Empyrion – Galactic Survival, Recensione

Eleon Game Studios ci porta in universo gigantesco, dove l'unico limite è la nostra immaginazione

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Cinque anni fa, in un angolo lontano lontano dello store di Steam… Venne rilasciato Empyrion – Galactic Survival. Un titolo d’avventura che rientra nei generi sandbox, survival e open world. Un mix che negli ultimi anni ha contraddistinto la nascita di tantissimi videogiochi, molti dei quali estremamente simili tra loro. Tra ispirazione e non di rado plagio reciproci, essi hanno di fatto saturato il mercato di giochi di questo tipo. Dove ben pochi sono stati i titoli meritevoli di essere riusciti a spiccare, come Ark Survival Evolved e No Man’Sky. Proprio da quest’ultimo gli sviluppatori hanno rivelato di essersi ispirati. Anche se i lavori su Empyrion sono cominciati ben prima del 2014, quando Hello Games rivelò al mondo la sua creazione nel corso dell’E3.

Eleon Game Studios nasce infatti nel 2013, raccogliendo in un unico team vari professionisti con oltre 10 anni di esperienza nel settore dello sviluppo di videogiochi. L’obiettivo era chiaro fin da subito. Creare un titolo capace di combinare elementi tipici dei simulatori spaziali, sparatutto in prima persona, costruttori e survival. Come loro stessi hanno dichiarato, dietro a tale intento risiedeva la volontà di lasciarsi alle spalle una delusione giovanile. Quella che avevano provato nel constatare che nei simulatori spaziali solitamente non era possibile atterrare sui pianeti. E che negli sparatutti in prima persona difficilmente veniva consentito di salire e di pilotare un’astronave, con cui lasciare il pianeta ed esplorare una galassia in totale libertà.

Cinque anni di accesso anticipato

Così nasce l’idea di sviluppare il gioco, a cui Eleon Game Studios ha aggiunto da subito un sistema di crafting ispirato a Minecraft, con cui progettare e costruire basi e astronavi seguendo la propria fantasia. E nonostante un inizio tutt’altro che incoraggiante (con una campagna su Kickstarter fallita e poi annullata), il 5 agosto del 2015 il titolo viene rilasciato su Steam in accesso anticipato, dove vi rimane per cinque anni esatti.

Un lungo periodo di sviluppo, di patch e aggiornamenti, guidati da una crescente community di appassionati, desiderosi di vivere nel segno di una libertà che anche oggi ha ben pochi eguali. E a una decina di giorni dal rilascio della versione 1.0 del titolo, noi siamo qui a offrirvi la recensione di Empyrion – Galactic Survival, disponibile su Steam. Vi auguriamo una piacevole lettura.

UN UNIVERSO DI OPPORTUNITÀ

I generi a cui Empyrion – Galactic Survival appartiene anticipano da subito il tema principale del gioco: la libertà. Di costruire, esplorare, combattere e sopravvivere. Un concentrato di possibilità infinite, quello offerto da Eleon Game Studios, che si dispiega attraverso le quattro modalità principali selezionabili nell’atto di creare una nuova partita:

Ogni nuova partita si apre con lo schianto della nostra capsula di salvataggio sul pianeta prescelto

Trattandosi comunque di un titolo piuttosto complesso, è certamente consigliabile iniziare dal tutorial, selezionabile dal menu principale. Lì potremo familiarizzare con le tante meccaniche di gioco in una simulazione di una partita in Sopravvivenza. Diversi messaggi di testo ci diranno cosa fare e come. Da lì potremo cominciare a padroneggiare i tanti elementi necessari a vivere una perfetta esperienza di survivalismo spaziale. Dalla ricerca delle prime risorse alla costruzione dei primi attrezzi, fino al rapporto con altre fazioni aliene e al combattimento, terrestre e spaziale. Un’esperienza, quella di Empyrion – Galactic Survival, che potrà essere vissuta anche in multigiocatore. Ma di questo ne parleremo più avanti.

PIANETI E APPROCCI

Non ci sarà una mera manciata di pianeti, né di galassie. Bensì un intero universo da esplorare

Non tutte le partite sono e possono essere uguali. La difficoltà generale e la scelta del pianeta di partenza è determinante per il tipo di esperienza che si può voler vivere. Dopo aver selezionato la modalità, ci troveremo infatti di fronte alla selezione della tipologia di pianeta. Da quello ricoperto di foreste e pianure, relativamente accogliente e ricco di risorse, a pianeti più ostili, dedicati a giocatori più esperti.

Come quello tutto neve e ghiaccio, contraddistinto da temperature e condizioni generali poco favorevoli alla vita. O quello tappezzato di paludi, pullulanti di forme di vita ben poco amichevoli. Quattro tipologie di pianeta, ognuno con le sue caratteristiche, legate ad atmosfera, presenza di risorse e forme di vita, e via discorrendo. Una volta stabilita la destinazione della capsula di salvataggio, potremo impostare la difficoltà.

Indubbiamente una gran bella vista. Sapere di poter andare ovunque e fare qualunque cosa ha decisamente il suo perchè

Facile, media e difficile, oppure personalizzabile nei dettagli. Un ricco menu ci permetterà infatti di impostare liberamente le varie condizioni che determineranno la difficoltà complessiva. Come la ricchezza dei depositi di risorse, la forza e l’intelligenza di nemici e creature ostili, e tanto altro ancora. La scelta del pianeta e della difficoltà influenzerà anche il cosiddetto kit di partenza.

Una volta usciti incolumi dalla capsula di salvataggio, potremo recuperare da essa gli strumenti essenziali per la sopravvivenza. Tra cui una specie di fucile multi-funzione, con cui dovremo difenderci da creature ostili, estrarre risorse e smontare strutture pre-esistenti nell’atto di recuperare materiali. Con un livello di difficoltà più basso avremo da subito qualche strumento in più: ma nulla che non sia possibile craftare con la normale progressione in-game.

SURVIVALISMO A 360 GRADI

Oltre che tramite depositi posti sotto la superficie, sarà possibile trovare ed estrarre minerali anche su sparute rocce casuali

E’ nella modalità Sopravvivenza che Empyrion – Galactic Survival dà il meglio di sé, mettendo in mostra tutte le variabili che contraddistingueranno la nostra avventura. Cercare risorse, scoprire nuove tecnologie, costruire strumenti ed edifici, assemblare veicoli. Ma soprattutto restare in vita, tenendo conto non solo della fame, ma anche di molti altri aspetti, effettivi e potenziali. Sotto la minimappa saranno sempre presenti il livello di radiazioni dell’area e la temperatura.

Nel primo caso non dovremo solo tenerci alla larga da zone radioattive (a meno di avere una tuta ad hoc), ma anche fare i conti con la necessità di costruire e assemblare in un certo modo. I nuclei delle basi e i motori dei veicoli sono difatti radioattivi a propria volta. Per quanto riguarda la temperatura, inutile dire che una troppo alta o troppo bassa sarà nociva alla salute. Nulla però che non si possa salvaguardare con gli strumenti appropriati.

Nonostante l’impressionante mole di contenuti, le interfacce risultano estremamente intuitive e facili da utilizzare

Certo non mancano malus tipici dei giochi di ruolo, come avvelenamento, scottature e altre condizioni che l’ambiente o nemici specifici potranno infliggerci. Tuttavia è interessante constatare l‘esistenza di un gran numero di “stati” possibili nei quali incappare. Come l’indigestione, curabile con erbe o farmaci specifici, oppure emorragie causate da ferite gravi, che potranno essere risolte con bende o rimedi più avanzati.

La componente survival risulta così più profonda che mai, in quel di Empyrion. Dove nei pianeti potremo trovare non solo risorse di tanti tipi, ma anche strutture abbandonate (da smantellare/saccheggiare) e altre abitate, che sia da mostri o da “fazioni” controllate dall’IA. Tribù di alieni e altre forme di vita intelligenti con cui intraprendere rapporti diplomatici. Oppure no.

ARTIGIANI O RICICLATORI

Non solo insediamenti abbandonati, ma può capitare di trovarne anche di abitati. Sta a noi decidere se combatterli, se farceli amici o semplicemente ignorarli

Nel corso di una partita (che virtualmente può essere infinita) possiamo decidere, tra le altre cose, di concentrarci sull’accumulo di risorse volto alla costruzione di ex novo di edifici e veicoli. Oppure possiamo esplorare il pianeta alla ricerca, oltre che di risorse più rare, di insediamenti o di strutture abbandonate. Vecchie basi sorvegliate da qualche drone o colonizzate da varie creature, oppure rottami di altre strutture, o persino veicoli danneggiati.

Rimettere in funzione un veicolo danneggiato o prendere possesso di un insediamento abbandonato è certamente più economico, in termini di risorse, rispetto al crearne di nuovi. Dopotutto nulla proibisce di effettuare modifiche e personalizzazioni. Oppure di smontare tutto con il fucile multi-funzione per poi partire da zero, ma con una buona dose di materiali recuperati.

Bisognerà esplorare con cautela le strutture abbandonate. Dentro si può trovare di tutto..

D’altra parte il fiore all’occhiello della produzione è proprio la componente dedicata al crafting di strutture e veicoli. Una libertà spaziale (di nome e di fatto), che ci consentirà di creare ciò che abbiamo sempre sognato, tenendo conto delle logiche e dei meccanismi alla base del funzionamento di ciò che ci interessa. Una base per funzionare necessiterà di un nucleo, a cui poi potremo collegare tanti tipi di strutture, sia difensive (come torrette e scudi) che di supporto, come costruttori, frigoriferi, depositi e tanto altro.

Allo stesso modo un veicolo per funzionare avrà bisogno di un generatore e di un serbatoio di carburante. Da lì potremo aggiungere dispositivi per la virata, armi, rilevatori a lungo raggio e tanti altri strumenti e funzioni utili. Il tutto senza tralasciare l’estetica, visto che per ogni tipo di “blocco semplice” ci saranno tantissime varianti. Per esempio un semplice cubo di acciaio potrà essere posizionato in molte forme e modi diversi. L’unico limite sarà la nostra immaginazione.

PROGRESSIONE E COMBATTIMENTO

Non solo hovercraft e piccole astronavi, ma anche portaerei e navi madri, di dimensioni impressionanti

La componente ruolistica di Empyrion – Galactic Survival si avvale di una progressione semplice e ben realizzata, tramite punti esperienza. Raccogliendo materiali e sconfiggendo nemici e creature potremmo man mano salire di livello, arrivando al limite massimo di 25. Ad ogni livello riceveremo dei punti, da spendere in un albero tecnologico. Qui potremo sbloccare liberamente le tecnologie che più preferiamo, legate alla possibilità di realizzare strumenti e apparecchiature sempre più complesse.

Comprese quelle belliche, riguardanti torrette di vari tipi e soprattutto armi, come fucili d’assalto,a pompa e da cecchino. Un aspetto interessante (e tutt’altro che scontato in produzioni simili) è dato dal fatto che non dovremo fare, propriamente, delle rinunce. Una volta giunti al lv.25 avremo abbastanza punti per sbloccare tutte le tecnologie disponibili in-game.

Con gli strumenti giusti potremo persino erigere una serra. Anche dentro un’astronave

Una volta sbloccate le tecnologie adeguate, si potranno costruire varie armi da fuoco, tra pistole e fucili. Alcuni di essi capiterà di rinvenirli in casse nascoste nelle strutture abbandonate (o presidiate), di rarità (e potenza) epica. Sui veicoli potremo invece montare apparecchiature belliche come mitragliatrici e lanciamissili, da usare in prima e in terza persona.

In Empyrion – Galactic Survival potremo infatti cambiare in qualsiasi momento la visuale del nostro personaggio, sia a bordo di un veicolo che a piedi. In quest’ultimo caso però, il combattimento è attuabile solamente in prima persona. Dove risulta essere assai comoda la possibilità di mirare, anche se le hitbox non si rivelano sempre precise.

SIAMO SOLI NELL’UNIVERSO? OVVIAMENTE NO

Ecco una nave di un altro giocatore, contenente persino due piccoli hangar dove poter alloggiare veicoli terrestri

Se viene avviata una partita in giocatore singolo, avremo a che fare con creature e alieni controllati dall’IA. Alcuni dei quali potranno essere organizzati in tribù e fazioni. Sarà possibile ignorarli, combatterli oppure instaurarci un dialogo, magari fino ad arrivare a un’alleanza. Tali partite potranno però essere giocate/continuate anche con amici: basterà creare un server e fornire loro l’indirizzo IP, ed eventuali password di accesso.

Nel caso invece si scelga da subito di avventurarsi in un universo già frequentato da giocatori umani, potremo accedere alla sezione multigiocatore, e da lì selezionare un server pubblico. Dovremo però tener conto che la maggior parte di essi è accessibile solamente con il sistema anti-cheat EAC abilitato (basterà verificare le opzioni di gioco dal menu principale).

Dopo essere entrato in un server pubblico, un altro survivalista è stato così gentile da darmi uno strappo verso una zona del pianeta più ricca di risorse, dove poter iniziare meglio

I server possono contenere quantità variabili di giocatori, ma il limite massimo si aggira intorno ai 70. Tutto dipende dalle capacità hardware dell’host. Eleon Game Studios ha naturalmente i suoi server, capaci di contenere 60-70 giocatori ciascuno. Una volta che ne avremo selezionato uno, potremo iniziare lì una nuova partita, a seconda delle regole e delle impostazioni definite dal suo creatore.

All’interno di mondi e galassie interni a un server multigiocatore vi sono anche delle grandi zone dove è concesso il PvP. Senza contare l’esistenza di fazioni/clan, e tutta una serie di strutture protette dove sarà impossibile accedere senza i permessi dei proprietari. Ma non occorre disperare: nell’universo c’è spazio per tutti. Che si vogliano stringere mani o saccheggiare insediamenti.

LIMITI NELL’INFINITO

Presumibilmente una pattuglia di una tribù aliena. Meglio non rompere gli zebedei

Empyrion – Galatic Survival proietta i giocatori in un universo virtualmente infinito, ma i limiti ci sono. Figli della natura indipendente del titolo, ma non solo. Ciò che salta subito all’occhio è l’arretratezza del comparto grafico, che all’uscita della versione alpha del gioco era già indietro di qualche anno. Questo nonostante sia comunque possibile godere di scorci suggestivi, sia su un pianeta che nello spazio. Un fascino che tuttavia sarebbe stato notevolmente amplificato da texture ed effetti più moderni.

Uno dei principali punti deboli della produzione è infatti la carenza di animazioni, che fa sembrare “legnoso” soprattutto movimento e combattimento. Decisamente poco attrattivi rispetto all‘universo di possibilità che offre la componente survival e quella legata al crafting. Molto meglio il comparto sonoro, che può contare su dei brani epici composti da Rich Douglas. Più sottotono invece i rumori ambientali, che a volte tendono a ripetersi anche in località molto diverse tra loro.

Il netcode medio durante l’esperienza in multigiocatore si è rivelato assai buono. Ciò che fa un po’ sgomento è l’impossibilità di aggiungere gli amici alla propria partita (o crearne una ex novo) sulla base del comodo e pratico overlay di Steam. Perchè anche nell’atto di creare una stanza privata, dovremo comunque appoggiarci a un server vero e proprio, di nostra creazione. Da realizzare utilizzando i tool suggeriti sul sito ufficiale. Un procedimento frustrante e non proprio intuitivo per chi non è avvezzo.

Che in alternativa, per giocare con utenti specifici, non può fare altro che “dar loro appuntamento” su un server pubblico. A fronte dei diversi limiti, c’è però da segnalare la presenza minima di bug e glitch. Che in un universo di gioco così vasto, ricco di pianeti e galassie, dovrebbero essere quasi la norma. Un ottimo lavoro quello svolto su questo fronte da parte di Eleon Game Studios, che tuttavia hanno deciso di tagliare visibilmente su altre componenti.

COMMENTO FINALE

Empyrion – Galactic Survival è, per meccaniche e contenuti, la più completa esperienza di survivalismo spaziale attualmente in circolazione. Con i suoi limiti (diversi dei quali legati alla sua natura indipendente), ma con libertà e prospettive che molti tripla A non posso neppure sognarsi di offrire. Un universo persistente, fatto di tante galassie, che a loro volta contengono diversi pianeti. Liberamente esplorabili, edificabili e modellabili, dove l’unico limite è quello imposto dalla fantasia.

Semplici accampamenti, oppure fortezze degne di un film di Guerre Stellari. Hovercraft e navicelle, oppure navi in grado di rivelaggiare, specie per dimensioni, con la celebre Morte Nera. Si può costruire di tutto all’interno dell’universo realizzato da Eleon Game Studios, sviluppatori indipendenti che hanno il merito di averci creduto. Di essere andati avanti con il loro progetto nonostante la campagna Kickstarter fallita in principio. E di aver continuato a lavorare, a testa bassa, nei cinque lunghi anni di accesso anticipato che il titolo ha vissuto, e che si sono conclusi da poco.

Pregi

Un universo a totale disposizione del giocatore, con galassie e pianeti liberamente esplorabili e modificabili a partire dal terreno. Sistema di crafting di prim'ordine, che consente di realizzare strutture e veicoli di ogni sorta. Multigiocatore stabile e ben concepito, con sistema di fazioni, zone PvP e tanto altro. Meccaniche survival ben oliate e profonde. Scarsa presenza di bug e glitch.

Difetti

Comparto grafico arretrato, che insieme alla carenza di effetti e animazioni di rilievo non rendono giustizia a ciò che il titolo offre su altri fronti. Multigiocatore ostico e scomodo da organizzare per conto proprio, vista la necessità di creare un server con tool esterni qualora si voglia giocare con i propri amici, senza interferenze esterne. Hitbox non di rado imprecise, e IA dei nemici discutibile.

Voto

8+