Skully, la nostra recensione
Scopriamo questo interessante platform approdato su Switch, Pc, PS4 ed Xbox One grazie a Modus Games e Finish Line Games
Uno dei pregi del ramo indipendente del mercato videoludico, è il completo o quasi distacco dai canoni del “violentissimo” settore dei tripla A: nessuna pressione da consigli d’amministrazione e stakeholder, uno sviluppo che tiene innanzitutto conto della volontà e dei gusti degli sviluppatori, una totale libertà d’azione e di interpretazione di un genere. Skully, l’originale titolo che analizzeremo nella sua versione Switch, pesca dal passato ma con uno sguardo al presente: un’operazione sempre più “dogma” del mercato indipendente perché, per le premesse di cui sopra, è l’unico che potrebbe davvero affrontare un’impresa del genere.
Il titolo di Modus Games, sviluppato da Finish Line Games, propone infatti un gameplay memore di un filone che ha radici che affondano nell’età del ferro videoludica, naturalmente reinterpretato in un chiave divertentemente umoristica e moderna. Ma bando alle ciance, ecco la recensione di Skully. Buona lettura.
UN TESCHIO CHE ROTOLA PER… SALVARE IL MONDO!
Si tratta di un gioco di piattaforme che fa ampio uso di una fisica verosimile al fine di controllare, appunto, Skully, una pallina di argilla sulla cui sommità vi è parte di un teschio.
Il giocatore sarà chiamato ad affrontare stage di vario tipo dove saranno presentati lui enigmi e sfide che si focalizzano appunto sull’utilizzo delle abilità particolari del nostro eroe “impossibile”, ovvero principalmente quelle di saltare e rotolare in velocità (che, tra le altre cose, dovremo controllare per non fare una brutta fine!).
Seppur, il nostro alter ego sferico, nel corso del gioco, acquisirà anche il potere di tramutarsi in una sorta di troll d’argilla (e qui, in sostanza, il gioco si accosterà un po’ di più ai classici canoni del platforming). In questo frangente, interpretando il bestione marrone, il giocatore potrà abbattere pareti di roccia con i suoi possenti pugni, oppure sfruttare le sue doti magiche per eliminare nemici di varia natura scuotendo con forza il terreno e creando una devastante onda d’urto. Ma chi è Skully? È presto detto.
Su di una lontana isola, quattro tra fratelli e sorelle dai poteri divini sono da anni in lotta fra loro. Nel litigio fra i quattro consanguinei, Terry, uno di loro, viene infine esiliato dall’isola magica.
Per rimediare alle conseguenze di questa lotta fratricida, e porre fine una volta per tutte alla disputa familiare, Terry decide di creare, sfruttando i suoi poteri e dell’argilla magica, un suo sottoposto chiamato appunto Skully.
Il nostro eroe, come detto formato da una pallina di argilla con un teschio sopra, avrà quindi il compito di approdare poi sull’isola per salvarla dalla distruzione e portare la pace, dando quindi una sonora lezione ai restanti familiari (altrimenti, che disputa sarebbe?).
Naturalmente, i tre fratelli non staranno lì a guardare: anch’essi dotati di enormi poteri magici, utilizzeranno diversi elementi per contrastare il nostro salvataggio dell’isola. Una premessa che è solo un pretesto, per una storia che è solo un pretesto: ben presto la catena di eventi che compongono la storyline del titolo si “dissolverà” in fretta, dandoci giusto un impasto come “scusa” per avventurarci nel folle e divertente mondo del gioco (seppur non mancheranno “colpi di scena” dall’alto acume comico).
UNA SFERA D’ARGILLA CONTRO IL MALE
Il gameplay di Skully è, come detto, sostanzialmente incentrato sulla risoluzione di enigmi e prove d’abilità di stampo prettamente fisico: il nostro sferico eroe, col progredire del gioco, acquisirà poteri extra in modo da poter contrastare le sfide via via più ardue che i “fratelli coltelli” hanno in serbo per noi.
Ad esempio, Skully potrà sfruttare la telecinesi, uno scatto per sfuggire rapidamente dalle grinfie dei suoi nemici, un doppio salto per raggiungere le superfici più alte e così via. Le trasformazioni, così come le nuove skill acquisite durante il gioco, hanno il sicuro pregio di rendere il gameplay vario e di non far perdere mordente ad un’avventura, comunque sia, piena di humour e di situazioni comicamente impossibili.
Il titolo offrirà nel complesso una ventina di stage dalla progressiva e ascendente difficoltà in cui, oltre a saltare di piattaforma in piattaforma, arriveremo addirittura ad affrontare boss di fine livello sempre sfruttando i poteri sin lì acquisiti.
In aggiunta, nello sviluppo complessivo dei livelli, avremo anche facoltà di accumulare dei collezionabili durante l’esplorazione degli stage che, tra le altre cose, saranno impiantati in un mondo semi-aperto (ovvero, potremo liberamente tornare nei livelli già affrontati) e colmi di passaggi secondari e strade nascoste. In sostanza, un ottimo level design complessivo che ci parerà innanzi sfide ben congegnate e dalla difficoltà organicamente ascendente (anche se, per i più esperti, probabilmente il gioco risulterà solo un impegno intermedio).
Unico neo di un gameplay altresì pregevole (seppur, dopo un po’, ripetitivo nelle sfide proposte), sarà la telecamera che, specialmente nelle sezioni dedite all’alta velocità oppure a passaggi di salto intricati, alle volte cadrà in fallo offrendoci una visuale “errata”.
Nel complesso, il pacchetto ludico del titolo sfocerà in circa una decina di ore di gioco racchiuse nella (unica) modalità di gioco presente: sufficiente per divertirsi e apprezzare il buon lavoro degli sviluppatori, ma probabilmente non per intrattenersi a lungo dato che, sostanzialmente, la composizione degli stage (e con essa i vari enigmi posizionati all’interno) saranno fissi.
ARS TECNICA
Dal punto di vista tecnico Skully si presenta complessivamente di buon livello sull’ibrida Nintendo. Il motore grafico e, conseguenzialmente, la fisica in Skully, sono stati ben sviluppati e implementati, rendendo il platforming realistico, semplice concettualmente seppur difficile da dominare e appagante.
Gli sviluppatori hanno compiuto un ottimo lavoro soprattutto per quanto concerne il traslare, in modo visibilmente verosimile, tutte le caratteristiche reali che contraddistinguono il moto di un oggetto sferico soggetto alle leggi della fisica, ovvero all’attrito dell’aria e del terreno, all’inclinazione della superficie ecc. Se la fisica e, quindi, la complessiva meccanica di gioco è sicuramente ben realizzata, il comparto grafico sarà di buona fattura seppur non esente da alcuni problemi.
Non mancheranno infatti alcuni piccoli difetti grafici, come elementi di sfondo sgranati in lontananza, texture in bassa risoluzione unitamente a cali di frame sporadici (più nella versione portatile che in quella da casa) che occorreranno principalmente nelle zone con più alto carico di dettagli a schermo (come ad esempio negli stage con la lava). In linea di massima, comunque sia, Skully si è presentato sulla Nintendo Switch stanzialmente privo di bug, glitch e freeze che potessero influenzare negativamente l’esperienza di gioco.
Un plauso va fatto infine al complessivo stile artistico, teso al mondo cartoon e cromaticamante azzeccato, e che si tradurrà anche nella presenza di diversi biomi tutti ben caratterizzati. Il plauso prosegue inoltre anche per il comparto audio, che si presentarà con musiche di sottofondo ben realizzate ed effetti sonori semplici ma coerenti con la leggerezza complessiva del titolo.
COMMENTO FINALE
Non c’è alcun dubbio che Skully sia un buon platform: enigmi ambientali ben realizzati e appaganti, un buon controllo del personaggio, una fisica verosimile e “dura” il giusto unita ad una storia semplice seppur divertente.
Ciò non toglie che la produzione abbia dei limiti strutturali e tecnici che, data la maestria degli sviluppatori, potrebbero esser facilmente superati con un buon sviluppo ex-post. Un buon prodotto, seppur non perfetto, consigliato per chi apprezza i platform basati sulla fisica.
Pregi
Un platformer basato sulla fisica. Divertente e colmo di humour. Ottimo level design.
Difetti
Alcuni piccoli difetti grafici. Telecamera, alle volte, "indomabile". Non particolarmente longevo e vario.
Voto
7,5