Abbiamo conosciuto la serie di Combat Mission molti anni fa, quando eravamo ancora dei giovincelli. Da subito abbiamo notato strategici ricchi di particolari ai limiti del maniacale, soprattutto sul versante tattico. Merito dell’enfasi nella produzione di strategici simulativi ad alto livello è di Battlefront, una software house che si è ingrandita a tal punto da diventare in alcuni casi publisher per studi più piccoli. Recentemente, ha siglato un accordo con Slitherine per la pubblicazione di alcuni giochi della serie su Steam. Il primo a sbarcare sulla famosa piattaforma digitale è Combat Mission Shock Force 2, disponibile dal primo settembre, ovvero da dopodomani. Un piccolo ritardo sulla piattaforma di Valve visto che, anche di recente, si è parlato del 25 agosto come data di lancio.
Poco male: non ci resta che augurarvi buona lettura lasciandovi alla nostra recensione.
GIOCO O SIMULAZIONE?
Per spiegarvi al meglio il fenomeno di questa serie dobbiamo necessariamente fare un passo indietro. Gli strategici sono un genere alla portata di una vasta porzione d’utenza, specialmente ai giorni d’oggi dove “user friendly”, “aumentare il bacino d’utenza”, “immediatezza” rappresentano sia la cura che la malattia di un settore che spesso vive di alti e bassi.
All’interno di questa nicchia però ne vivono molte altre, cui quella dei wargame ad alto livello rappresenta la sfumatura meno avvezza al giocatore medio. Giochi come Command: Modern Operations (ex Command: Modern Air Naval Defense) non solo richiedono un impegno nettamente sopra la media, ma sono indirizzati anche ad un uso professionale di tipo militare.
A questo tipo di produzioni non importa nulla della grafica di un The Last of Us 2, poiché tutto il gameplay si basa su realismo, un’infinità di statistiche e un engine di gioco che simuli l’azione quanto più possibile aderente alla realtà. Ecco quindi che una mossa sbagliata può mandare all’aria ore e ore di gioco, con una pianificazione che diventa parte integrante di un gameplay sfaccettato.
Guardando gli screenshots che vi proponiamo potreste erroneamente pensare che Combat Mission Shock Force 2 sia una versione similare di altri strategici in tempo reale con pausa tattica e in parte è così ma c’è un piccolo particolare: esso è esponente di una delle simulazioni tattiche più difficili e complete mai create.
SOLO ADESSO?
Ma allora, come mai questi prodotti sono famosi solo all’interno della nicchia formata dagli stessi appassionati? Come fanno a sopravvivere in un mercato dove regna la superficialità e sangue e violenza gratuita a tutti i costi? Perché solo ora arrivare su Steam?
La risposta a queste domande è in realtà semplice. Sicuramente la nicchia è in continua evoluzione e spesso la passione per questi prodotti si tramanda da padre in figlio, anche perché questi sono indirizzati ad un pubblico decisamente più maturo. E non è un caso che il prezzo medio di questi giochi sia quasi sempre sopra la media, con una boxed edition di Combat Mission: Battle for Normandy a costare sopra i 70 euro.
L’altro motivo è che Battlefront proprio grazie a Slitherine firmò alcuni contratti con l’equivalente del nostro ministero della Difesa (Slitherine aveva già diversi accordi attivi per l’uso professionale, cui Command: Modern Air Naval Defense rappresentò la punta di diamante) e questo tipo di manovre aiuta sempre le casse di una società.
Ovviamente gli anni passano e se fino ai primi anni 2000 Battlefront riforniva diverse catene con i propri prodotti, il boom del mercato digitale ha fortemente ridimensionato una compagnia che veleggiava in tutta tranquillità, facendola tornare ai fasti del “passaparola” di cui sopra.
Gli stretti contatti con Slitherine hanno poi convinto i piani alti ad “esportare” i propri prodotti sulla piattaforma digitale più famosa al mondo e il publisher britannico è stata una scelta pressoché scontata per il ruolo di partner.
SI MA… LA RECENSIONE?
E veniamo a Combat Mission Shock Force 2 che uscì nel corso del 2018 e riscosse da subito successo tra gli appassionati. Il motivo di questo successo si deve in parte al primo capitolo cui il seguito rappresenta più una versione aggiornata che un vero e proprio sequel.
Il gioco base e i vari moduli d’espansione vennero presi da Combat Mission Shock Force base, rielaborati e reintrodotti all’interno del nuovo engine. La campagna segue un’ipotetica guerra tra le forze NATO e quelle siriane con i dlc disponibili anche nella versione Steam ad aggiungere mezzi e forze di altri Paesi. Nonostante sia passato qualche anno, il tema trattato è ancora molto attuale e in parte spiega la scelta del publisher di partire con questo capitolo.
Oltre all’immancabile tutorial, il gioco propone la campagna base, una serie di mappe singole, un editor per creare le proprie mappe e una serie di scenari casuali. Ogni unità in campo sarà formata da un plotone di soldati o mezzi, fino ad arrivare al livello di un battaglione. Come detto sopra, i dlc aggiungono mezzi per ogni fazione più una serie di scenari personalizzati. Quello delle forze britanniche in particolare aumenta notevolmente la longevità di Shock Force 2 grazie ad una campagna che si snoderà attraverso 28 scenari indipendenti.
Purtroppo la penisola italica non è rappresentata in solitaria all’interno del gioco, ma sarete felici di sapere che Combat Mission Shock Force 2 è in parte localizzato in italiano. In parte, perché alcune delle novità introdotte finanche molte parti di vari briefing rimangono in inglese. L’interfaccia però è perfettamente tradotta, cosa assolutamente non scontata per un di questo tipo. Ci sarebbe da fare un intero speciale sul perché determinati giochi non vengono tradotti (Baldurs Gate 3 vi dice qualcosa?) mentre altri si.
In questa sede possiamo dirvi che nonostante quello che si dice, l’Italia non vive solo di calcio. Anzi, negli ultimi anni il nostro mercato si è evoluto tanto che ad oggi meriterebbe più attenzione da parte di quei publisher che sembrano dimenticarsi di noi quasi a farlo a posta.
E se pensate che sia finita qui, andate a fare una ricerca con “Combat Mission Shock Force 2 mods” e lustratevi gli occhi.
SUL CAMPO DI BATTAGLIA
Il gioco dispone di alcune opzioni relative alle informazioni di gioco più cinque livelli di difficoltà. La differenza tra un livello più alto e uno più semplice non cambierà il danno ricevuto dai nostri uomini o da quelli avversari ma solo le informazioni che ci verranno fornite.
Per farvi un esempio, ai livelli più bassi vedrete il livello di forza del nemico e il dettaglio sul tipo di unità che dovrete affrontare. Se siete alle prime armi, il nostro suggerimento è di partire dal tutorial ed eseguirlo per almeno due volte.
Non stiamo scherzando, già dalla prima mappa il livello di difficoltà è molto sopra la media del genere e il giocatore meno paziente si stancherà presto quando il suo gruppo di carri verrà fatto a pezzi dopo un paio di turni.
Altro suggerimento che vogliamo condividere è quello relativo al tipo di gameplay. Shock Force 2 permette di essere giocato in tempo reale o con pause tattiche ma dato che ci troveremo a comandare un buon numero di plotoni, per quanto il tempo reale possa garantire un livello d’immersione superiore risulterà nettamente più ostico. Almeno inizialmente scegliete il gameplay a turni che vi permetterà anche di rivedere le mosse così da permettere l’apprendimento in caso di errori di valutazione.
DIETROFRONT! AVANTI, MARSC!
Ogni scenario di questa guerra moderna è preceduto da un dettagliato briefing. Forze nemiche, forze in campo, l’obbiettivo della missione, la situazione attuale e il piano. A questi dettagli si aggiungono un paio di mappe che danno l’idea di quello che dovremo affrontare. Leggere attentamente il briefing e fare una valutazione di fondo prima di iniziare non è un’opzione.
Definiti i compiti e memorizzate i dettagli ci troveremo su un campo di battaglia totalmente tridimensionale. I comandi di gioco sfruttano la combinazione tastiera/mouse con un’interfaccia dettagliata alla base dello schermo che si attiverà non appena cliccheremo su un’unità.
Il pannello ci informerà sul nome dell’unità, le statistiche relative e salute, stanchezza, armi equipaggiate, armi disponibili, tipi di movimento e il tempo di gioco. Non solo, perché dal momento che ci riferiamo a mezzi e uomini a livello plotone, avremo anche il dettaglio sui membri attualmente in vita dell’unità selezionata. Non sarà difficile affezionarsi ai propri uomini, soprattutto quando risolvono una situazione che sulle prime ci sembrava senza speranza.
Oltre al movimento base potremo far marciare velocemente mezzi e uomini e mandare plotoni sotto la copertura di edifici e punti strategici. Sfruttare la cortina di fumo per rendere più difficile il rilevamento delle nostre forze sarà una strategia molto utile, soprattutto nei scenari ricchi di edifici nei quali ripararsi. Case, capannoni non sono solo “oggetti di copertura” ma hanno finestre e porte che possono essere sfruttate per tendere imboscate. Gli spari daranno il via all’azione, con indicatori ed icone ad informarci sullo stato di salute delle nostre forze.
Quando la “scaramuccia” si trasforma in un inferno di pallottole e sangue le cose cui dovremo prestare attenzione sono principalmente due:
- Il livello di panico degli uomini in campo.
- Edifici e coperture dove può annidarsi il nemico.
Per spiegarvi bene entrambi i valori vi facciamo un rapido esempio. Se in campo aperto le nostre truppe dovessero imbattersi in un edificio potrebbero facilmente cadere preda di un’imboscata nemica. La prima idea sarà quella di sfruttare le cortine fumogene di cui abbiamo parlato sopra, ma se disponessimo di mezzi corazzati qualche colpo di cannone potrebbe dare una mano. Se i nostri soldati venissero sopraffatti da una nuvola di proiettili sparati da unità nemiche ben coperte, cadranno facilmente in preda alla paura e l’unità finirà in rotta dopo poco tempo.
Cortine fumogene, uso dei corazzati, dividere le forze in piccoli gruppi di fuoco sono solo alcune delle accortezze da tenere a mente, come anche il meteo che incide anche in modo importante sul gameplay. Se non ci credete, provate ad immaginare cosa vuol dire marciare su un terreno fangoso mentre piove.
UNA MISSIONE PREPARATA IN FRETTA
Combat Mission Shock Force 2 offre davvero materiale di pregio. Ci sono però alcuni aspetti che secondo noi andavano rimessi in sesto prima di questa release. Prima di tutto, la traduzione sarebbe da terminare visto che molti dei briefing sono rimasti in inglese. L’interfaccia è chiara ma alle alte risoluzioni i tasti sono davvero molto piccoli e questo creerà non pochi problemi a quei giocatori che hanno monitor sopra i 23 pollici.
Il gioco supporta anche risoluzioni attuali ma in gioco potrete arrivare solo alla 1280×960. Per far si che la risoluzione sia pari a quella attualmente in uso sarà necessario modificare un file nella cartella di gioco.
Nulla di particolarmente difficile ma dato che parliamo di una “re-release” queste risoluzioni potevano essere aggiunte da subito. Infine, per quanto il gioco sia stabile e offra alcune opzioni relative alla grafica, ci sembra che l’engine risulti esoso in termine di risorse hardware tanto che sul nostro Asus G752 le mappe di grandi dimensioni vivono di framerate altalenanti.
GRAFICA E SONORO
Tecnicamente parlando il gioco non fa gridare al miracolo, ma quello non è nemmeno minimamente l’obbiettivo degli sviluppatori. Il fulcro è la veridicità della simulazione e su quel versante l’obbiettivo è centrato al 100%. Avremo quindi mappe con molti dettagli ma texture limitate e fondali spogli.
Le unità godono invece di una cura particolare e nonostante le animazioni e gli effetti speciali siano nella media, i dettagli estetici del famoso M1 Abrams sono pregevoli. Sul versante sonoro, meritano menzione particolare gli effetti di spari e motori, quanto più aderenti alle controparti originali.
COMMENTO FINALE
Combat Mission Shock Force 2 entra su Steam a gamba tesa. È un acquisto praticamente obbligatorio per ogni appassionato di guerra moderna, e rappresenta l’apice di una simulazione quanto più aderente alla realtà, soprattutto grazie alla patch uscite in questi anni che lo hanno migliorato praticamente sotto ogni aspetto.
Come per gli altri capitoli della serie, si rivolge ad un pubblico di appassionati e permette di vivere vicende che si svolgono in uno scenario non abusato come quello della Seconda Guerra Mondiale (cui Combat Mission Battle For Normandy rappresenta secondo chi scrive il miglior esponente). Paga sul piano tecnico e alcuni aspetti dovevano essere rivisti proprio in occasione di questa nuova release.
Infine, non è adatto ai neofiti che si troveranno in difficoltà vista la mole di comandi, opzioni, informazioni da memorizzare. Se il vostro obbiettivo è quello di mettere le mani su una simulazione aderente alla realtà e che non fa sconti, è il vostro titolo.
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