Glass Masquerade 2: Illusion, (mini) recensione
Un puzzle game rilassante, riflessivo e notevole dal punto di vista artistico di Onyx Lute giocato per voi su Switch
I puzzle game classici, quelli da tavolo per intenderci, sono uno dei giochi più interessanti. Chi vi scrive vorrebbe avere tempo per comporli. E tanto spazio. Poco male perché a tal proposito è arrivato Glass Masquerade 2: Illusion, un titolo sviluppato dal piccolo team indipendente russo Onyx Lute ed approdato a fine febbraio dello scorso anno su Pc e più di recente e su console.
Vi parliamo rapidamente della versione Switch. Detto questo, andiamo subito al dunque augurandovi una buona lettura.
RELAX, CONCENTRAZIONE E COLPO D’OCCHIO
Come tutti i puzzle game che si rispettino, anche Glass Masquerade 2: Illusion offre relax ma chiede in cambio ai giocatori concentrazione e colpo d’occhio. Doti che servono per incastrare i tasselli di vetro che andranno a comporre delle forme artistiche circolari di grandissimo pregio artistico. Vetrate simili a quelle che si possono incontrare nelle varie chiese. Non dei rosoni ma veri e propri “mosaici”.
Già, proprio così, la sfida è più contro noi stessi che col tempo anche se è possibile visionare un timer per “incentivarci un po’ di più”. Il nostro viaggio è composto da 31 tabelloni differenti, uno più bello dell’altro a dire il vero, ed ogni puzzle avrà un numero differente di tasselli che variano tra poco meno di cinquanta ad una novantina di pezzi.
Durante la nostra partita è possibile selezionare il frammento desiderato grazie ad una comoda interfaccia utente che si adatta perfettamente al puzzle da risolvere essendo anch’essa circolare. Chiaramente, come logica impone, la ricerca dei pezzi esterni, i più riconoscibili, è il primo passo per andare avanti.
Due i livelli di difficoltà di Glass Masquerade 2: Illusion. In quello normale i pezzi del puzzle si ruoteranno nella direzione di inserimento facilitando non poco il compito del giocatore. Al livello di difficoltà più alto, invece, bisognerà ruotare il pezzo per incastrarlo nella corretta posizione. E qui i “tempi sul giro” aumentano.
Se a livello normale è possibile chiudere i puzzle – a seconda la loro conformazione più o meno intricata – in tempi medi che variano tra i 20 ed i 30 minuti, a difficoltà alta questi tempi si alzano notevolmente.
Ma non ci saranno altre difficoltà che esperienza, abitudine, pazienza e colpo d’occhio non possano risolvere. Una volta completata la nostra vetrata-puzzle leggeremo una frase di accompagnamento. Non una vera e propria massima ma delle parole riflessive, in ossequio allo spirito del gioco.
Su Switch è possibile cimentarsi sia con i JoyCon sia col touch screen ed entrambi i comandi sono validi.
Anche se con il touch screen e con il display piccolino, il tassello selezionato rimane coperto dal dito rendendo problematico l’inserimento nella giusta posizione e/o direzione.
Da giocatori abituati a mouse e tastiera, probabilmente quest’ultima soluzione rimane probabilmente la più efficacie, quasi certamente la preferita.
GRAFICA E MUSICA VERAMENTE BELLE
Tra clown, figure femminili, spiritelli, navi, boschi, zucche ed altro, le “vetrate” di Glass Masquerade 2: Illusion ci offrono tanti spaccati dai mille colori ed uno stile artistico. I colori sono veramente vivaci e le linee dei disegni sono sicuramente apprezzabili. Il tutto si ispira alle raffigurazioni de Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Artisticamente, il gioco è veramente un bel vedere ed i vari livelli sono uno più bello dell’altro. Difficilmente avrete “cattive” sorprese.
Ottime anche i brani della colonna sonora firmata da Nikita Sevalnev che fanno da splendido sottofondo musicale alla nostra ricerca del pezzo giusto. Musica che tende a ripetersi ma che ha un’orecchiabilità spiccata e dona un’atmosfera decisamente rilassante. A volte si perde tempo volutamente per continuare ad ascoltare i brani. A tal proposito, qui ci sono più dettagli sull’autore.
COMMENTO FINALE
Non c’è molto altro da aggiungere. Glass Masquerade 2: Illusion è un semplice puzzle che fa della direzione artistica e del gameplay rilassante i suoi punti di forza. E porta gli appassionati ad una rivisitazione della fiaba de Le avventura di Alice nel Paese delle Meraviglie. Non c’è un vero e proprio grado di sfida mentre la trama che lega tutto è un viaggio onirico dal quale, una volta risolto il 31° puzzle, ci libereremo. Per vedere nuovamente cielo e stelle in una visione più consapevole di noi stessi.
Il titolo firmato dal piccolo team indie Onyx Lute non fa gridare al miracolo ma propone una grafica elegante, un bel sonoro e tutto sommato offre una discreta longevità anche se dopo aver concluso la modalità facile e quella difficile, dove la sfida è oggettivamente più elevata, non ci sono troppe motivazioni per rigiocarlo. A parte la volontà di migliorare i propri tempi di risoluzione.
Adatto soprattutto a chi cerca le sfide con sé stessi ma anche rilassarsi, fregandosene delle lancette dell’orologio che girano, unitamente per il piacere di comporre le belle schermate che il gioco propone.
Chi cerca l’azione passi al largo.
Pregi
Graficamente, artisticamente e musicalmente elegante e pregevole. Trentuno puzzle da risolvere in due difficoltà diverse offrono una buona sfida. Buona longevità.
Difetti
Poca propensione a rigiocarlo dopo averlo finito. Comandi touch buoni ma il dito a volte copre il pezzo da utilizzare.
Voto
7,5