Electro Ride: The Neon Racing, recensione

Il particolarissimo titolo di Sylwester Osik diverte e ci porta in una visione alternativa e psichedelica delle strade nei Paesi dell’ex Cortina di Ferro

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Quando si parla di ambientazioni di titoli racing, spesso e volentieri veniamo trasportati in luoghi futuristici. O, altrettanto frequentemente, questi giochi ci portano a girare i posti più particolari del mondo. Che si tratti di autodromi o di piste più o meno aperte, troviamo, spesso e volentieri, location iconiche reali o fittizie (che si ispirano comunque a qualche luogo). Ma cosa direste se ci fosse un titolo che vi porterebbe nei Paesi dell’ex Cortina di Ferro ed in un futuro alternativo dove l’ex blocco sovietico è resistito ai giorni d’oggi?

Bene, sicuri di aver catturato la vostra curiosità ed attenzione, vi parliamo di Electro Ride: The Neon Racing, un particolarissimo racing realizzato dallo sviluppatore indie Sylwester Osik. Il gioco è uscito la settimana scorsa, il 10 luglio, su Steam per Pc sotto etichette Forestlight Games e PlayWay S.A..

Provando ad omaggiare il motto del nostro sito “Il mondo videoludico in sintesi”, vi invitiamo a leggere la nostra recensione. Buona lettura.

UN PROGETTO NATO DA UNA FIAT 125P

Rispondere alla domanda sul come sia nato questo particolarissimo progetto è problematico. Ma una possibile risposta ce la dà lo stesso autore del gioco che su Steam ha scritto un post semplicissimo per annunciare l’esordio del suo gioco.

Circa 10 anni fa, acquistai la mia prima vettura, la Fiat 125p. Dopo 5 anni o iniziato a realizzare questo progetto nato per hobby e sviluppato durante i lunghi pomeriggi invernali. E adesso è l’ora di pubblicare Electro Ride, il mio primo progetto commerciale.

Insomma, un aneddoto interessante reso ufficiale su Steam. Per chi non conoscesse il modello in questione, che il gioco omaggia con una vettura che si ispira, la Fiat 125p è la versione polacca prodotta su licenza FSO. Era disponibile in versione berlina, kombi, limousine, sportiva e pick-up. Il propulsore derivava da quello della Fiat 1300 mentre la differenza più evidente – sempre secondo Wikipedia – era la presenza di fari rotondi.

Interessante apprendere come la Polski Fiat 125p fu costruita dal 1967 al 1991 e prodotta in quasi un milione e mezzo di esemplari. Su licenza Fiat fino al 1983 per poi concludere il suo ciclo vitale sotto il marchio FSO 1500.

La stessa casa realizzò poi la Polonez, dal 1978 al 2000, che utilizzò lo stesso telaio e meccanica ma una carrozzeria alla moda degli anni ’80.

UNA CORTINA DI FERRO PSICHEDELICA

Electro Ride: The Neon Racing porta gli appassionati in una Europa decisamente alternativa. Il blocco orientale non è crollato e si è trasformato in un centro di ricchezza e progresso. I giocatori visiteranno e concorreranno tra alcune città di cinque Paesi del Patto di Vasavia: Polonia, Romania, Cecoslovacchia, URSS e DDR (Germania dell’Est).

La modalità Storia è senza dubbio quella più importante del gioco e ci fa fare questo viaggio attraverso le città al neon di Berlino a Varsavia, Varna, Sofia o Praga fino a Mosca. In questa modalità sarà possibile scegliere il numero degli avversari con i quali competere per poter sbloccare i circuiti (e location) nonché le oltre 20 vetture da aggiungere al proprio garage che si ispirano a modelli che hanno fatto la storia. Nessuna di queste vetture ha la licenza per cui l’autore si è chiaramente ispirato ai seguenti modelli esistenti: Fiat 126p, Fiat 125p, Polonez Coupe, Syrena Sport, Żuk, Dacia 1410 coupe, BulgAlpine 8, Rocar, BulgAlpine A110, Skoda 130RS, Skoda Rapid, Skoda Favorit, Tatra 613, Trabant, Wartburg 353, Melkus, P70 Coupe, Moskwitch, Uaz, Lada Samara e Volga Gaz 24.

Vincendo un determinato numero di gare nella modalità Carriera si sblocca una località nuova ma anche la possibilità di scegliere in ricompensa una vettura da aggiungere al garage

La peculiarità delle ambientazioni e di tutto il gioco in generale sta nel fatto che troveremo ambientazioni cupe e brillanti al tempo stesso. Le luci della Neon League adornano vetture e soprattutto i vari tracciati. Un’ambientazione psichedelica ben realizzata ma ne parleremo a breve.

Tra le altre modalità presenti, invece, segnaliamo Corsa Rapida e Schermo Condiviso (split screen). Nella prima troviamo le varianti Attacco al tempo, Ultimo Rimasto e Modalità Fantasma.

Attacco al tempo premia solo il primo. Ultimo rimasto, invece, è una corsa ad eliminazione dove l’ultimo di ogni giro viene estromesso dalla corsa. In Fantasma, invece, bisogna battere il “ghost”.

In Schermo Condiviso, invece, sono presenti Attacco al tempo ed Ultimo Rimasto ed è ovviamente rivolta al multiplayer.

GAMEPLAY CLASSICO MA OCCHIO ALLA GUIDABILITÀ ALL’ANTICA

Beh, abituatevi a queste scene: cappottare sarà nella norma soprattutto se non si conoscerà bene la vettura

Uno dei punti forti del gioco è senza dubbio il gameplay. E punto cardine è la guidabilità delle vetture. Stiamo parlando di automobili che si ispirano a quelle più in voga nei Paesi della Cortina di Ferro e quindi non aspettatevi strumentazioni moderne. Nessun ABS, nessun controllo di trazione o sistema elettronico. Niente di tutto ciò: solo sterzate, accelerazione, freno e freno a mano. Né più, né meno.

Ognuna delle oltre 20 auto presenti ha le proprie caratteristiche. Queste però sono solo tre: Accelerazione, Velocità massima e Sterzo. Sarà importante, dunque, la manovrabilità del proprio mezzo e farci l’abitudine. Non aspettatevi, quindi, velocità di “crociera” elevatissime anche perché con alcuni modelli sarà problematico anche tenere la strada.

Il gameplay è di stampo arcade e non è troppo punitivo né punta al realismo tant’è che sarà possibile anche rientrare in pista e ripartire dal punto in cui si era usciti di strada. Ed in questa fase ci sarà anche una sorta di immunità: l’auto non avrà contatti con le altre. Di simulativo, in sostanza, non c’è praticamente nulla.

Ci sono gli incidenti ovviamente e gli scontri ma non sono presenti danni per cui sarà possibile anche andare a speronare il proprio avversario di turno o toccarlo “leggermente” per farlo sbandare facendo, ovviamente, attenzione a non rimanere danneggiati da questa manovra poco corretta. Ma le regole non esistono.

A tutta velocità, con un simil macinino a motore che sfreccia per le vie dei circuiti della Neon League

Il controllo della vettura sarà fondamentale e ci saranno tante correzioni di traiettoria da effettuare. Il freno a mano può essere utile ma può rivelarsi un’arma a doppio taglio e potrebbe causare, se non utilizzato correttamente, un capottamento. Insomma, in Electro Ride il gameplay è semplice ma discretamente profondo e fare corse “pulite” senza incidenti è comunque difficile.

A dare ulteriore pepe al gameplay durante le nostre corse è la possibilità di attivare delle zone di velocità. Lungo tutti i percorsi troveremo delle stelle che se toccate cambieranno i contorni delle luci al neon delle nostre vetture. Bianco, giallo e viola. In prossimità di queste stelle ci saranno delle zone di pista coi rispettivi colori: se si transiterà nella zona del proprio colore si attiverà un bonus di accelerazione, utilissimo per recuperare terreno o per migliorare confermare la propria posizione.

Ne nascono corse all’ultimo respiro ad ogni livello di difficoltà. Ricordiamo, infatti, che prima di partecipare alle gare è possibile scegliere il livello di difficoltà, il numero di giri da percorrere e di avversari con i quali confrontarsi.

COLORI AL NEON, LOW POLY E BUONA MUSICA

L’aspetto tecnico di Electro Ride non è niente male. Il gioco è costruito su Unity e lo sviluppatore ha dimostrato di saperlo utilizzare. La peculiarità è l’aspetto al neon del gioco ma anche alcuni dettagli. Lo stile simil low poly (e quindi con poligoni piuttosto grossi ma non così grandi come lo stile puro imporrebbe) è di effetto e ci sono anche interessanti dettagli sia paesaggistici che di ombre.

Per ovvi motivi, vista la presenza delle luci dai colori al neon, la grafica assume toni psichedelici ma le piste sono ben differenziate (anche quelle a specchio) mostrando alcuni scorci – anche futuristici – interessanti. A tratti sembra di trovarsi sui circuiti di WipeOut per intenderci visto che in alcuni circuiti troviamo tratti di pista trasparente che fa vedere cosa c’è sotto.

Ci sono punti spettacolari, altri un po’ meno. Ad esempio abbiamo notato che le nuvole hanno forme poco dettagliate e sono un’accozzaglia di poligoni. Forse scelta, forse un limite. Non sappiamo. Ma è un particolare (avulso dal gameplay) che però stona con alcuni scorci molto belli come quelli che abbiamo descritto.

Le visuali variano dalla terza persona – classica per questo tipo di giochi – alla prima persona, un po’ più scomoda, a nostro avviso, ma ugualmente spettacolare.

Le vetture sono ben distinguibili e sono di impatto. A tratti sembra di guidare le vetture di Automan, telefilm di inizio anni ’80. Ma le auto dalle silhouette marcate sono ben fatte. Ottimo anche l’effetto velocità e le animazioni molto arcade. Anche se alcuni modelli sono più simili a macinini o a macigni su quattro ruote. Ma il titolo ci piace anche per questo.

L’azione è accompagnata da buoni brani musicali che non entreranno magari nella storia ma che sono comunque di buon livello ed in linea con tutta la produzione.

COMMENTO FINALE

Electro Ride è un progetto indie genuino. Un sogno che l’autore, Sylwester Osik, ha realizzato dopo un lustro di fatica e che trova spazio su Steam. Possiamo promuovere il titolo senza remore anche se ammettiamo che, probabilmente, qualche contenuto e variante in più avrebbe sicuramente giovato.

Più vetture, più tracciati, una modalità Carriera più ramificata e meno lineare sarebbero state ancora più gradite ma considerando il numero ristretto di persone che hanno preso parte al progetto possiamo ritenerci soddisfatti. Considerando anche il fatto che vetture e tracciati siano quanto meno inusuali. Chi penserebbe a correre su un vettura simile ad una Fiat 125p?

Il gameplay è immediato ma per padroneggiarlo dovranno passare ore. Lo stampo arcade è chiaro e classico e non è mai frustrante. Anzi, da vita a delle sfide divertenti dove raramente si domina una corsa o si viene surclassati. I distacchi spesso e volentieri sono minimi. In definitiva, è un gioco divertente anche negli incidicenti dovuti al domare la vettura.

Tecnicamente il gioco è discreto e può offrire alcuni scorci sorprendenti. Luci ed ombre sono interessanti e ci sono piaciute le vetture. Pur riconoscendo che esteticamente siano vere e proprie bagnarole dal design che spesso e volentieri rasenta il pugno in un occhio, sappiamo che sono riproduzioni che si ispirano a diverse versioni di auto di modelli occidentali riviste per il mercato d’oltre cortina. Un lavoro svolto con competenza e passione.

In definitiva, chi ama i giochi di corse d’auto alternativi arcade deve sicuramente dare una chance a questo titolo.

Pregi

Ambientazione particolare e, a suo modo, originale. Grafica al “Neon” con uno stile simil low poly gradevole. Gameplay di stampo Arcade molto ben fatto. Divertente. Trasuda passione.

Difetti

Più contenuti avrebbero giovato sia come numero di macchine che come piste. Modalità Carriera con poco carisma. Qua e la alcuni dettagli grafici non esaltanti.

Voto

8