Quella di Port Royale, è una serie molto conosciuta tra tutti quei giocatori che prediligono la strategia affiancata alla gestione di un insediamento. In particolare, viene messa molta enfasi nella fase commerciale e nella gestione delle proprie flotte. Dopo un secondo capitolo “zoppicante” a causa di uno sviluppo travagliato, Port Royale 3 ha convinto pubblico e critica con un gameplay rinnovato e approfondito. A distanza di otto lunghi anni e qualche dlc, lo sviluppatore tedesco Gaming Minds e il publisher Kalypso Media hanno tolto la naftalina alla serie che il 25 settembre scorso è approdata su Steam ed Epic Store per Pc ed anche su console con il quarto capitolo. Vi parliamo, dunque, di Port Royale 4. Buona lettura.
ISSATE LE VELE
Ambientato tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600, Port Royale 4 ci consentirà di prende il controllo diretto di un personaggio preimpostato che diverrà il nuovo governatore di un piccolo insediamento sotto l’egida di una delle bandiere più famose dell’epoca: Inghilterra, Francia, Spagna e Olanda. Scopo del gioco è quello di sviluppare una flotta mercantile e portare una manciata di casolari a diventare un fiorente centro commerciale.
Tra alleanze, battaglie navali, quest, esplorazioni e finanche pirateria, ce n’è per tutti i gusti. Quale che sia il personaggio che sceglieremo di interpretare, il gameplay offrirà bonus, malus e sfide differenti.
Nulla ci vieta di comportarci da “pirata in pensione” dedito solo al commercio o da bucaniere sotto le mentite spoglie di un comune mercante. Ma ogni azione avrà conseguenze e ripercussioni anche decisive sull’esito di una partita.
Prima di avviare una campagna, consigliamo fortemente di seguire il corposo tutorial che andrà a spiegare le meccaniche di gioco. Sono tante e sulle prime ci si potrebbe sentire persino spaesati dall’offerta contenutistica del titolo di Gaming Minds. Gestione dell’insediamento con sviluppo degli edifici, costruzione delle navi e gestione della flotta, duelli in mare e creazione di rotte commerciali sono concetti che è molto facile esprimere a parole, più complicato in gioco dove le azioni da compiere vanno a sfiorare il termine di “micro-management” in più di un’occasione.
GAMEPLAY
Trovandoci di fronte a quello che tradizionalmente viene indicato come trading sim, commercio e produzione delle risorse e dei beni sono le due fasi di gioco che richiederanno più tempo sia nell’apprendimento che nella realizzazione. L’economia simulata di Gaming Minds risulta coerente e dà vita ad un mondo di gioco in costante cambiamento. Il fulcro è tutto su domanda, offerta, “compra a poco e vendi a molto”. Insomma, concetti validi tutt’oggi.
L’oro e le risorse fanno girare l’intero mondo di gioco e lo sviluppo di coltivazioni ed edifici atti alla creazione di risorse è così vario e sfaccettato che era dai tempi di X (serie completamente diversa poiché sci-fi ma con molti punti d’incontro per via della fase commerciale) che non ci divertivamo tanto. L’offerta contenutistica aumenta anche grazie alle missioni che aggiungono quel “pepe” che varia un gameplay altrimenti lineare.
Pur rimanendo ancorate a compiti basilari e alla lunga ripetitivi, non sono finalizzate a semplice riempitivo ma offrono l’occasione di migliorare la fama rispetto alle altre nazioni e oro da sfruttare nel miglioramento della flotta e della cittadina. Semplici missioni di consegna, scontri con fastidiosi pirati, affondamento di flotte nemiche sono solo alcune delle proposte che riceveremo durante la sessione di gioco. Il successo di una missione garantirà un bonus in reputazione con la nazione sotto cui battiamo bandiera, il fallimento avrà l’effetto diametralmente opposto. Proprio per questo è importante accettare solo quest che siamo sicuri di completare.
NEMICO IN VISTA!
Le battaglie navali rappresentano il biglietto da visita per l’intera serie e in questo quarto capitolo l’evoluzione in territorio strategico è decisamente preminente. Il combattimento è a turni e vedrà la nostra flotta muoversi in una griglia esagonale. Navi diverse godranno di abilità, movimenti e statistiche offensive e difensive differenti.
Se in Sid Meier’s Pirates! confrontarsi con imbarcazioni più potenti per poi abbordarle era la norma, in Port Royale 4 è un suicidio visto che la difficoltà è nettamente più elevata.
L’Intera azione si svolgerà attraverso un’inquadratura dall’alto che potremo zoomare e ruotare a piacere, con un dettaglio grafico di pregio. Il tutto sarà gestito attraverso l’uso del mouse con pratici indicatori a mostrare il limite di punti movimento e la pratica interfaccia ad illustrare le tattiche disponibili. A cercare il pelo nell’uovo, sono forse le animazioni a rappresentare il tallone d’Achille di un comparto tecnico invero soddisfacente
GRAFICA E SONORO
Lo stile artistico del gioco è semplice e gradevole, pur attestandosi a livelli medi per quanto concerne le texture e i modelli poligonali di insediamenti e delle navi. Fortunatamente queste ultime hanno goduto di attenzione supplementare presentando differenze anche notevoli tra un veliero ed un altro.
Un peccato che le animazioni siano ripetitive e a tratti legnose, ma trattandosi di uno strategico è chiaro che lo sviluppatore abbia puntato la maggior parte delle risorse sull’offerta contenutistica ed è una scelta con cui ci troviamo d’accordo. Buono invece il lavoro sulla colonna sonora che risulta varia, incalzante e mai troppo ripetitiva. Con brani in linea al contesto storico, anche gli effetti sonori hanno beneficiato di un campionamento supplementare.
COMMENTO FINALE
Port Royale 4 è il degno successore di una serie che è stata capace di rinnovarsi e migliorarsi ad ogni capitolo. Il fascino dell’epopea piratesca si armonizza con una simulazione strategica di ottimo livello e con un buon grado di sfida.
La simulazione dell’economia di gioco in tempo reale è forse il fiore all’occhiello di questa iterazione ed è capace di spingere il giocatore a ragionare su ogni singola mossa. Adatto a tutti a patto di seguire il corposo tutorial, saprà tenere incollati allo schermo anche gli appassionati di battaglie navali grazie all’ampio numero di velieri da poter costruire e meccaniche intuitive. A chiudere il cerchio, un sistema a quest non scontato che riesce a variare un gameplay altrimenti ancorato su dettami classici.
Pregi
Simulazione commerciale coerente. Sottotitolato in italiano. Buon livello di sfida. Tante cose da fare.
Difetti
Tecnicamente nella media.
Voto
8
2 commenti su “Port Royale 4, recensione”