Mafia II Definitive Edition, Recensione – Gente di rispetto
2K ripropone Mafia II in una nuova edizione rimasterizzata e piena di extra ad opera di d3t
La serie Mafia vanta una vasta schiera di appassionati da anni desiderosa di mettere le mani non solo su un nuovo episodio, ma anche su un remake del primo. Un numero abbastanza considerevole, tale da convincere 2K a fare di più: in attesa di Mafia IV, riproporre i tre titoli che compongono la saga in un nuovo pacchetto all’interno di un progetto intitolato Mafia Trilogy. Pensata per Playstation 4, Pc e Xbox One, questa vede la riproposizione, sia in un’unica confezione che singolarmente, dei giochi in edizioni migliorate o più complete, ma con un’insolita formula di rilascio che prevede prima l’uscita del secondo capitolo rimasterizzato, poi del terzo in versione simil GOTY e infine, il 28 agosto, del primo come vero e proprio remake.
Seguendo quindi quest’ordine, in questa recensione ci occuperemo di Mafia II Definitive Edition per PlayStation 4, remaster in alta definizione curata da d3t che include anche tutti i dlc dell’originale in un unico cofanetto.
QUEI BRAVI RAGAZZI
Per coloro che non lo conoscessero, Mafia II racconta la storia del giovane italo-americano Vito Scaletta del quale il videogiocatore segue la vita e la carriera criminale all’interno della gerarchia mafiosa attraverso due differenti periodi storici. inframmezzati da una pausa in gattabuia. Sviscerata attraverso 15 differenti capitoli, poco meno della metà ambientati verso la metà degli anni ’40, e la restante parte focalizzata invece all’inizio degli anni ’50, nel pieno di un colorato e vivace boom economico (con tanto di cambio estetico della city e dei suoi abitanti per look, auto, musiche), la trama si articola sullo sfondo della città fittizia di Empire Bay ricostruita combinando assieme elementi tratti da New York City, Boston, Los Angeles, San Francisco e Chicago.
Chiariamo però subito che Mafia II Definitive Edition è un’avventura a sfondo action, e non un vero free roaming. Questo elemento è sì presente, ma serve più da contorno che da punto cardine dell’esperienza. Infatti, pur concedendo una certa libertà e varietà d’azione al videogiocatore, il gioco mantiene il focus principalmente sul ritmo e sulla narrazione, puntando molto sull’elemento immedesimazione e sul coinvolgimento emotivo dell’utente.
Aspetto a cui contribuisce in maniera notevole una regia di stampo cinematografico ricca di intermezzi filmati di sicuro impatto visivo, con numerosi dialoghi rigorosamente doppiati in italiano a scandire i momenti clou del gioco e lo scorrere dei capitoli. Discorsi in grado di coinvolgere il giocatore anche grazie al loro tono decisamente adulto, talvolta grotteschi nella loro crudezza, ma sempre fedelmente ancorati alla realtà di un periodo che in moltissimi abbiamo conosciuto soprattutto grazie ai numerosi film di genere.
Di fatto, la struttura di Mafia II è piuttosto lineare dall’inizio alla fine, con poche divagazioni rispetto alla storia principale, complice probabilmente i tagli fatti a suo tempo al progetto originale. Durante la sua prima gestazione, infatti, il titolo subì parecchi cambi per questioni di budget e di tempistiche di consegna. Non si tratta di modifiche lievi, ma di cambi radicali alla giocabilità e alla struttura stessa del prodotto, con l’eliminazione di personaggi, missioni secondarie, interi livelli e pare perfino di un paio di capitoli (uno o due anni). Parte di questi elementi sono tra l’altro nascosti all’interno del codice di Mafia II per Xbox 360, Playstation 3 e PC (prima edizione).
Analizzandone i file si può quindi per esempio scoprire come molti dei personaggi secondari incrociati nel gioco, come per esempio Mike Bruski e Giuseppe Palminteri, avessero ruoli ben più importanti rispetto a quello che poi hanno rivestito nell’opera finale. Inoltre alcune situazioni avrebbero dovuto essere più curate e lunghe, come la parte iniziale in Sicilia, dove Vito pare avesse dovuto avere un suo primo incontro con la mafia locale. Per non parlare della famosa scena della chiesa utilizzata in uno dei primi trailer del gioco, assente però nell’avventura.
FREE-ROAMING A METÀ
Di fatto, ora come allora, se togliamo la possibilità di rubare auto, cambiarsi i vestiti e rapinare i negozi di abbigliamento o i distributori, al di fuori delle missioni che seguono la trama principale si può solo girovagare in macchina ascoltando della buona musica. Lo stesso sistema dei lavori, dei compiti criminali ascrivibili sempre alle missioni secondarie, è ridotto all’osso. Idem l’interazione con i personaggi di supporto, che è praticamente assente al di fuori della missione in corso di svolgimento, così come quella con gli abitanti di Empire Bay. Con questi ultimi, escludendo qualche scazzottata o qualche sparatoria casuale con i membri delle gang sparse per i quartieri della città (cinesi, afro americani, Greasers), cioè senza fini specifici se non quello di menare le mani, non c’è nulla.
Allo stesso modo non basta la raccolta di collezionabili (le 50 riviste di Playboy sparse per gli ambienti, e i 159 poster dei ricercati) per rendere più varia un’esperienza che si consuma quindi tra l’appartamento di Vito e la locazione disponibile dopo aver avviato una missione.
Una volta completata quest’ultima, infatti, l’unica possibilità offerta al giocatore è quella di tornare nella “sua” abitazione per andare a dormire, così da poter chiudere il completamento del capitolo. In alternativa, come scritto qualche riga sopra, si può andare in giro per la città ma senza una meta o uno scopo ben preciso, visto che non ci sono reali attività svolgibili al di fuori da quelle imposte dalla narrativa. Il che per chi ama il periodo storico può risultare maledettamente divertente e rilassante, ma per gli altri dopo un po’ finisce per annoiare.
Mafia II infatti non è solo storia e personaggi carismatici, ma anche un buon sparatutto e un eccellente action dove la componente avventurosa finisce per coinvolgere l’utente facendolo soprassedere su alcune mancanze di contorno. Le missioni che vedono protagonista Vito Scaletta e i suoi compagni sono abbastanza variegate e riescono a offrire un ottimo spaccato della vita criminale di quel periodo: contrabbando di liquori, azioni intimidatorie, assassinii su commissioni e tradimenti, ogni classico elemento tipico della storia della mafia americana, ma anche dei principali film a tema su tutti lo splendido Il Padrino di Francis Ford Coppola è presente nel gioco. C’è perfino una missione dove bisogna far sparire un cadavere scomodo dal bagagliaio di un auto.
Non da meno sono divertenti i momenti in cui armi in pugno si devono affrontare i picciotti delle famiglie rivali o qualche banda minore, complice un buon sistema di sparatorie che valorizza spesso un approccio ragionato allo scontro. Forse a qualcuno sembrerà un po’ macchinoso ai giorni nostri, ma a noi personalmente ha restituito buone sensazioni.
Avanzare a colpi di fucile non sempre è la soluzione migliore per venire a capo di un combattimento, anzi, è il modo migliore per fare una brutta fine. Utilizzare invece i ripari, muoversi di soppiatto per cercare di sorprendere gli avversari e approntare qualche strategia per stanare gli avversari è la forma più sensata per sopravvivere. Anche perché i nemici non avranno un’intelligenza artificiale particolarmente sofisticata, ma non sono nemmeno stupidi e anzi, offrono un buon livello di sfida soprattutto quando sono in gran numero e ben equipaggiati.
COME IN UN FILM
In Mafia II Definitive Edition sono inclusi poi tutti i dlc originali, che apportano alcune novità sia a livello di giocabilità che all’interno della storia. In particolare quello dedicato a Joe Barbaro introduce nuovi scenari legati ad alcuni eventi che vedono protagonista l’amico di Vito mentre quest’ultimo si trovava in carcere. Gli altri due, invece, offrono una serie di sfide criminali con protagonista lo spietato killer Jimmy, per uno stile di gioco più arcade ma non per questo meno divertente. Il resto dei contenuti extra riguardano abiti, armi e una manciata di auto, compresa una jeep militare del periodo bellico.
Passando ad analizzare la parte tecnologica, Mafia II Definitive Edition propone una serie di migliorie dal punto di vista grafico e sonoro. Nuove texture e nuovi effetti particellari e di luce abbelliscono una messa in scena decisamente credibile, restituendo per esempio un agglomerato urbano vivo, dinamico, credibile, dove il traffico, i poliziotti, la gente che va o viene da lavoro, passeggia, sbriga le sue faccende quotidiane e via discorrendo sono in grado di danno la sensazione di trovarsi davvero per le strade di una metropoli americana del passato. L’orizzonte visivo particolarmente ampio, si avvantaggia del lavoro di restyling a opera di d3t, e ora più che mai stupisce ogni volta che si è a bordo della propria vettura nel viaggio per raggiungere l’obiettivo di una missione.
Di notte in particolare e in presenza di un filo di pioggia, gli effetti di luce stordiscono per il loro realismo e per l’incredibile qualità che riescono a manifestare grazie al sistema che gestisce la variabilità del meteo. Particolarmente migliorati i modelli del protagonisti e di tutti i personaggi che si trovano coinvolti nelle vicende di Vito. Le animazioni, poi, sono perfette e le scelte di regia specie durante i dialoghi, in italiano, riescono a evidenziare l’incredibile livello qualitativo raggiunto dagli sviluppatori già all’epoca della passata generazione di console nel ricreare una fauna umana convincente e ben caratterizzata. Tutto gira a 1080p e 30Fps, con sporadici cali fino a 20 frame per secondo nelle fasi concitate.
Un vero peccato e un problema che speriamo venga presto risolto con una patch correttiva. Decisamente splendida la colonna sonora, formata da decine di brani originali degli anni ’40 e ’50. Si va dalla splendida 900 miles di Billy Merman, alla scoppiettante Aint that a kick in the head di Dean Martin, fino alla classica di C’è la luna Louis Prima o alla rockeggiante Rock around the clock di Bill Haley and his Comets, sigla tra l’altro della prima stagione della mitica serie TV Happy Days.
COMMENTO FINALE
Mafia II Definitive Edition resta, a distanza di anni dalla versione originale, una bella avventura con elementi action che trova nel free roaming un elemento accessorio utile a dare maggiore spessore a un gameplay in realtà estremamente lineare. Un’iniezione in gioco di eventi casuali, di missioni secondarie e di alcuni mini game a nostro parere non sarebbe stata una cattiva idea, magari rispolverando il materiale eliminato anni fa in fase di sviluppo.
Ma in fondo anche così continua a piacere. Il gioco non è un capolavoro, ma funziona abbastanza bene, complice una storia convincente, cruda e dal sapore agrodolce, un discreto sistema di combattimento e l’ottima rappresentazione artistica di un’epoca tra le più affascinanti della storia americana, corroborata dal nuovo impianto tecnico di questa Definitive Edition.
Pregi
Ambientazione estremamente curata e affascinante. Personaggi adulti e a loro modo carismatici. Buona opera di rimasterizzazione visiva e audio. Tutti i DLC originali.
Difetti
Poca varietà oltre alle missioni principali. Fame rate instabile in alcuni frangenti. Qualche bug di troppo.
Voto
7+