Spongebob non ha bisogno di presentazioni: ilarità, follia, un pizzico di critica sociale e politica (probabilmente, per chi vuol vederla).
Il tutto, incorniciato in un’ambientazione subacqueo-tropicale impossibile, in ogni senso, costellata di personaggi bizzarri e indimenticabili. Spongebob è anche un grande esperimento mediatico: fatto non di eccessi ma di follia positiva, soprattutto se rapportato al periodo storico in cui nacque, dove il mainstream era largamente dominato da pochi archetipi di show tutti orientati al “pugno in faccia” satirico. Ed è con queste brevissima (e storiograficamente insufficiente) introduzione, che ci avviamo verso la recensione della versione PlayStation 4 di Spongebob: Battle for Bikini Bottom Rehydrated, versione “rimaneggiata” targata Thq Nordic del titolo uscito nel 2003 e che ancora oggi conserva un nutrito manipolo di irriducibili sostenitori della sua grandezza. Il titolo è uscito lo scorso 23 giugno anche su Pc, PS4 e Switch.
Ma andiamo con ordine!
SPONGEBOB E LA GUERRA… TERRRRRIBILE
Spongebob: Battle for Bikini Bottom Rehydrated è un gioco d’azione e piattaforme in terza persona, associabile meccanicamente parlando ai classici del settore quali i vari Crash Bandicoot, Spyro e soci. Come detto, il titolo è un rifacimento del gioco rilasciato quasi vent’anni fa, totalmente rivoluzionato da un punto di vista tecnico ed estetico e con qualche gradita sorpresa anche lato gameplay.
E cosa c’è di più bello che vagare nell’impossibile Bikini Bottom? Una trama bizzarra in linea con il gioco, naturalmente. Plankton, acerrimo e agguerritissimo (mini) rivale di Mr. Krabs, ha creato un malefico macchinario, il Dupiclatotron 3000, con cui ha costruito un terribile esercito di robot. Il suo scopo? Conqusitare il mond… ah no, sbagliato. Il suo scopo è naturalmente scoprire la ricetta nascosta del mitico panino Krabby Patty: per questo, il malvagio esserucolo con le antenne dichiara guerra a Bikini Bottom, abitanti stravaganti compresi. Una premessa narrativa semplicistica perché, diciamocelo, non è che ci voglia Hermann Hesse per indurci a girovagare per la coloratissima cittadina di Spongebob & Co.
Partiamo da ciò che, solitamente, è il “basso”: l’analisi tecnica. Il nuovo team di sviluppo, Purple Lamp Studios, subentrati a Vicarious Visions, ha davvero realizzato un’eccellente conversione in alta definizione. Pur non essendo effettivamente un remake nell’accezione moderna (o capcomiana), quindi con uno stravolgimento anche a livello più squisitamente meccanico e un intervento approfondito anche da un mero punto di vista contenutistico, l’opera di rifacimento di Spongebob: Battle for Bikini Bottom Rehydrated è sicuramente pregevole.
Non è solo una questione di risoluzione, full hd totale, e di fluidità, solidamente ancorata ai 60 fotogrammi al secondo: gli sviluppatori sono intervenuti pesantemente sull’estetica dei personaggi, sulle animazioni, sulle scene d’intermezzo e sul generale feeling cromatico del titolo. Tutto, adesso, è moderno e ben realizzato. Un plus sicuro è costituito anche dalla qualità delle ambientazioni, coerente con il dogmatico retaggio del cartoon e caratterizzata da dettagli in alta definizione, e dal comparto audio, che comprenderà anche i doppiatori originali del cartone animato.
Naturalmente, la produzione non è completamente esente da qualche piccola imperfezione tecnica, specialmente sporadici pop up delle texture, ma nulla che davvero interferisca con il complessivo fluire ludico.
ARMI IN PUGNO! PER BIKINI BOTTOM!
Come detto, ludicamente parlando, il titolo si affaccia nello stesso universo di Crash e di Spyro seppur, naturalmente, ci siano delle peculiarità. Naturalmente, la gran parte del tempo la passeremo saltellando, distruggendo qualsiasi cosa per collezionare oggetti dei più vari e, naturalmente, sfidando gli sgherri del cattivissimo Planckton. Spongebob: Battle for Bikini Bottom Rehydrated ci permetterà di farlo però anche con altre “personalità” del cartoon oltre la nostra amatissima spugna marina in calzoncini: ad esempio, se il nostro problema sarà raggiungere piattaforme poste molto in alto, Sandy ci verrà in soccorso con la sua capacità di planare.
Lo stesso Spongebob avrà abilità speciali che lo renderanno fondamentale per affrontare specifici enigmi, grazie alla sua capacità di creare bollo, che saranno di vari tipi e costituiranno il vero “motore” dell’intera esperienza ludica, assieme naturalmente ai combattimenti. Ultimo, ma non per qualità, il nerboruto Patrick, che sarà in grado di sollevare gli oggetti più pesanti, utili anche negli scontri più impegnativi. Questi ultimi, saranno semplici meccanicamente ma di sicuro impatto e integrati alla perfezione nel mentre procederemo all’esplorazione di Bikini Bottom, riprodotta magnificamente in tutte le sue parti.
Sparse per le lande sabbiose di Bikini Bottom, ci saranno tutta una serie di attività varie ed eventuali da portare a compimento, che rendono il gameplay piuttosto caleidoscopico: missioni a tempo, giochi con scivoli d’acqua ad alta velocità, pseudo-parkour tra palazzi, fasi “stealth” e, naturalmente, boss fight. Boss fight che, è bene sottolinearlo, saranno davvero ben realizzate, impegnative senza esser frustranti e tutte meccanicamente diverse e solitamente introdotte da divertenti cutscene. Naturalmente, quanto sin qui detto, va sempre analizzato con il filtro oggettivo che contraddistingue, nelle fondamenta, il gioco, creazione ideata e concretizzata per un pubblico molto giovane.
Complessivamente, la longevità del titolo, che si attesta tra le 10 e le 15 ore di gioco, verrà ampliata dall’introduzione, questa totalmente nuova, di una modalità multiplayer sia online che locale in stile orda di Gears: mappa singola, tantissimi nemici e ondate via via più potenti. In linea di massima, le meccaniche del gameplay sono state traslate a piè pari dalla versione originale.
La qual cosa, se da un lato dimostra che concept solidi di vent’anni fa sono tutt’oggi spendibili egregiamente, rende comunque il gioco ludicamente vetusto se confrontato ai suoi “colleghi” più recenti, sempre più adepti convinti dell’ibridizzazione di genere.
COMMENTO FINALE
Spongebob: Battle for Bikini Bottom Rehydrated è una soluzione “intermedia” tra una rimasterizzazione e un remake: un’operazione ampiamente riuscita, tecnicamente pregevole e contenutisticamente valida. Naturalmente, nonostante il gioco sia stato pensato per i più piccoli, nulla impedisce ai nostalgici del titolo originale di rientrare “nei ranghi” e rivivere la placida bizzarria di Bikini Bottom.
Pregi
Via di mezzo tra rimasterizzazione e remake. Tecnicamente valido. Modalità multiplayer aggiuntiva.
Difetti
Un platform pensato per i più piccoli. Ludicamente old school.
Voto
8