Dungeon Defenders: Awakened, Recensione Pc
La nota serie di rpg d'azione cooperativa realizzata da Chromatic Games ritorna in grande stile con un remake del primo, storico capitolo
Dungeon Defenders: Awakened: un nome, un programma. Esso infatti “risveglia”, riporta in auge la storica serie di rpg d’azione cooperativa inaugurata nell’ormai lontano 2011 con il primo Dungeon Defenders. Gli storici primordi a cura di Trendy Entertainment che, tre anni fa, rilasciò anche un secondo capitolo (però free-to-play). Sono poi seguiti anni di cambiamenti, conclusisi nel marzo 2019 con un rebranding. Quello stesso studio oggi si fa chiamare Chromatic Games, e ha portato a compimento il lavoro inizialmente inaugurato in accesso anticipato su Steam lo scorso febbraio.
Un progetto che aveva come obiettivo quello di dare nuova vita al primo capitolo, di cui Awakened costituisce un vero e proprio remake. Realizzato con l’ausilio dell’Unreal Engine 4, Dungeon Defenders: Awakend ha potuto vedere la luce grazie alla redditizia campagna Kickstarter dello scorso anno. A fronte dei 250.000 dollari richiesti Chromatic Games ne ha infatti ottenuti oltre 460.000, grazie al contributo di oltre 11.000 giocatori. E dopo essere arrivato su Pc e Switch, il titolo arriverà entro l’anno anche su PS4 e Xbox One. Di seguito la recensione della versione Steam. Vi auguriamo una piacevole lettura.
DI RITORNO A ETHERIA
Dungeon Defenders: Awakened è ambientato a Etheria. Una terra di leggende viventi, che continua a difendersi da un male ancestrale noto come gli Antichi. Usando il potere dei cristalli di Etheria, essi furono rinchiusi per un po’, e la pace ritornò in quelle terre. Non molto tempo fa, i coraggiosi quattro eroi hanno accidentalmente scatenato questa antica forza, risvegliando un antico esercito di demoni, goblin e draghi ansiosi di reclamare il loro potere perduto. Vittoria dopo vittoria, gli hanno continuato ad affinare le loro abilità e crescere come difensori della terra.
Attraverso un maleficio invisibile, una nuova minaccia ha ideato un modo per mettere a repentaglio la nobile ricerca degli eroi, con il fine di conquistare Etheria una volta per tutte. I poteri del Cavaliere, del Mago, della Cacciatrice e del Monaco sono stati indeboli. E ora, più piccoli di prima, essi devono usare loro saggezza ed esperienza per svelare i misteri di questa spaccatura nel tempo, pronti ad affrontare i mali che si celano dinanzi a loro.
Iniziando a giocare ci ritroveremo nella schermata di creazione del personaggio. Qui dovremo selezionare una classe e scegliere il nome. L’eroe prescelto tuttavia non finirà con il dover costituire l’unica scelta. A differenza dell’originale primo capitolo, in Dungeon Defenders: Awakened potremo creare un “deck” di quattro personaggi. Quattro slot a disposizione con relativi difensori del dungeon, che così potremo far progredire “a gruppi di quattro”. L’aumento di esperienza livello dopo livello procederà infatti in maniera paritaria con tutti e quattro i componenti del deck, indipendentemente dal loro utilizzo.
Per coloro che dovessero preferire l’impostazione tradizionale, c’è anche la possibilità di crearsi gli eroi in deck separati, così da separare in quattro partite gli eventuali progressi. Ciò naturalmente è sconsigliato, poichè i personaggi all’interno di un deck non condivideranno solo l’esperienza accumulata da uno di loro, ma anche l’equipaggiamento che sarà possibile droppare durante i livelli. Equipaggiamento che potremo assegnare secondo le nostre preferenze ai quattro personaggi.
I DIFENSORI DEL DUNGEON
Ogni classe di eroe presenta le proprie peculiarità. Ciò vale in primis per il combattimento, che si svolge in terza persona e che può essere compiuto in prima linea contro le orde di mostri. Con un moveset abbastanza limitato, ma comunque ben differenziato. Che oltre a una comune capacità di guarire dalle ferite al costo di mana, comprende mosse e abilità esclusive. In secundis per quanto concerne le strutture difensive che sarà possibile erigere – cinque per classe -. Il tipo di torrette, barricate, trappole ecc che potremo erigere dipenderà dal tipo di personaggio prescelto. Vediamo insieme le classi di eroi disponibili in Dungeon Defenders: Awakened.
Il Cavaliere
E’ la classe maggiormente votata al corpo a corpo e al danno fisico. Combatte adoperando un’arma di mischia, con cui può fronteggiare i nemici – parandone inoltre gli attacchi e limitando quindi i danni – a suon di fendenti. Come abilità unica, con il relativo cooldown, può contare su una sorta di modalità berserk. In quel lasso di tempo il Cavaliere si muoverà più velocemente e infliggerà più danni, subendone meno nel contempo. Le strutture difensive che può schierare sono coerenti con tale filosofia. Tra di esse figurano una palizzata con spuntoni, una balista e una torretta capace di sparare palle di cannone.
L’Apprendista Mago
La miglior scelta per combattere dalla distanza oltre alla Cacciatrice. Dalla distanza può lanciare dei proiettili magici, arrivando inoltre a caricarsi per alcuni secondi prima di rilasciare una forte scarica in grado di respingere i nemici circostanti. Utile per mantenere le distanze. Come abilità unica può contare sul sovraccarico: nel tempo di attivazione l’Apprendista Mago potenzierà tutte le torrette circostanti, del quale aumenterà in particolar modo i danni inflitti. Per quanto concerne le strutture difensive, esso può costruire una barriera elementale, e altre tipologie in grado di scagliare attacchi incendiari ed elettrici.
La Cacciatrice
Nel caso si abbia una predilezione per le armi a danno “fisico”, rimanendo però a distanza di sicurezza dalla minaccia di turno, la Cacciatrice può essere senz’altro la scelta giusta. Tra le tipologie di armi che può equipaggiare figurano infatti balestre, fucili e cannoni. Oltre a poter sparare e ricaricare a piacimento, essa può sparare un proiettile caricato in grado di infliggere un danno ad area. E, sempre come abilità speciale, vi è “corsa adrenalinica”, uno status capace di incrementare velocità di attacco e di movimento, assieme all’altezza dei salti. Nelle strutture difensive piazzabili non mancano invece vari tipi di trappole: esplosive, velenose, infuocate, oscure ed elettriche.
Il Monaco
Direttamente uscito da un monastero tibetano, il Monaco costituisce un vero e proprio mix di attacco e supporto. Come attacco primario può infatti colpire i nemici con varie armi a due mani – come i tipici bastoni da monaci -, mentre con quello secondario riesce a scagliare degli attacchi di Ki concentrato, che funzionano come attacchi magici. L’aura che è capace di emettere costituisce la base di tutto ciò che questa classe è in grado di fare. Come abilità può attivare due tipi di barriere diverse: la prima aumenta il danno inflitto dalle difese circostanti, la seconda invece potenzia il danno inflitto e la velocità di movimento degli eroi vicini. Perfino le strutture difensive che può erigere altro non sono che vari tipi di barriere, in grado di infliggere bonus e malus ai nemici – o agli alleati – che le attraversano.
UN SACCO DI CRISTALLI DA PROTEGGERE
Come altri titoli sullo stesso genere, come i celebri Sanctum e Orcs Must Die!, l’obiettivo in Dungeon Defenders: Awakened è semplice. Superare il dungeon respingendo le ondate di nemici, in questo caso vogliosi di distruggere il cristallo – o i cristalli, a seconda del livello – di Etheria che saremo incaricati di difendere. Ognuno di essi avrà una determinata soglia di resistenza ai colpi. Una volta azzerata, il cristallo sarà distrutto e il livello andrà ripetuto da capo. Tra le modalità di gioco figurano:
- Campagna. Suddivisa in atti, arriveremo a salvare il mondo respingendo l’assalto delle creature del male dungeon dopo dungeon.
- Survival. Selezionando un livello potremo cercare di resistere a oltranza contro ondate infinite di mostri, cercando di battere record nostri e della community.
- Challenge. Varie sfide specifiche, che imporranno delle condizioni particolari ai livelli che decideremo di affrontare.
- Mix Mode. Una variante più complessa e imprevidibile di Survival, dove lo spawn dei nemici, più forti, sarà più irregolare. E’ però previsto un bottino migliore.
- Pure Strategy. Anch’essa una variante di Survival, da giocare contro orde infinite, ma con una differenza sostanziale. Configurata come una sorta di modalità veterano, in essa non potremo erigere nuove strutture difensive tra un’ondata e l’altra. Ciò ci sarà concesso solamente all’inizio, mentre in seguito non sarà possibile far altro che potenziare quelle già esistenti. Inoltre tutte le abilità di classe saranno disattivate, per un tipo di gameplay “purista”.
UN’ANIMA RPG
Dungeon Defenders: Awakened è principalmente un misto tra tower defence e rpg. Quest’ultima connotazione passa principalmente attraverso la gestione del personaggio. Salendo di livello ognuno di loro guadagnerà dei punti da poter spendere su otto attributi principali. Quattro relativi ai valori base del personaggio in questione, come l’Attacco o la quantità di Punti Vita, e altri quattro riguardanti le rispettive strutture difensive. Spendendo punti sul loro ramo potremo infatti incrementare la loro forza, gittata, resistenza e velocità di ricarica tra un utilizzo e l’altro. Diventando sempre più forti saremo anche in grado di equipaggiare armi e armature sempre più potenti.
Tali equipaggiamenti potranno essere droppati in due modi. Dopo ogni ondata superata in un livello ci verrà donata una cassa contenente una piccola selezione casuale di essi. In alternativa sarà possibile ottenerne di extra dai mostri, che di tanto in tanto lasceranno a terra del bottino extra. Salendo di livello potremo contare su strumenti sempre più potenti, che potranno essere assegnati a qualunque personaggio. A eccezione tuttavia delle armi: essi infatti saranno divise in categorie di classe. Spade, asce, martelli ecc saranno esclusivi del Cavaliere, così come la Cacciatrice potrà contare su balestre, fucili e cannoni.
PULITO MA NON LUCIDO
Dungeon Defenders: Awakened è appena uscito dall’early access, una fase durata alcuni mesi in cui si sono succedute numerose patch che hanno via via limato i difetti più gravi. Senza però essere riusciti, al momento, a sgominarli del tutto. Dalle hitbox non sempre precise dei nemici, all’infrequente ma comunque esistente comportamento anomalo di alcune strutture difensive. Non sempre efficaci a mirare e colpire il nemico più vicino a loro, come dovrebbe essere. L’ottimizzazione si può invece dire piuttosto buona, almeno fino a quando il numero di nemici su schermo può dirsi sostenibile.
In ondate avanzate di certe modalità le orde saranno così numerose da far singhiozzare il framerate in più di qualche circostanza. Sul comparto grafico e artistico invece la situazione è contrastante. Perchè se da una parte i modelli risultano migliorati di molto rispetto al Dungeon Defenders originale, d’altra parte appare evidente il sottoutilizzo dell’Unreal Engine 4. Un motore dal quale ci si aspetterebbe senz’altro più di così. Ciò nonostante il titolo appare ben realizzato, con immagini pulite e gradevoli, anche grazie a un comparto artistico ispirato, in riferimento al genere.
COMMENTO FINALE
Già da diversi anni predomina la tendenza a realizzare delle remastered di titoli usciti pochi anni prima, che formalmente neppure ne avrebbero bisogno. Un lavoro decisamente meno impegnativo – e costoso – rispetto a un remake, che però ha dalla sua la possibilità di riportare in auge titoli dimenticati o semplicemente invecchiati. Così è stato con Dungeon Defenders: Awakened, che ha rispolverato lo storico primo capitolo della serie, datato 2011, dandogli nuova vita. Aggiungendo sì diversi elementi – di storia e di meccaniche – originali, ma andando anche a far leva sulla nostalgia nei confronti degli amanti del franchise, o semplicemente del genere.
Chromatic Games ha fatto certamente un buon lavoro, riuscendo a mettere a frutto i mesi di accesso anticipato che hanno preceduto il rilascio della versione definitiva. Qualche magagna tecnica insieme a un mancato e pieno utilizzo delle risorse a disposizione pesa, ma non incide eccessivamente, sulla qualità generale del titolo. Divertente, con un gameplay vario capace di garantire numerose gradazioni di sfida e con ulteriori contenuti promessi da parte degli sviluppatori. A loro la palla.
Pregi
Gameplay vario e avvincente, che garantisce un'infinità di approcci alle minacce da affrontare nel corso dei livelli. Numero di dungeon non abbondante, ma comunque in crescita grazie a degli aggiornamenti. Livello di sfida calibrabile all'estremo, con numerosi livelli di difficoltà e modalità di gioco.
Difetti
Hitbox di nemici e strutture difensive peccano di precisione in alcune circostanze. Lacune sull'ottimizzazione che vengono fuori non appena il carico di lavoro (ergo, i fiumi di mostri) si fa più pesante. Sottoutilizzo del motore grafico: per quanto gradevole alla vista in ambito grafico il gioco appare un po' datato.
Voto
8+