Deck of Ashes, anteprima della versione early access
Conosciamo il promettente deck builder strategico ad ambientazione fantasy di AY Games che esordirà il prossimo 9 giugno
I giochi strategici ad ambientazione fantasy che si basano sulle carte ed hanno riflessi RPG e roguelike sono in crescita. Soprattutto nel vasto mondo indie che da qualche tempo sembra privilegiare questa tipologia di videogiochi. Uno dei tanti esponenti di questo genere interessante è sicuramente Deck of Ashes, titolo d’esordio della software house indie russa AY Games che – dopo un oltre 13 mesi di accesso anticipato su Steam – debutterà in versione “definitiva” per gli utenti Pc Windows e Mac su marchio Buka Games.
Questo titolo è ormai entrato nelle fasi finali dello sviluppo. Uscito in early access l’11 aprile del 2019, questo particolare gioco farà il suo debutto ufficiale il prossimo 9 giugno.
Possiamo già anticiparvi che si tratta di un titolo davvero promettente ed interessante e gli appassionati del genere dovrebbero senza dubbio dargli un’occhiata. Anzi, visto lo stato di sviluppo avanzato, AY Games potrebbe prepararsi ad un esordio con i fiocchi.
In attesa della recensione sulla versione “definitiva”, vi parliamo velocemente di Deck of Ashes in questa nostra anteprima basata su una build ormai vicina alla 1.0.
Buona lettura.
UN AMBIENTAZIONE OSTILE, TRE EROI PER SALVARE IL MONDO
Il mondo di Deck of Ashes è sicuramente affascinante ed è impregnato in un’ambientazione fantasy dai toni un po’ dark. Tuttavia si avverte una certa ostilità. Il regno in cui vivremo le nostre avventure/vicissitudini è in profonda crisi e diversi signori del male hanno messo a ferro e fuoco le terre che esploreremo.
Tre gli eroi, guidati da un maestro, che avranno il compito di salvare una situazione che di giorno in giorno diventa sempre più disperata.
In questa versione del gioco facciamo conoscenza di Lucia (The Eternal Flame), una strega abile con il fuoco, di Buck (The Bestial Rage), il classico tank tutta forza e “amore”, e di Sly (The Black Serpent), un assassino di professione letale con i veleni. Presto arriverà anche Magnus di cui però non conosciamo ancora i tratti.
La scelta di ognuno di personaggi ci catapulterà in un gameplay diverso visto che ogni eroe ha una storia ma soprattutto – come abbiamo visto – delle attitudini diverse. Ne deriva anche uno stile completamente diverso di affrontare ogni combattimento e tante sfumature tattiche da applicare ad ognuno. Inoltre, in modalità storia, vi possiamo assicurare che ogni personaggio ha qualcosa da raccontare con background dedicati discretamente profondi. Ognuno di essi ha, infatti, la propria storia da raccontare. Spesso di redenzione, di rivalsa o di vendetta. Un motivo forte per prendere in mano la propria vita e finire salvare il mondo, nonostante tutto.
GAMEPLAY MATURO E SOPRAFFINO
Il fulcro di Deack of Ashes è senza dubbio il suo gameplay che è davvero articolato ed anche in questa anteprima è davvero molto maturo e sopraffino. Esso si divide in diverse fasi: gestione, ricerca, esplorazione, espansione del proprio deck, compra/vendita di carte, pozioni reliquie e risorse, gestione personaggio e, soprattutto, combattimento.
Detta così, Deck of Ashes può sembrare complicato ma vi assicuriamo che non lo è più di tanto. Anche perché ogni fase di gioco è ben distinta e separata nonostante sia finemente collegata.
Dopo aver scelto il nostro personaggio saremo proiettati nel campo base che funge da hub. In questa location potremo fare diverse operazioni gestionali andando dai mercanti presenti. Giusto sottolineare, per farvi notare la parte “RPG” del gioco, come ognuno di essi detenga un proprio albero delle abilità che miglioreranno le caratteristiche del nostro personeggio.
Dal fabbro, ad esempio, andremo a forgiare le carte dai “progetti” che troveremo lungo le nostre avventure. Forgiando un progetto la singola copia della carta si materializzerà nel mazzo e potremo anche acquistarne altre copie dal venditore di merci. Sempre dal fabbro potremo spendere le risorse minerarie raccolte lungo la mappa e potremo dare un tratto al nostro eroe. Ad esempio nel caso di Lucia potremo scegliere tra quattro caratteristiche “passive” come ad esempio un danno ridotto da determinati tipi di carte o nel caso di Sly una maggior possibilità di evitare i colpi.
Dall’erborista, invece, potremo sbloccare l’albero delle abilità relativo alle capacità di assorbire i danni e di guarigione. Raccogliendo la risorsa erbe potremo accrescere queste skills. Ma sarà possibile anche ripristinare una determinata percentuale di punti vita ed eliminare le carte “maledizione” che accumuleremo durante le nostre schermaglie.
Ci sarebbe molto altro da dire ma lo integreremo nella recensione finale. Anche perché, diversamente non avremo altro da aggiungere e sarebbe un peccato.
IL GAMEPLAY ESPLORATIVO…
L’esplorazione ci fa andare in lungo ed in largo all’esterno del campo. La mappa è segnata da dei punti in cui potremo andare nei quali è sottolineato un evento diverso. I punti interrogativi segnano la possibilità che ci sia un evento (anche negativo) come ad esempio l’incontro con un mercante o un’imboscata o una trappola che potrebbe segnare per un numero di ore (non reali ma di gioco) determinate condizioni come, ad esempio, una penalità nei movimenti. Nella mappa sono segnati anche i dungeon (utilissimi per raccogliere tesori e risorse, ma altrettanto pericolosi) ed i combattimenti contrassegnati da una, due o tre spade. Queste rappresentano la difficoltà presunta della sfida. Ci sono anche i punti di teletrasporto che ci portano da un punto all’altro della mappa.
Non mancano gli eventi casuali come la possibilità di trovare reliquie o carte. Ma ci sono anche eventi che modificano leggermente il mondo perché il percorso può variare a causa di frane. Man mano che andremo avanti nelle nostre scorribande, ci faremo conoscere dal boss di fine capitolo che tormenta quella determinata area. Un indicatore in alto ci dirà quanto saremo vicini allo scontro. Arrivati al punto di “contatto”, che corrisponde al fatto che il mostro sappia la nostra posizione precisa e ci venga a stanare per la battaglia finale, andremo al campo base per gestire i preparativi prima del faccia a faccia.
… ED IL COMBATTIMENTO
Un ruolo chiave del gameplay, diciamo un buon 50 percento, lo svolge il combattimento. A turni, naturalmente, e basato sul nostro deck, o mazzo, di carte che via via aumenterà di dimensioni assecondando le nostre scelte tattiche.
Cominceremo il nostro turno con sei carte e cinque punti mana che si rinnovano ogni volta che toccherà a noi. Dovremo scegliere, tramite le nostre carte, cosa fare: attaccare direttamente, applicare una condizione al nemico, nel caso di Felicia ferite da ustione che provocano un tot numero di danni (cumulabili) per turno, o se parliamo di Buck danni da infiammazione o se giochiamo con Sly da avvelenamento.
O preferiamo attaccare direttamente? E per la difesa? Scudi o possibilità di evitare i colpi o ancora rendersi momentaneamente invulnerabili? Tutto dipenderà dalle carte che avremo ma anche da quelle che decideremo di giocare.
Fin qui tutto nella norma in questo particolare sfaccettatura del gameplay ma c’è di più. Le carte vengono bruciate e, andando avanti nei turni, soprattutto nei combattimenti iniziali dove il deck è esiguo, saremo costretti a giocare una carta che ci toglierà punti vita per rigiocare le altre carte e continuare ad attaccare o a difendere. Imparerete molto presto che sarà possibile attivare dei “trick” molto interessanti ma tutto dipenderà dalla costruzione del proprio grimorio.
Ah, ce lo stavamo dimenticando: al termine di ogni incontro vittorioso dovremo poi scegliere quali carte ripristinare all’inizio. Lo faremo selezionandole al costo di uno, o più, punti “rirpistino” che ci verranno assegnati. E non tutte le carte potranno esserlo. Per rigiocare anche le altre nella prossima partita dovremo poi selezionare la carta che ci fa ripescare le magie dal cimitero.
Ma i nemici non staranno a guardare ed oltre a fare le stesse azioni che possiamo fare noi possono applicarci delle maledizioni. Quest’ultime fanno relativamente poco danno ma possono far perdere il ritmo visto che possono essere giocate come carte qualsiasi ma ad un costo di mana (variabile per fortuna). Ci sono comunque delle carte che eliminano permanente queste “palle al piede” direttamente nel combattimento.
Ogni nemico ha le proprie caratteristiche e vi sono diverse razze con peculiarità diverse e quindi con punti forti e deboli da temere e da sfruttare. Andando avanti troveremo bestie e creature sempre più potenti ed infide per non parlare dei boss dei dungeon o di fine livello.
Non mancherà, durante gli scontri, la possibilità di utilizzare reliquie o pozioni per migliorare le proprie prestazioni in modo momentaneo o ripristinare punti vita o eliminare uno status negativo come le ferite da emorragia, di avvelenamento e così via.
CON UN DECK IN EVOLUZIONE
La costruzione del proprio mazzo di carte, è una delle parti più belle ed interessanti del gameplay. Ogni personaggio ha un ampissimo ventaglio di carte da scoprire ed utilizzare per testarne l’effettiva valenza o utilità.
In questa anteprima non andremo troppo a fondo ma i tre personaggi presenti hanno carte specifiche davvero diverse e suddivise per rarità. Comune, non comune e rara. Non lasciatevi ingannare, però, anche le comuni sono estremamente utili. Troviamo anche carte di utilizzo globale che tutti gli eroi possono usare come ad esempio quelle per il ristoro dei punti vita.
Possiamo alimentare e costruire il nostro mazzo ma è chiaro che dovremo dargli un certo equilibrio. Avendo sempre cinque mana per turno non è conveniente avere magie che costino troppo. Ci sono anche carte passive che non possono essere giocate direttamente ma che una volta nella propria mano attivano effetti.
E ci fermiamo qui per ora.
UNA SFIDA AFFASCINANTE E DIFFICILE
I contenuti di Deck of Ashes appaiono già sufficienti. È possibile affrontare i capitoli della modalità Storia con i tre personaggi in modo distinto. Inoltre si può scegliere di selezionare la modalità draft e quindi creare la base personalizzata del proprio mazzo anziché utilizzare quello di default. Come avete già letto sarà possibile poi scegliere come evolverlo.
Ricordiamo che esistono tre livelli di difficoltà. Il più facile prevede la possibilità di resuscitare ogni volta e di ripartire con tutte le carte e le risorse che si erano accumulate. Negli altri due livelli di difficoltà avremo una sfida decisamente più ampia con scontri ancora più aspri e con la morte permanente. Al termine della campagna, sia che si concluda la storia, sia che si perisca nel tentativo di farla, accumuleremo delle monete di gioco. Queste serviranno ad acquistare le carte più rare o di sbloccare contenuti in gioco come skin ed altri set di carte o ambientazioni. Ci sono anche alcuni dlc che possono essere acquistati su Steam e che accrescono ulteriormente la varietà e la longevità del gioco.
C’è anche la modalità Badlands, un cammino lungo attraverso una mappa che si dipana in tantissimi punti e come obiettivo finale arrivare alla battaglia col boss.
COMMENTO FINALE
Abbiamo voluto tralasciare in questa anteprima di Deck of Ashes una descrizione del comparto tecnico ed artistico che sintetizziamo qui essere molto gradevole grazie ad uno stile che ci ricorda un po’ quello di Darkest Dungeon anche se meno cupo.
Il commento è comunque lusinghiero. Il gioco vanta un gameplay maturo, interessante, ampio che ci permetterà di migliorare il nostro personaggio, affinare il nostro deck, ragionare sulla nostra tattica in combattimento studiando le possibili combinazioni o soluzioni alternative. I tre personaggi sono piuttosto carismatici (Lucia e Sly soprattutto) con storie interessanti ed abilità in combattimento a tratti spettacolari.
La sfida fa il resto. In attesa della recensione, ci sentiamo comunque di consigliare questo gioco che, seppur molto complesso, è comunque in grado di farsi comprendere molto bene – nonostante non sia localizzato in italiano e ce ne dispiace – e godere. Ed a livello di difficoltà base è sicuramente godibile anche ai novizi.