In mezzo a formule trite e ritrite c’è sempre, fortunatamente, chi prova a lanciare qualche innovazione. Questo è il caso The Survivalists, il nuovo titolo targato Team17 recentemente rilasciato su Pc, PS4, Xbox One e Switch. Dopo aver fatto gustare la demo negli scorsi mesi, lo studio torna alla ribalta con questa nuova creazione, che prova inserire degli elementi gestionali nell’inflazionatissimo ambito dei survival.
E’ doveroso precisare che stiamo parlando del team autore dei due The Escapists, e soprattutto della celebre serie di Worms. Sviluppatori che dunque hanno già avuto modo di mostrare sul campo la carica creativa e innovatrice in loro possesso. Scopriremo se anche questa volta sono stati all’altezza di quanto svolto finora in questa recensione della versione Steam di The Survivalists. Vi auguriamo una piacevole lettura.
E IL NAUFRAGAR M’É DOLCE…
In The Survivalists non c’è spazio per le ciance. Una volta avviato il gioco possiamo sì decidere se leggere le concise schede informative (sulle meccaniche ndr) selezionabili dal menu. Ma la cosa più naturale da fare resta quella di avviare una nuova partita, catapultandoci subito nell’azione. Altresì consapevoli di poter contare su un tutorial direttamente sul campo.
Il quadro che ci si trova davanti iniziando a giocare è semplice e chiaro. Siamo naufraghi appena depositati sulla riva di un’isola sperduta, accanto a dei resti di un’imbarcazione di fortuna andata alla deriva. Il nostro obiettivo è quello di sopravvivere, costruendo utensili e strutture varie nel tentativo di sostenere lo scopo ultimo del gioco. Similmente a The Escapists, dovremo riuscire a fuggire, in questo caso da un’arcipelago.
Come è lecito aspettarsi, tuttavia non sarà facile. Bisognerà girare alla ricerca di risorse, allestire un campo base, difendersi dai pericoli e costruire utentili e strutture sempre meno rudimentali. Come un tradizionale survival, passeremo molto tempo a fare tutte queste cose manualmente… O forse no. Perchè è qui che entra in gioco la componente gestionale di The Survivalists.
Il gioco ci permetterà infatti di reclutare e addestrare un numero sempre maggiore di scimmie. Sì, quei piccoli primati che vedremo vagabondare sulle isole insieme al resto della fauna selvatica (e altre minacce). Alcune dovremo liberarle da delle gabbie, altre potremo “farcele amiche” regalando loro del cibo o altri oggetti. In generale però saranno loro a costituire l’effettiva forza lavoro. Qualunque sia il nostro intento.
… IN QUESTO MARE. DI SCIMMIE
La mappa di gioco viene generata proceduralmente ad ogni nuova partita, alla pari del personaggio di partenza. Quest’ultimo potremo tuttavia modificarlo tramite l’apposita voce nell’inventario, scegliendo sesso, barba, capelli e indumenti. Una feature condivisa anche con le scimmie, che una volta reclutate potranno essere rinominate e modificate esteticamente.
Raccogliere materiali, abbattere alberi e rocce, costruire e cucinare, persino combattere. Le scimmie avranno la possibilità di svolgere quasi tutti i compiti che in un survival tradizionale uno dovrebbe attuare da sé all’infinito. Dal momento che il personaggio avrà una stamina davvero limitata (dovrà riprendere fiato dopo pochi colpi d’ascia, per dire), questo sistema finisce irrimediabilmente con il costituire il fulcro di The Survivalists. La delizia e in parte anche la croce.
Nella fattispecie il tutorial si rivela piuttosto avaro di dettagli circa le possibilità insite nell’addestramento delle scimmie. Il sistema di insegnamento non costituisce il massimo dell’intuitività, e ci vorrà un po’ per capire come sfruttarlo al meglio. Di base è semplice. Selezionando la singola scimmia e impartendo il comando in questione, ci sarà una piccola finestra temporale in cui essa potrà imparare per imitazione.
Noi non dovremo fare altro che compiere un’azione (abbattere un albero, combattere ecc), e lei comincerà a ripeterla fin quando ne avrà l’occasione. Va da sé che per certe mansioni dovremo fornire loro un oggetto, come un’ascia o un bastone. La parte complessa è legata alla possibilità di dar vita ad autentiche catene di produzione (una raccoglie oggetti, un’altra li trasporta, un’altra li lavora, ecc). Ma oltre a non essere facile, dovremo comunque istruirle una per una, oltre che rifornirle di utensili.
PRIMATI IN PIXEL ART
The Survivalists comprende nondimeno una modalità multigiocatore, nella quale potremo unirci fino a un massimo di altri tre giocatori. Ognuno potrà portare con sé (anche dal proprio mondo) fino a cinque scimmie, oltre a degli strumenti che però potranno essere ritirati solamente da una cassa speciale, acquistabile da un npc specifico. Vagando per le isole potremo imbatterci non solo in alcuni npc, ma anche in dungeon pieni di pericoli (e di tesori).
Tante cose da fare e costruire, con un potenziale esercito di scimmie al proprio fianco. Il quale scopo primario rimane quello di “automatizzare” tutte quelle fasi semplici e tediose (per il fatto di doverle ripetere all’infinito) tipiche dei titoli survival. Anche se alla lunga il fatto di assicurarsi dell’operatività dei primati sarà ugualmente fastidioso e noioso. Come se la meccanica in sé fosse stata pensata per un numero limitato di scimmie, e non per decine di esse.
Sul fronte tecnico la bontà del lavoro di Team17 si conferma ai livelli del pregevole The Escapists. La grafica in pixel art è pregevole, con tanti effetti ed animazioni che arricchiranno la nostra esperienza visiva. I tanti biomi differenti (foreste, zone desertiche, vulcani ecc) sono belli tanto da esplorare quanto da vedere. Abbastanza anonimo invece il comparto audio, che pur contribuendo alla resa complessiva passa rapidamente in secondo piano.
A livello di prestazioni non si registrano problemi di sorta, con un’esperienza scorrevole e priva di sbavature, bug e glitch compresi. Desta invece qualche perplessità la curva di difficoltà, visto la relativa facilità con cui si riesce a sopravvivere, propriamente. Altro discorso è viceversa comprendere a pieno tutti gli elementi, meccanici e contenutistici, contenuti in The Survivalists. La sfida maggiore rimane infatti quella di riuscire a gestire decine di scimmie contemporaneamente.
COMMENTO FINALE
Con The Survivalists il navigato Team17 porta la propria vena creativa nello stagnante genere dei survival. Nello specifico lo fa introducendo una componente gestionale innovativa, che potenzialmente solleva del tutto gli appassionati dalla necessità di ripetere allo sfinimento tutte quelli micro-azioni indispensabili, quali la raccolta e la lavorazione di risorse primarie (e non solo). D’altra parte però il titolo non riesce di per sé a eccellere in alcun aspetto, poichè per quanto divertente e solida l’infrastruttura survival non sarà mai in grado di mettere in difficoltà un non-principiante.
Per i giocatori hardcore la sfida maggiore (forse l’unica) sarà invece quella di dar vita a delle autentiche catene di montaggio “scimmiesche”, che per funzionare dovranno essere pianificate nel dettaglio. In un panorama strabordante di videogiochi survival, l’accoppiata naufrago-scimmie finisce in ogni caso con il rappresentare un’ottima base di partenza per chi avesse intenzione di approcciarsi al genere in maniera indolore. Resta da vedere se e come gli sviluppatori decideranno di supportare il gioco in seguito, magari migliorando i punti deboli, oppure introducendo delle vere e proprie novità .
Pregi
Interessante e originale meccanica gestionale che facilita molto le fasi più ripetitive del genere survival. Gameplay solido e accattivante, con una progressione che motiva ad arrivare fino in fondo. Un gran bello stile grafico, come Team17 ci ha abituato.
Difetti
Tutorial un po' carente, soprattutto per quanto riguarda l'addestramento delle scimmie e un loro impiego combinato. Componente survival fin troppo accessibile, specie per un giocatore hardcore. In gran numero le scimmie si rivelano davvero ostiche da gestire.
Voto
8-