Per decadi uno dei punti di riferimento dell’industria videoludica, gli sparatutto a scorrimento hanno dominato lungamente le “hit parade” della scena, specialmente negli anni ’80. Verticali, orizzontali, con alieni o unità militari, il genere non ha mai conosciuto battute d’arresto e, anche se a fatica, sopravvive anche oggi nell’era del 4k e del capello realisticamente mosso dai motori grafici. Sisters Royale: Five Sisters Under Fire, analizzato in questa sede nella sua versione Xbox One, appartiene proprio a questa categoria (ribattezzata dalla moderna critica con la definizione, non particolarmente necessaria, di “bullet hell”). Sviluppato dallo studio Alfa System, il titolo è sostanzialmente un erede, meccanicamente parlando, di un’altra creatura del citato developer sfornata per Wii tempo addietro, chiamata “Castle of Shikigami”. Ma… andiamo con ordine augurandovi una buona lettura.
CINQUE SORELLE, ANZI SEI, E UNA SOLA… “PREDA”
Sisters Royale: Five Sisters Under Fire è uno sparatutto a scorrimento verticale che rispetta a piene mani la lunghissima tradizione del settore. Anche se introduce alcune interessanti novità, a partire dal fatto che non controlleremo una classica navicella ma, al contrario, guideremo una… ragazza.
Di base, il titolo sarà fortemente vicino alla tradizione manga/anime giapponese, che permea l’intera produzione. Il gioco vede cinque (successivamente, diverranno sei grazie ad un dlc) agguerritissime sorelle battersi in una pericolosa sfida per poter convolare a giuste nozze con una delicata creatura, l’angelo Yashin nel mentre il mondo è minacciato dal terribile Seytan (non che alle sorelle interessi poi molto…).
Ed è proprio nelle battute iniziali che il gioco ci permetterà di scegliere una delle citate consanguinee, ognuna con caratteristiche belliche uniche e specifiche, per poter affrontare i mille pericoli che il titolo Alfa System ci parerà innanzi.
La modalità storia, unico game mode del gioco, consta di cinque stage complessivi in sequenza, al termine di ognuno dei quali sfideremo una delle nostre sorelle, tra cui anche il nostro “io”, per arrivare poi allo scontro finale per poi conquistare finalmente il cuore del nostro amato.
Lo story mode, introdotto da un tutorial ad “immagini” è strutturato in modo da orientarci al completamento del gioco con ognuna delle ragazze, ripetendo quindi i medesimi stage nel medesimo ordine. Tutto ciò confluirà in finali leggermente differenti che, tutto sommato, ci motivano sufficientemente a reiniziare da capo le disavventure delle cinque sorelle.
Ogni stage, caratterizzato com’è immaginabile da una miriadi di proiettili, ma anche di trappole varie ed eventuali sparse per lo scenario che ostacoleranno e non poco il nostro libero movimento. Alla fine di ogni stage, com’è tradizione, ci attenderà un insidioso boss che, come già sottolineato, sarà una delle nostre terribili sorelle, ma anche un mini-boss verso la metà dello stage.
Per completare una run, in linea di massima, servirà meno di un’ora: in questo senso, in circa cinque ore di gioco avremo sostanzialmente visto tutto quello che c’è da vedere e che, sostanzialmente, si ripeterà in modo identico per ogni sorella.
Ogni navicel-sorella, avrà a disposizione due tipi di attacco: un primo, canonico e basilare, sarà la nostra primaria forma di offesa e varierà di forma in base al personaggio prescelto. Il secondo attacco, nel gioco denominato summon, fungerà da attacco speciale dal potere devastante anche se l’attivazione potrebbe farci rimanere indifesi dinanzi gli attacchi nemici. Infine, avremo a disposizione anche una, in gergo, “smart bomb”, caratteristica classica del settore e che, come il resto, varierà in base alla sorella prescelta.
Parlando degli scontri, i nemici, eliminati sistematicamente durante le nostre peripezie, produrranno un guadagno complessivo in monete che, sommate ad altre caratteristiche quali ad esempio il tempo di completamento, confluiranno in un punteggio ed una valutazione finale totale, che potremo confrontare con quella di altri giocatori sparsi per il mondo grazie ad un sistema di classifiche online.
In aggiunta, Sisters Royale: Five Sisters Under Fire avrà nel suo gameplay, un meccanismo specifico in cui più saremo vicini ad un nemico, maggiore saranno i danni che infliggeremo e, conseguenzialmente, più alto sarà il guadagno in termini di monete/punteggio. In generale, il livello di difficoltà del gioco sarà intermedio, reso un po’ più masticabile dalla possibilità di poter morire e rinascere nello stesso punto dello stage, ogni qual volta si vorrà.
ARS TECHNICA
Tecnicamente parlando, Sisters Royale: Five Sisters Under Fire non si presenta in modo particolarmente eccezionale: la trama, già di per sé atipica ma senza grosse pretese, sarà introdotta da immaginette statiche con messaggi testuali. Nonostante il design estetico dei personaggi sia poi sostanzialmente egregio, anch’esso sarà limitato a pochissime immagini.
Graficamente parlando, nonostante la scelta di rendere solo un terzo dell’area dello schermo giocabile (gli altri due terzi saranno occupati dall’area dedicata ai punti e da un’immagine statica del personaggio prescelto) sia discutibile, il titolo si presenterà esteticamente valido. Il titolo ha modelli e ambienti poligonali molto semplici ma egregi. Il gioco fluirà piuttosto liscio e produrrà comunque un’esperienza ludica valida, seppur non saranno così rari i cali di frame. Questi episodi fanno pensare – data la natura stessa del gioco, la ridotta visuale e la potenza della console – (il gioco è stato testato su una Xbox One X), ad un qualche problema di programmazione.
Per quanto concerne il sonoro, le musiche sono di buon livello e discretamente variegate, oltre a non essere mai eccessivamente invasive. Un lavoro parimenti egregio anche per gli effetti sonori generici e le esplosioni.
COMMENTO FINALE
Sisters Royale: Five Sisters Under Fire è uno sparatutto a scorrimento atipico, dallo stile “jappo” sicuramente accattivante. Ad un prezzo contenuto, avremo fra le mani un divertente passatempo memore del passato storico dei videogame. Ma, com’è lecito aspettarsi, la produzione non sarà esente da alcuni evidenti limiti, tra cui la longevità complessiva e la realizzazione tecnica.
Pregi
Un divertente passatempo. Premesse narrative atipiche.
Difetti
Longevità bassa. Tecnicamente limitato.
Voto
7
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