La stagione 2020 del motomondiale è già nella storia perché, causa pandemia Covid-19, non è ancora iniziata. In condizioni normali saremmo già ai commenti su quanto visto nel quinto appuntamento visto che il 3 maggio si sarebbe dovuto correre in Spagna. Così, purtroppo, non è ed anzi, è di recente la notizia che gli appuntamenti in Germania, Olanda e Finlandia siano stati cancellati. Mai come ora, dunque, l’appuntamento con MotoGp 20, nuovo capitolo della serie targata Milestone, è atteso. E questo anche grazie alla svolta esportiva che la serie – sempre in evoluzione – ha saputo ritagliarsi.
Il rinnovo della collaborazione con Dorna Sports ha permesso alla software house italiana di offrire agli appassionati del motociclismo la possibilità di divertirsi in rete in competizioni sempre più importanti. Al punto tale che anche alcuni piloti del circus iridato, protagonisti di tante battaglie in pista, si sono dati appuntamento anche sul virtuale. Ma questa è un’altra storia anche se i dati parlano chiaro: la prima Virtual Race del MotoGp 2020 che si è corsa il mese scorso ha registrato 13 milioni di visualizzazioni raggiungendo 60 milioni di persone. Maverick Viñales, Marc Marquez, Fabio Quartararo ed altri assi hanno dato spettacolo. E la kermesse continua, in attesa di conoscere quando si tornerà in pista.
MotoGp 20 di Milestone, è uscito lo scorso 23 aprile su Pc, PS4, Xbox One Switch, Stadia e Timgames portando diverse novità ed aspettative. Le avrà rispettate? Ecco la nostra recensione della versione Steam (Pc). Buona lettura.
GUIDANDO SI IMPARA
Milestone, con il suo MotoGP 20, si mette nuovamente in gioco offrendo un buon livello di realismo al suo gameplay da renderlo molto complesso. Questa volta, non sarà facile guidare fin da subito la moto come nelle scorse edizioni. Bisogna fare attenzione a tantissimi aspetti. A partire dai consumi, la cui logica è stata completamente rivista. Ed evidenziata.
Partiamo dalle gomme che questa volta non si consumano tutte dallo stesso lato ma segue una logica asimmetrica. Idealmente, il copertone è suddiviso in 3 zone che si usurano in modi diversi. Il consumo dipende dal tracciato, da come si impostano le curve, dalla temperatura dell’asfalto, dalla gestione delle staccate e da quanto vi piace farle fumare. Ovviamente, nel corso della gara, le gomme si usurano progressivamente. La vostra guida ne risentirà, nel bene e nel male. Questo dettaglio fa la differenza anche in gioco e può determinare i tempi sul giro sia in prova che in gara.
Passiamo dal consumo delle gomme a quello del carburante, altro aspetto del gameplay di MotoGP da non sottovalutare. A inizio gara sceglierete voi quanta benzina mettere nel serbatoio anche in funzione di quanto volete rischiare. Una moto che arriva “scarica” a fine gare reagisce meglio ed è più agile nei cambi di movimento. Noterete, infatti, che la moto diventa quasi più reattiva ai vostri ordini ma non osate troppo. L’elettronica è un’arma a doppio taglio. Qualche cavallo in più fa sempre comodo ma dovete “far bere” all’inizio la vostra moto. Restare a secco a pochi metri dal traguardo non è “cosa buona”. E, facendo un parallelismo con la Formula 1, fare la fine di Mansell che nel lontanissimo 1984 rimase a secco a pochi metri dal traguardo e fu costretto a spingere la sua Lotus senza successo, non è la nostra massima aspirazione.
L’ultima grande novità che ha interessato il gameplay di MotoGP 20 è la presenza dei danni all’aerodinamica. Questa volta, prima di fare a “sportellate” costa caro. Anche se non si cade o esce fuori pista, la moto subisce dei danni che ne alterano l’equilibrio e la tenuta su strada. In caso di collisione noterete una difficoltà maggiore nell’uscita dalle curve con poca accelerazione ed una sensazione decisamente instabile e traballante. Le scie diventano difficili da prendere e la “messa in piega” si va a far benedire.
UNA CARRIERA DAVANTI
I miglioramenti che hanno investito MotoGP non si sono fermati al solo gameplay. Milestone ha deciso di investire tantissimo sulla modalità Carriera. Questa volta entriamo nel cuore delle dinamiche di un team da corsa vedendo cosa succede dietro le quinte.
Dopo aver scelto come tracciare il vostro destino, se iniziare sin da subito in MotoGP oppure farvi la gavetta partendo dalle classi inferiori, il vostro manager vi fornirà le prime proposte di ingaggio. Scegliete bene e guardate anche gli obiettivi che il team si prefissa. Volate basso all’inizio, anche perché quello che arriva in più non si butta via di certo. Una volta scelto il team con cui iniziare l’avventura, arriva il bello di questa modalità carriera di MotoGP 20.
Dopo aver scelto il team di ricerca e sviluppo, coloro che faranno crescere e migliorare la vostra moto, inizia la scalata verso il successo. Non ve la prendete se all’inizio la vostra moto sembra più un triciclo per bambini. Dovete imparare a conoscerla e i vostri meccanici devo comprendere il vostro stile di guida. Ed ora sarà importante provare più che mai sfruttando ogni singolo minuto concesso dal regolamento. Durante le libere, prima delle qualifiche, il vostro obiettivo sarà quello di trovare il giusto assetto di gara. Per farlo avrete diverse soluzioni.
La più efficace resta il test di sviluppo, una serie di prove che serviranno a capire le condizioni di guidabilità della vostra moto. A seconda del loro esito, riceverete dei punti da investire nella ricerca e nello sviluppo della vostra moto. Quasi come se fosse uno skill tree, tipico di un RPG, dovrete sviluppare i vari componenti della vostra moto. Dovrete pazientare diverse settimane prima che queste vengano applicate alla moto.
Non sottovalutate le sessioni di test, soprattutto quelle invernali e quelle di metà stagione. Nella modalità Carriera di MotoGP lo sviluppo della moto rappresenta il suo asse portante. Tutto ruota attorno a essa, compreso il vostro divertimento. La sua crescita viaggia di pari passo con la vostra. E se all’inizio si andrà così lentamente al punto che quasi tutte le curve sembreranno larghe ed avremo la sensazione che anche i moscerini ci possano superare facilmente, con i miglioramenti del mezzo e del feeling anche con i tracciati ed il modello di guida, tutto andrà meglio.
Riteniamo che se da un lato possa essere sconfortante iniziare da zero e beccare nei primi test un gap di 10 secondi dai primi, dall’altro sia esaltante iniziare a capirci qualche cosa. Metro dopo metro, giro dopo giro, il feeling con la propria moto si farà sentire sempre più. Riteniamo coerente questo tipo di gameplay e questo modello di crescita. Del resto, se ci pensate, quando iniziamo la carriera dalla Moto3 (che è la scelta che consigliamo), siamo dei perfetti sconosciuti con un mezzo da sviluppare da zero. E sarà fondamentale anche gestire le risorse evitando come sempre di fare il passo (economico) più lungo della gamba. Guadagnare fondi in base alle prestazioni, infatti, non sarà per niente facile soprattutto all’inizio.
A VOLTE RITORNANO, PIÙ IN FORMA CHE MAI
Tra le tante novità, MotoGP 20 offre anche dei ritorni. Non sono dei semplici copia e incolla rispetto ma di una significativa rinfrescata. Iniziamo con quella che è riuscita a strappare più di una lacrimuccia anche quest’anno. La modalità Storica è stata ampliata con un totale di 46 piloti e 43 moto in grado di far rivivere delle vere e proprie favole.
Non solo il cuore ma anche il cervello di MotoGP 20 vede un grande ritorno. Si chiama A.N.N.A che sta per Artificial Neural Network Agent, e quest’anno arriva alla versione 2.0. Milestone crede ancora nel suo engine dedicato all’intelligenza artificiale, in grado di creare un gameplay adattivo che tiene conto di numerose variabili.
Anche l’editor grafico torna più in forma che mai. Questa volta non “ce la canteremo a ce la suoneremo” ma si ragiona in ottica di community. I nostri “attacchi d’arte” potranno essere condivisi e utilizzati anche da altri utenti. Per dare sfogo alla nostra creatività possiamo contare sulla presenza di nuovi caschi, adesivi, numeri di gara e livree.
Peccato, di contro, che l’editor per il nostro avatar sia decisamente scarno e ridotto all’osso con pochissimi modelli e combinazioni per il nostro pilota, uomo o donna che sia. Milestone ha pensato molto di più alla protagonista effettiva: la motocicletta.
L’ultimo grande ritorno, che sicuramente è anche il più importante, è la modalità multigiocatore. I numeri del successo della componente esports del franchise videoludico dedicato al moto mondiale li conoscete piuttosto bene. Abbiamo esordito, nella nostra recensione di MotoGP 20, fornendo un quadro piuttosto chiaro della situazione. Milestone, per confermare il suo elevato standard qualitativo, conferma la presenza di server dedicati con ottimi tempi di risposta e quindi una bassa latenza. Occorre vedere a stagione in corso e con i server a pieno carico.
Insomma, i contenuti, ci sono e l’arrivo di ulteriori dlc non farà che aumentare ulteriormente due fattori tra i più importanti di sempre in ogni gioco: longevità e rigiocabilità.
GRAFICA PULITISSIMA
Dal punto di vista tecnico, MotoGp 20 offre buoni spunti. L’impatto visivo è generalmente molto buono soprattutto in pista. Già durante la gara è possibile ammirare la diversità e le bellezze dei vari circuiti di tutto il Mondiale. I dettagli sulle motociclette, invece, sono maniacali. E lo si nota nella modalità foto (o Photo Mode se preferite) che permette di realizzare scatti d’autore.
Il lavoro svolto da Milestone su effetti particellari ed altro è sicuramente mirabile. Sembra non mancare nulla ma a tratti, invece, a noi è sembrato che ci siano alcuni vuoti. Non mancano certamente i momenti spettacolari, tuttavia in alcuni casi ci è sembrato che il comparto visivo fosse scarno. Colpa, probabilmente, delle scene di intermezzo che non ci hanno convinto fino in fondo. Tutt’altro. Contatti ed animazioni sono sicuramente migliorati rispetto al passato. Buoni anche i menu che permettono di dare uno sguardo a tutto ciò che ci serve in maniera intuitiva.
Il comparto sonoro è sempre valido con la migliore colonna sonora del gioco che è rappresentato dal rombo della propria moto. Nella norma il commento e le musiche.
COMMENTO FINALE
MotoGp 20 è un passo avanti rispetto al passato. Non manca nulla per far si che il titolo di Milestone, che rappresenta ufficialmente il mondiale su due ruote, sia un gran gioco. Gli ingredienti ci sono. Gameplay interessante e stimolante, una modalità Carriera profonda e bilanciata tra prestazioni e gestione delle risorse, tante modalità di contorno, multiplayer ampio e votato all’esport, longevità e rigiocabilità assicurati.
Tecnicamente il gioco gode di una buonissima fluidità e di un comparto visivo interessante pur con alti e bassi. La Photo Mode può esaltare i dettagli della moto permettendoci di catturare attimi altamente spettacolari come un sorpasso riuscito o di immortalare un momento drammatico. Ma le scene di intermezzo ai box sono interlocutorie, scarne e con poco appeal.
Si ha la sensazione che manchi sempre meno perché la serie MotoGP possa ulteriormente migliorare. Di certo questa edizione porta un passo avanti deciso rispetto al passato e siamo curiosi di vedere come la serie si evolverà su PS5 ed Xbox Series X. La versione Pc da noi testata non ha avuto problemi su fluidità ai massimi dettagli. Diciamolo anche apertamente, con la mancanza di un Mondiale vero costretto – come moltissime attività anche non sportive – ai box, il piacere di disputare la stagione 2020, ancora ferma al palo, a tratti diventa liberatorio. Ed il fatto che Milestone abbia anticipato di due mesi l’uscita di uno dei suoi giochi di punta senza che si sia potuto correre un solo km del motomondiale a cui fa riferimento, senza rimandare l’appuntamento rende maggiore onore alla scelta del team milanese.
Pregi
Gameplay congruo in moltissime fasi di gioco. Modalità Carriera sempre interessante. Ottimo e sempre più radicato il comparto online dedicato agli eSport. Longevità assicurata e garantita.
Difetti
Editor avatar piloti ridotto all'osso. Sebbene la grafica sia di ottimo livello soprattutto sui dettagli delle moto, a tratti ci è sembrata scarna nei "contorni".
Voto
8,5
3 commenti su “MotoGP 20, la nostra recensione”