F1 2020 Deluxe Schumacher Edition, Recensione

Il racing di Codemasters riporta i videogiocatori in pista con poche ma sostanziali novità

-

Con la nuova stagione di Formula Uno anche nel mondo dei videogame torna uno dei titoli più amati dai fan di questo sport, cioè a dire F1 di Codemasters. Per l’edizione 2020 l’obiettivo dello sviluppatore è quello di limare e perfezionare una formula che tutto sommato ha funzionato lo scorso anno, e magari aggiungere qualche elemento in più a livello di opzioni, come la modalità My Team, vero e proprio valore aggiunto alla produzione, e il ritorno dell’amata modalità split-screen in locale per due. Per la cronaca, noi abbiamo testato la F1 2020 Deluxe Schumacher Edition, edizione dedicata al mitico pilota tedesco, che rispetto a quella classica contiene “solo” quattro monoposto esclusive (la Jordan 19, la Benetton B194, la Benetton B195 e la Ferrari F1-2000), nuovi elementi per personalizzare le vetture, una cerimonia del podio inedita e tanti altri contenuti a tema.

Ecco la nostra recensione su F1 2020 uscito lo scorso 10 luglio su Pc, PS4, Xbox One e Stadia. Buona lettura.

SI RIPARTE!

Il gioco propone diverse modalità classiche, che spaziano dalla tradizionale Prova a tempo al Singolo Gran Premio, passando per la Stagione o le sfide via Internet contro altri utenti.

La modalità online, di cui parleremo più approfonditamente più avanti, quest’anno permette tra l’altro di disputare gare specifiche per gli Esports. Ma il cuore pulsante della produzione è come sempre la modalità Carriera Pilota, dove un atleta gestito dall’utente può disputare diverse stagioni personalizzabili (il giocatore può scegliere quest’anno da quante gare deve essere composta, quali circuiti integrare o meno, e così) per tentare la sua ascesa nell’Olimpo della Formula Uno o della Formula Due, scegliendo liberamente per quale scuderia gareggiare.

Ovviamente selezionare una squadra di vertice implica maggiori pressioni e responsabilità per lui, visto che i proprietari si aspettano risultati immediati.

Diversamente, una scuderia minore si accontenta di raggiungere ogni tanto il podio e di ottenere quanti più punti possibili in classifica, senza però la necessità di arrivare nei primi posti, col risultato di potersi esprimere in pista con maggiore serenità.

Quest’anno la modalità è affiancata dalla novità più consistente costituita dal My Team (Carriera Scuderia), opzione di gioco attraverso la quale è possibile disputare le stagioni con un team creato praticamente da zero. Di fatto una versione più complessa e manageriale della modalità classica da giocatore singolo, che con questa condivide parecchi elementi che convivono e si sovrappongono.

Ad ogni modo, in questa modalità il videogamer può costruire il proprio avatar e la propria squadra, dargli un nome, uno sponsor e ideare l’identità unica del suo team F1 progettandone perfino il badge, i colori e la livrea. Inoltre ingaggiare un compagno di squadra competitivo (o economico) dal roster ufficiale F2 2019.

La rivalità con quest’ultimo, passando attraverso tutti i dipartimenti che impattano sulla gestione di un team di Formula Uno, quali i contratti con gli sponsor, la formazione dello staff, i rapporti con i media e la ricerca e lo sviluppo tecnica dei componenti, sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono a rendere più completa e realistica l’esperienza di gioco, e a soddisfare la voglia di vivere tutto ciò che compone il Gran Premio. Quest’anno poi bisogna fare molta attenzione a come spendere le risorse per migliorare la propria scuderia, quindi saper guardare al medio/lungo periodo prima di investire, e farlo nei dipartimenti con maggiore potenziale, gestendo le cose come in un GDR semplice, ovverosia anche con finestre di dialogo e punti fame ed esperienza.

Ma è ovviamente una volta che si è scesi in pista che F1 2020 dà il meglio di sé. In tal senso il titolo propone un modello di guida adatto a tutte le esigenze, grazie anche a una serie di parametri settabili dal giocatore.

Grazie a dei sensibili miglioramenti soprattutto alla responsività, esso è in grado di soddisfare le diverse tipologie di utenza, con uno stile che in generale mischia sapientemente elementi simulativi con altri prettamente arcade (gli aiuti possono essere ridotti al minimo tramite apposite opzioni).

Senza contare che ai vari assetti base proposti dal gioco è possibile affiancare anche alcune soluzioni definite in proprio, accentuando così l’aspetto simulativo di un titolo che fa della versatilità, come detto, uno dei propri pregi. Nel gioco si ha la possibilità di scegliere vari parametri tecnici, come il set di gomme più adatte alla pista e alla situazione atmosferica, e di analizzare le proprie prestazioni su una serie di dati telemetrici semplici da consultare. 

MEGLIO IN MANUALE 

La tenuta su strada viene poi influenzata anche da altri fattori, come le condizioni meteorologiche, il numero di giri o la capacità di gestire a dovere, soprattutto se si sceglie di controllare manualmente ogni aspetto della guida, il sistema ERS in fase di frenata e poi in accelerazione, giusto per fare degli esempi. Tutti elementi che personalmente mi hanno costretto con qualche difficoltà a cambiare lo stile di guida e la strategia in base alla situazione. Tutto, come sempre, nell’ottica di presentarsi pronti alla gara, dove il videogiocatore si trova di fronte ad avversari agguerriti, caratterizzati da una intelligenza artificiale non perfetta, ma tutto sommato adeguata alle aspettative, e circuiti spesso ostici.

È il caso del “nuovo” Zandvoort, che con le sue differenze in elevazione, creste cieche e curve strette propone un elevato tasso di sfida ai giocatori più tecnici, e quello di Hanoi, più moderno ma altrettanto ostico non solo perché si percorre in senso antiorario, ma anche perché ha due rettilinei infiniti e la velocità media di percorrenza è decisamente elevata.
Dulcis in fundo, F1 2020 ha quattro principali modalità multiplayer: classificate, non classificate, campionati ed eventi, a loro volta suddivise in una serie di opzioni, che comprendono anche sfide singole o interi tornei. Senza dimenticare il lato competitivo professionale del gioco che si concretizza tramite la modalità F1 Esports, attraverso la quale si può competere negli eventi di qualificazione online e aggiudicarsi un posto nel Draft Esports F1 Pro, con l’opportunità di essere scelto per rappresentare un vero team F1 in pista.

Le fasi di qualificazione si terranno nelle prossime settimane su F1 2020. Dal punto di vista prettamente tecnico, buono il funzionamento dei server: anche se questi non erano particolarmente “pieni”, sono risultati abbastanza stabili durante le gare classificate che abbiamo disputato.

Dal punto di vista tecnico, vale un po’ il discorso fatto la scorsa stagione per il predecessore, e cioè che giocando si ha la netta sensazione di trovarsi davanti a un vero e proprio gran premio trasmesso in televisione. Il titolo di Codemasters non apporta sostanziali modifiche rispetto al recente passato, ma grazie al sistema per la gestione delle luci rinnovato nell’edizione 2019 e qui perfezionato, a un ritocco delle texture e a una regia efficace, riesce a restituire all’utente un impatto visivo decisamente realistico.

Di fatto, piloti, auto e tracciati, ogni elemento con o senza licenza ufficiale sono riprodotti con una notevole cura per i dettagli, esaltati da un sistema di gestione dei cambiamenti meteorologici davvero interessante e da una fluidità tutto sommato stabile su PlayStation 4 a 60fps.

A completare il quadro di una produzione di buona fattura, abbiamo poi un comparto audio ben curato, con i rombi dei motori vicini dal punto di vista sonoro a quelli delle controparti reali, effetti in pista realistici e una telecronaca gradevole in italiano affidata ai soliti Carlo Vanzini e Luca Filippi.

COMMENTO FINALE

F1 2020 fa compiere un altro passo in avanti alla serie, puntando su un lavoro di ottimizzazione delle caratteristiche chiave della passata edizione, e aggiungendo una manciata di novità utili per garantire un prodotto più rifinito. Il lavoro degli sviluppatori non si è indirizzato verso miglioramenti clamorosi o stravolgimenti di sorta, quanto piuttosto verso una serie di aggiustamenti a un gameplay capace come sempre di proporre di base un buon compromesso tra arcade e simulazione, e alla struttura di alcune modalità, dove spiccano due importanti novità: il ritorno dello split-screen per il multiplayer in locale, e l’ottima Carriera Scuderia.

Pregi

Modello di guida migliorato sensibilmente, calibrabile a piacimento. Controlli reattivi, specie se si gioca con un volante. Il ritorno dello split-screen. My Team (Carriera Scuderia) è un grosso valore aggiunto alla produzione. Modalità Carriera Pilota sempre divertente.

Difetti

Intelligenza artificiale degli avversari nella media. Buon doppiaggio in italiano, anche se alcune frasi sono ripetitive. Alcune sessioni di gioco andrebbero riviste e svecchiate. Poche novità realmente di rilievo rispetto al 2019.

Voto

9