Quando ci capita di fare due chiacchiere con uno sviluppatore non perdiamo mai l’occasione. L’idea alla base di questo o quel progetto, le varie fasi di sviluppo, idee su eventuali miglioramenti. Il dialogo è ancor più gradito quando si tratta di uno sviluppatore italiano. Segno che il movimento nostrano è in crescita (con buona pace di chi dice che l’Italia non è un buon mercato) e che sempre più software house tricolori sono pronte a sbarcare sulle piattaforme indie più conosciute. È questo il caso di CarloCGames che con il suo Until the Last Plane sbarcherà su Steam nel primo trimestre del 2021 con un interessante strategico in tempo reale ambientato nella Seconda Guerra Mondiale.
Detto questo, non ci resta che augurarvi una buona lettura di questa nostra anteprima.
LA CONOSCENZA E UN SOGNO NEL CASSETTO
Il piccolo team dietro a questo interessante progetto è composto da sole due persone. Il leader, Carlo, è un avido ed esperto giocatore di War Thunder che ha sempre avuto una grande passione anche per il genere dei gestionali. Ricordiamo che War Thunder è un videogioco dove a farla da padrone ci sono velivoli aerei, navi e mezzi corazzati che si sfidano in intense battaglie multiplayer.
Riuscire ad amalgamare le atmosfere di un gioco in tre dimensioni, ampi spazi e tanti veicoli con meccaniche da gestionale sarebbe un’impresa ardua perfino per un team di grandi dimensioni. Quindi, perché non ridurre la scala e incentrare il gameplay sull’aviazione?
Grazie all’esperienza maturata durante lo sviluppo di The Final Boss e l’aiuto sul versante grafico fornito dal secondo componente del duo, il progetto è partito e ad oggi pur se in versione preliminare ha già un’anima ben definita.
POLVERE, OLIO E MOTORI
Until the Last Plane è un gioco quasi unico nel suo genere. I gestionali colmano una nicchia ricca di esponenti di spicco, ma quasi nessuno dedicato all’aviazione e ancor meno all’aviazione militare. Nella stragrande maggioranza degli strategici i velivoli aerei rappresentano solo una porzione dell’offerta, una parte di ciò che un gioco ha da offrire.
In giochi quali Airline Tycoon Deluxe e The Airline Project troviamo molti velivoli e aeroporti ma parliamo sempre di aviazione civile, mai di quella militare. In effetti, è stato proprio War Thunder ad interrompere l’anonimato di caccia e bombardieri.
SABBIA, SUDORE E BENZINA
Il menu principale si presenta con la selezione tra il tutorial dove verremo introdotti alle meccaniche in seno al gioco e la modalità campagna. Al momento, trattandosi di una versione preliminare, potremo scegliere solo le forze americane. Nella versione finale, oltre agli Stati Uniti, saranno presenti anche le forze russe e quelle tedesche.
Il gioco si divide in due fasi distinte e collegate. La prima è quella relativa alla gestione del nostro campo d’aviazione, la seconda saranno le missioni dove invieremo le squadriglie di velivoli a nostra disposizione. Il tutto, a creare un connubio da “one more turn” che ci ha ricordato i migliori prodotti rilasciati dalla giapponese Kairosoft, ossia l’invidiabile qualità di garantire assuefazione continua.
Prima di inviare il nostro Lockheed P-38 in ricognizione e dare il via alla prima missione, andiamo a fare un giro nel nostro campo base. Oltre agli spazi dedicati alla riparazione degli aerei, troveremo un capannone dove i meccanici costruiranno pezzi di ricambio per i nostri velivoli.
È un’operazione importante e che va ponderata anche per via del numero di risorse necessarie alla costruzione di questo o quel componente. Qualora necessitassimo di nuove risorse, una tenda radio ci permetterà di ordinare carburante, munizioni e materiale atto alla costruzione di nuovi pezzi.
Ci sono poi il capannone che ci permetterà di ingaggiare piloti e velivoli nuovi di zecca e l’edificio adibito allo sblocco di aggiornamenti e abilità per il campo base e per i piloti.
Maggiore velocità nelle riparazioni e nell’arrivo di nuovo materiale, piloti con resistenza maggiore allo stress, minor tempo per la ricerca guasti, sono solo alcuni degli esempi di abilità che si riveleranno cruciali per la buona riuscita di una campagna.
VENTO E PALLOTTOLE
Terminata la ricognizione, verremo informati sulle missioni disponibili per quella “giornata” di combattimenti. Scorta di veicoli importanti, bombardamenti, eliminazione di bersagli strategici, duelli aerei. C’è molta varietà nei compiti da affidare ai nostri piloti e la nostra valutazione dovrà tener conto anche della forza del vento e della temperatura che andranno ad impattare anche in modo decisivo sullo stress dei piloti e sui movimenti.
Alla partenza per una missione i caccia partiranno in formazione e verremo avvertiti della possibilità di agire direttamente tramite una notifica posta in alto a sinistra dello schermo. In questa fase il gioco cambia prospettiva e ci troveremo catapultati direttamente nell’azione. Nel caso dovessimo abbattere un velivolo nemico, dovremo eseguire una serie di movimenti con i pulsanti posti sul lato destro della schermata affinché l’avversario si trovi entro il raggio delle nostre armi da fuoco.
Nel caso fossimo noi a doverci “sganciare” da un caccia nemico, le azioni saranno le stesse. Ma questa volta saremo noi a dover fare in modo di non rientrare nel raggio delle mitragliatrici nemiche. I bombardamenti seguono una meccanica diversa e più incentrata sui riflessi con due assi da incrociare sull’obbiettivo designato. Questi ultimi in particolare si sono rivelati una vera sfida, dove vento, temperatura e anche altitudine selezionata saranno cruciali per centrare l’obbiettivo dell’azione.
Prima o poi, uno dei nostri uomini ci contatterà per avvisarci di essere rimasto senza carburante, munizioni o che il suo velivolo ha subito danni. Atterrerà sulla pista fino ad una delle zone di sosta riservate alla riparazione e qui la tensione sale perché i nostri meccanici dovranno essere veloci nell’agire sia in caso di rifornimento che in ricerca danni.
COMMENTO FINALE
Sebbene la versione da noi provata sia non definitiva, Until the Last Plane si è rivelato una vera sorpresa. Una grafica in pixel art e una colonna sonora semplici ma curate e mai troppo ripetitive, una giocabilità insospettabilmente approfondita per un titolo che vuole essere a portata di tutti e allo stesso tempo offrire un buon grado di sfida.
La versione finale permetterà di giocare con tutte le fazioni disponibili. Si sceglierà tra Stati Uniti, Russia, Germania e le loro relative campagne, più un corposo numero di velivoli. Le nostre sensazioni sono più che positive per un prodotto che attirerà gli appassionati di giochi gestionali e che risulta unico in quanto incentrato sull’aviazione. Per fugare eventuali dubbi, da dopodomani, 7 ottobre, sarà disponibile una demo gratuita che siamo sicuri, vi soddisferà.
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