Waylanders, anteprima early access
Preparate la bisaccia e seguiteci in questa anteprima di The Waylanders, un interessante gioco di ruolo ambientato tra le affascinanti atmosfere celtiche
In un’estate calda torrida, con un’umidità che si taglia con il coltello, non c’è niente di meglio di un gioco ambientato nei freddi territori del nord per rinfrescare la mente. Ambientato a cavallo di due periodi, quello celtico e quello medievale,
The Waylanders si propone come un gioco di ruolo ricco di scelte, luoghi da visitare, un combat system con qualche innovazione e personaggi particolari. Sviluppato da Gato Studio, conosciuto per l’interessante avventura AR-K e per lo shooter Bullshot, vanta la presenza di alcuni pezzi da novanta del mondo videoludico e in particolare della nicchia rpg per puntare ancora più in alto. Il gioco è disponibile in early access su Steam dal 16 giugno scorso. Ed è stato pubblicato grazie ad una campagna Kickstarter chiusa positivamente nel 2018 con la raccolta di quasi 170.000 dollari. Detto questo, vi lasciamo alla nostra anteprima. Buona lettura.
CURRICULUM
Il mondo celtico è ricco di leggende, fascino, eventi storici e personaggi iconici. Un gioco di ruolo deve letteralmente la vita a questi componenti, che insieme alle meccaniche ed una storia degna di questo nome possono dar vita ad avventure incredibili, ma anche a cocenti delusioni. Per evitare passi falsi nella loro prima produzione di un gioco di ruolo, il team indie spagnolo Gato Studio si è fatto affiancare da personaggi molto conosciuti in questa nicchia dove spade, romance, leggende e draghi la fanno da padrone.
La storia di The Waylanders è scritta da Emily Grace Buck (conosciuta per aver lavorato alla serie Batman di TellTale) e dalla leggenda vivente, Chris Avellone. Arrivati qui, potremmo anche terminare il nostro excursus, ma sbaglieremmo. Il trio dietro alle vicende che vivremo durante una partita consta come ultimo componente, un certo Mike Laidlaw. Si, proprio lui, il creatore della serie Dragon Age.
Quando recensiremo il titolo proporremo un piccolo box che andrà ad approfondire questi tre personaggi, per il momento possiamo solo dire che la “mano” del trio si vede, anche se il gioco al momento propone solo una piccola porzione di un mosaico che vuole essere immenso quanto una cattedrale.
CREA IL TUO DESTINO – PARTE PRIMA
Trattandosi di un gioco di ruolo, la prima scelta da compiere sarà quella di determinare il sesso del proprio personaggio, la razza e la classe. Al momento mancano all’appello alcuni popoli e classi che verranno introdotti nel corso di questa fase ad accesso anticipato, ma le prime indicazioni sono promettenti. Ogni razza è riccamente caratterizzata, le classi propongono una certa varietà e al loro interno contano differenti specializzazioni.
Insomma, un modo piuttosto moderno per affrontare la creazione del personaggio con menu e opzioni che appaiono minimali ma in realtà godono di profondità man mano che proseguiamo nel gioco. Il team si è prodigato nel fornire esperienze differenti anche in base al tipo di classe e possiamo dire che la strada intrapresa è quella giusta. Infatti, giocando una classe orientata al corpo a corpo piuttosto che lo stregone di turno (la nostra prima scelta come sempre), il gameplay è nettamente differente tanto in termini visivi quanto nelle meccaniche e nella gestione del party.
PARLA, STOLTO UMANO
Il gioco è ambientato nell’antica Galizia, in due diversi periodi temporali: il passato in epoca celtica e il futuro in quella medievale. Le scelte che faremo nella prima frazione andranno ad impattare anche pesantemente in quella successiva. Tutto questo, al momento solo a parole visto che la porzione di gioco relativa all’early access copre uno spicchio della storia dell’arco del “passato”, quello celtico.
Ma le vicende, i dialoghi ed i personaggi presentati fanno intuire un potenziale enorme, con una storia ricca e protagonista, forse anche preponderante. Un Re che non riesce ad essere un buon padre anche se lo vorrebbe, un figlio che vorrebbe essere all’altezza delle aspettative ma non riesce. Servitori fedeli, guerrieri coraggiosi, tradimenti, divinità che tornano a camminare tra gli uomini. Ogni volta che Chris è in mezzo a qualche progetto, sembra di essere di fronte ad un libro. Ed è bellissimo.
COMBATTIMENTO
Le fasi di gioco sono sviluppate seguendo i canoni del genere. Inquadratura libera e modificabile a piacere come in Dragon Age, con fasi di combattimento in tempo reale e la possibilità di sfruttare la cosiddetta “pausa tattica”. Il movimento e la gestione della telecamera sono quasi perfetti, nel nostro caso abbiamo preferito massimizzare la velocità di rotazione ma si tratta di un gusto personale. Durante gli incontri, premendo la barra spaziatrice, il tempo si congelerà permettendo al giocatore di selezionare le mosse da far eseguire ai personaggi del party. Le varie scelte saranno messe nella coda delle azioni che si avvierà non appena termineremo la pianificazione e premeremo nuovamente la barra spaziatrice.
È un sistema funzionale, che conoscono bene i giocatori amanti dei giochi di ruolo sviluppati con l’Infinity Engine, e quelli di Dragon Age. Alla fine del combattimento, sul terreno troveremo equipaggiamenti di vario tipo che potranno fornire anche dei bonus alle statistiche. Abbiamo notato una certa varietà nei loot lasciati dagli incontri, segno che il team di sviluppo vuol far si che il giocatore non si limiti a combattere e andare oltre, ma vada a rovistare tra quello che è rimasto a terra.
Andando più in profondità nell’analisi del combat system, possiamo dire che pur in early access il gioco mostra muscoli ben allenati. L’intelligenza artificiale di gioco si comporta piuttosto bene sia in termini di pathfinding quanto nella scelta delle abilità. Nel caso si sia deciso di lasciare alla cpu la gestione automatica dei nostri compagni. Sembra facile ma l’uso di personaggi interamente gestiti dalla cpu è uno spauracchio per molti giocatori, più che altro perché in altre produzioni tale scelta ha dato vita ad esiti dall’esilarante al frustrante.
Ulteriore aggiunta strategica è quella di combinare i personaggi in una singola unità con la semplice pressione di un pulsante. La formazione avrà quindi una barra della salute e svariati bonus a seconda di chi abbiamo inserito nel gruppo. Questa meccanica è davvero una bella trovata, decisamente innovativa e può dar spazio a molte strategie differenti. Dato che recentemente è stata oggetto di qualche modifica, abbiamo deciso di analizzarla nel dettaglio in sede di recensione.
ASPETTO TECNICO
A livello tecnico, pur trattandosi di una fase ad accesso anticipato, il gioco è gradevole e molto colorato. Ovviamente tradisce la sua natura indie e di conseguenza le animazioni e le texture non sono di primissimo piano. Ma il quadro complessivo è di buon livello. La parte relativa agli abitanti del popolo delle ombre ad esempio, ci mostra un’estetica con chiare ispirazioni alle grandi e antiche opere de Il Signore degli Anelli.
Le aree sono ancora piuttosto spoglie e l’interazione con l’ambiente è minima. Ma ad ogni aggiornamento abbiamo notato gli sforzi di Gato Studio nell’arricchirle con tanti particolari. La componente audio invece si distingue da subito con una colonna varia, incalzante e che si innesta perfettamente nelle atmosfere che il gioco vuole raccontare.
Unico neo, sono i molti bug che spesso portano il gioco al desktop senza darci la possibilità di salvare. È prevedibile per ogni gioco in early access soffrire di questi problemi, in special modo un gioco di ruolo. Per evitare che alla versione finale il gioco sia ancora instabile, confidiamo in una corposa fase di beta testing.
COMMENTO FINALE
The Waylanders ci piace. Ha un background decisamente interessante che andrà approfondito, personaggi non stereotipati ed un combat system capace di sorprenderci nella sua immediatezza unita ad una componente strategica non scontata. Certo, la storia vive di buchi e parti che dovranno essere implementate e migliorate, ma il potenziale è davvero enorme.
Considerando i grandi nomi dietro l’opera, possiamo cautamente suggerirvene l’acquisto a patto di accettarne anche i difetti, uno su tutti l’instabilità.
Quest’ultima è sicuramente un problema di cui tener conto, ma tenendo sempre a mente che si tratta di un early access e che gli aggiornamenti sono tanti e regolari (otto updates maggiori in otto settimane, quasi un record), siamo indotti all’ottimismo verso un gioco che, se portato avanti con questo impegno, farà sicuramente parlare di sé.