Darius Cozmic Collection Arcade, Recensione

Darius di Taito è uno sparatutto orizzontale pubblicato nel lontanissimo 1987 in Giappone e poi divulgato in tutto il mondo anche con il nome di Sagaia. Un vero e proprio classico. Trentatré anni dopo la sua prima apparizione, in un cabinato enorme che era formato da due o tre schermi uniti, musiche e bassi mai ascoltate prima in sala giochi, eccolo arrivare sulle nostre console giapponesi: PlayStation 4 e Switch.

Noi vi parliamo più diffusamente della versione Switch della Darius Cozmic Collection Arcade ma ricordiamo che è stata anche rilasciata in contemporanea la Darius Cozmic Collection Console. Le due raccolte sono arrivate a metà giugno ed ecco la nostra recensione.

RITORNIAMO IN SALA GIOCHI

Iniziamo, dapprima, a recensire Darius Cozmic Collection Arcade a cui, da bravi nostalgici delle sala-giochi anni ’80 e ’90, diamo subito la precedenza. Si tratta di una raccolta delle versioni “arcade” di questo sparatutto, a suo modo, leggendario.

Prima di tutto, ricordiamo cosa si trova:

• Darius (Old).
• Darius (New Version).
• Darius (Extra Version).
• Darius II (Dual Screen Edition).
• Sagaia (Version 01).
• Sagaia (Version 02).
• Darius Gaiden.

Questi sono, più o meno, tutti i giochi della saga apparsi in sala tra la fine degli anni ’80 e la fine degli anni ’90.

Di sparatutto “side-scrolling” era ed è pieno il mondo dei videogiochi, pertanto la domanda sorge spontanea: cosa rende Darius tanto memorabile e adorato, in Giappone e nei salotti degli appassionati di arcade del passato?

La sfida, alcune chicche ed un inconfondibile stile grafico diremmo senza tanti problemi. Dicevamo, inoltre, il fatto che in sala il cabinato presentava due o tre schermi uniti. Taito fece la stessa cosa con The Ninja Warriors.

COME SI ENTRA NEL MITO

Lo stile grafico di Darius è inconfondibile soprattutto nel design dei boss di fine livello. La colonna sonora d’impatto è tra le più memorabili di chi ha scoperto questi giochi in sala. L’inferno visivo a schermo dato dai proiettili nemici è raro e si dimentica difficilmente. È poi resta impresso quel cabinato davvero enorme e multi-schermo da affrontare anche in compagnia.

Ricordiamo, un’altra peculiarità di Darius: il finale “multiplo” grazie ad un percorso ad albero affidato alla scelta del giocatore. Al termine di ogni stage, dopo aver abbattuto un boss che ricorda sempre un crostaceo, un cetaceo o un mollusco, si ha la possibilità di scegliere dove andare. Questo ricorda tantissimo la fine di ogni livello di OutRun, applicato ad un genere di videogioco diverso.

QUANDO “DIFFICILE” ERA “NORMALE”

La difficoltà del gioco è decisamente tarata verso l’alto, perché era concepita per “macinare” i gettoni degli avventori del cabinato. Questa eccessiva difficoltà potrebbe smorzare gli entusiasmi dei neofiti al genere, tuttavia hanno pensato bene di implementare una modalità “allenamento” in cui non bisogna fare i conti con il game over, per godersi un po’ meglio tutto il gioco con l’eccezione della scalata al punteggio più alto.

Riguardo al punteggio più alto ottenibile, Darius Cozmic Collection permette di registrare replay e punteggi in classifiche mondiali, per dimostrare al mondo intero quanto siamo bravi a stanare alieni dalle astronavi di forma ittica.

Il gioco offre tre tipologie di arma, una varietà di nemici sopra la media, la difficoltà molto ostica e un sistema di power up dell’equipaggiamento che non perdona passi falsi: cannone frontale, missili, bombe e scudi deflettori vanno potenziati accumulando sfere di energia che cadono da alcune navi nemiche. Bisogna fare molta attenzione, perché prematura dipartita della nostra fida astronave Silver Hawk azzera il contatore del potenziamento, che deve arrivare a sette sfere di energia dello stesso colore prima di farci godere di una superiore efficienza. Un compito che rasenta l’impossibile e che premia solo i piloti più arditi.

In Darius Cozmic Collection Arcade si muore fin troppo spesso. Invece che pensare ai Power up, dunque, bisogna praticamente rassegnarsi al fatto di fronteggiare tutti con le armi di base. Bisogna prepararsi anche a inserire molte monete e ad affrontare i nemici più “bastardi” che possiate immaginare.

La sfida è veramente tosta, solo i più pazienti, i più motivati e i più abituati (ok, ok, anche i più vecchi, NdR) tra i videogiocatori possono affrontare, spesso ridendoci su.

GAMEPLAY ED IMPRECAZIONI PORTATILI SU SWITCH

Ma è possibile accedere ad alcune opzioni ridurre (un minimo) il livello di difficoltà. Chiaro che la versione per l’ibrida Nintendo si distingua anche per la possibilità di giocare in modalità portatile. Quest’ultima aquisce i pregi ed i problemi (non difetti) di questa intera saga shoot’em up. Ne fa risplendere ancora di più la grafica (che è possibile anche ritoccare aggiungendo alcuni filtri e giocando sulla risoluzione a schermo intero o originale o altro, ndr). Ma ne eleva la difficoltà perché sullo schermo piccolo, l’individuazione dei folli movimenti delle astronavi e la pioggia di proiettili nemici diventa problematica. Rimane sempre una “comodità” che, però, vi farà – ne siamo certi – rimodulare i santi scritti sul calendario.

DARIUS COZMIC COLLECTION CONSOLE

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COMMENTO FINALE

Darius Cozmic Collection Arcade è un bellissimo, ben fatto e glorioso ritorno ai fasti delle partite in sala giochi a cavallo degli anni ’80 e ’90.

È difficilissimo, come ai bei vecchi tempi, concepito più per punire che per premiare. E per premiare quando si riesce a superare un determinato passaggio. Mantiene intatto il suo fascino e lo adatta ai monitor e ai joypad del Ventunesimo secolo.

La modalità cooperativa locale, le classifiche mondiali di punteggio e la possibilità di salvare i replay delle partite chiudono un’offerta decisamente azzeccata.

Un vero e proprio pezzo di storia che offre nelle sue dure raccolte tantissime chicche. Chiaramente non per tutti ma chi ha amato questo genere e questa gloriosa serie è obbligato ad acquistare almeno una delle due raccolte.