Mortal Kombat 11: Aftermath, Recensione

Aftermarth amplia la modalità Campagna di Mortal Kombat 11 e insieme al nuovo pacchetto personaggi riporta sui nostri schermi Fujin e Sheeva, più un ospite d’eccezione: RoboCop

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La serie di Mortal Kombat sembra aver ritrovato una seconda giovinezza grazie al lavoro compiuto in questi anni da NetherRealm Studios, team capace di riportarla a grandi livelli nell’ambito dei picchiaduro a incontri grazie a un certosino quanto efficace lavoro di cesello che ha saputo coniugare una grafica che sfrutta la terza dimensione con un ottimo gameplay ancorato alla più tradizionale espressione del picchiaduro e del concept da sempre alla base del brand. Altro punto di forza della rinascita della serie è stato poi il continuo supporto che lo sviluppatore ha dato ai nuovi capitoli in termini di aggiornamenti tecnici e contenuti extra: nuovi combattenti, costumi, mosse, elementi narrativi, NetherRealm Studios non ha davvero fatto mancare nulla ai suoi fan. Ecco la nostra recensione di Mortal Kombat 11: Aftermath per PS4, espansione arrivata martedì scorso anche su Pc ed Xbox One sotto marchio Warner Bros. Buona lettura.

DOPPIO PACCHETTO

Seguendo questa tradizione proprio in questi giorni arriva nei negozi un nuovo dlc a pagamento dedicato all’ultimo titolo della saga, ovverosia Mortal Kombat 11 (qui la nostra recensione, ndr). Intitolato Aftermarth, include tre nuovi lottatori, ovverosia Fujin, dio del vento e protettore del Regno della Terra, Sheeva, la regina a quattro braccia metà umana e metà drago dell’antica razza Shokan e, sulla scia dei famosi combattenti “esterni” apparsi in Mortal Kombat, RoboCop, il popolare personaggio apparso nei cult movie Robocop e Robocop 2.

Altri elementi inclusi nel dlc sono poi tre nuovi skin pack, il ritorno di Klassic Dead Pool e Soul Chamber e, dulcis in fundo, quello che è il piatto forte dell’offerta, l’espansione per la modalità Campagna. Quest’ultima aggiunge nuovi elementi narrativi (e giocabili) alla trama che fa da sfondo ai combattimenti del gioco. Il Dio del fuoco, Liu Kang, è il nuovo custode del Tempo, nonché protettore del Regno della Terra.

Forte del suo potere vuole quindi garantire il futuro che ha pianificato, ma per riuscirci sarà costretto a stringere alleanze inattese e a chiedere l’aiuto di vecchi nemici. E come recita l’incipt di questa inedita mini-avventura, “il destino è nelle mani dei giocatori, che dovranno decidere di chi fidarsi e chi combattere”. L’espansione è divertente da giocare e conferma ancora una volta l’ottimo livello raggiunto da NetherRealm Studios nel saper produrre un racconto che senza eccessivi fronzoli si sviluppa attraverso sequenze cinematografiche di sicuro impatto e combattimenti ben articolati.

Una rarità all’interno di produzioni come questa. La storia di Aftermath si sviluppa in maniera lineare ma a suo modo coinvolgente, c’è tanta azione e i vari scontri offrono un ottimo livello di sfida senza però mai sfociare in momenti di frustrazione. Unica pecca, forse, è la longevità, ma dipende dai punti di vista, considerando che parliamo comunque di una modalità all’interno di un picchiaduro. Ad ogni modo, questa aggiunta alla Campagna principale ha una durata approssimativa di due ore e mezzo – tre a seconda delle abilità del videogiocatore.

NUOVI COMBATTENTI

Tornando alla recensione, con Aftermath in Mortal Kombat 11 diventano disponibili tre nuovi eroi per tutte le sessioni di gioco. Il primo, come anticipato prima, è Fujin, il dio del vento fratello di Raiden, vecchia conoscenza dei fan. Il suo esordio nella serie risale al 1997 in Mortal Kombat Mythologies: Sub-Zero come boss, mentre come lottatore giocabile a Mortal Kombat 4. A livello di gameplay, Fujin può essere definito come un personaggio versatile, bello da giocare con i suoi potenti attacchi a lungo raggio e la sua capacità di coprire le distanze con facilità arrivando addosso all’avversario in un attimo. I suoi movimenti a terra sono agili e quando questi agiscono in combinazione con le sue abilità di teletrasporto o legate ai poteri di dio del vento (tornadi, trombe d’aria e così via), può diventare devastante. Il lottatore può contare anche su una spada, cosa che lo rende ancora più potente.

Secondo personaggio incluso nell’offerta di Aftermath è Sheeva. Apparsa per la prima volta in Mortal Kombat 3, la guerriera Shokan torna a combattere nelle arene di Mortal Kombat 11 più in forma che mai. Non è il combattente più forte del gioco, non squilibra i rapporti all’interno del roster, ma i suoi tre stili di combattimento forniscono alcune opzioni strategiche che, se usate correttamente, possono renderla un personaggio ostico da affrontare e molto gratificante da utilizzare. Come Goro e Kintaro, il personaggio poggia molti dei suoi attacchi base su potenti calci di sfondamento a mezza altezza, i pugni e le prese mortali, oltre che su una forza sovrumana e una grande resistenza.

In combinazione con la sua immensa resistenza e durata, RoboCop è invece un avversario ostico con cui fare i conti, soprattutto per la forza dei suoi pugni “rivestiti” di metallo e la capacità di infliggere ingenti percentuali di danni in combo. E’ un lottatore caratterizzato da tre varianti di combattimento non molto dissimili l’una dall’altra, lento, ma grazie ai suoi gadget tecnologici può scatenare una vera e propria pioggia di proiettili sui malcapitati nemici. Dal punto di vista visivo, nulla da eccepire sulla qualità del personaggio: l’iconico poliziotto cibernetico è stato modellato perfettamente nell’aspetto e nella voce su Peter Weller, l’attore che lo interpretava sul grande schermo. Non a caso è dotato di quei movimenti e quelle azioni tipiche della controparte cinematografica, e non mancano situazioni e ammiccamenti vari ai film che lo hanno visto protagonista.

AGGIORNAMENTO GRATUITO

Contestualmente al rilascio di Aftermath sono arrivati anche degli update gratuiti riservati a tutti i possessori di Mortal Kombat 11. Ai “vecchi” elementi di gameplay, cioè a dire le devastanti X-Ray o le Brutality, da eseguire in particolari condizioni per mutilare l’avversario ormai annichilito, e mettere così subito fine al combattimento, si aggiungono così le redivive Stage Fatality e, soprattutto, le spettacolari e amate Friendship. Le prime, come suggerisce il nome stesso, sono delle mosse finali che in particolari casi, a fine incontro, permettono al vincitore di fare scempio del corpo inerme dell’avversario, con soluzioni spesso fuori di testa, eseguibili però in combinazione con qualche elemento predefinito dello scenario. Le seconde sono invece delle varianti delle Fatality in salsa ironica: soddisfacendo particolari condizioni che variano da personaggio a personaggio durante un incontro, generano delle sequenze nelle quali il vincitore assume atteggiamenti amichevoli con i suoi avversari, oppure compie gesti che risultano in netto contrasto con l’atmosfera violenta che permea il gioco.

Dai baci ai cuoricini lanciati contro gli avversari, dagli abbracci di gruppo agli assoli di sax di Jax, passando dal barbecue al laser di Kano fino al balletto di RoboCop o ai gelati venduti da Sub-Zero, c’è di che sbellicarsi dalle risate.

Ad accompagnare Stage Fatality e Friendship c’è, infine, quello che secondo noi è il secondo piatto forte offerto da NetherRealm Studios ai suoi fan, anche se poco pubblicizzato. Ci riferiamo all’aggiunta di un nuovo set di mosse per tutti i combattenti del roster che va a influire direttamente sul gameplay, chiamate “armor break“. Si tratta di una tipologia di attacchi in grado di creare danni all’avversario durante le fasi  in cui si interrompono le combo o altre manovre generalmente invulnerabili. Questa bella introduzione aggiunge ancora più pepe ai combattimenti, anche se riteniamo che necessiti ancora di qualche limatura visto che al momento appare un po’ sbilanciata in favore dei lottatori più rapidi.

COMMENTO FINALE

Per quanto proposto da NetherRealm Studios, Aftermath è nell’insieme un pacchetto abbastanza valido, soprattutto per coloro che non vogliono lasciarsi sfuggire nulla di Mortal Kombat 11. Tre nuovi personaggi tutto sommato interessanti e uno scenario inedito che amplia la Campagna principale restano tutto sommato delle proposte non certo malvagie, anzi. Qualche dubbio nasce semmai dal fatto che forse si sarebbe potuto fare di più, magari proponendo un’espansione più longeva, qualche lottatore extra e un prezzo di vendita più basso rispetto ai 39,90 euro necessari per accaparrarsi il dlc.

Ma tant’è, non si può avere tutto dalla vita. Ad ogni modo a noi Aftermath è piaciuto, pertanto lo consigliamo ai fan della saga desiderosi di tornare a combattere nelle arene di Mortal Kombat.

Pregi

Il ritorno delle Stage Fatality e soprattutto delle Friendship. Tre nuovi personaggi che ampliano il roster. Un’espansione della modalità Campagna ricca di elementi inediti, estremamente divertente.

Difetti

L’espansione poteva essere un po’ più lunga. Le armor break necessitano di qualche limatura. Il costo del dlc poteva essere un po’ più basso.

Voto

8