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Pax Nova, la nostra recensione

Dopo un’interessante anteprima, è il momento di tirare le somme su Pax Nova, il 4X targato Grey Wolf Entertainment

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È passato quasi un anno dalla nostra anteprima di Pax Nova, 4X sviluppato dalla software house portoghese Grey Wolf Entertainment e pubblicato da Iceberg Interactive. Durante questo periodo il gioco ha goduto di aggiornamenti a cadenza regolare, migliorando in stabilità e profondità di gameplay. Ma rompiamo gli indugi e buttiamoci sulla recensione di questo interessante strategico, in uscita oggi, 28 aprile, su Steam. Il titolo, infatti, lascia la fase di accesso anticipato questa sera alle 19. Buona lettura.

PAX NOVA, UN NUOVO INIZIO

Grey Wolf Entertainment non è nuova nello sviluppo di giochi 4X. Il titolo d’esordio della compagnia fu non a caso Dawn of Andromeda, uno strategico decisamente promettente che pagò a caro prezzo un’ambizione smisurata a fronte di uno sviluppo troppo superficiale. Per non cadere nello stesso tranello, si è scelto di far precedere la release finale da un lungo periodo di early access. Questo fondamentalmente per due motivi, migliorare il più possibile il gioco e concentrarsi sulle varie funzionalità, tallone d’Achille del titolo precedente.

Questi due aspetti sono ancor più preminenti considerando la natura “multipla” di Pax Nova. La maggior parte dei 4X prende vita su un pianeta o nello spazio e vi si concentra, andando in alcuni casi a sfiorare ma non approfondire altri “livelli o piani” di gioco. Se parliamo di un 4X spaziale, ci saranno anche combattimenti planetari ma per lo più superficiali o astratti. La grande novità proposta da Pax Nova è il fatto di essere ambientato sia nello spazio che a livello planetario, assemblando i due livelli di gameplay in un unico comparto. Stiamo parlando di uno dei santi Graal degli appassionati, così ambito e allo stesso tempo così irraggiungibile.

NON SIAMO SOLI

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Uno spazio dove ci sono solo umani sarebbe dannatamente monotono, servono sempre altre razze con cui interagire, stringere alleanze e muovere guerra. A differenza di molti altri titoli  dove si sceglie o si crea una razza, avremo diverse fazioni suddivise fra tre razze “principali”:

  • Umani.
  • Corvus.
  • Drosk.

Qualche che sia la scelta tra le ben 15 disponibili, ogni fazione ha a livello politico o spirituale diretti concorrenti con cui i rapporti possono essere più o meno amichevoli, più una serie di bonus e malus che andranno ad impattare sul gameplay. Ci sono i “Sigilli”, particolari abilità che possono essere acquistate o conquistate a seconda del nostro approccio strategico. Questo connubio crea un universo decisamente vivo e molto vario, anche perché ogni fazione è ben caratterizzata e distinta dalle altre.

VITA DA SINDACO

L’intera plancia di gioco è contraddistinta da una griglia esagonale visibile solo in fase di costruzione. I primi turni scorreranno in modo tranquillo, con un tutorial a seguirci mentre colonizziamo la nostra prima città esplorando i dintorni a caccia di risorse o rovine. La finestra di gestione dei nostri insediamenti è in netta controtendenza con altri prodotti dello stesso genere, visto che gli edifici sviluppati andranno a prendere posto su caselle adiacenti al centro cittadino.

Un sistema simile è stato adottato dai Proxy Studios con il loro Warhammer 40,000: Gladius con ottimi risultati, ma in questo caso abbiamo un’ulteriore sfumatura. Per funzionare, le nuove strutture necessiteranno di cittadini disponibili a lavorare nei relativi quartieri. Ciò significa che ogni città non potrà espandersi all’infinito, ma sarà limitata in base al numero di residenti che crescerà pian piano in base anche alla nostra politica.

Il sistema degli editti rappresenta la nostra inclinazione politica, e ci consentirà di optare verso un focus in particolare ad un costo differente in base all’editto scelto. In genere il mantenimento richiederà influenza o crediti, ma prima di emanarlo sarà necessario aver accumulato un certo numero di punti leadership.

C’è poi la Pax Nova, ossia il percorso intrapreso dalla nostra razza che tra missioni e obbiettivi ci porterà ad ottenere abilità e tecnologie. I percorsi che potremo intraprendere vanno dal classico diplomatico a quello più orientato allo sparare prima e parlare poi, e hanno un impatto non da poco nelle fasi avanzate di una partita.

VERSO LE STELLE

Come dicevamo, la punta di diamante di Pax Nova è sicuramente la sua duplice anima che vedrà i giocatori a contendersi sia la terra che lo spazio. Per intraprendere la nostra esplorazione spaziale dovremo sbloccarla tramite ricerca, e anche se il costo di sviluppo è importante rappresenta una tappa praticamente obbligata.

Preso il volo, scopriremo che i pianeti da colonizzare possono essere desertici, antichi, rocciosi e oceanici. Il numero di biomi al momento risulta quindi basso, ma a mascherare in parte questa lacuna c’è il grande impegno necessario a gestire l’impero su più di un pianeta e lo spostamento delle flotte. L’esplorazione garantirà accesso a risorse uniche e avvierà contatti diplomatici con altre fazioni, oltre che ingolosire il giocatore con il gusto dell’ignoto che non guasta mai.

La natura a due livelli del gioco rappresentava il nostro dubbio più grande, perché eravamo scettici sulla possibilità che questa meccanica venisse sviluppata a dovere. Ebbene, possiamo chiarire sin da subito che il gameplay funziona e alla grande, nonostante una dose di micro gestione che potrebbe scoraggiare i giocatori meno avvezzi.

ALLARME TATTICO

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Lo svolgimento di ogni combattimento nello spazio o a terra è quanto di più base ci possa essere, ed in perfetta linea con la stragrande maggioranza dei 4X. Le unità che si confrontano daranno inizio ad una breve serie di animazioni ed un risultato finale. Un pareggio, una vittoria, una sconfitta, dipenderanno dai punti vita, dall’armatura e dal valore d’attacco di un’unità. Queste caratteristiche possono essere completamente modificate e migliorate grazie alle tecnologie che sbloccheremo con la ricerca.

Sbloccata una nuova arma o una nuova armatura, dovrà essere applicata alle unità attraverso il menu di design, che abbiamo trovato piuttosto semplice ed intuitivo. Ci basteranno un paio di click per editare e salvare le nuove unità che verranno costruite in base agli edifici a nostra disposizione.

DIPLOMAZIA

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Si nota che uno sviluppatore è attento alla community quando una determinata meccanica subisce un sensibile miglioramento nel corso del tempo. Le prime versioni di Pax Nova erano orfane di un sistema diplomatico degno di questo nome, ma l’anno passato a migliorare il titolo ha permesso di sviluppare questa meccanica al meglio.

Oltre ad un certo numero di fazioni minori e non controllabili che incontreremo nel corso del gioco, la diplomazia ha alcune opzioni in più rispetto alla media dei 4X, più una serie di sfumature che sulle prime non ci saremmo aspettati. Ad esempio, mettersi in contatto con le fazioni secondarie darà accesso a tecnologie altrimenti non disponibili, ma i rapporti con quelle principali dipenderà anche dai valori di rispetto, affinità e fiducia.

Cambiare rapporti diplomatici con fazioni a noi ostili non sarà impossibile, ma decisamente costoso e non sempre intelligente. Razze o fazioni avverse che possono mutare i loro rapporti, o sviluppare alleanze con fazioni affini per muovere guerra con nemici giurati è davvero entusiasmante. Peccato per qualche sbavatura e un’AI che produce troppe unità in tempi ristretti rispetto al giocatore.

ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE

Tecnicamente parlando il titolo vive di alti e bassi. Le unità non sono molto ben caratterizzate e nota ancor più negativa, esteticamente sono identiche per tutte le fazioni, comprese quelle secondarie. Questo fattore in particolare aumenta la difficoltà del giocatore ad avere una chiara visione d’insieme delle truppe avversarie sulla plancia di gioco, specialmente sui pianeti ma anche nello spazio.

La qualità grafica dei pianeti è discreta anche se la vegetazione e le strutture vivono di una ripetitività costante, e i soli quattro biomi disponibili al lancio rendono le partite giocate su scala più ampia una sequela di “già visto”.  Anche sul fronte animazioni ed effetti grafici ci attestiamo su livelli sufficienti.

Insomma, è chiaro che lo sviluppatore abbia puntato tutto sulla lore di gioco e sulle meccaniche piuttosto che la grafica. Condividiamo appieno questa scelta anche se auspichiamo un aumento dei biomi disponibili e più diversificazione per quel che riguarda le unità.

COMMENTO FINALE

Ai tempi dell’anteprima vedevamo in Pax Nova un grande potenziale e una pericolosa ambizione. Siamo felici di dire che il prodotto sviluppato da Grey Wolf Entertainment ha fugato i nostri dubbi risultando appagante, profondo e a suo modo innovativo. La meccanica dei due livelli di gioco è un fiore all’occhiello da mostrare con vanto, sviluppata con intelligenza e innestata in una galassia viva grazie alle tante fazioni tutte diverse.

Il periodo di early access è stato sfruttato dallo sviluppatore con saggezza, migliorando il gioco in praticamente tutti i reparti. Certo, mancano all’appello un maggior numero di biomi, una diversificazione più marcata delle unità, e ancora qualche patch che vada ad eliminare qualche bug riscontrabile durante i gameplay. A livello tecnico Pax Nova mostra il fianco, ma i 4X sono un genere che va oltre la semplice grafica, e il gioco ha così tante frecce da riuscire certamente ad ammaliarvi.

Pregi

Due livelli di gioco, integrati ottimamente. Ampia scelta di fazioni. La diplomazia offre tante alternative. Molti contenuti.

Difetti

Numero di biomi esiguo. Tecnicamente tradisce la sua anima indie. Mancanza di diversificazione tra le unità.

Voto

8

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