Monster Train, Recensione
Un treno carico di mostri deve giungere a destinazione, abbatteremo gli angeli che ci sbarreranno la strada?
I giochi strategici basati sulle carte stanno vivendo un loro periodo d’oro. Sono tanti, infatti, i titoli che anche con vari riflessi presi dai giochi di ruolo o dai roguelike si sono fatti apprezzare. Dal “piccolo” Card Quest a Slay the Spire o, ancora, da Steamworld Quest: The hand of Gilgamech a Deck of Ashes. E potremmo continuare per molto tempo. Ultimo arrivato in questa larga famiglia è Monster Train, titolo firmato da Shiny Shoe e distribuito da Good Shepherd Entertainment. Il titolo è arrivato su Steam per gli utenti Pc lo scorso 28 maggio ed è uno strategico roguelike basato sulle carte da collezione e sul deck building. Non indugiamo oltre e passiamo alla recensione di Monster Train. Buona lettura.
DESTINAZIONE PARAD… INFERNO
La trama di Monster Train è piuttosto rapida ma lega insieme il tutto: l’inferno si sta congelando e solo noi possiamo sconfiggere le forze del Paradiso e far tornare gli inferi a bruciare.
Il nostro compito è quello di far arrivare a destinazione il treno carico di mostri attraverso diverse fermate tutte con un bivio per altrettante battaglie all’ultima carta. Bisognerà difendere la pira, il cuore pulsante della locomotiva, da diverse ondate di nemici angelici che proveranno a fermarci in tutti i modi.
Ad ogni fermata corrisponde una battaglia formata da ondate sempre più impegnative di nemici e poi da un boss finale. Sconfiggendolo andremo alla fermata successiva, nel frattempo potremo scegliere quale tragitto prendere. Il tragitto scelto non cambia la meta ma permette di optare su come e cosa poter migliorare sulla gestione del proprio deck. Ma di questo ne parleremo più in là.
CINQUE CLAN, OLTRE 200 CARTE E MOLTO ALTRO
Una freccia molto importante nella faretra di Monster Train è senza dubbio il quantitativo di contenuti. Potremo, infatti, scegliere di affrontare la nostra missione tra due dei cinque clan presenti. Ad inizio partita, infatti, opteremo per il clan principale e per quello secondario. Le carte di questi due formeranno il nostro deck che, andando avanti, aumenterà di quantità e migliorerà in qualità.
Dal clan principale sceglieremo il campione, ossia la carta creatura sulla quale basare il nostro grimorio. Le carte si distinguono in creature, artefatti ed aure. Ovviamente ogni clan ha propria peculiarità ed abilità. Gli Hellhorned sono i demoni con creature fisicamente fortissime o gli Awoken, creature vegetali altrettanto possenti. Gli Umbra agiscono nell’ombra ed hanno una caratteristica che è simile al “Travolgere” di Magic the Gathering. Completano il quadro gli Stygian (che utilizzano il ghiaccio) ed i Melting Renmant, forti ma dalla breve durata.
Va da sé che la scelta di ogni possibile combinazione comporta strategie diverse e meccaniche sempre da studiare e padroneggiare per poter attuare una tattica raffinata. E questa è una grandissima qualità di Monster Train che può vantare anche la presenza di 220 carte che possono essere aggiornate.
Ognuna di esse, infatti, ha due spazi aggiornabili (slot, se preferite). Al termine dei combattimenti sarà possibile scegliere il percorso del treno e durante il tragitto si può andare a far visita a diversi mercanti. Ci sono quelli che permettono di aggiornare le carte creature aggiungendo, ad esempio, punti vita supplementari, o qualità come la capacità di far più danno, o infliggere danni agli scudi. Ci sono anche delle caratteristiche più costose che conferiscono il doppio attacco o la possibilità di utilizzo della carta nella mano successiva e così via. Per gli artefatti, invece, è possibile optare su un maggior numero di danni da infliggere o se ancora è possibile spendere un mana in meno per poterla giocare.
La carta campione, invece, la si aggiorna dal fabbro infernale. Monster Train offre innumerevoli combinazioni e riteniamo sia davvero interessante.
Oltre al single player è presente la modalità multiplayer a tempo di Monster Train, Hell Rush. Questa consente fino a otto giocatori di scontrarsi gli uni contro gli altri in sfide a tempo per scoprire chi può sconfiggere il Paradiso più in fretta. Solo affrontando sfide giornaliere globali, i giocatori possono progettare partite uniche e personalizzate per condividerle con gli amici.
STRATEGIA “VERTICALE” MOLTO RAFFINATA
È sicuramente il gameplay la vera nota positiva di Monster Train e cercheremo di essere chiari in questa parte della nostra recensione. Grazie ai numerosi contenuti appena indicati, infatti, possiamo affermare che la giocabilità di questo strategico è veramente notevole. Ogni partita sarà una storia a sé. Realmente.
La varietà di gioco è lodevole a partire dai cinque clan che, dovessimo guardare il lato RPG del titolo, possono essere paragonati alle classi. Abbiamo detto che ad inizio partita si sceglieranno due delle cinque case a disposizione. Una sorta di doppia-classe. Le combinazioni sono tante: usare la potenza bruta degli Hellhorned a quella travolgente degli Umbra, o far quagliare l’enorme potenziale (a tempo) dei Melting Renmant o la concretezza “naturista” degli Awoken.
E poi, cosa potenziare? Quale creatura o quale carta magia da migliorare e/o copiare? E quale artefatto scegliere?
Si perché è possibile anche acquisire degli artefatti che doneranno effetti permanenti, durante la partita. Ad esempio uno scudo per la nostra pira, il cuore pulsante della nostra locomotiva infernale. O possiamo trovarne uno che immobilizza i nemici per uno o più turni o che li indebolisce o che ci offre uno spazio in più per uno dei tre piani della locomotiva. Abbiamo scritto che il titolo una strategia verticale ed il motivo è presto detto: l’area di gioco non sarà il classico tabellone come è possibile trovare in Hearthstone o non ha un’ambientazione che si basa su un solo piano.
Monster Train propone tre piani dove poter piazzare i nostri mostri. A patto ovviamente di avere il mana sufficiente per giocarli e lo spazio in quel determinato piano.
La fase di gioco è sostanzialmente questa: giocare la carta piazzando i mostri nei ripiani o indicando il bersaglio della magia che vogliamo utilizzare. Finito le nostre azioni, il turno passerà all’avversario che farà le sue contromosse. Ad ogni turno è possibile – fortuna e carte permettendo – nuovi mostri o comunque giocare nuove magie.
La lettura dei dati sulle carte è tipica di questo genere di giochi. Oltre al nome, ed al numero di mana che ci occorrerà per utilizzarla, sarà indicato lo spazio “fisico” che occupa nel ripiano. Dovremo quindi stare attenti anche a questo dato per potere piazzare la nostra creatura dove desideriamo e nel modo migliore dal punto di vista tattico. I ragionamenti che abbiamo fatto durante le numerose prove ve li risparmiamo. Così come alcuni errori di valutazione che nelle fasi più concitate possono essere errati.
Sono inoltre indicati i punti vita (all’interno di un core) ed i punti ferita (con allo sfondo due spade incrociate). Al centro, invece, si leggerà – laddove ci sia – la capacità speciale (o le capacità speciali, ndr) della carta come ad esempio la presenza di uno scudo o di una qualità come l’attacco multiplo o simultaneo a più creature. O se, ancora, applica malus ai nemici e così via.
Nel nostro tragitto sceglieremo quale percorso intraprendere per migliorare e limare il nostro mazzo acquisendo carte (o anche toglierle), acquistando artefatti e così via.
Per chiudere una run bisognerà sconfiggere otto mostri (e tutte le orde che ci invieranno questi simpatici signori celestiali che picchiano come fabbri). Si bloccherà a quel punto un nuovo livello di difficoltà. La partita sarà più difficile con nemici e boss più ostici da superare. Ci sono 25 livelli di questo tipo chiamati Covenant. Chiaramente, maggiore sarà la difficoltà, più ampia sarà la ricompensa.
Al termine di ogni partita, inoltre, riceveremo punti esperienza da suddividere nei due clan che abbiamo utilizzato. Ogni clan, o fazione se vogliamo, ha 10 livelli di crescita. Proprio qui si concretizza la vena roguelike del gioco che sblocca carte sempre più potenti da mettere “in circolo” durante le varie partite.
Insomma, come avete già intuito nella nostra recensione, le sfide in Monster Train non mancano. Ed è alto il fattore rigiocabilità grazie ai livelli Covenant ed alla sfida sempre più ardua che si propone. Tante meccaniche riunite e ben orchestrate. Il tutto è ben ricordato nel diario di gioco che ci mostra i livelli raggiunti dai vari clan, le vittorie, le carte sbloccate, il livello Covenant raggiunto. E ci fa da album mostrandoci le carte sbloccate.
GRAFICA COLORATA E BEN CARATTERIZZATA
Monster Train si offre al pubblico con una grafica molto gradevole, colorata e ben caratterizzata. Lo stile sul classico con personaggi ben definiti con animazioni basilari ma estremamente incentrate sulla spettacolarizzazione degli effetti. Fiamme, ghiacci, ombre, fumo, scintille, e quant’altro sono resi molto bene. Così come gli scontri. Generalmente, le illustrazioni delle carte sono ben fatte anche se con qualche alto e basso dovuto – a nostro personale avviso – al fatto che alcuni soggetti siano più ispirati di altri. È naturale, fisiologico. I cinque stili diversi, ognuno per fazione, sono ben differenziati. Alcune unità inoltre sono veramente ben fatte mentre sui boss possiamo anche affermare di trovarci ad una realizzazione di buon livello.
La mappa del percorso è colorata e caratterizzata così come i menu piuttosto chiari e schematici ma sempre gradevoli. Poco importa che il testo sia in inglese e non sia disponibile l’italiano. Un peccato a dire il vero, ma non influirà più di tanto nelle dinamiche di gameplay.
Musica ed effetti sonori accompagnano molto bene l’azione e le fasi di gioco. I brani sono abbastanza convincenti e “potenti” da farsi apprezzare in ogni fase.
COMMENTO FINALE
La recensione di Monster Train volge al termine e possiamo sicuramente promuovere a pieni voti questa fatica di Shiny Shoe. Questo titolo è una vera e propria manna per gli amanti dei deck builder rpg e roguelike.
Il gioco propone una buonissima quantità di contenuti con più di 220 carte aggiornabili e cinque clan da scegliere. I punti esperienza che sbloccano i livelli di ogni singolo clan ed il conseguente accesso a carte migliori, gli artefatti da raccogliere fanno da sfondo ad un gameplay sul “campo” immediato nell’apprendimento della dinamica ma dannatamente profondo da padroneggiare.
Monster Train ha il merito di offrire una buona sfida a tutti, di non essere troppo frustrante e di far sudare le classiche sette camice. Ma anche di generare partite sempre diverse tra loro e di sfidare gli appassionati con uno strategico “verticale” veramente brillante. Il tutto è condito da una buona grafica e da un sonoro che fa la sua parte anche grazie a degli effetti sonori azzeccati.
La longevità fa il resto perché la voglia di giocare e migliorarsi è sempre elevata grazie anche al fatto di dover sbloccare i vari livelli clan e di vincere le singole run che aumentano poi il livello di difficoltà. Si tratta di un titolo estremamente rigiocabile. E se per altri giochi questa fase può essere anche saltata, il fattore di rigiocabilità in Monster Train è determinante ed è un obbligo per godere appieno delle potenzialità di questo titolo.
Peccato – ma è un nostro appunto perché siamo un po’ schifiltosi – che i round siano solo otto e che i boss siano più o meno gli stessi. Qualche tappa in più o qualche boss supplementare avrebbe sicuramente giovato. Così come la presenza dei testi in italiano. Non che questo sia un grosso problema ma per chi non conosce la lingua di Albione potrebbe essere un ostacolo alla fluidità e costanza nel gioco. Ad ogni modo, si tratta di un titolo stimolante e divertente ben oltre la media.
Pregi
Tantissimi contenuti da sbloccare. La doppia “classe” da scegliere tra le cinque presenti è stimolante. Vero senso di crescita. Estremamente rigiocabile. Veramente divertente. Enorme varietà di carte da scegliere e migliorare. Grafica e sonoro gradevoli.
Difetti
Peccato che ci siano “solo” otto round. Mancano i testi in italiano benché non sia un fattore determinante.
Voto
9+