Kingdom Rush Vengeance è uno dei più recenti esemplari di un sottogenere dei videogiochi di strategia, i tower defense, che affonda le sue radici in Rampart (1990). L’obiettivo tradizionale in siffatti titoli è impedire che ondate di nemici possano attraversare una mappa o un percorso specifico. Per farlo il giocatore impiega delle torrette di varie tipologie, che vanno posizionate e potenziate strategicamente. Un concept molto semplice ludicamente parlando, ma che a distanza di trent’anni continua ad avere la sua bella fetta di appassionati.
Non mancano ibridismi vari come nel caso di Sanctum, in cui il genere sparatutto arriva a miscelarsi con quello tower defense. Nel caso di Kingdom Rush, tuttavia, parliamo di una serie che rimane ben salda sui binari della tradizione. Il primo capitolo della serie ha esordito su mobile nel 2011, salvo poi arrivare tre anni dopo su Steam. Un andazzo (prima la release su mobile, in seguito su Pc) che si è mantenuto costante anche con Frontiers (2013), Origins (2014) e infine con Vengeance. Che invece si è affacciato per la prima volta sul mercato nel 2018, su App Store e Google Play.
Realizzata da Ironhide Game Studio, la serie giunge così al quarto capitolo, nel quale per la prima volta i giocatori controlleranno le forze del male. Da qui il nome Kingdom Rush Vengeance (vendetta ndr), di cui vi lasciamo la recensione della versione Steam, rilasciata da qualche giorno. Vi auguriamo una piacevole lettura.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
Kingdom Rush Vengeance onora l’ormai consolitato marchio di fabbrica di Ironhide Game Studio, proponendo un contesto fantasy ricco di citazioni e omaggi alla cultura pop del nostro tempo. Molti riferimenti saranno “nascosti” all’interno dei livelli, e dovremo spesso cliccarci sopra per attivare la relativa mini-animazione. Durante un livello nei ghiacci vedremo per esempio uno sciatore fuggire da uno Yeti.
Un palese omaggio a SkiFree (1991), il piccolo ma storico videogioco con cui molti di quelli nati prima del 2000 si sono certamente intrattenuti. Per il resto continua la storia inaugurata nei precedenti capitolo con uno scontro tra l’impero del Bene e quello del Male, dove per la prima volta nella storia del franchise vestiremo i panni dei cattivi. Di orchi, goblin, scheletri, zombie, streghe e compagnia bella.
Un semplice ma ben fatto tutorial verrà incontro ai giocatori alle prime armi. Quelli che invece sono veterani della serie o comunque del genere potranno viceversa liquidarlo alla svelta e passare subito alla vera azione. Quattro i livelli di difficoltà disponibili per ciascuno stage. Casual, Normale, Veterano e Impossibile, con quest’ultimo che si sbloccherà una volta completati tutti i livelli almeno una volta.
Come i precedenti capitoli, anche Kingdom Rush Vengeance avrà un eroe e alcune torrette disponibili da subito, mentre tutto il resto andrà sbloccato andando avanti nel gioco. Una differenza (parzialmente) giustificata dal costo praticamente quadruplo rispetto alla versione mobile, dove invece la quasi totalità di eroi e torrette extra poteva e può essere acquisita solamente pagando.
EROI (?) ALLA RISCOSSA
Il gameplay di Kingdom Rush Vengeance ruota attorno a tre elementi: eroi, torrette e potenziamenti. Dalla mappa principale di gioco potremo sia selezionare il livello che organizzare la nostra strategia ancor prima di scendere in campo. Innanzitutto dovremo scegliere l’eroe con cui scendere in campo, ognuno con le proprie abilità in combattimento e un potere speciale che dovrà ricaricarsi dopo essere stato utilizzato.
Tre infatti sono i poteri che potremo giocare a mò di jolly durante una partita (e tutti e tre avranno il proprio cooldown). Quello esclusivo dell’eroe scelto, una pioggia di meteore magiche che potremo far abbattere su un punto della mappa e l’evocazione di due demoni, che combatteranno fino alla morte. Giocarsi tali “carte” con il giusto tempismo sarà importante tanto quanto la scelta e lo schieramento delle torrette.
Le torrette, fulcro del gioco e parte imperante della nostra strategia difensiva. Dopo aver selezionato l’eroe toccherà stabilire il “set”, composto da 5 tipologie di torrette da schierare in campo. Quattro sono quelle disponibili da subito, per un totale complessivo di 18 strutture difensive che andranno posizionate strategicamente e nel caso combinate in autentiche sinergie.
Superando con successo un livello otterremo degli “upgrade points”, che potranno essere spesi nell’apposita sezione. Sarà possibile aumentare attacco e raggio delle torrette, statistiche e capacità dell’eroe e anche forza ed effetti dell’evocazione di demoni e della tempesta di meteore. Una volta completata la campagna principale potremo acquistare tutto quanto senza dover rinunciare ad alcunchè: ma la vera sfida inizierà solo in quel momento, con l’end-game di Kingdom Rush Vengeance.
LOTTA ALL’ULTIMA CREATURA MALVAGIA (E PIXEL)
Una volta conquistata la capitale dell’impero del Bene, il nostro re oscuro potrà finalmente gustarsi la propria vittoria.. Oppure no, visto che il completamento della campagna principale determinerà la comparsa di livelli extra. Ancora più tosti e complessi (anche a difficoltà Casual..), ma che andranno superati per sbloccare eroi e torrette finali. La sfida complessiva che Kingdom Rush Vengeance offre è veramente notevole.
Rispetto ai capitoli precedenti l’asticella pare essersi un pochino alzata, con le nostre vittorie che andranno veramente sudate. Un particolare che farà felici i giocatori avvezzi al genere (e magari alla serie stessa). Sul comparto tecnico è doveroso ricordare che alla pari dei predecessori, Kingdom Rush Vengeance costituisce un porting da mobile su Pc.
Ragionando di conseguenza, possiamo comunque affermare quanto sul fronte grafico il titolo di Ironhide Game Studio si difenda bene, con una grafica pulita, colorata e a suo modo, dettagliata. Aguzzando la vista ci accorgeremo infatti delle ottime animazioni presenti, che trasformeranno le scaramucce tra creature di Bene e Male in piccoli spettacoli.
Niente esplosioni alla Just Cause o alla Michael Bay, ma comunque piacevoli da guardare. Abbiamo tuttavia notato dei piccoli bug grafici, che di tanto in tanto (e per un paio di secondi al massimo) sono comparsi durante la partita. Qualche texture di torre “stirata”, una mancata “messa a fuoco” della visuale.. Nulla di preoccupante o particolarmente fastidioso.
A livello di prestazioni il gioco scorre fluido, come è doveroso (non solo lecito) aspettarsi da un porting su Pc di un titolo originariamente designato per Android. Una nota particolare va invece spesa per il comparto audio, che oltre a essere ben realizzato si sposta magnificamente con l’atmosfera e la comicità del titolo. Ascoltare per credere.
COMMENTO FINALE
Kingdom Rush Vengeance è il degno quarto capitolo di una serie assai popolare tra gli appassionati di tower defense. Ironhide Game Studio si conferma molto capace in quello che fa, regalandoci un titolo divertente, ben scritto (nel suo piccolo) e con un livello di sfida veramente stimolante. Qualche bug grafico di sorta non riesce certamente a compromettere un’esperienza consigliata e consigliabile a qualunque amante del genere. Avere finalmente la possibilità di difendersi dalle forze del Bene al comando di una marmaglia di creature malvagie costituisce un interessante elemento di novità, in mezzo a palate di citazioni e omaggi alla cultura pop contemporanea che i più attenti non mancheranno di riconoscere e apprezzare.
Pregi
Livello di sfida stimolante e appagante. Gran varietà di eroi e torrette, da sperimentare su non pochi livelli. Grafica pulita e piacevole. Comicità caratteristica della serie che si conferma di pregevole fattura.
Difetti
Alcuni piccoli bug grafici. Difficoltà che a tratti potrebbe scoraggiare un neofita. Costo lievemente eccessivo.
Voto
8,5