Magin, anteprima sulla demo

L’assaggio della versione dimostrativa ci immerge in un mondo oscuro ed in un gioco che ha del grande potenziale

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Qualche giorno fa abbiamo parlato dell’arrivo di Magin su Kickstarter. Il gioco di The Rat Project, formazione polacca indipendente, trasuda fin dalle prime battute un’atmosfera oscura (decisamente molto dark) che promette molto bene.

E tutto questo, lo diciamo fin da ora, è riportato nella piccolissima demo scaricabile su Steam che dura circa un quarto d’ora. Molto poco, oggettivamente, per la nostra curiosità ma tutto sommato indicativa per capire la direzione che sta prendendo questo progetto che si ispira – e lo fa piuttosto bene – tra le altre opere a Darkest Dungeon.

Ecco la nostra breve anteprima “su strada” di questa demo. Buona lettura.

COSA È MAGIN?

Magin è un gioco di ruolo e di avventura basato sulla narrazione con meccaniche di costruzione del mazzo (deck builder), combattimenti a turni e una trama inquietante e non lineare. Una esperienza “artigianale”, come la definiscono gli sviluppatori, che trasuda fin dalla schermata di caricamento. La meccanica ricorda anche il recentissimo e splendido Deck of Ashes.

I magin sono maghi le cui abilità sono legate al flusso dell’Essenza diretto dal loro stato emotivo. A causa dei loro poteri, vengono trattati come emarginati pericolosi o come esemplari di ricerca. Tolen ed Elester – Magins, medium dell’Essence hanno in comune poche cose ma sono legati da un destino che nessuno dei due sospetta.

Gli sviluppatori mirano a raccontare una storia avvincente con decisioni difficili da prendere e finali multipli. In questa demo hanno già reso l’idea visto che saremo costretti a fare le nostre scelte improvvise ed importanti che lasciano il segno nella storia della partita in corso. Queste decisioni si materializzano spesso e volentieri dopo dialoghi, più o meno importanti e vengono rivelate da una barra in alto che mostra due tipi di sentimento: impulsivo o riflessivo. E c’è anche un timer che, oltre a mettere oggettivamente un po’ d’ansia, deve essere rispettato per prendere la decisione voluta.

UNA PROMETTENTE OSCURITÀ

Come già ampiamente detto, Magin si ispira a diverse opere tra cui anche Darkest Dungeon. Questo richiamo lo si nota fin da subito perché i toni molto scuri del gioco rimandano al capolavoro di Red Hook Studios.

Gli sviluppatori stanno cercando di realizzare un mondo ricco e misterioso, pieno di personaggi profondi e luoghi suggestivi. Un punto nella storia in cui la cultura medievale si confronta con l’invenzione di macchine industriali a propulsione magica.

NELLA DEMO

La versione dimostrativa offre 3 modalità di gioco:

Esperienza completa: il gioco così come è stato creato. Offre sia storia, esplorazione e combattimento basato su carte.

Storia: se preferite evitare di organizzarvi il proprio mazzo di carte potete comunque godervi la storia, le immagini e la musica. Questa risolverà automaticamente lo scontro.

Modalità di combattimento: per chi vuole esplorare il sistema di combattimento in modo più approfondito, invece, può la variante del proprio mazzo e andare direttamente nel combattimento.

Per scrivere questa piccola anteprima, abbiamo provato l’esperienza completa. Questa ci fa conoscere alcuni personaggi base e ci fa prendere confidenza con le meccaniche di gameplay.

All’inizio seguiremo Tolen, un ragazzino di circa 10-12 anni, che si sveglia in una notte buia e si ritrova solo a casa. Cerca la madre ma non la trova. Deve prendere le sue medicine che servono evidentemente per farlo dormire sereno visti gli incubi notturni che ha di cui siamo testimoni nelle primissime fasi della demo.

Esploreremo la casa e sarà possibile anche interagire con alcuni oggetti che troveremo lungo il nostro cammino. Questi potranno essere raccolti e possono essere utilizzati come “consumabili”. Ad esempio potremo prendere una pietra che se scagliata procurerà 30 punti ferita. Ma potremo trovare anche delle carte da utilizzare nelle fasi di combattimento. O, ancora, trovare degli amuleti o altri oggetti utili ad offrire effetti permanenti (scudo, o protezione da un certo elemento, e così via).

Durante la nostra esplorazione potremo curiosare ed andare ad interagire con oggetti che troveremo. Potremo anche raccogliere per avere degli effetti permanenti

Usciti dalla nostra abitazione in cerca della madre incontreremo una cittadina dai tratti tipici medievali. Ad accoglierci una notte oscura e fredda visto il temporale che imperversa. Gli incontri non sono sicuramente amichevoli e li cominceremo anche a fare le prime scelte che andranno a modificare i nostri sentimenti e quindi le nostre reazioni. Dovremo, come già accennato, essere veloci nelle nostre risposte perché avremo il tempo limitato. Curiosità, ansia, calma, irritazione ed altre sfumature caratteriali modificheranno i nostri comportamenti e l’evolversi degli eventi. In questa sequenza lo abbiamo trovato molto simile a Darkest Dungeon.

I combattimenti sono a turni e rappresentano una fase importante del gameplay. Grazie ad un’interfaccia chiara e piuttosto fumettosa, saremo in grado di ottenere qualunque informazione utile. I punti vita, i punti azione (ossia il mana, per intenderci, che abbiamo per poter giocare le carte nel nostro turno, ndr), e tanto altro.

Le schede dei personaggi saranno utili per conoscere non solo il loro background ma anche per acquisire informazioni utili al nostro obiettivo

Le carte sono di attacco fisico, magico, difensive e così via. Nulla che gli amanti dei deck builder non abbiano già trovato. E, secondo quest’ottica, gli attacchi potranno anche provocare conseguenze: come la debolezza, o emorragia e così via. Alcune carte, invece, permettono guadagnare punti azione e poter effettuare più giocate. E come ogni deck builder che si rispetti, ogni carta ha il proprio costo in punti azione.

Anche in questo caso l’andamento dello scontro sarà “accompagnato” dalla barra dei sentimenti, o forse – a questo punto – è meglio definire barra della sanità mentale in stile Darkest Dungeon.

La parte narrativa sarà molto importante perché degli eventi improvvisi possono provocare veri e propri mini-traumi al nostro piccolo protagonista. Non andiamo oltre anche perché non c’è troppo altro da aggiungere.

STILE ARTISTICO VERAMENTE NOTEVOLE

Dal punto di vista tecnico non c’è molto da dire visto che gli sviluppatori hanno preferito concentrarsi sul piano squisitamente artistico. Il “compito” tecnico, di fatto, è relativamente semplice per degli sviluppatori che si propongono con un’opera potenzialmente importante.

Artisticamente parlando, Magin si fa notare. L’aspetto visivo è di notevole impatto con tratti chiaro-scuri veramente belli. Anche i lineamenti dei personaggi e delle creature sono davvero incredibili. La narrazione sfrutta anche uno stile fumettoso con dei riquadri che appaiono durante i dialoghi ed un’interfaccia durante quest’ultimi che ricorda molto gli albi in edicola.

Sembra, a tratti, di giocare ad un fumetto interattivo. Sono ottime anche le (poche) ambientazioni che abbiamo trovato. Tutto fa presupporre che Magin possa essere effettivamente un capolavoro. Non finisce qui perché anche le musiche ed il doppiaggio sono sicuramente di grande pregio. E nulla fa intendere che la versione finale del gioco possa essere diversa.

COMMENTO FINALE

Magin è un gioco molto interessante. Soprattutto se amate gli RPG misti a deck builder, strategia a turni ed avventura. Il gameplay si ispira anche a Slay the Spire. Un progetto notevole che cerca fondi e consensi su Kickstarter. Mancano due settimane alla fine delle “danze” e la raccolta è giunta quasi a metà: quasi 19.000 euro accumulati su 42.363 richiesti dal team The Rat Project.

A rendere tutto questo ancora più interessante anche una notevole vena artistica che ricorda da vicino Darkest Dungeon grazie ai suoi chiaro-scuri e lineamenti davvero eleganti e di effetto. A questo si uniscono un buon doppiaggio e belle musiche che accompagnano gli esiti della nostra avventura. Chiaramente questo è un complimento. Il gameplay è molto articolato e promette davvero bene grazie al potenziale grande ventaglio di scelte da fare.

Se questo progetto dovesse andare in porto siamo quasi sicuri che potremmo parlare in futuro di un potenziale capolavoro. Sicuramente di un titolo decisamente da tenere d’occhio sotto tutti i punti di vista.