Railway Empire si arricchisce con l’espansione Down Under che è da oggi disponibile. Lo hanno annunciato il publisher Kalypso Media e lo sviluppatore Gaming Minds Studios.
Nel nuovo dlc il rail tycoon sim fa tappa in Australia, dove si potranno esplorare le estese e aride pianure.
Questo include quattro territori aggiuntivi: New South Wales, Queensland, South Australia e Victoria. Inoltre permette ai giocatori di scoprire 52 nuove città, di personalizzare gli insediamenti e commerciare beni consueti nel continente, come birra e pesce alla griglia.
Durante la prima metà del XIX secolo, i territori coloniali dell’Australia sono scarsamente popolati e sono costituiti principalmente da città costiere e da alcuni insediamenti agricoli più piccoli nel remoto entroterra. Tuttavia, una serie di eventi scateneranno una rivoluzione industriale, che introdurrà un’era di cambiamento per l’Australia e assicurerà un futuro redditizio per la nazione nascente.
Nel dlc Down Under di Railway Empire, tocca agli appassionati domare l’outback spietato ed espandere la loro rete ferroviaria attraverso il suo terreno selvaggi. La ferrovia alla fine sarà la chiave per gettare le basi per fiorenti città e per collegare insediamenti minerari remoti alle metropoli costiere. Siete pronti ad affrontare l’arido paesaggio del Red Centre in Australia?
CARATTERISTICHE
Ecco le novità di questa espansione disponibile per le edizioni Pc (Windows e Mac), PS4 ed Xbox One.
- Nuovo scenario: “Spirito pionieristico” (1830-1930).
- Espansione della mappa: “Down Under” (disponibile nelle modalità Free Game e Sandbox).
- Esplora nuovi territori: New South Wales, Queensland, South Australia e Victoria.
- 3 nuovi motori storici: Heisler (0-8-0). C30 (4-6-0) e classe S (4-6-2).
- Nuovi prodotti commerciali: frutti di mare, Rail-O-Mite e birra in scatola.
- 52 nuove città da scoprire.
- Nuova musica, edifici della città rielaborati e strutture di missione uniche (ad es. Sydney Harbour Bridge).
- Esclusiva funzione di “regolamento” per posizioni predeterminate.
- Più libertà di stabilire nuove città e personalizzare i sistemi economici.