegnerà soldi alla propria fazione in base al numero di forti posseduti.
Non dimentichiamoci della Carolina del Nord. Questo stato, infatti, sarà strategicamente importante ed in grado di spostare gli equilibri perché nel suo porto arrivano periodicamente dei rinforzi, ossia delle unità nuove (gratuite) che andranno a chi possiede quel territorio.
Tra assalti a forti e treni in tempo reale
Va da sé che occupando una linea ferroviaria nemica attiva la sessione dell’assalto al treno. Se nel 1989 era a scorrimento, questa fase diventa in prima persona in questa versione. Obiettivo è quello di arrivare alla locomotiva per conquistarla. Per farlo si dovrà saltare da un vagone all’altro eliminando i nemici che faranno di tutto per difenderla.
Processo inverso, ovviamente, se dovremo difendere il treno dagli assalti nemici.
Stesso procedimento lo si fa per conquistare o difendere i forti. Anche qui si attiva una fase in prima persona dove dovremo sparare contro ai nostri nemici. In caso di difesa dovremo resistere alla folata nemica eliminando il commando.
Le schermaglie
Questa è una fase cruciale del gameplay. L’ago della bilancia è stabilito da questa sorta di “duelli” tra le due fazioni sul campo. Se due truppe si troveranno nello stesso fazzoletto di terreno, ci sarà una schermaglia. Le truppe singole hanno generalmente un cannone, tre soldati a cavallo e 6 uomini di fanteria. È possibile anche unire le singole truppe per formane una più potente fino ad un massimo di tre. In sostanza una unità al massimo del suo potenziale includerà 3 cannoni, 9 cavalieri e 18 fanti.
Durante questa fase sarà possibile muovere singolarmente i tre reparti suddivisi però in 1 cannone, 3 cavalieri e 6 soldati di terra. Si potrà cambiare formazione (in fila orizzontale o verticale ad esempio) e ci si potrà muovere come meglio si crede.
Durante le battaglie sarà importante sempre stare attenti alla conformazione del terreno (troveremo 12 tipologie di scenari) e sfruttarne gli eventuali vantaggi come coperture o alture. Vinta una battaglia, si conquisterà quel territorio. Tagliare i rifornimenti ferroviari e l’arrivo dei rinforzi tramite navi, sarà la strada per il successo che però dovrà essere confermato anche dalla bravura nel saper guidare le truppe nelle schermaglie.
Senza fondi, sarà impossibile reclutare le truppe e non si potrà ottenere la protezione contro le tempeste o contro le escursioni di pellerossa o messicani. Ricordiamo che queste ultime due opzioni sono limitate ad un solo utilizzo.
Quindi si, strategico a turni da una parte, strategico d’azione da un lato, azione dall’altro. Un mix che è rimasto tale nonostante siano passati 31 anni e che, ripetiamo, fa ancora divertire.
DISEGNI GRAZIOSI E BUONA MUSICA
The Bluecoats: North & South offre i suoi cambiamenti più evidenti ovviamente nella parte visiva e sonora. Non possiamo certamente mettere a confronto le due versioni: sarebbe assurdo ed ingiusto. Possiamo però dire che il lavoro di maquillages è – a nostro avviso – ben fatto. Forse si poteva osare ulteriormente ma questa è un’altra storia.
L’aspetto cartoonesco in 3d c’è anche se in alcune parti è leggermente meno vivace dal punto di vista dei colori. Ad ogni modo, la mappa è ben caratterizzata, le animazioni sono fluide mentre le sessioni action in prima persona sono fatte bene ed a portata di bimbi.
Inutile storcere il muso perché si gioca a segmenti fps: è il tempo che va via il vero “nemico”. Queste fasi sono discrete, certamente non fanno gridare al miracolo e non vogliono essere realistiche ma piuttosto fumettistiche. Non vi aspettate Crysys, Call of Duty o Red Dead Redemption 2 (che con il titolo in questione condivide sostanzialmente l’ambientazione). Si tratta di segmenti realizzati dalla realizzazione fluida, senza troppi particolari ma neppure così spogli. Non si è sacrificata la velocità d’azione. Il nostro soldato armato di fucile con baionetta si muoverà sempre bene e dovrà effettuare ricariche frequenti per avere il fucile carico.
Una cosa però ce la saremmo aspettati: la possibilità di alternarsi a piacimento con la versione classica. Purtroppo non esiste questa opzione perché non c’è l’edizione originale. Peccato: sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
Anche il sonoro, se da un lato è notevolmente potenziato, dall’altro manca di un pizzico di quell’humor che sbancava a fine anni ’80.
È comunque un quadro tecnico relativamente semplice in cui gli sviluppatori di Appeal Studios hanno svolto il loro compito senza troppi estri magari ma con risultati graziosi.
COMMENTO FINALE
The Bluecoats: North & South è un rifacimento che non aggiunge sostanzialmente nulla all’originale in termini contenutistici ma che fa riemergere (anche se in parte) lo spirito di un vecchio capolavoro.
Un lavoro svolto degnamente, senza alti ma senza neppure bassi. Il gameplay rimane solido come in passato ed è anche divertente e limato da tre livelli di difficoltà che accontentano molti gusti.
Il comparto grafico è rivoluzionato e porta il gioco nel 2020 con la speranza che l’ammiccamento ai più giovani sia accolto nel migliore dei modi.
Trasformare le sessioni a scorrimento dell’originale in sequenze in prima persona è sempre un “rischio” che però gli sviluppatori si sono presi e, a nostro avviso, hanno superato. Peccato non abbiano osato ancora di più soprattutto per le animazioni ed i suoni di contorno.
Bene anche il comparto sonoro che, ovviamente, è stato potenziato ma nel complesso perde un po’ di quel tono canzonatorio che fu una delle frecce più efficaci nella faretra di Infogrames. Consigliamo il gioco anche ai nostalgici ed a chi vuole cimentarsi in uno strategico di stampo storico ma che non manca di prendersi in giro ogni tanto. Anche se quest’ultima qualità era più evidente 31 anni fa.
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