Saints Row: The Third Remastered, Recensione
La versione rinnovata del folle titolo di Volition approda su Pc e console. Ecco cosa ne pensiamo
La saga di Saints Row – nata come esclusiva Xbox nel 2006 iniziò con lo sbarco proprio sulla 360 Microsoft come “antagonista” prediletto di Gta – ha sempre conservato uno zoccolo duro di fan e fedelissimi, pronti a inneggiare alla follia gangster che contraddistingue la serie. Una serie fra le più controverse degli ultimi lustri, che ha saputo sapientemente mescolare il free roaming che tanto piace al giocatore moderno, con uno stile dissacrante e totalmente politically incorrect che, per certi versi, eleva a sublime follia non-sense la di già pazza satira sociale che respira visibilmente nelle produzioni Rockstar.
In questo senso, seppur il filone delle remastered abbia chiari e scuri di pari entità, tra giochi completamente rifatti e rinnovati che si alternano a semplici “stretch” delle texture, la nuova edizione di Saints Row The Third Remastered, rifacimento con tanto di “full package” di contenuti aggiuntivi del terzo episodio pubblicato da Deep Silver e sviluppato da Volition, è stato accolto con un accenno maggiore di gaudio: è un open world, violentemente dissacrante e… cooperativo. Una mosca bianca, di questi tempi, che ha immediatamente catapultato il titolo fra i più attesi del momento. Ma andiamo con ordine e vi lasciamo alla recensione della versione PS4 di questa edizione rinnovata dal punto di vista tecnico (completa, tra l’altro, di tutte e tre le missioni di espansione e oltre 30 dlc della versione originale) uscita lo scorso 22 maggio anche su Pc ed Xbox One. Titolo che originariamente debuttò a metà novembre del lontano 2011. Buona lettura.
FOLLIA PURA MA… CON STILE!
Saints Row The Third Remastered è la rimasterizzazione del terzo episodio della saga di Saints Row, ludicamente fondata sulle meccaniche classiche inaugurate decadi fa da Gta. In sostanza, uno sparatutto in terza persona ambientato in una piuttosto vasta città in stile nord-americano, chiamata Stillwater, totalmente esplorabile.
Il plot di questo episodio vede la banda dei Saints all’apice del suo successo, capace di unificare il proprio dominio assoluto nel mondo della malavita ad un vero e proprio impero economico fatto di marketing, brand di moda e autografi, che ha tramutato i Santi in star degne dei più famosi influencer.
Ma, nonostante ciò, essi restano pur sempre dei “malandrini” che, ahi loro, punzecchiano per errore una potente organizzazione criminale, la Syndicate, che, di tutta risposta, rapisce il capo dei Saints (noi!), appropriandosi di tutta la città prima controllata dalla nostra gang. In sostanza, nel titolo saremo chiamati, missione dopo missione, a riconquistare il potere perduto tra esplosioni gigantesche ed una folle ironia “nonsensata”.
È bene sottolineare che, se in Gta la follia è pur presente ma con limiti ben definiti, in Saints Row le cose prendono una piega completamente diversa: ultraviolenza, contenuti sessuali e assurde situazioni al limite della sanità mentale saranno, sostanzialmente, il pane quotidiano. La caratteristica, inestricabile marchio di fabbrica della serie, potrebbe però non andare a genio a coloro che cercano una trama “seria” e un mondo di gioco cupamente realistico: Saints Row è follia pura.
Partiamo, questa volta, dalle questioni tecniche, prima di analizzare le intrinseche questioni concernenti il gameplay: Volition ha fatto davvero un gran lavoro, migliorando la grafica e rendendo il prodotto ancora più fluido di prima, aggiungendo diverse migliorie non solo nel comparto più squisitamente estetico, in cui Stillwater è totalmente rivoluzionata grazie a texture in alta risoluzione, effetti particellari e di luce di altissimo livello e, in generale, un totale rinnovamento che spinge ben al di là della mera rimasterizzazione.
Il lavoro di Volition è stato sicuramente pregevole anche a livello più squisitamente fisico, soprattutto in merito alle collisioni tra mezzi rispetto ovviamente alla vetustà del precedente capitolo e, in generale, al comportamento degli oggetti e degli ambienti distruttibili. In sostanza, non è un semplice lavoro di “appiccico” di dettagli in alta risoluzione: Saints Row The Third Remastered è, tecnicamente parlando, un gioco modernissimo.
Steelport è ora una città vivissima e realisticamente piena di persone intente, per lo più, a far “giri in giro”. A rendere sicuramente più apprezzabili il lavoro tecnicamente svolto dagli sviluppatori, ci sarà anche la variabilità del meteo, che renderà la cittadina, soprattutto nelle sessioni in notturna costellata da pioggia, un piccolo gioiello visivo. Dicevamo, un’ottima restaurazione tecnica seppur qualcosa faccia ricordare un po’ il passato: ad esempio, alcune animazioni nelle cutscene non particolarmente “morbide”, mentre i dettagli della vegetazione saranno un po’ ondivaghi e non particolarmente.
Anche la gestione della telecamera, alle volte “inspiegabile”, potrà farci occasionalmente perpetrare orrendi crimini “verbali” contro il sacro, specialmente nelle situazioni più concitate. Per quanto concerne il frame rate, la versione testata, per PlayStation 4 per PlayStation 4 Pro, si è mostrata piuttosto stabile ed ancorata ai 60 frame, seppur qualche calo netto è stato riscontrato.
IGNORA I PROIETTILI!
Guardando al gameplay, Saints Row The Third Remastered offrirà il classico “spara spara ignorante” che contraddistingue la saga: pallottole, esplosioni, donnine svestite e sangue in quantità industriali coloreranno le non particolarmente tranquille strade di Steelport. Nonostante l’assurdo divertimento, esponenzialmente ingigantito dalla presenza del cooperativo online, Saints Row The Third Remastered si ripresenterà sostanzialmente invariato nella sua formula passata: la gran parte del gioco verterà su missioni concettualmente semplicissime e che saranno, in larga misura, strutturato sulla formula “Raggiungi il punto X e distruggi ogni cosa”, senza grandi variazioni alla formula. Una formula standard nel passato ma che oggi, una decade dopo, risulta “solo” la base di partenza da cui poi sviluppare le necessarie caratteristiche di gameplay.
Le “ripercussioni” del completamento delle missioni saranno, altresì, lineari: alcune sbloccheranno la linea di trama principale, mentre potremo optare per attività secondarie davvero folli e che saranno ripetibili: al completamento delle missioni, otterremo punti “rispetto” e soldi in quantità che potranno ci consentiranno l’accesso ad una vagonata di armi, vestiti e proprietà immobiliari ottenibili in giro per la città. Il tutto, naturalmente condito dal non-sense che contraddistingue il gioco. In Saints Row, ad esempio, sarà sin troppo ordinario aggirarsi per la città e picchiare i passanti con un grosso… dildo.
Un gameplay sostanzialmente lineare che, in linea di massima, potrebbe non far felici i giocatori più recenti, vista anche la complessiva semplicità concettuale degli scontri a fuoco che, dopo un po’, con il loro costante ripetersi a “specchio”, riveleranno la natura “vetusta” del titolo.
COMMENTO FINALE
Saints Row The Third Remastered è un gioco da avere, assolutamente: un open world divertente, scanzonato e ignorantemente folle. Potrebbe non piacere a tutti, soprattutto per la sua ossatura meccanica “d’altri tempi” e che resta, anche in questa rimasterizzazione tecnicamente eccellente, invariata. Consigliato, specialmente per la possibilità del cooperativo online.
Pregi
Tecnicamente moderno. Follia pura in cooperativa online. Un esteso pacchetto di contenuti.
Difetti
Gameplay ancorato al passato. Il pazzo caos potrebbe non piacere a tutti. Piccoli cali di frame rate.
Voto
8+