Gli sport futuristici spesso e volentieri vengono visti come una estremizzazione di quello che già conosciamo. Sicuramente saranno più rapidi, certamente saranno praticati da veri e propri super uomini (o super donne), in sostanza saranno senza regole. Tra i capostipiti di questo filone è impossibile non menzionare Speedball, titolo che grazie al suo sequel su Amiga negli anni ’90 (ma esiste anche una buona versione per C64), ebbe risonanza in tutto il mondo. Sostanzialmente era una sorta di pallamano senza regole e con i giocatori che potevano essere migliorati. Trent’anni dopo o poco meno HyperBrawl Tournament, titolo firmato da Milky Tea, prova a riscriverne l’epopea ma – naturalmente – a modo suo.
Riuscirà il team britannico a ricreare quell’atmosfera? E riuscirà HyperBrawl Tournament a dire la sua in un mercato dove, comunque, questo genere di titoli ha sempre diviso il pubblico?
Leggete la nostra recensione della versione Steam di questo particolare titolo che ha fatto il suo debutto lo scorso 20 ottobre anche su altre piattaforme. Buona lettura.
LO SPORT DEL FUTURO DOVE NON CI SONO REGOLE
Come già accennato in precedenza, in HyperBrawl Tournament non ci sono regole. E tutto in ossequio ad un filone futuristico-distopico che vede prevalere la forza bruta e l’astuzia ma senza rispetto di limitazioni dovute a regolamenti. L’unico dettame da rispettare è quello di vincere segnando un gol più degli avversari in qualunque modo.
Questo nuovo sport è un mix tra pallamano e lotta libera dove le due squadre in campo, formate da due giocatori ciascuno, si sfidano in match rapidi suddivisi in round dove vince il set chi segna un gol più degli avversari e chi si aggiudica più set degli avversari si porta a casa i punti in classifica o il passaggio del turno.
Per fare tutto questo, in campo, anzi, nell’arena, si potrà fare di tutto: tirare bordate micidiali, eludere le marcature degli avversari con una fitta rete di passaggi o, ancora, sfruttare le peculiarità delle 12 arene di gioco o i propri poteri speciali. Ovviamente non ci sono limiti nello spingere o nel dare calci e pugni o tuffarsi per placcare (come nel football americano) i giocatori dell’altra squadra. Si possono anche usare anche le armi che è possibile scegliere prima di ogni incontro. Questo particolare e brutale equipaggiamento può essere di difesa (leggasi scudi di forza), o di attacco (c’è pure una squadra) o offrire supporto al proprio compagno.
Ah, dimenticavamo: si può anche scagliare bordate a distanza ravvicinata per stordire il povero malcapitato che si pone davanti nel tentativo di evitare il gol.
Questo si traduce, spesso e volentieri, in partite dove il bel gioco non esiste. Vince, quindi, chi spesso e volentieri manda ko gli altri e segna a porta vuota. Per molti, anche questo è spettacolare.
IPERCURVA ED IPERFORZA
Direbbe (e diceva) Corrado: E non finisce qui. In HyperBrawl Tournament, ci sono due elementi che rendono le sfide, ed il gameplay, ancora più raffinato e complicato evitando, al contempo (o tentandoci) di ridurre le contese ad una mera rissa intergalattica.
L’IperCurva permette di effettuare tiri e passaggi ad effetto con traiettorie molto spettacolari. Nella pallamano reale si vedono alcune giocate di questo genere e sono davvero spettacolari consentendo colpi di genio strappa-applausi. E ci chiediamo perché la pallamano in Italia non spopoli ma questo è un altro discorso…
Troviamo anche l’IperForza che si attiva dopo alcuni k.o. subiti. È una sorta di compensazione che permette momentaneamente di annullare gli avversari diventando invincibili per pochi secondi. Utile per tentare di segnare indisturbati. Sotto l’influsso dell’Iperforza ci si muove più velocemente e di non subire gli effetti dei colpi avversari abbattendo anche al primo contatto i nemici.
Non è facile, però, padroneggiare entrambe le caratteristiche. La “colpa” è l’eccessiva velocità del gameplay.
EROI IN GIOCO
HyperBrawl Tournament permette di formare coppie grazie alla scelta tra 12 eroi in gioco. Ognuno ha caratteristiche differenti naturalmente tra Salute (quando i punti vita si azzerano si va ko temporaneamente), Velocità, Potenza ed Ipercurva (la bravura e l’efficacia nell’utilizzare gli effetti di cui abbiamo parlato in precedenza). Questi si suddividono in tre classi diverse: Rapido, Nucleo e Pesante.
Ogni eroe deve, inoltre, essere equipaggiato con una tra le otto armi che possono cambiare le sorti dell’azione. Opterete per il Martello in grado di far tremare la terra, avvicinerete i nemici con la Pistola rampino? O altro?
FIFA E ARENA
Avevamo accennato alla velocità del gameplay. Ma quest’ultimo viene anche influenzato dalle arene. Già, perché il campo di gioco ha il suo ruolo nello svolgimento delle partite. Sono 12 i campi presenti. Ognuno è diverso per forma (rettangolare di solito ma anche tondeggiante o poligonale) ma anche per elementi. Ci sono campi “facili” dove l’intensità è ridotta al minimo e sarà più facile giocare in modo più “classico” queste partite di “pallamano” futuristica.
Altre, invece, hanno degli ostacoli fissi o mobili con bordi che hanno rimbalzi diversi. I più intuitivi avranno certamente intuito che si potrà sfruttare il rimbalzo anche per segnare. Un po’ come il calcio indoor famoso in Nord America negli anni ’80.
Ci sono inoltre arene realmente complicate dove lo stesso ambiente è un ostacolo… che può essere però usato strategicamente a proprio favore soprattutto per difendere. Una, infine, e chiudiamo questo mini-capitoletto dedicato ai campi da gioco, la vogliamo ricordare. Ha le parti laterali della superficie che si ritirano periodicamente. Significa che quelle zone sono impraticabili ed anzi, chi ci va cade nel vuoto, per poi ritornare in campo intontito. Anche l’ambiente può andare contro… o in nostro favore perché è giusto ricordare come è possibile sfruttare a proprio favore le peculierità delle arene.
TUTTO IN 90 SECONDI, VELOCE, MA CONFUSIONARIO
Da questi fattori nasce un gameplay dai ritmi frenetici, divertenti ma – come spesso accade (ed anche in Alpaca Ball: Allstars capita una cosa del genere), confusionario. Lo stile arcade c’è ed è quasi più facile menarsi in mezzo al campo che costruire azioni di gioco degne di questo nome. Nondimeno ci si dimentica spesso e volentieri della palla e, sovente, non si sa dove sia. Molte volte capita di subire gol nonostante si credesse di avere il possesso della sfera. Proprio quest’ultima diventa poco visibile quando è nelle mani dei giocatori.
Ad ogni modo, al netto di tutto, ed una volta imparato le fondamenta (passaggi, tiri, selezionare il personaggio, dare pugni, calcio e tuffi), il gioco è davvero divertente ed offre, soprattutto in compagnia di uno o più amici, davvero momenti iconici come potrete anche notare nel nostro video registrato nelle scorse ore su Twitch e riportato su YouTube. Due note sull’intelligenza artificiale. A già a livello professionistico al netto degli scontri fisici, è comunque battibile con una combinazione di passaggi. A livello élite, invece, è un po’ più complicato. L’IA tende ad usare la forza bruta. Se si resiste all’impatto i risultati sono garantiti.
Le partite, come detto, sono suddivise in più set da 90 secondi di tempo effettivo.
STAGIONI, COPPE E MODALITÀ
HyperBrawl Tournament offre tante modalità e varietà di gioco oltre che ad un sistema di avanzamento del proprio avatar in game in stile ruolistico con tanto di punti esperienza e la possibilità di acquisire crediti per “acquistare in game” pacchetti con skin, reliquie e la possibilità di sbloccare eroi.
Ci si può allenare, oppure disputare amichevoli (sia in single che in multigiocatore), mentre la modalità principe del comparto per giocatore singolo è sicuramente la campagna. Qui è possibile scegliere una delle squadre esistenti e partecipare alla Lega Galattica ed alla Cosmic Cup.
La Lega è un campionato con girone all’italiana e classifica con 8 team partecipanti. In questa lega le sfide sono suddivise in quattro set ed è contemplato anche il pareggio che frutta un punto mentre il successo ovviamente ne porta 3. Nella Coppa troviamo sfide ad eliminazione diretta con regole un po’ differenti su punteggi e goal.
Prima di ogni match è comunque possibile scegliere i componenti della squadra e le relative armi da attivare. Tre i livelli di difficoltà delle competizioni: Bronzo, Argento ed Oro.
La modalità Blitz è invece il fulcro del comparto multiplayer. Qui è possibile giocare con o contro altri utenti per l’obiettivo finale: essere il campione di HyperBrawl.
HYPERBRAWL TOURNAMENT IN TERMINI TECNICI
Dal punto di vista tecnico, Milky Tea ha svolto un lavoro abbastanza pulito. Le atmosfere sono rese bene e l’ambientazione futuristica ha un buon impatto. Le arene sono ben caratterizzate. Tutte, dalla più semplice a quella più animata e sofisticata.
Interessante la caratterizzazione degli eroi nonostante lo stile utilizzato prenda a piene mani da altri titoli simili. In partita non ci sono incertezze ed anche gli effetti particellari fanno la loro parte. Non mancano anche i tocchi di classe divertenti come quando gli eroi vengono scaraventati in aria e fuori dalle arene.
Peccato, però, che regni la confusione per colpa di una sfera che non sempre si riesce ad individuare. Forse la colpa è da attribuirsi ai colori delle squadre in campo che, nonostante le selezioni iniziali, in campo sono molto simili.
Buone le musiche che accompagnano l’azione ma ottimi gli effetti sonori e soprattutto il parlato con alcune citazioni di altri videogiochi e tra queste una rivisitazione dell’urlo “Icecream” che si udiva durante i festeggiamenti dopo le reti in Speedball II.
COMMENTO FINALE
HyperBrawl Tournament è un gioco interessante e potenzialmente notevole. La sua forza è il gameplay che se da un lato è immediato e rapido (almeno concettualmente) dall’altro è confusionario. Peccato perché probabilmente – complice anche la parola Brawl nel titolo – gli sviluppatori hanno pensato più a focalizzarsi sugli scontri che sulla creazione di azioni spettacolari.
I presupposti per realizzarle ci sono grazie all’IperCurva che non è altri che il famoso “Aftertouch” di Kick Off 2 per intenderci. Si rifà, e lo rievoca in alcune azioni ed in alcune dinamiche di gameplay, a Speedball II. Il principio è sostanzialmente quello ma il titolo ne rivede alcune meccaniche e le potenzia.
Non mancano varietà di contenuti e modalità. Ma è il gameplay che soprattutto all’inizio è troppo confusionario e nelle prime ore impedisce quasi di godere appieno delle azioni e dell’inventiva.
Buona la realizzazione tecnica che non ha particolari incertezze anche se non presenta, ad onor del vero, punti di eccellenza. Ed in campo, come detto, i colori delle squadre si somigliano spesso e volentieri. È comunque un lavoro sicuramente apprezzabile ed onesto. Non aspettatevi Speedball II (nel 2013 è uscita la versione HD) ma si tratta di un buonissimo “figlio”. O erede che dir si voglia, figlio dei suoi tempi.
Altri articoli su HyperBrawl Tournament