Alwa’s Legacy, Recensione

Andiamo a scoprire il nuovo metroidvania di Elden Pixels con la recensione di Alwa's Legacy

-

Ad oggi il genere del retrogaming va a gonfie vele. Che si tratti di vecchie piattaforme come il Commodore 64 che vanta tutt’ora produzioni del tutto nuove, o di giochi dal forte richiamo “retrò”, questa nicchia non conosce crisi. Su questa scia lo sviluppatore indie Elden Pixels ha lavorato per portare sui nostri schermi il nuovo capitolo della serie Alwa’s, intitolato Alwa’s Legacy che si evolve passando da una grafica a 8 bit a quella a 16 bit. Il gioco è disponibile sulle piattaforme Steam e GoG a partire dal 17 giugno.

BUON VECCHIO… PC

Alwa’s Legacy si pone come sequel di Alwa’s Awakening, ma non richiede d’aver giocato al primo capitolo per conoscere la lore del mondo di gioco. Tolto questo fardello, il filmato iniziale è un dolce richiamo all’epoca della “console war” tra Super Nintendo e Mega Drive.

La storia inizia con la nostra protagonista che dopo aver perso la memoria in seguito ad una caduta, si risveglia ai margini di un laghetto tra le terre di Alwa. I primi minuti ci servono per prendere confidenza con i comandi che inizialmente abbiamo trovato scomodi. Non è un caso che ad inizio partita sia il gioco stesso a suggerire l’uso di un pad. Se ne siete sprovvisti e non vi trovate a vostro agio, il nostro consiglio è quello di rimappare i tasti tramite il menu dedicato.

Un mago potente e decisamente poco raccomandabile ci bloccherà la strada, portandoci via l’unica arma a nostra disposizione. Con questa scusa inizieremo l’esplorazione del primo dungeon, che si rivela davvero interessante a partire da level design. Il gioco è bello da vedere ma anche impegnativo e con il solo salto a nostra disposizione ci si sente impotenti. Riappropriarci dello scettro quindi non significa solo abbattere qualche scheletro guerriero, ma anche poter abbattere casse di legno che ci precludono il cammino.

ESPLORA E IMPARA

Oltre alle armi, a nostra disposizione avremo anche alcuni poteri. Potremo creare blocchi di pietra per raggiungere posizioni altrimenti inaccessibili, dar vita a bolle che ci permetteranno di saltare molto più in alto, evocare fulmini che oltre ad accendere le torce si abbatteranno sui nemici. In particolare quest’ultimo incantesimo si rivela decisamente efficace durante i combattimenti.

L’esplorazione di ogni livello è sin da subito importante, e si innesta bene con la mappa di gioco che ci verrà fornita da un npc non appena arriveremo al primo villaggio. La commistione tra oggetti ed esplorazione ci ha ricordato il secondo capitolo di Castlevania, fortunatamente con una difficoltà inferiore soprattutto grazie alla mappa che ci permetterà di orientarci.

Tutti i livelli differiscono fortemente tra loro, anche se a farla da padrone saranno sempre le piattaforme e i puzzle che via via dovremo risolvere. Di tanto in tanto il level design porta a ripetizioni inutili, ma nel corso della partita questo effetto lo noteremo poco o nulla e concettualmente ci attestiamo su ottimi livelli.

MIGLIORARE SÉ STESSI

Tra inventario e mappa non poteva certo mancare lo sviluppo delle abilità, che in quest’occasione verranno migliorate attraverso un comodo sistema ad albero dove sfrutteremo le sfere che troveremo durante la nostra quest. Unico neo è che tali abilità risultano “nascoste” fino a quando non le andremo a potenziare e questo preclude la pianificazione.

Nulla di trascendentale, ma sarebbe stato interessante andare a migliorare strategicamente e in base al nostro tipo di gioco i poteri della nostra eroina. Fortunatamente, anche se per accedere ad alcune aree dovremo necessariamente sviluppare una determinata abilità, per terminare il gioco non è richiesto un miglioramento in particolare. La ricerca delle sfere risulta quindi una sorta di gioco nel gioco, e un buon passatempo per quei momenti in cui si vuole solo esplorare.

Tra l’altro, migliorare le abilità giuste come i fulmini ci permetterà di avere vita più facile durante gli scontri con i boss che se per un giocatore esperto sono nella media, per chi non è avvezzo al genere rappresenteranno una sfida. Oltre ad attaccare con una cadenza irregolare si muovono velocemente e trovare il classico “punto cieco” non è sempre facile.

QUANDO SCRIVERE NON BASTA

Forse l’unico aspetto sui cui Alwa’s Legacy mostra il fianco è la storia. I personaggi sono molto superficiali, e anche i dialoghi non vanno mai in profondità. Trattandosi di un platform fino è comprensibile, ma la mancanza di coesione tra personaggio principale e mondo di gioco ci lascia perplessi. Noi siamo lì e partiamo all’avventura, ma le vicende non vengono mai approfondite, lasciando il giocatore che cerca una bella storia piuttosto spaesato. Il miglior modo di valutare questo aspetto è lasciare che questo metroidvania si lasci giocare senza pensare troppo alle vicende di fondo, godendoci l’esplorazione dei vari livelli.

GRAFICA E SONORO

Visivamente, Alwa’s Legacy è davvero magnifico. La grafica a 16 bit appare come una pixel art disegnata a mano tanto che ogni livello non sfigurerebbe come sfondo per il desktop.

Come detto qualche riga sopra i livelli sono molto differenti tra loro e soprattutto quelli all’aperto ci sono davvero piaciuti. Le animazioni anche se non presenti in numero esorbitante non risultano legnose, tallone d’Achille per altri titoli sul generis. Elden Pixel ha lavorato davvero bene sull’effetto nostalgia, e anche il sonoro non è da meno. Realizzata da Rushjet1, la colonna sonora in pieno stile anni ’80 è incalzante e mai troppo ripetitiva.

COMMENTO FINALE

Alwa’s Legacy è una bella avventura che prende i pregi di vari metroidvania e li armonizza in un mondo di gioco davvero splendido a livello visivo. Magie, enigmi, combattimenti, abilità ed esplorazione la fanno da padrone in un gameplay impegnativo ma appagante. Unici piccoli nei sono il sistema di controllo che senza un pad va ridefinito e una storia che non va mai in profondità, lasciandoci soltanto con alcune informazioni di fondo.

Per i giocatori navigati non sarà la sfida più difficile che abbiano mai affrontato e anzi, il gioco risulta adatto ad un pubblico che si avvicina per la prima volta al genere.

Pregi

Visivamente splendido. Ottimo per i neofiti.

Difetti

Sistema di controllo poco user friendly. Storia poco approfondita

Voto

8