Mafia: Definitive Edition, dieci momenti memorabili

Il remake del primo capitolo della serie Mafia è una vera gioia per gli occhi e per le emozioni

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Mafia: Definitive Edition è il remake che prende il concetto di “rifare” e lo porta alla quintessenza. Sono davvero pochi i remake di successo, che mettono tutti d’accordo e Mafia non può mancare. Chi afferma il contrario è in malafede, molto semplicemente.

Lost Heaven, la città in cui è ambientato Mafia: Definitive Edition, è più affascinante di tutti i personaggi che si avvicendano e per certi versi anche più affascinante dell’assoluto protagonista: Thomas “Tommy” Angelo. A seguire abbiamo raccolto dieci scatti per riassumere il gioco sviluppato da Hangar 13 e diffuso da  2K che abbiamo recensito qui in versione PS4.

Buona lettura e buona visione.

Angelo di cognome, ma quando si tratta di “lavorare” per Don Salieri, Tommy sa essere tutt’altro. Tommy Angelo diventa gangster suo malgrado, spinto dalle contingenze e dagli incidenti che si susseguono nella sua vita. Costretto ad aiutare due malavitosi, minacciato da una pistola alla tempia, si ritrova a sfuggire alla banda rivale perché “colpevole” di aver aiutato gli uomini di Don Salieri.

Tommy viene preso in simpatia dal Don e dai suoi picciotti. E ha bisogno di protezione dal clan rivale. Inizia così, la carriera di Thomas e la sua ascesa da semplice “picciotto” a braccio destro del capo. I suoi incarichi iniziano dal semplice ritiro di pizzo. Ma con il tempo saranno sempre più impegnativi.

A volte, il nostro alter-ego, è costretto ad infiltrarsi tramite travestimento, per portare a termine i piani del Don. Sotto la scorza dura di ragazzo da strada, che sa il fatto suo e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, tuttavia, Thomas nasconde un animo buono. Non riesce a premere il grilletto a sangue freddo, mai.

Più che sicario, Thomas si trova più a suo agio come autista. Thomas, infatti, prima di diventare gangster, guidava un taxi. Questo gli permette di guidare qualsiasi cosa abbia due o quattro ruote con disarmante naturalezza. Il suo talento verrà spesso impiegato anche fuori città. In un autodromo, per esempio.

Il pilota di Don Salieri viene pestato a sangue: l’unico che può guidare la sua scuderia alla vittoria è Tommy. Con il crescere delle tensioni tra le bande di mafiosi, cresce la posizione di Thomas alla destra del Don Salieri. Questi lo richiede espressamente come guardia del corpo, oltre che autista. Con conseguenze quasi letali per il nostro.

Don Salieri cade spesso vittima di imboscate della mafia avversaria. Tuttavia, sia Don Salieri che i suoi scagnozzi, alzano sempre di più la posta in palio e la difficoltà delle missioni di Tommy. Lui stesso esiterà di fronte all’eventualità di uccidere qualche innocente, colpevole solo di essere inciampato in un gioco più grande di lui.

Sorriso beffardo e tanto carisma: così Tommy si fa strada nella Famiglia.

Le missioni di Tommy lo portano più volte lontano dal centro abitato. Ed anche in queste location, si può ammirare la bellezza del mondo di gioco.

Lost Heaven è magnifica ad ogni ora del giorno e della notte. 

Al vertice della tensione, Tommy decide di tirarsi fuori dai giochi mafiosi e decide di diventare collaboratore di giustizia. Ma è la fine o solo l’inizio? Dopo un decennio vissuto tra mazzette, donne, alcol, auto e omicidi, Tommy vuole darci un taglio.