E’ passato più di un anno dal trionfo di Summer in Mara su Kickstarter. A fronte dei 20.000 euro richiesti per lo sviluppo infatti ne sono stati raccolti oltre 230.000. Un progetto abbondantemente finanziato quello dello studio indipendente spagnolo Chibig. Il quale è stato, inoltre, beneficiario del sostegno elargito dal programma di promozione del settore videoludico Red.es. Sovvenzioni co-finanziate anche grazie al FEDER (fondo europeo di sviluppo regionale) del programma operativo multiregionale di Spagna (POPE) 2014-2020.
Un molteplice appoggio a un titolo dall’indubbio valore educativo, che farà felici in fan di Animal Crossing. Summer in Mara conduce i giocatori attraverso un’avventura tranquilla e rilassante, che prevede un’alternanza tra viaggi in barca e attività di vario genere sulla terraferma. Agricoltura, artigianato ma anche numerose relazioni sociali in quel di Mara, un oceano fatto di diverse isole e misteri, che andranno svelati. Di seguito la nostra recensione Pc del titolo, che ricordiamo essere disponibile anche su Switch. Le versioni PS4 e Xbox One saranno rilasciate in seguito da parte del team di sviluppo iberico. Buona lettura.
NESSUN UOMO É UN’ISOLA
Summer in Mara ci fa vestire i panni di Koa, una giovanissima avventuriera umana cresciuta dalla sua nonna adottiva, Yaya Haku. Quest’ultima appartiene invece ai Quido, una delle razze che popola il pianeta Qü. Un mondo composto prevalentemente da isole, e interamente bagnato dall’oceano di Mara. Prosperoso e ricco di risorse, e proprio per questo minacciato dagli Elit, appartenenti a una società malvagia proveniente da un altro pianeta.
Koa vive assieme a Yaya Haku su una piccola isola, della quale si prendono cura. Essa custodisce una grande porta con strani simboli, posta su una scogliera. Emana inoltre un’energia misteriosa; la stessa capace di alimentare le imbarcazioni degli abitanti di Qü. Ma anche la stessa che si avverte provenire dal mare, e che ora è minacciata dagli interessi degli Elit. Avidi, bramosi di conquistare ogni risorsa di Mara.
Inizieremo a muovere i primi passi sull’isola di nostra nonna Yaya Haku. Le prime missioni, composte da incarichi elementari, ci serviranno a prendere confidenza con le meccaniche. Molto semplici quelle relative al movimento, ben più approfondite quelle riguardanti il crafting e le attività agricole in generale. L’isola che fungerà da nostra “base operativa” è infatti ricca di pini, aranci, cespugli di mirtilli, pietre e naturalmente luoghi dove pescare.
Rimediando o acquistando altri tipi di coltivazioni, come mais o cotone, potremo inoltre diversificare i prodotti agricoli. Prodotti che potremo utilizzare per realizzare una gran varietà di strumenti, o che sarà possibile vendere presso i mercati presenti su altre isole. Dopo poco tempo avremo infatti la possibilità di salpare, prendendo il largo e spostandoci da un’atollo all’altro, ognuno con i suoi luoghi di interesse e la sua importanza in funzione della trama di gioco.
ZAPPA, ASCIA E MARTELLO
Andare avanti nella trama sarà fondamentale per poter accedere a un numero sempre maggiore di ricette. Per cibi ma soprattutto strumenti, che saranno principalmente zappa, ascia e martello. Con relative versioni superiori, che nel tempo potremo realizzare con materiali migliori. Questa triade ci permetterà di raccogliere risorse e realizzare alcune strutture sulla nostra isola, in maniera totalmente libera. In nome della sostenibilità ambientale (oltre che per vantaggio personale relativo a un afflusso di risorse), sarà bene piantare un altro albero per ognuno che andremo ad abbattere.
Interagendo con un cespuglio o un albero da frutta, potremo colpirlo e far cadere eventuali semi o frutti. Da utilizzare in ricette più e meno avanzate, oppure da piantare anche in maniera organizzata. Oltre ad alcune strutture per animali, potremo costruirne di elementari, tra cui pozzi e staccionate. Utili per delimitare delle aree che potremo adibire a un tipo di coltivazione o albero. Una gestione del farming che, a detta dello stesso studio Chibig, è ispirata a titoli quali Stardew Valley.
Non solo crafting, ma anche più abilità per Koa e persino potenziamenti per la sua imbarcazione, che con il tempo potremo rendere più grande e veloce. Summer in Mara comprende infatti una componente rpg, che si presenta semplice ma curata. Nessun sistema a livelli, ma solo potenziamenti da acquisire. Dall’inventario potremo visionare tutti gli oggetti in nostro possesso, divisi per categorie (come vegetali e consumabili).
Non mancherà una mappa e un comodo registro missioni. Dal quale sarà possibile monitorare lo svolgimento della trama principale, ma anche delle svariate missioni secondarie che potremo ottenere. Un altro aspetto importante è quello rappresentato dalle interazioni sociali. Simpatici e affabili mercanti, ma anche isolani burberi e diffidenti, dei quali dovremo conquistare la fiducia.
REMINISCENZE DA STUDIO GHIBLI
Il principale punto di forza di Summer in Mara è senz’altro il comparto artistico, che dimostra di brillare in (quasi) ogni categoria. Lo stile grafico ricorda molto da vicino le opere dello Studio Ghibli, con una cura e una grazia in grado di conferire una personalità unica a ciascun personaggio, a partire dal suo stile. I modelli sono davvero convincenti, realizzati in maniera pulita e accurata.
Giusto le animazioni non riescono sempre a stare al passo di cotanta bellezza. A volte la stessa Koa assumerà infatti delle espressioni piuttosto bizzarre. L’intento da parte dello studio Chibig di realizzare un’atmosfera estiva e rilassante è stato pienamente raggiunto. Anche grazie all’ausilio del comparto audio, che si sposa magnificamente con le altre variabili in atto.
Rumori ambientali e versi capaci di dar vita alle varie creature, ma anche e soprattutto una colonna sonora piacevole e orecchiabile, realizzata dall’artista Adrian Berenguer. Dal punto di vista dell’ottimizzazione Summer in Mara è convincente allo stesso modo, con un framerate pulito e costante. Qualche minuscolo episodio di stuttering (risolvibile con una piccola patch) non riesce comunque a inficiare un’esperienza avvincente e corroborante.
Un videogioco da consigliare anche e soprattutto ai più piccoli. Un target che rimarrà catturato dalla magia del titolo dello studio Chibig, che si avvale nondimento di brevi filmati animati. Questi ultimi realizzati con il supporto di Ciervo Alto, amici del team di sviluppo iberico. Che stretch goal dopo stretch goal in sede di campagna su Kickstarter, ha apportato un numero sempre maggiore di contenuti, miscelati in un cocktail fresco e ludicamente dissetante.
COMMENTO FINALE
Con un’estate alle porte ancora minacciata dalle misure di sicurezza antivirus, Summer in Mara costituisce la proverbiale boccata d’aria fresca. Un respiro lungo e profondo, un’aria d’estate da inspirare a pieni polmoni nella cornice di una storia da Studio Ghibli, a partire dal comparto artistico. Per nulla compromesso da qualche trascurabile incertezza tecnica quasi inevitabile per una produzione indipendente.
Un supporto della community veramente ragguardevole tramite Kickstarter ha permesso allo studio Chibig di realizzare un titolo memorabile, da consigliare in particolar modo ai più giovani. Amanti delle storie permeate da magie e misteri, con creature fantastiche e avventure “realistiche”. Con piccole meccaniche rpg, survival e farming sim che si sposano in un mix ben bilanciato, fruibile da ogni tipo di videogiocatore.
Pregi
Comparto artistico grazioso e affascinante, che ricorda da vicino la magia del celebre studio Ghibli. Meccaniche survival, farming sim e rpg semplici ma ben orchestrate. Trama scorrevole e avvincente, adatta a tutte le età.
Difetti
Qualche piccola incertezza tecnica, specie sul fronte animazioni. Un'isola più grande dover poter erigere strutture e coltivazioni non avrebbe guastato.
Voto
8